Salve dottori. Vi scrivo per la mia situazione che va avanti da 20 anni e che sto cercando di risol
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Salve dottori.
Vi scrivo per la mia situazione che va avanti da 20 anni e che sto cercando di risolvere tramite appoggio ad un nuovo psichiatra e psicoterapeuta. Mi spiego:
A 18 anni dopo una dieta fatta e la perdita di 10kg mi ritrovo un anno dopo con abbuffate in un giorno seguite da digiuno di 2 giorno... Riprendo 16 kg in tempo di pochi mesi e inizia bulimia e incapacità di scegliere per il mio futuro con voglia di vivere pari a zero e senso di inadeguatezza al mondo. Injzio un percorso psichiatrico ma senza successo... Abbandono tutto e provo a vivere ma sempre sentendomi grassa ed. Inadeguata. Incontro un ragazzo poco affidabile e mi accontento per scappare da casa e da genitori iperprotrttivi. Relazione distruttiva che termjno dopo 3 anni e durante. La quale inziano attacci di panico costanti.. Alla fine riesco a trovare esperti e con psicoterapia e cipralex riesco a riprendermi. Continuo con cipralex per 7 anni finche um giorno mi sento male come se fossi distaccata da me tanto da richiedere l'intervento del 118. All'ospedale emergono problemi di ansia e vengo seguita, su mia volonta, da psichiatra usl che mi aumenta gocce cipralex ma i risultati sono deleteri.. Mi sento uno zombie. Mi rivolgo allora ad un altro psichiatra che mi segna xanax rp e sereupin che mantengo per 4 anni ad ogni (ogni tanto dose di sereupin aumentata) altra relazione per me non sana (l'ho capito ora) dal dicembre 2018... Ogni tanto si ripresentano attacchi di panico ma dall'inverno 2020 inizio a non dormire bene la notte, risveglio notturno intorno alle 3/4 per circa 2 ore per poi tornare a dormire. Dopo aver fatto colazione... In quel periodo sono agitatissima, con difficoltà a controllare il mio nervoso anche in ambiente lavorativo, presento poca Concentrazione nella lettura e nel leggere o seguire delle lezioni teoriche.. Alterno stati di agitazione a stati di depressione e arrabbiature piuttosto forti. Da poco è finita la mia relazione e sono piombata in una depressione forte, non riuscivo a riprendermi pensando sempre in negativo a me e alla mia vita. Ho chiesto un nuovo supporto ad un professionista psichiatra e psicoterapeuta che mi ha consigliato di prendere queitiopina 2cp la sera, mantenere sereupin e togliere xanax. Tolto xanax ma ho effetti da astinenza durante la giornata con forte fame d'aria. Cosi il dottore mi ha detto di prendere solo meta compressa alla sera di xanax rp anche se non divisibile. Ora sono a casa senza lavoro, senza certezze per il mio futuro e cercando di ricostruire amicizie, di staccarmi da genitori iperprotettivi che condizionano da sempre la mia vita e le mie scelte. Cosa ne pensate? Cosa consigliate di fare a una come me con problemi di autostima che mi hanno portato a errori enormi e a sopportare relazioni con persone deleterie per me solo per cercare di sfuggire alla mia vita che non mi soddisfa e ai rimpianti per il passato? Quetionina crea dipemdamza? Si potrebbe mai eventualmente pensare di prendere farmaci dopo 20 anni? Grazie a tutti per l'aiuto
Vi scrivo per la mia situazione che va avanti da 20 anni e che sto cercando di risolvere tramite appoggio ad un nuovo psichiatra e psicoterapeuta. Mi spiego:
A 18 anni dopo una dieta fatta e la perdita di 10kg mi ritrovo un anno dopo con abbuffate in un giorno seguite da digiuno di 2 giorno... Riprendo 16 kg in tempo di pochi mesi e inizia bulimia e incapacità di scegliere per il mio futuro con voglia di vivere pari a zero e senso di inadeguatezza al mondo. Injzio un percorso psichiatrico ma senza successo... Abbandono tutto e provo a vivere ma sempre sentendomi grassa ed. Inadeguata. Incontro un ragazzo poco affidabile e mi accontento per scappare da casa e da genitori iperprotrttivi. Relazione distruttiva che termjno dopo 3 anni e durante. La quale inziano attacci di panico costanti.. Alla fine riesco a trovare esperti e con psicoterapia e cipralex riesco a riprendermi. Continuo con cipralex per 7 anni finche um giorno mi sento male come se fossi distaccata da me tanto da richiedere l'intervento del 118. All'ospedale emergono problemi di ansia e vengo seguita, su mia volonta, da psichiatra usl che mi aumenta gocce cipralex ma i risultati sono deleteri.. Mi sento uno zombie. Mi rivolgo allora ad un altro psichiatra che mi segna xanax rp e sereupin che mantengo per 4 anni ad ogni (ogni tanto dose di sereupin aumentata) altra relazione per me non sana (l'ho capito ora) dal dicembre 2018... Ogni tanto si ripresentano attacchi di panico ma dall'inverno 2020 inizio a non dormire bene la notte, risveglio notturno intorno alle 3/4 per circa 2 ore per poi tornare a dormire. Dopo aver fatto colazione... In quel periodo sono agitatissima, con difficoltà a controllare il mio nervoso anche in ambiente lavorativo, presento poca Concentrazione nella lettura e nel leggere o seguire delle lezioni teoriche.. Alterno stati di agitazione a stati di depressione e arrabbiature piuttosto forti. Da poco è finita la mia relazione e sono piombata in una depressione forte, non riuscivo a riprendermi pensando sempre in negativo a me e alla mia vita. Ho chiesto un nuovo supporto ad un professionista psichiatra e psicoterapeuta che mi ha consigliato di prendere queitiopina 2cp la sera, mantenere sereupin e togliere xanax. Tolto xanax ma ho effetti da astinenza durante la giornata con forte fame d'aria. Cosi il dottore mi ha detto di prendere solo meta compressa alla sera di xanax rp anche se non divisibile. Ora sono a casa senza lavoro, senza certezze per il mio futuro e cercando di ricostruire amicizie, di staccarmi da genitori iperprotettivi che condizionano da sempre la mia vita e le mie scelte. Cosa ne pensate? Cosa consigliate di fare a una come me con problemi di autostima che mi hanno portato a errori enormi e a sopportare relazioni con persone deleterie per me solo per cercare di sfuggire alla mia vita che non mi soddisfa e ai rimpianti per il passato? Quetionina crea dipemdamza? Si potrebbe mai eventualmente pensare di prendere farmaci dopo 20 anni? Grazie a tutti per l'aiuto
Buongiorno, per una situazione cosi' articolata è necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed eventualmente affiancare al percorso una terapia farmacologica prescritta da uno psichiatra. Tenga presente che la terapia farmacologica da sola, aiuta ma non serve in questi casi. E' necessario un lavoro integrato tra psichiatra e psicologo
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