Salve dottori, volevo chiedere se un Doc invalidante può essere curato solo con la terapia cognitivo
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Salve dottori, volevo chiedere se un Doc invalidante può essere curato solo con la terapia cognitivo-comportamentale. Grazie
Salve,
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) può essere molto invalidante e influisce significativamente sulla qualità della vita di chi ne soffre. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata uno dei trattamenti più efficaci per il DOC. La CBT, in particolare l'esposizione con prevenzione della risposta (ERP), aiuta i pazienti a confrontarsi gradualmente con le loro paure e ossessioni senza mettere in atto i comportamenti compulsivi.
Tuttavia, ci sono anche altre opzioni terapeutiche che possono essere efficaci, soprattutto in combinazione con la CBT:
1. Farmacoterapia: Gli antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), sono spesso prescritti per il trattamento del DOC. Questi farmaci possono aiutare a ridurre i sintomi ossessivi e compulsivi.
2. Terapie alternative: Altri approcci terapeutici, come la terapia di accettazione e impegno (ACT) e la terapia basata sulla mindfulness, possono essere utili per alcuni pazienti. Questi metodi aiutano i pazienti a sviluppare una nuova relazione con i loro pensieri e sentimenti ossessivi.
3. Supporto psicologico: Partecipare a gruppi di supporto o ricevere supporto individuale da un terapeuta può aiutare a gestire i sintomi del DOC e a migliorare la qualità della vita.
4. Tecniche di rilassamento: Praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, può aiutare a ridurre l'ansia associata al DOC.
La CBT è sicuramente un punto di partenza eccellente per il trattamento del DOC, ma una combinazione di trattamenti potrebbe essere la soluzione più efficace per affrontare in modo completo e personalizzato questo disturbo.
Se desideri ulteriori informazioni o supporto, non esitare a contattarmi per un percorso terapeutico personalizzato che possa aiutarti a gestire meglio il DOC.
Cordiali saluti.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) può essere molto invalidante e influisce significativamente sulla qualità della vita di chi ne soffre. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata uno dei trattamenti più efficaci per il DOC. La CBT, in particolare l'esposizione con prevenzione della risposta (ERP), aiuta i pazienti a confrontarsi gradualmente con le loro paure e ossessioni senza mettere in atto i comportamenti compulsivi.
Tuttavia, ci sono anche altre opzioni terapeutiche che possono essere efficaci, soprattutto in combinazione con la CBT:
1. Farmacoterapia: Gli antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), sono spesso prescritti per il trattamento del DOC. Questi farmaci possono aiutare a ridurre i sintomi ossessivi e compulsivi.
2. Terapie alternative: Altri approcci terapeutici, come la terapia di accettazione e impegno (ACT) e la terapia basata sulla mindfulness, possono essere utili per alcuni pazienti. Questi metodi aiutano i pazienti a sviluppare una nuova relazione con i loro pensieri e sentimenti ossessivi.
3. Supporto psicologico: Partecipare a gruppi di supporto o ricevere supporto individuale da un terapeuta può aiutare a gestire i sintomi del DOC e a migliorare la qualità della vita.
4. Tecniche di rilassamento: Praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, può aiutare a ridurre l'ansia associata al DOC.
La CBT è sicuramente un punto di partenza eccellente per il trattamento del DOC, ma una combinazione di trattamenti potrebbe essere la soluzione più efficace per affrontare in modo completo e personalizzato questo disturbo.
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Gentile utente, sicuramente il trattamento cognitivo comportamentale è il gold-standard per questo disturbo anche per l'infinta letteratura che ha a supporto. Le ricordo però che oltre l'orientamento terapeutico, è importante la relazione che si crea tra terapeuta e paziente. Quest'ultima è alla base del cambiamento.
Se ne avesse voglia, può scrivermi per una prima seduta completamente gratuita.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buonasera, sicuramente la terapia cognitivo comportamentale, con le sue tecniche, è da considerarsi elettiva nel trattamento del DOC. Talvolta in base alla gravità e al tipo di DOC si può provare ad integrarla con una terapia farmacologia, previo naturalmente consulto con uno specialista.
La CBT da sola tuttavia mostra notevoli risultati, le varie tecniche cognitive di rilassamento e di ristrutturazione, permettono col tempo di riuscire a controllore i pensieri intrusivi caratteristici del disturbo, riconoscerli e gestirli di volta in volta, mentre le tecniche comportamentali permetto di riappropriarsi della propria quotidianità riuscendo man mano ad essere sempre più padroni dei propri comportamento e non schiavi delle proprie compulsioni.
Quindi si la CBT può essere sufficiente, ma oltre quella ci vuole impegno e una buona alleanza terapeutica fatta di fiducia.
Dott. Antonino Genova
La CBT da sola tuttavia mostra notevoli risultati, le varie tecniche cognitive di rilassamento e di ristrutturazione, permettono col tempo di riuscire a controllore i pensieri intrusivi caratteristici del disturbo, riconoscerli e gestirli di volta in volta, mentre le tecniche comportamentali permetto di riappropriarsi della propria quotidianità riuscendo man mano ad essere sempre più padroni dei propri comportamento e non schiavi delle proprie compulsioni.
Quindi si la CBT può essere sufficiente, ma oltre quella ci vuole impegno e una buona alleanza terapeutica fatta di fiducia.
Dott. Antonino Genova
Buonasera, la sua domanda trova risposta nei tantissimi studi d'efficacia terapeutica condotti da scienziati e terapeuti, e nelle svariate meta-analisi pubblicate da ricercatori. Le linee-guida internazionali (es. NICE) suggeriscono le tecniche delle quali scrive.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è considerata una delle tecniche con evidenza scientifica più efficaci per questo disturbo, in particolare, una tecnica chiamata esposizione con prevenzione della risposta (ERP) ha dimostrato notevole successo nella riduzione dei sintomi. In alcuni casi, la TCC può essere combinata con altre forme di terapia, come la terapia farmacologica, per ottenere risultati migliori. Farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sono spesso utilizzati per aiutare a gestire i sintomi del DOC. Tuttavia, ogni persona è unica e risponde ai trattamenti in modo diverso, ci sono altre tecniche che i terapeuti formati possono utilizzare quali: la Terapia Dialettico-Comportamentale utile per migliorare la regolazione emotiva e le abilità di gestione dello stress; la terapia di accettazione e impegno che aiuta a vivere una vita di valore nonostante la presenza di alcuni sintomi; la classica psicoterapia per indagare le radici dei sintomi e altre.. È importante collaborare con un professionista della salute mentale per sviluppare un piano di trattamento personalizzato che tenga conto delle sue specifiche esigenze. Può essere utile condividere esperienze con persone che affrontano sfide simili per ridurre il senso di isolamento ad esempio in una terapia di gruppo. La terapia può richiedere tempo e impegno, ma con il giusto supporto, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita.
Buongiorno, per quanto riguarda il DOC l'approccio cognitivo comportamentale è la terapia d'elezione.
Dott. Alvise Arlotto
Dott. Alvise Arlotto
Buongiorno, le persone con DOC possono intraprendere anche altri percorsi oltre alla terapia cognitivo-comportamentale. Credo che molto importante sia la relazione che si instaura tra paziente - terapeuta e anche il tipo di approccio: credo che per alcune persone possono essere più utile e funzionare meglio certi approcci, mentre per altre possono essere utile e funzionare meglio approcci diversi.
Saluti
Elisabetta Cavicchioli
Saluti
Elisabetta Cavicchioli
Buonasera, sicuramente non è un percorso facile e ci sarà bisogni di molta motivazione. In ogni caso, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è ampiamente riconosciuta come uno dei trattamenti più efficaci per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Infatti. spesso utilizzo anche io, per trattare il DOC, tecniche di stampo cognitivo comportamentale come la'esposzione conp prevenzione della risposta, che permette di interrompere in modo graduale l'associazione ossessione e compulsione. Sicuramente potrà trarne vantaggio le auguro una buona serata
Buonasera, in aggiunta alle tipologie di terapie indicate dai colleghi, la Terapia Breve Strategica nell’arco di oltre 30 anni di ricerca e pratica clinica ha sviluppato specifici protocolli di intervento per tutte le varianti di disturbo ossessivo compulsivo, inclusi quelli più invalidanti, ed è disponibile ampia letteratura scientifica in merito.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buongiorno,
mi spiace molto leggere della sua sofferenza e credo che la terapia sia fondamentale tanto quanto dei farmaci mirati che uno psichiatra saprà consigliarle.
Non esiti a contattarmi qualora lo ritenesse necessario.
Le auguro di trovare quello che le serve
Buona giornata
Dr. Grazia Chianetta
mi spiace molto leggere della sua sofferenza e credo che la terapia sia fondamentale tanto quanto dei farmaci mirati che uno psichiatra saprà consigliarle.
Non esiti a contattarmi qualora lo ritenesse necessario.
Le auguro di trovare quello che le serve
Buona giornata
Dr. Grazia Chianetta
Gentile utente, lo può capire proseguendo la terapia con questo orientamento, e valutare lei stesso. La terapia cognitivo-comportamentale risulta utile per indagare e intervenire su emozioni, pensieri e comportamenti del qui ed ora; qualora non la ritenesse efficace, può valutare di intraprendere un percorso diversamente orientato "teoricamente", Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Gentile utente, la terapia cognitivo-comportamentale è uno dei metodi elettivi per il trattamento del DOC, ma non l'unico che funziona. Ognuno di noi è diverso, quindi le suggerirei di provare e vedere se il percorso fa per lei. Se non dovesse trovarsi, può cercare altri approcci ugualmente validi.
In ogni caso, il mio consiglio è di fidarsi del professionista che contatterà e affrontare con lui tutti i dubbi e le perplessità sull'efficacia del percorso insieme.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
In ogni caso, il mio consiglio è di fidarsi del professionista che contatterà e affrontare con lui tutti i dubbi e le perplessità sull'efficacia del percorso insieme.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Gentile utente, molte grazie per la sua domanda
In casi come questi, l'approccio combinato di farmacoterapia e psicoterapia risulta essere quello più efficace
La invito a non demonizzare il farmaco: laddove ve ne sia bisogno, va assunto, come in qualsiasi altra affezione d'organo, pena il peggioramento del quadro sintomatologico!
L'approccio psicoterapico di elezione risulta essere quello cognitivo comportamentale, sebbene non si escludano altri tipi di approccio
Spero di averle offerto un punto di vista alternativo,
Cordiale saluto
Dr. E. Nola
In casi come questi, l'approccio combinato di farmacoterapia e psicoterapia risulta essere quello più efficace
La invito a non demonizzare il farmaco: laddove ve ne sia bisogno, va assunto, come in qualsiasi altra affezione d'organo, pena il peggioramento del quadro sintomatologico!
L'approccio psicoterapico di elezione risulta essere quello cognitivo comportamentale, sebbene non si escludano altri tipi di approccio
Spero di averle offerto un punto di vista alternativo,
Cordiale saluto
Dr. E. Nola
Buongiorno gentile utente e grazie per la sua domanda. Benché la terapia cognitivo-comportamentale risulti essere quella maggiormente sostenuta da evidenze scientifiche, molti altri approcci si sono dimostrati efficaci nel trattamento del DOC. Inoltre, è importante sottolineare che non esiste solamente l'approccio terapeutico migliore per il disturbo ma anche, e soprattutto, il migliore per la persona. Non necessariamente l'impostazione cognitivo-comportamentale e le sue tecniche possono risultare un "vestito" che si sente calzare a pennello in terapia. Questa sensazione, invece, importante per l'efficacia del percorso, può riscontrarsi con altri approcci terapeutici con cui ci si percepisce più in sintonia. Il suggerimento è di scegliere in base a come ci si trova con il professionista che si ha di fronte e a come ci si trova con l'impostazione di lavoro, aldilà del nome dell'approccio. Questo in quanto ogni aspetto è secondario rispetto alla relazione terapeutica, considerata il primo elemento curativo della terapia in sé. Spero di essere stata d'aiuto. Rimango a disposizione qualora avesse bisogno. Cordialmente, dott.ssa Camilla Centanni
Gentile utente,
intanto, grazie per aver fatto il passo di cercare una risposta alla sua domanda. Per risponderle, la terapia cognitivo-comportamentale ha certamente dimostrato efficacia nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo. Ma questo non implica necessariamente che essa sia l'unica efficace, né quella che meglio si attaglia alle sue specifiche esigenze personali. Infatti, esistono molti approcci efficaci nel trattamento di tale condizione. Inoltre, è fondamentale tener conto che oltre, e forse ancora più, dell'orientamento del terapeuta, a fare la differenza rispetto allo svolgimento e l'esito di un percorso di psicoterapia è la qualità della relazione che si crea tra terapeuta e paziente e la capacità del terapeuta di entrare genuinamente in contatto con la sofferenza del paziente e le sue cause, per coinvolgerlo (e coinvolgersi) nel processo terapeutico e per poter stimare quale sia l'intervento più efficace rispetto alla specifica ed unica persona che ha di fronte, non esitando a sforare dai confini dell'orientamento in cui si è formato, laddove lo ritenesse necessario. Spero di averle offerto una risposta utile e le auguro il meglio per il suo percorso.
Rimango a disposizione e le invio un cordiale saluto,
Dott. Alessandro Pittari
intanto, grazie per aver fatto il passo di cercare una risposta alla sua domanda. Per risponderle, la terapia cognitivo-comportamentale ha certamente dimostrato efficacia nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo. Ma questo non implica necessariamente che essa sia l'unica efficace, né quella che meglio si attaglia alle sue specifiche esigenze personali. Infatti, esistono molti approcci efficaci nel trattamento di tale condizione. Inoltre, è fondamentale tener conto che oltre, e forse ancora più, dell'orientamento del terapeuta, a fare la differenza rispetto allo svolgimento e l'esito di un percorso di psicoterapia è la qualità della relazione che si crea tra terapeuta e paziente e la capacità del terapeuta di entrare genuinamente in contatto con la sofferenza del paziente e le sue cause, per coinvolgerlo (e coinvolgersi) nel processo terapeutico e per poter stimare quale sia l'intervento più efficace rispetto alla specifica ed unica persona che ha di fronte, non esitando a sforare dai confini dell'orientamento in cui si è formato, laddove lo ritenesse necessario. Spero di averle offerto una risposta utile e le auguro il meglio per il suo percorso.
Rimango a disposizione e le invio un cordiale saluto,
Dott. Alessandro Pittari
Buongiorno, per il trattamento del DOC la terapia cognitivo-comportamentale è considerata la più efficace e quella che fornisce risultati più velocemente. Tuttavia, tutti gli approcci si sono rivelati efficaci nel trattamento, anche se in tempi un pò più lunghi, e garantiscono di mantenere il risultato sul lungo periodo. Inoltre, aggiungo che la relazione di fiducia e accoglienza che si instaura con il terapeuta è fondamentale e determinante, perciò le direi di focalizzarsi soprattutto su questo nella scelta del suo terapeuta. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Gentile utente, la terapia cognitiva comportamentale, basata su un approccio scientifico, risulta la più efficace nel trattamento del DOC. Quindi, per superare il disagio dovuto al disturbo in tempi "più contenuti" rispetto ad altri orientamenti, la raccomanderei certamente. Inoltre, anche con un terapeuta cognitivo comportamentale è fondamentale l'alleanza ed è infine possibile indagare l'apprendimento del suo funzionamento. Lo specifico in quanto spesso questo orientamento ha la nomea di agire solo sul sintomo, quando in realtà si lavora su più fronti. Cordialmente
Nella psicologia umana non vi sono risposte preformate (es. cognitivo-comportamentale) adatte per qualsiasi situazione. Ogni situazione è particolare, parla di una persona diversa dagli altri. Un "sintomo" si riferisce ad un bisogno specifico di cambiamento interiore: è questo l'obiettivo e il risultato di un percorso psicologico, al di là dell'approccio che si sceglie. In genere l'approccio psicologico si sceglie per una inclinazione ad un certo tipo di linguaggio, piuttosto che ad un altro. Coloro che si vogliono definire "DOC" trovano nei terapeuti cognitivo-comportamentali una somiglianza e una familiarità che li fa sentire a più agio. Questo ha lati positivi e svantaggi. Il vantaggio può essere che si scioglie più facilmente la resistenza ad andare in terapia, l'aspetto meno favorevole può essere quello che si rimane troppo sul "sintomo", lasciando ai sintomi il compito di guidare il cambiamento, coltivando l'idea della vulnerabilità alla base della propria persona. G. Lombardo
Buongiorno, la sua domanda è molto importante, perché spesso chi soffre di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) si chiede quali siano i percorsi migliori per trovare sollievo e migliorare la qualità della vita. Le rispondo con chiarezza: sì, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è uno degli approcci più efficaci e validati scientificamente per il trattamento del DOC, anche nei casi più invalidanti. La TCC si focalizza su due aspetti fondamentali del DOC: i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi. Un protocollo molto utilizzato all'interno di questa terapia è l'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), che prevede l'esposizione graduale alle situazioni o ai pensieri che scatenano le ossessioni, evitando però di mettere in atto i comportamenti compulsivi. Questo processo aiuta a ridurre progressivamente l'ansia associata e a rompere il circolo vizioso del DOC. In parallelo, la TCC lavora sui pensieri disfunzionali, aiutando a riconoscere e modificare le interpretazioni errate o catastrofiche legate alle ossessioni. Ad esempio, può aiutare a sviluppare un nuovo rapporto con i pensieri intrusivi, vedendoli non come pericolosi o da temere, ma come eventi mentali normali che non richiedono azioni immediate. Tuttavia, nei casi più severi o invalidanti, può essere utile integrare la terapia cognitivo-comportamentale con un supporto farmacologico, sotto la supervisione di uno psichiatra. In conclusione, la TCC da sola è in molti casi sufficiente per trattare il DOC, soprattutto se seguito da un terapeuta esperto in questo ambito. Se, però, i sintomi sono particolarmente invalidanti e la terapia fatica a essere efficace inizialmente, una combinazione con il trattamento farmacologico può rappresentare una valida opzione. La cosa più importante è che intraprenda un percorso personalizzato e che si senta supportata durante ogni passo di questo processo. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott. Andrea Boggero
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