Salve dottori, voglio chiedere quale approccio o metodo sia il migliore per curare un doc grave e ta
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Salve dottori, voglio chiedere quale approccio o metodo sia il migliore per curare un doc grave e tanti profondi problemi psicologici sottostanti. Ho letto che qualsiasi metodo funziona se si crea un buon rapporto con il terapeuta, però ho letto anche che statisticamente la cognitivo-comportamentale e quella della prevenzione della risposta diano maggiori risultati. Io sono stata dalla dottoressa dall'Asl e alle mie ripetute domande su quale approccio usasse non mi ha mai risposto, un'altro medico mi ha detto che si ispira a Freud e altri filosofici. In pratica discutiamo e parliamo "solo", ho fatto anche qualche seduta di cognitivo comportamentale ma in fondo sempre discussione era, io parlavo delle mie ossessioni e lei mi dava qualche consiglio. Si può guarire così? Un altro dottore ha scoperto l'ipnosi e dice che in poco tempo riesce a risolvere problemi su cui prima frustratamente falliva . Praticamente fa miracoli, con quello che costa..... Però anche qui ho letto che sul doc non funziona. Cosa mi consigliate di fare? Grazie
Salve, l'approccio cognitivo comportamentale risulta quello scientificamente più valido per questo tipo di difficoltà.
Qualora avesse bisogno, resto a disposizione anche online.
Cordialmente, dott FDL
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Dalle sue parole percepisco un forte senso di smarrimento e la sensazione che ne deriva è l'ansia di voler cercare una risposta miracolosa, un metodo capace di eliminare tutto il dolore come se fosse una bacchetta magica. Comprendo cha a volte la sofferenza è tale da farci desiderare di farla sparire in un battito di ciglia, tuttavia ciò che è complesso non può essere semplificato e liquidato in poche battute. Nessun orientamento o terapeuta sarà soddisfacente se non sarà lei stessa a prendersi cura di sè e ad investire sulla terapia. Stare bene potrebbe costare fatica ma più andrà a fondo delle sue questione e più potrà avvicinarsi alla guarigione.
Buongiorno. Ciascun metodo psicoterapeutico ha proprie caratteristiche e può essere impiegato per diverse situazioni problematiche che vengono presentate a seconda anche della peculiare preparazione e dell’esperienza dello specialista. I sintomi rappresentano l’espressione di un disagio altrimenti inesprimibile: comprenderne il senso e promuovere la trasformazione dell’esperienza può risultare a tratti faticoso, ma nel tempo liberante. Tuttavia, qualunque lavoro psicoterapeutico richiede una motivazione in chi lo richiede e una disponibilità a seguire con continuità il trattamento. SG
Salve,
Comprendo la sua confusione e la voglia di capire meglio quale approccio possa davvero aiutarla. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è complesso, e diversi approcci psicoterapeutici possono risultare efficaci, ma è importante capire qual è il percorso più adatto alla sua personalità e ai suoi bisogni.
L’approccio Cognitivo-Comportamentale, in particolare la Terapia dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), è considerata una delle metodologie più efficaci per affrontare il DOC. Questa tecnica prevede una graduale esposizione ai pensieri ossessivi senza mettere in atto i comportamenti compulsivi, e, con un professionista esperto, può portare a risultati solidi nel tempo. Alcune persone però sentono il bisogno di un lavoro più profondo che indaghi le dinamiche emotive o relazionali sottostanti, e qui potrebbe essere utile il supporto dell’approccio Sistemico-Relazionale. Questo metodo permette di esplorare come l’ambiente familiare o le relazioni passate possano influire sul DOC, osservando il sintomo come parte di una rete di relazioni e bisogni. In questo caso, si lavora su emozioni e pensieri in modo strutturato, per creare nuove modalità di gestione dei sintomi nel tempo.
È assolutamente vero che il rapporto di fiducia con il terapeuta è determinante per la riuscita della terapia. Se desidera un confronto più chiaro con la dottoressa che la segue, potrebbe chiederle di definire insieme a lei un piano di trattamento specifico, dove le spieghi il metodo usato e come prevede di lavorare sul DOC.
Comprendo la sua confusione e la voglia di capire meglio quale approccio possa davvero aiutarla. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è complesso, e diversi approcci psicoterapeutici possono risultare efficaci, ma è importante capire qual è il percorso più adatto alla sua personalità e ai suoi bisogni.
L’approccio Cognitivo-Comportamentale, in particolare la Terapia dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), è considerata una delle metodologie più efficaci per affrontare il DOC. Questa tecnica prevede una graduale esposizione ai pensieri ossessivi senza mettere in atto i comportamenti compulsivi, e, con un professionista esperto, può portare a risultati solidi nel tempo. Alcune persone però sentono il bisogno di un lavoro più profondo che indaghi le dinamiche emotive o relazionali sottostanti, e qui potrebbe essere utile il supporto dell’approccio Sistemico-Relazionale. Questo metodo permette di esplorare come l’ambiente familiare o le relazioni passate possano influire sul DOC, osservando il sintomo come parte di una rete di relazioni e bisogni. In questo caso, si lavora su emozioni e pensieri in modo strutturato, per creare nuove modalità di gestione dei sintomi nel tempo.
È assolutamente vero che il rapporto di fiducia con il terapeuta è determinante per la riuscita della terapia. Se desidera un confronto più chiaro con la dottoressa che la segue, potrebbe chiederle di definire insieme a lei un piano di trattamento specifico, dove le spieghi il metodo usato e come prevede di lavorare sul DOC.
Caro Utente. Qualsiasi approccio terapeutico o relazione terapeutica può essere utile oppure NO.
Ricorda questa domanda: "Che cosa guarisce???".
C'è solo una risposta: L'AMORE!.
Riuscire ad amare se stessi è il primo passo per una Vita piena di amore e per riuscire ad amare gli altri in piena libertà. Grazie.
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C'è solo una risposta: L'AMORE!.
Riuscire ad amare se stessi è il primo passo per una Vita piena di amore e per riuscire ad amare gli altri in piena libertà. Grazie.
Gentile utente, come dice correttamente lei ogni approccio può essere un buon approccio se si crea un relazione terapeutica salda. Se però cerca un approccio che ad oggi ha anche dei riscontri scientifici potrebbe orientare la sua attenzione su un approccio Cognitivo comportamentale. Abbia però un po di pazienza, immagino che la sofferenza sia intensa e logorante ma il lavoro con il disturbo ossessivo richiede tempo e pazienza. Si affidi ad un professionista ed abbia fiducia nel processo. Condivida anche il suo bisogno di vedere risultati ed esplori tale bisogno. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
salve. tutti gli approcci di psicoterapia affrontano i DOC. Personalmente ho una formazione in Gestalt e tratto pazienti con questo disturbo.
sembra che lei già abbia un'indicazione precisa "ho letto anche che statisticamente la cognitivo-comportamentale e quella della prevenzione della risposta diano maggiori risultati" . si affidi allora a questo approccio se questa informazione le da maggiori tranquillità . se vuole approfondire la questione sono a sua disposizione. ricevo a Roma nel quartiere prati o con colloqui ONLine. cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
sembra che lei già abbia un'indicazione precisa "ho letto anche che statisticamente la cognitivo-comportamentale e quella della prevenzione della risposta diano maggiori risultati" . si affidi allora a questo approccio se questa informazione le da maggiori tranquillità . se vuole approfondire la questione sono a sua disposizione. ricevo a Roma nel quartiere prati o con colloqui ONLine. cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
Buongiorno, se mi metto nei suoi panni mi rendo conto che non è facile scegliere e decidere. Anche perchè, come precisava anche lei, c'è anche il ruolo fondamentale dell'alleanza terapeutica.
Come le hanno già detto tutti o quasi gli approcci, affrontano il suo disturbo.
Ad esempio l' EMDR potrebbe essere un buon approccio nel suo caso. Guardi se nella sua zona c'è un terapeuta formato in tal senso e provi a contattarlo per sentire cosa le propone
Come le hanno già detto tutti o quasi gli approcci, affrontano il suo disturbo.
Ad esempio l' EMDR potrebbe essere un buon approccio nel suo caso. Guardi se nella sua zona c'è un terapeuta formato in tal senso e provi a contattarlo per sentire cosa le propone
Buongiorno, il mio parere è che ogni approccio psicoterapeutico sia valido. Nella sua domanda leggo molto forte il tema del dubbio e della presa di responsabilità nella decisione/scelta del terapeuta. Il tema della responsabilità è centrale nel DOC. Pertanto il mio suggerimento è di provare a fidarsi e affidarsi ad un terapeuta che la fa sentire a suo agio nella relazione. Quando si costruisce una buona relazione terapeutica è possibile affrontare il sintomo e i fattori psicologici sottostanti. Capisco che in questo momento vorrebbe liberarsi al più presto del DOC, tuttavia credo sia importante che lei sappia che il lavoro sul sintomo è possibile in psicoterapia, ma è altrettanto importante affrontare le tematiche relazionali ed emotive. Parlare solo del DOC magari la aiuterà ad affrontare il sintomo, ma non le permetterà di risolvere le cause sottostanti. Mi auguro di averla aiutata a chiarirsi le idee, ma soprattutto spero che riesca a stare bene. Un caro saluto. SV
Buon pomeriggio,
spiacente che questo momento possa vivere le sensazioni che descrive. Il DOC può essere complesso da affrontare perchè si basa, spesso, sul vissuto di paura che tiene in scacco la persona.
Il protocollo d'intervento del DOC è cavallo di battaglia dell'approccio breve strategico per cui Le consiglio caldamente una presa in carico da un professionista cosi formato.
Un saluto
spiacente che questo momento possa vivere le sensazioni che descrive. Il DOC può essere complesso da affrontare perchè si basa, spesso, sul vissuto di paura che tiene in scacco la persona.
Il protocollo d'intervento del DOC è cavallo di battaglia dell'approccio breve strategico per cui Le consiglio caldamente una presa in carico da un professionista cosi formato.
Un saluto
Gentile utente,
io ho un approccio psicoanalitico e, come i miei colleghi e colleghe, ho incontrato tante persone che soffrono di pensieri e compulsioni...Persone che durante e dopo il percorso sono riemerse da stati ansiosi e angosciosi causati da pensieri intrusivi, assurdi, egodistonici. Non è questione di approccio ma SEMPRE DI RELAZIONE TERAPEUTICA.
Riprendendo le sue parole, il
" discutere e parlare " è esattamente lo strumento più efficace per elaborare, metabolizzare, dare senso e significato, integrare questi vissuti all' interno del suo sistema biopsicosociale, in relazione al contesto ambientale e alla sua struttura di personalità. Se continua a parlare, narrare, raccontare e " vomitare" antiche ferite con una terapeuta con cui riesca a sintonizzarsi bene, sicuramente starà meglio e in modo permanente. Un caro saluto
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
io ho un approccio psicoanalitico e, come i miei colleghi e colleghe, ho incontrato tante persone che soffrono di pensieri e compulsioni...Persone che durante e dopo il percorso sono riemerse da stati ansiosi e angosciosi causati da pensieri intrusivi, assurdi, egodistonici. Non è questione di approccio ma SEMPRE DI RELAZIONE TERAPEUTICA.
Riprendendo le sue parole, il
" discutere e parlare " è esattamente lo strumento più efficace per elaborare, metabolizzare, dare senso e significato, integrare questi vissuti all' interno del suo sistema biopsicosociale, in relazione al contesto ambientale e alla sua struttura di personalità. Se continua a parlare, narrare, raccontare e " vomitare" antiche ferite con una terapeuta con cui riesca a sintonizzarsi bene, sicuramente starà meglio e in modo permanente. Un caro saluto
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Cara utente, capisco il tuo desiderio di trovare un percorso che risponda concretamente alle tue esigenze e che ti dia risultati reali per affrontare il DOC e le difficoltà psicologiche sottostanti. Per quanto riguarda il DOC, è vero che la terapia cognitivo-comportamentale è spesso indicata come metodo efficace e supportato da evidenze scientifiche. Tuttavia, esistono altri percorsi terapeutici che potrebbero rivelarsi altrettanto validi per aiutarti a lavorare su diversi livelli del disagio.
Un esempio è l'approccio sistemico-relazionale integrato con la terapia EMDR. L'approccio sistemico-relazionale si concentra non solo sulle dinamiche interne ma anche sulle relazioni e sui contesti che possono aver contribuito allo sviluppo di pensieri e comportamenti disfunzionali, permettendo di esplorare in profondità le origini del disagio. Affiancando questo metodo all'EMDR, che facilita l'elaborazione delle esperienze traumatiche o dei ricordi emotivamente significativi, è possibile intervenire anche su vissuti che possono aver rafforzato le ossessioni e la difficoltà a gestire l'ansia.
In ogni caso, indipendentemente dall’approccio, l'importante è poter scegliere un terapeuta che non solo ti offra un approccio basato su metodi efficaci, ma anche che ti spieghi chiaramente il percorso e sia disponibile a rispondere alle tue domande, creando un rapporto di fiducia e trasparenza.
Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, sono qui per ascoltarti e discutere insieme come possiamo creare un percorso che risponda alle tue necessità.
Dott.ssa Miroddi
Un esempio è l'approccio sistemico-relazionale integrato con la terapia EMDR. L'approccio sistemico-relazionale si concentra non solo sulle dinamiche interne ma anche sulle relazioni e sui contesti che possono aver contribuito allo sviluppo di pensieri e comportamenti disfunzionali, permettendo di esplorare in profondità le origini del disagio. Affiancando questo metodo all'EMDR, che facilita l'elaborazione delle esperienze traumatiche o dei ricordi emotivamente significativi, è possibile intervenire anche su vissuti che possono aver rafforzato le ossessioni e la difficoltà a gestire l'ansia.
In ogni caso, indipendentemente dall’approccio, l'importante è poter scegliere un terapeuta che non solo ti offra un approccio basato su metodi efficaci, ma anche che ti spieghi chiaramente il percorso e sia disponibile a rispondere alle tue domande, creando un rapporto di fiducia e trasparenza.
Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, sono qui per ascoltarti e discutere insieme come possiamo creare un percorso che risponda alle tue necessità.
Dott.ssa Miroddi
Salve, l'approccio cognitivo-comportamentale è riconosciuto valido per il DOC. Non saprei per quanto riguarda l'ipnosi, in quanto non me ne occupo. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentilissima Utente,
da quanto scrive sembra che Lei si sia rivolta a diversi Specialisti, senza però intraprendere un percorso psicoterapeutico propriamente detto, e vorrei condividere qualche riflessione con lei a tal riguardo. Lei parla di disturbo ossessivvo-compulsivo, che rappresenta un quadro clinico molto preciso; ha fatto degli accertamenti diagnostici mirati in tal senso? Questa diagnosi è stata posta da un Professionista? Se effettivamente Lei soffre di questo disturbo la Terapia Cognitivo-Comportamentale mostra le migliori evidenze scientifiche, e a tal proposito vorrei condividere un ulteriore ragionamento, essendo io stesso Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Lei dice che un Collega di questo indirizzo le ha dato qualche „consiglio“, e qui ritengo le cose possano essere due: o il Collega in questione non sta agendo seguendo i criteri della psicoterapia cognitivo-comportamentale o forse Lei non si ritrova in questo approccio.
Dico questo perchè i terapeuti cognitivi-comportamentali seri non danno „consigli“, ma semmai concordano con la Persona precisi esercizi di varia natura volti al superamento del problema. Questa pratica se svolta secondo i criteri corretti richiede tanto sforzo, tanto impegno, ed un certo tempo, ma, come già detto, è stato dimostrato porti a risultati apprezzabili.
Le faccio i miei migliori auguri
Un caro saluto
Mauro Fadda
da quanto scrive sembra che Lei si sia rivolta a diversi Specialisti, senza però intraprendere un percorso psicoterapeutico propriamente detto, e vorrei condividere qualche riflessione con lei a tal riguardo. Lei parla di disturbo ossessivvo-compulsivo, che rappresenta un quadro clinico molto preciso; ha fatto degli accertamenti diagnostici mirati in tal senso? Questa diagnosi è stata posta da un Professionista? Se effettivamente Lei soffre di questo disturbo la Terapia Cognitivo-Comportamentale mostra le migliori evidenze scientifiche, e a tal proposito vorrei condividere un ulteriore ragionamento, essendo io stesso Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Lei dice che un Collega di questo indirizzo le ha dato qualche „consiglio“, e qui ritengo le cose possano essere due: o il Collega in questione non sta agendo seguendo i criteri della psicoterapia cognitivo-comportamentale o forse Lei non si ritrova in questo approccio.
Dico questo perchè i terapeuti cognitivi-comportamentali seri non danno „consigli“, ma semmai concordano con la Persona precisi esercizi di varia natura volti al superamento del problema. Questa pratica se svolta secondo i criteri corretti richiede tanto sforzo, tanto impegno, ed un certo tempo, ma, come già detto, è stato dimostrato porti a risultati apprezzabili.
Le faccio i miei migliori auguri
Un caro saluto
Mauro Fadda
Cara, a prescindere da quale sia l'approccio che, statisticamente, da un risultato migliore le chiederei se, nelle sue esperienze, ce n'è stato uno che le ha offerto una prospettiva legata alla comprensione dei suoi modi di essere e una riflessione su cosa la mette in scacco per potersi riposizionare? Guarire non significa che il sintomo non ci sia più, ma significa essere comode nella propria esistenza, partendo dai nostri modi di incontrare il mondo. Un caro saluto.
Buonasera, come le hanno già detto nel percorso psicoterapeutico è fondamentale se si riesce ad instaurare un rapporto di fiducia e di collaborazione. La psicoterapia è un percorso di crescita, questa crescita presuppone andare a vedere gli aspetti di noi stessi più intimi e profondi, proprio quegli aspetti che spesso cerchiamo di tenere sotto controllo con le più svariate strategie difensive, tra cui gli stessi sintomi.
Tra le terapia evidence based ci può essere anche l'EMDR.
Per qualsiasi informazione sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Tra le terapia evidence based ci può essere anche l'EMDR.
Per qualsiasi informazione sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Certamente ognuno potrebbe dire la sua tirando l'acqua al suo mulino! In realtà l'empatia con lo psicoterapeuta è la condizione di partenza più strutturante, l'importante è credere e conoscere in modo "serio" il proprio approccio o orientamento qualunque sia. Il terapeuta non da consigli, ma porta il paziente a conoscere, chiarire ed elaborare la propria sintomatologia.
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva con evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, Dott.ssa Daniela Voza
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