Salve Dottori, sono una ragazza di 27 anni e da anni che soffro di diarrea cronica, ho cambiato diet

13 risposte
Salve Dottori, sono una ragazza di 27 anni e da anni che soffro di diarrea cronica, ho cambiato diete, fatto cure, gastroscopia, test per il lattosio ecc ma continuo a stare male. Da agosto ho iniziato ha soffrire di attacchi di panico e in seguito mi è stato diagnosticata la depressione sono in cura sia psicologica che farmacologica e mi avevano detto che lo stare male dipendeva anche da questo ma che con la terapia farmacologica che sto facendo mi avrebbe aiutato a gestire meglio i sintomi e a stare meglio leggermente ma invece dopo quasi due mesi di cura farmacologica sto ancora male, vado più volte in bagno pur mangiando cose leggere (riso, fesa di tacchino, pollo, crackers) quando riesco a mangiare perché non ho più fame, non ho il desiderio del cibo stando male ma soprattutto dopo ogni scarica mi sento sempre peggio, con dolori, brividi di freddo, nausea sia prima che dopo.
Vi sarei grata se avreste qualche consiglio da darmi.
Grazie mille per la vostra disponibilità.
Buonasera, può essere dovuta a diverse cause come infezioni intestinali, IBS, morbo di Chron, Colite ulcerosa, malassorbimento, disturbi funzionali dell'intestino o altro. Il mio consiglio è di non arrendersi e fare degli esami più approfonditi. Solo il medico può fornire una diagnosi accurata e una volta scoperta la causa si potrà intervenire anche dal punto di vista alimentare. Un cordiale saluto.

Dott.ssa Ilaria Miscali

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Gentilissima paziente,
Le cause di diarrea cronica il più delle volte sono dovute a mal assorbimento del tratto gastrointestinale, infatti la diarrea cronica è il risultato di patologie che colpiscono il sistema gastro-intestinale, in particolare la sindrome del colon irritabile, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, le sindromi da malassorbimento e le infezioni croniche.
Inoltre, potrebbe essere causata da farmaci, come antibiotici, antiacidi contenenti magnesio o da alcuni cibi che provocano intolleranza e sensibilità a certi ingredienti o alimenti, come il lattosio.
Il mio consiglio è di rivolgersi al suo medico curante per indagare sulla causa attraverso esami di laboratorio e/o strumentali come l'esplorazione rettale, la ricerca di sangue occulto nelle feci. Ulteriori Test di laboratorio: emocromo completo, albumina, test della funzionalità epatica, livelli di elettroliti plasmatici, livelli di ormone stimolante la tiroide, ricerca di uova o parassiti nelle feci oppure colonscopia e sigmoidoscopia.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa F.A.

Buongiorno, ritengo che quello che lei intende per "mangiare leggero" in realtà sia una dieta priva di fibre, che quindi a lungo andare porta ad una disbiosi intestinale che può essere risolta con un piano alimentare adeguato. Non prenda iniziative da sola, in quanto non tutte le fibre sono adatte nel caso di diarrea protratta. Inoltre può fare un dosaggio degli enzimi come la transglutaminasi ed altri per capire se ha sviluppato intolleranza al glutine e/o alle lipoproteine di superficie del frumento. Si affidi comunque ad un professionista.
Mi faccia sapere, buona giornata
Gentilissima, innanzitutto mi dispiace per quello che sta soffrendo e spero che lei possa star meglio il prima possibile.
Il consiglio migliore che mi sento di darle è quello di affidarsi ad un medico specialista in gastroenterologia e di indagare in profondità rispetto al problema.
Contestualmente, dati i numerosi disagi emotivi che questo stato le provoca, consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia, mai sottovalutare il potere che ha la nostra mente ha sul nostro corpo e viceversa.
Infine le sconsiglio di seguire regimi alimentari fai-da-te in quanto possono solo peggiorare il quadro clinico, come già suggerito dai colleghi.
Nel frattempo le auguro il meglio!
Buongiorno,
Come suggerito dai colleghi le consiglio una visita specialistica in primis. Poi le consiglierei anche di fare dei test che valutino la biosi intestinale, in quanto l'intestino è sede non solo delle nostre difese immunitarie, ma anche di parte della produzione della serotonina, l'ormone del buonumore.
Questo potrebbe aiutarla non solo ad avere meno problemi intestinali, ma affiancherebbe anche le terapie che giustamente sta già mettendo in atto.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Lai
Il colon irritabile è associato spesso a problemi emotivi. Ma la sintomatologia può essere ridotta con i giusti accorgimenti
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Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
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Salve, sicuramente io mi affiderei ad un bravo gastroenterologo che si occupi di medicina fuzionale e ad un bravo nutrizionista che sappia gestire dei percorsi per patologie del colon. Il gastroenterologo la aiuterà ad escludere patologie come il Chron, la celiachia etc., in base alla sua valutazone, il nutrizionista la potrà supportare nello scegliere un' alimentazione adeguata per evitare carenze nutrizionali e per risolvere i suoi problemi gastrointestinali. Da lì migliorerà tutto il resto. Si ricordi che l'intestino è il cuore del nostro sistema immunitario e della produzione di serotonina. Non si abbatta e cerchi un gastroenterologo funzionale come primo step. Saluti. Dott.ssa Piera De Sanctis
Salve, una volta escluse cause organiche l' approccio risolutivo sarà ripristinare l'equilibrio intestinale, mediante una alimentazione personalizzata e l'eventuale ausilio di integratori, e quello psicologico.
Mente e intestino hanno una connessione ormai scientificamente dimostrata. In bocca al lupo! Saluti

Salve, mi dispiace molto per quello che sta passando, le consiglio in primis una visita specialistica dal gastroenterologo che possa escludere patologie come celiachia, Morbo di crohn, colite ulcerosa o eventuali intolleranze e allergie. Una volta escluse credo che la causa più plausibile sia l'IBS (colon irritabile) e quindi dovrà indirizzarsi verso un nutrizionista che possa darle la giusta alimentazione per ridurre i sintomi e uno psicologo che possa aiutarla a risolvere il problema alla base. Non si abbatta perché esiste una soluzione.
Per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Mostardi.
Salve, comprendo davvero la sua preoccupazione e il disagio che sta affrontando. Anch'io soffro di IBS, motivo per cui ho scelto di specializzarmi in questo campo. Posso immaginare quanto sia difficile affrontare le incertezze legate ai sintomi gastrointestinali. Un approccio che potrebbe essere utile è il protocollo chiamato low FODMAP, che prevede una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili, spesso consigliata per chi soffre di intestino irritabile. Ne parli con il suo medico per valutare se questa opzione possa essere adatta al suo caso specifico.

Inoltre, considerando la persistenza dei sintomi gastrointestinali nonostante la terapia farmacologica, potrebbe essere utile discutere con il suo medico di ulteriori esami o di una valutazione più approfondita da parte di uno specialista gastroenterologo.
In quanto neurobiologa, riconosco quanto la gestione della salute mentale è altrettanto importante quanto quella dei sintomi fisici, quindi continuare con la terapia psicologica è un passo fondamentale. Non esiti a condividere tutte le sue preoccupazioni con il suo team medico, in modo che possano collaborare insieme per individuare la migliore strategia di trattamento per migliorare il suo benessere complessivo.
Per qualsiasi cosa, non esiti a scrivere.
Dott.ssa Ivana Allocca
Buongiorno, ho letto attentamente la sua domanda. il suo quadro clinico è molto triste e ne sono profondamente addolorato, mi dispiace molto. è una condizione scomoda che non permette di vivere una vita serena nella società di oggi. le sono vicino e le faccio i miei migliori auguri, con la speranza che si riesca a trovare una soluzione. In merito a questo vorrei sapere più informazioni, come: è stata sottoposta a visite da un gastroenterologo? che tipo di analisi del sangue ha fatto? è già stata in cura da un nutrizionista per curare la sua alimentazione? perchè dagli alimenti descritti, non mi sembra, non sono alimenti che avrei consigliato in un caso come il suo. ha già provato a fare una cura a base di antibiotici e farmaci che riducono o bloccano la diarrea? il suo peso qual'è? è normopeso? sottopeso? ecc... non escluderei un infezione da parassita intestinale... come vede, le cause della sua condizione possono essere diverse, le informazioni in merito sono ancora molto generiche, ma confido che con una buona anamnesi e le giuste analisi si riuscirà a trovare la causa e quindi la soluzione al problema. resto a sua disposizione, cordiali saluti Dott. Rosario Cuscona
Salve, capisco il disagio e il malessere che può provare, non trovando la causa dei suoi sintomi, per questo spero che quello che leggerà di seguito possa in qualsiasi modo esserle d'aiuto nel trovare la strada giusta per risolvere il suo problema. Le principali cause di diarrea cronica in genere non sono infettive e richiedono quasi sempre un esame clinico e diagnostico più approfondito. Come prima cosa bisogna escludere le diarree osmotiche, causate da una mal digestione del lattosio/assunzione di Sali di magnesio in eccesso/abuso di sorbitolo o altri dolcificanti presenti in bibite o prodotti sugar free/eccessiva quantità di fruttosio. Escluse cause osmotiche, bisognerà valutare la presenza di un processo infiammatorio/autoimmune: VES, PCR, emocromo, quadro proteico, Ab anti TTg per escludere le MICI e la celiachia. In caso di esito negativo per i precedenti esami elencati, bisognerebbe valutare la presenza di sovracrescita batterica del tenue tramite un breath test al lattulosio con valutazione nell’espirato di H2 e CH4. Le cause, come vede, possono essere molteplici, ma se si affida a un professionista, può risalire alla fonte del problema trovando anche il trattamento mirato . Resto a sua disposizione, distinti saluti D.ssa Rosaria Sanfratello, biologa nutrizionista.
Salve, mi unisco a quanto detto dai colleghi. Consiglio analisi più approfondite, oltre alla gastroscopia consiglio colonscopia ed esame fecale per valutare una eventuale disbiosi. Sarebbe il caso di approfondire una eventuale presenza di malattie autoimmuni (come gastrite o duodenite eosinofila) che in parte spiegherebbero alcuni sintomi. Saluti.
Fornasari Stella

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