Salve dottori, volevo chiedere se un Doc invalidante può essere curato solo con la terapia cognitivo

19 risposte
Salve dottori, volevo chiedere se un Doc invalidante può essere curato solo con la terapia cognitivo-comportamentale. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Salve, così su due piedi è difficile risponderla perchè servirebbe una valutazione approfondita. In linea di grande massima, la Terapia Cognitivo Comportamentale risulta la più efficace per il disturbo da lei citato. Anche l'EMDR è molto valida se alla base del disturbo ci sono eventi traumatici da elaborare o la terapia strategica. Le terapie di elezione per il doc sono queste. Non dimentichiamoci, inoltre, di una valutazione psichiatrica, solo se necessario.
Buongiorno e grazie per la sua domanda. Gli orientamenti aono oltre 500. Le tecniche ( tra cui l EMDR) sono innumerevoli. Tutte però concordano che la base per un buon lavoro sia un clima di rispetto e fiducia reciproco. È pur sempre un incontro di persone e non tutte le combinazioni vanno bene. Cerchi una persona con la quale possa sentirsi a suo agio e rispettat". Il resto verrà da se.
Buonasera,
Ho letto la sua domanda e mi sento di risponderle che tutti gli approcci terapeutici sono ugualmente e a pari merito validi per il trattamento della situazione di sofferenza da lei descritta. Se anche è vero che, ad oggi, sono presenti numerosi studi sull'efficacia dell'approccio CBT, ovvero cognitivo comportamentale, non si può trascurare come, tramite altri studi, si sia riscontrata l'efficacia, soprattutto sul lungo periodo, anche degli approcci di matrice psicodinamica. Il focus di azione è chiaramente differente, mentre nell'approccio CBT ci si focalizza maggiormente sulla sintomatologia e sui comportamenti disfunzionali e tramite protocolli definiti si cerca di correggerli, negli approcci psicodinamici, lo sguardo è rivolto al vissuto interno della persona, alle sue esperienze pregresse e alle sue dinamiche relazionali. Ciò che accomuna tutti gli approcci è però la ricerca del benessere dell'individuo, nella sua totalità. Inoltre, come sosteneva Jung stesso, ciò che fa si che si attui il processo di cura, è, in primis, la relazione terapeutica, ovvero la relazione genuina e arricchente che si crea tra paziente e terapeuta, e ciò è indipendente da quale che sia l'approccio utilizzato.
Va però specificato come, in alcuni casi specifici, in cui vi è un'elevata compromissione, sia necessario valutare anche un supporto farmacologico, utile per attenuare il sintomo invalidante e permettere poi un adeguato lavoro psicoterapeutico.
Qualora avesse necessità di porre altre domande, o volesse valutare un consulto, anche online, mi rendo disponibile per eventuali approfondimenti.
Saluti, Dott.ssa Valentina Casu, Psicologa Sessuologa.
Gentilissima,
Gli approcci psicoterapici sono innumerevoli ed efficaci per tutti i disturbi. Il punto irremovibile di ogni cura deve però essere il rispetto e la trasparenza del terapeuta verso il paziente e una chiarezza del percorso che si andrà a fare!

Un caro saluto,
SM
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Salve, sebbene la terapia cognitivo comportamentale sia starà statisticamente indicata come la più efficace per trattare il DOC, tuttavia un terapeuta attento e preparato insieme con lo stabilirsi di un efficace alleanza terapeutica col paziente sono spesso decisivi per l'efficacia del trattamento. Questo vale per tutta la gamma dei disturbi psicologici. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. Oggi il DOC, come tantissimi altri disturbi sarebbe da affrontare con un approccio integrato che intende ampliare il processo terapeutico personalizzandolo sull'individuo. Quindi la risposta più corretta sarebbe; per qualcuno sarà utile la terapia cognitivo comportamentale, per altri no. Uno psicologo esperto riesce, a seguito di alcuni colloqui clinici, a comprendere quale sia il percorso più adatto al paziente che ha di fronte. Suggerirei di contattare uno psicologo quanto prima, per aver sollievo e raggiungere i personali obiettivi di vita. Cordialmente Dr.ssa Giorgiana Figus
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Buonasera, sicuramente la terapia cognitivo comportamentale, con le sue tecniche, è da considerarsi elettiva nel trattamento del DOC. Talvolta in base alla gravità e al tipo di DOC si può provare ad integrarla con una terapia farmacologia, previo naturalmente consulto con uno specialista. La CBT da sola tuttavia mostra notevoli risultati, le varie tecniche cognitive di rilassamento e di ristrutturazione, permettono col tempo di riuscire a controllore i pensieri intrusivi caratteristici del disturbo, riconoscerli e gestirli di volta in volta, mentre le tecniche comportamentali permetto di riappropriarsi della propria quotidianità riuscendo man mano ad essere sempre più padroni dei propri comportamento e non schiavi delle proprie compulsioni. Quindi si la CBT può essere sufficiente, ma oltre quella ci vuole impegno e una buona alleanza terapeutica fatta di fiducia. Dott. Antonino Genova

Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua preoccupazione. Un DOC invalidante è un brutto compagno di vita e sicuramente una psicoterapia le tornerebbe utile. La CBT (terapia cognitivo comportamentale) effettivamente è una di quelle di preferenza per il suo trattamento ma non è l'unica. E' fondamentale affidarsi ad un buon psicoterapeuta che l'aiuti a trovare l'origine di tale disturbo per poter poi affrontare gli aspetti invalidanti ed intrusivi che le impediscono di vivere una vita accettabile.
Dott.sa Elena Bonini
Gentile utente, con così poche informazioni non è possibile darle una risposta esaustiva. Tuttavia ciò che le posso dire è che in base alla gravità del disturbo, che viene valutata dal professionista, si deciderò se fosse sufficiente la psicoterapia o se c'è necessità di un supporto farmacologico. In molti casi la combinazione farmacoterapia e psicoterapia risulta essere la scelta migliore per il bene del pazienti. Ma ogni caso è a se. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente,
credo che la "cura" come dice lei possa avvenire quando ci si sente accolti, ascoltati e attraverso la costruzione di una relazione armoniosa con il professionista che l'accompagna in questo percorso.
Sicuramente anche l'approccio ha un suo peso (alcuni sono più indicati per certe situazioni e/o disturbi) ma personalmente credo che, anche in questo caso, sia importante che lei si senta a proprio agio con quelle specifiche modalità di lavoro.
A presto,
Dott.ssa Elisa Rizzotti
Buongiorno, per quanto mi riguarda la terapia cognitiva comportamentale ha dato ottimi risultati per la risoluzione del DOC ma sicuramente non è l'unico approccio in grado di intervenire; approcci integrati o psicodinamici sono assolutamente in grado di rispondere al problema. Resta importante conoscere anche le caratteristiche della persona e la situazione generale per poter dare indicazioni più precise. Resto a disposizione per qualsiasi necessità, anche da remoto, qualora lei fosse interessato. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buongiorno Gentile Utente, osservando la letteratura scientifica è possibile notare come siano diversi gli approcci efficaci per questo disturbo, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale gode di maggiori riscontri scientifici, in quanto tra gli orientamenti i cui studi sono stati maggiormente finanziati negli USA. Essendo quindi validi anche gli altri orientamenti mi sento di suggerirle qualora volesse intraprendere un percorso di valutare soprattutto altri fattori determinanti per il successo terapeutico: ad esempio l'alleanza terapeutica (un terapeuta che trasmette un clima di fiducia e rispetto, che sia in grado di stabilire compiti e obiettivi chiari con lei, è fondamentale), un altro elemento da considerare per questo caso è sicuramente la natura del sintomo, una buona valutazione dei meccanismi che hanno attivato questo funzionamento consentirà di adoperare la tecnica più adatta (ad es. se c'è un trauma alla base l'EMDR potrà essere ottimo).
Sicuramente per il caso le suggerirei un professionista ad indirizzo integrato.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Gentilissimo,
da studi sembra emergere che non vi sia una terapia più efficace di un'altra poiché uno dei fattori vincenti d'efficacia non è l'orientamento ma il rapporto che si instaura con il terapeuta. Tuttavia studi mostrerebbero che la TCC abbia un riscontro elevato di efficacia, ma questo non implica una mancanza da parte di altri approcci perché come sopra detto è la relazione e la fiducia col proprio terapeuta che permette il cambiamento.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso l'ausilio integrato della psicoterapia e della farmacoterapia. Si affidi quanto prima ad uno specialista, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente, la prima cosa è una valutazione psicologica con il professionista che sceglierà per affrontare questa sua situazione, così che le potrà dare tutti i consigli del caso. Inoltre i punti chiave sono la volontà da parte sua di volersi affrontare all'interno dello spazio del colloquio psicologico e la relazione di fiducia e alleanza terapeutica che si instaurerà con il professionista. Ecco perché scelga il Professionista dove si sentirà di più a proprio agio.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Gentilissima, la CBT è altamente raccomandata e spesso efficace per trattare il DOC, specialmente quando include l'ERP. Tuttavia, il trattamento del DOC può richiedere un approccio multidisciplinare, e in molti casi, una combinazione di terapie è necessaria per ottenere i migliori risultati. Per esempio anche l' EMDR è una terapia promettente per il trattamento del DOC, soprattutto quando le ossessioni e le compulsioni sono legate a traumi o credenze disfunzionali profondamente radicate. Tuttavia, è importante che il trattamento con EMDR sia condotto da terapeuti qualificati e che venga considerato come parte di un approccio terapeutico integrato, che può includere anche la CBT.
Cordialità, Dott. Gianluca Zazzi
Buongiorno, personalmente utilizzo una terapia che permette l'aiuto al paziente in base alla necessità nel percorrere la via migliore in base alla richiesta e desiderio espresso in seduta.
Un caro saluto
Dssa Vincenza Papeo
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Buongiorno,
Ciascun approccio terapeutico può essere utilizzato al meglio nel trattamento del sintomo del paziente, ciò che conta è un'attenzione reale alla storia della persona che si ha di fronte e a ciò che ci sta dicendo in quel momento. Nessuna etichetta diagnostica ci dice davvero chi è la persona e di cosa ha bisogno in quel momento, bensì tutto questo si gioca nell'incontro e nella creazione di un rapporto autentico di fiducia, che consente un'apertura al lavoro terapeutico.

Cordialmente,
EM

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