Salve dottori, Sono una ragazza di 23 anni con un grande dubbio alle spalle. Ho lasciato l’univers
19
risposte
Salve dottori,
Sono una ragazza di 23 anni con un grande dubbio alle spalle.
Ho lasciato l’università a causa di attacchi d’ansia e tristezza, soprattutto in seguito alla scoperta del mio amore per la musica; in poche parole ho deciso di farne un lavoro, voglio provarci, è una cosa in cui credo.
Questo ovviamente è stato fortemente criticato dalla mia famiglia, e da una parte dispiace anche a me non aver potuto continuare, mi sarebbe piaciuto avere un’arma in più per il futuro, ma ovviamente all’epoca, sentendomi in trappola, scelsi la via della salute mentale.
Il sol pensiero dell’Università mi provoca prima uno strano rumore alle orecchie, in seguito sento salire un magone e mi viene da piangere, è come se qualcosa dentro mi me urlasse che quella non è la via giusta.
Devo sottolineare che da poco ho scoperto, guardandomi dentro, di essere troppo severa con me stessa, troppo pretenziosa, eppure devo dire che proprio all’università non ho mai avuto grande urgenza di eccellere, anzi, studiando pochissimo riuscivo a portare a casa il necessario per proseguire e mi andava bene così. Ricordo molto bene una volta in cui, subito dopo un esame andato bene, tornai a casa e scoppiai in lacrime: mi sembrava di aver imposto un qualcosa a me stessa.
Ultimamente ho passato molto tempo a rimuginare su questa storia, cercando con me stessa di razionalizzare e alleggerire mentalmente il peso che un’eventuale ripresa degli studi comporterebbe, dicendomi che ognuno ha i suoi tempi, che questo non mi toglierebbe la possibilità di coltivare tanti altri aspetti di me stessa, dicendomi che ho tutto il tempo e tutta la vita davanti per laurearmi, eppure quei sintomi ripiombano su di me ogni volta. È davvero un peccato, credo sia bello poter raggiungere un traguardo simile, poter avere un “piano B” qualora con la musica proprio non dovesse andare, ma ovviamente se questo deve compromettere la mia quotidianità allora rinuncio volentieri.
La domanda è: secondo voi, a cosa è dovuto tutto questo?
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Sono una ragazza di 23 anni con un grande dubbio alle spalle.
Ho lasciato l’università a causa di attacchi d’ansia e tristezza, soprattutto in seguito alla scoperta del mio amore per la musica; in poche parole ho deciso di farne un lavoro, voglio provarci, è una cosa in cui credo.
Questo ovviamente è stato fortemente criticato dalla mia famiglia, e da una parte dispiace anche a me non aver potuto continuare, mi sarebbe piaciuto avere un’arma in più per il futuro, ma ovviamente all’epoca, sentendomi in trappola, scelsi la via della salute mentale.
Il sol pensiero dell’Università mi provoca prima uno strano rumore alle orecchie, in seguito sento salire un magone e mi viene da piangere, è come se qualcosa dentro mi me urlasse che quella non è la via giusta.
Devo sottolineare che da poco ho scoperto, guardandomi dentro, di essere troppo severa con me stessa, troppo pretenziosa, eppure devo dire che proprio all’università non ho mai avuto grande urgenza di eccellere, anzi, studiando pochissimo riuscivo a portare a casa il necessario per proseguire e mi andava bene così. Ricordo molto bene una volta in cui, subito dopo un esame andato bene, tornai a casa e scoppiai in lacrime: mi sembrava di aver imposto un qualcosa a me stessa.
Ultimamente ho passato molto tempo a rimuginare su questa storia, cercando con me stessa di razionalizzare e alleggerire mentalmente il peso che un’eventuale ripresa degli studi comporterebbe, dicendomi che ognuno ha i suoi tempi, che questo non mi toglierebbe la possibilità di coltivare tanti altri aspetti di me stessa, dicendomi che ho tutto il tempo e tutta la vita davanti per laurearmi, eppure quei sintomi ripiombano su di me ogni volta. È davvero un peccato, credo sia bello poter raggiungere un traguardo simile, poter avere un “piano B” qualora con la musica proprio non dovesse andare, ma ovviamente se questo deve compromettere la mia quotidianità allora rinuncio volentieri.
La domanda è: secondo voi, a cosa è dovuto tutto questo?
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Salve, la ringrazio per aver condivido con noi il suo vissuto emotivo. È difficile poterle dare una risposta esaustiva, servirebbero ulteriori informazioni. Inoltre, sono successi altri episodi in cui è stata criticata dalla sua famiglia?
Comunque, la invito a effettuare un primo consulto psicologico per chiarirsi alcuni dubbi.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Comunque, la invito a effettuare un primo consulto psicologico per chiarirsi alcuni dubbi.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Ciao! Sei una ragazza molto giovane e il periodo di vita in cui ti trovi è sicuramente caratterizzato da moltissimi dubbi e poche certezze. Il fatto di avere un obiettivo è un'enorme risorsa da non sottovalutare, ma il percorso da affrontare è molto delicato.
Dal mio punto di vista, un supporto psicologico durante questa fase di vita potrebbe essere molto utile a chiarificare le idee ed evitare il caos.
Dal mio punto di vista, un supporto psicologico durante questa fase di vita potrebbe essere molto utile a chiarificare le idee ed evitare il caos.
Salve, mi dispiace per il disagio riferito e comprendo quanto possa essere difficile per lei. Consideri la possibilità di ritagliarsi uno spazio di ascolto psicologico che possa essere un supporto e utile alla costruzione di una maggiore consapevolezza dei suoi vissuti emotivi. Cordiali saluti, Dott.ssa FM.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Innanzitutto credo che Lei sia stata molto coraggiosa nel portare avanti una sua idea, nonostante questa abbia scatenato delle critiche e so bene quanto possa essere stato difficile gestire tutto ciò perché le critiche provenienti dai familiari sono difficili da gestire.
I sintomi vanno sempre contestualizzati nella cornice della storia di vita della persona per cui ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare meglio la sua storia, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione che sta attraversando e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente difficili onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Innanzitutto credo che Lei sia stata molto coraggiosa nel portare avanti una sua idea, nonostante questa abbia scatenato delle critiche e so bene quanto possa essere stato difficile gestire tutto ciò perché le critiche provenienti dai familiari sono difficili da gestire.
I sintomi vanno sempre contestualizzati nella cornice della storia di vita della persona per cui ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare meglio la sua storia, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione che sta attraversando e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente difficili onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Signora la risposta alla sua domanda non è semplice poiché gli elementi che condivide pur essendo significativi non permettono di approfondire alcune questioni che sono molto probabilmente rilevanti per comprendere la sua situazione. In ogni caso l'insieme delle situazioni che descrive permettono di ipotizzare che alcuni vissuti sono degni di una maggiore attenzione e che un consulto con uno psicoterapeuta potrebbe essere una buona possibilità. Ora sta a lei decidere se rimanere in questa situazione o lavorare per cambiarla ridando parole a quei desideri che ha nascosto dentro di se per qualche motivo che ora non vuole più ripensare. Ovviamente questa decisione spetta solo a lei. Un cordiale saluto
Buonasera, grazie per averci portato la sua storia. La sua è una domanda interessante perchè mette in risalto quesiti importanti: cosa muove il nostro agire o non agire?Cosa ci fa reagire piuttosto che agire efficacemente?! Le ragioni per cui facciamo ( o non facciamo ) delle scelte in realtà sono molteplici. La sua domanda, proprio per l'importanza che io le ho ho attribuito, credo meriti uno spazio di riflessione e condivisione più ampio. Si prenda del tempo per sè, esplori con curiosità la sua vita emotiva facendosi guidare, o se preferisce accompagnare, in questa esplorazione, da un professionista psicologo/psicoterapeuta (anche online). Essere consapevoli del nostro modo di "trattare" con le emozioni (consapevoli di ciò che evitiamo di fare per paura ad esempio, o di ciò che ci tiene imbrigliati in un "vorrei ma.."; ecc. ) favorisce una migliore autostima e autodeterminazione permettendoci di raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo, superando (il più efficacemente possibile) gli intoppi inevitabilmente presenti nella vita. Cordiali saluti Anna Vinci
Forse fatica a tenere insieme desideri e limiti, cosa che fra l'altro non è facile per nessuno. Conoscersi nel profondo però aiuta moltissimo!
Cara Utente, vivere fasi di disagio in momenti di cambiamento e di decisioni importanti per il futuro è comprensibile.
Penso possa esserle utile un percorso di orientamento per aiutarla a focalizzare meglio aspettative, obiettivi, strategie e competenze.
Resto a sua disposizione se avesse piacere di approfondire maggiormente questa strada.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Penso possa esserle utile un percorso di orientamento per aiutarla a focalizzare meglio aspettative, obiettivi, strategie e competenze.
Resto a sua disposizione se avesse piacere di approfondire maggiormente questa strada.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Buongiorno, leggendo le sue parole mi viene da pensare che non sia semplice rivedere la propria vita e i propri progetti. Lasciare l'università, un percorso che sente più affidabile per la costruzione del futuro, e lanciarsi in un percorso differente, per cui ha grande passione ma che sente le possa dare meno garanzie. In ogni caso, mi pare di capire che sia in grado di guardarsi dentro per ascoltarsi e cercare di capire le proprie sensazioni ed emozioni. Penso sia un punto di partenza molto importante, che sicuramente le darà tanti strumenti in più. Le faccio i miei auguri! Dott.ssa Ravani
Buongiorno, è stato molto coraggioso da parte tua seguire la tua passione per la musica e farne un lavoro; il malessere che ti provocava frequentare l'università però non lo hai mai affrontato, per questo oggi non riesci a sentirti libera di scegliere se riprendere o meno. Ti consiglio di intraprendere un percorso che ti consentirà di comprendere le tue preoccupazioni e incertezze in modo da poter fare una scelta che possa essere guidata dai tuoi desideri e non costretta dalle tue paure.
Buon giorno, dalle sue parole, dalla sua storia, arriva un racconto ricco di emozioni contrastanti e forti. Da un lato traguardi e scelte e dall'altro incertezze e timori. Questa confusione immagino crei solo ulteriore instabilità ed indecisione in lei. Mi sembra che da un lato accoglie la sua spinta e la sua passione, e dall'altro dubita dei suoi desideri, sopratutto perchè non supportati da chi le è vicino. Chiede una risposta che possa fornirle una maggiore serenità, ma credo che nel percorso di ogni persona è difficile trovare con certezza causa ed effetto, sono sempre molti i fattori che determinano i nostri stati emotivi e spesso la differenza è non nella realtà, ma nel nostro modo di leggerla. Si lasci aiutare a guardare la strada con più chiarezza, accogliendo anche i momenti di incertezza, frutto comunque di un pensiero in movimento. Prenda del tempo per mettere a fuoco emozioni e desideri. Se vorrà un chiarimento può contattarmi.Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Romana Manni
Buongiorno, sarebbe interessante capire cosa intende quando dice che ha capito di essere troppo severa con se stessa? in che momenti si sente cosi...
Buongiorno, purtroppo è difficile dare una risposta sulla base degli elementi forniti. Come gli altri colleghi, posso però lasciarti qualche spunto di riflessione rispetto ad alcuni pensieri e alcune domande suscitate dal tuo racconto. Prima di tutto mi viene da pensare che la fase di vita in cui ti trovi è molto importante, perché sono gli anni in cui, dopo le scuole superiori, si inizia a costruire più concretamente il proprio futuro, e questo può generare ansia e preoccupazione, ad esempio di sbagliare, di non poter più rimediare, di dover capire subito che direzione prendere, ecc.
Mi colpisce, in questo percorso di "costruzione", la tua grande sensibilità per ciò che è in linea con le tue passioni e per ciò che invece non lo è, in particolare la fatica, i vissuti forti e il malessere fisico che accompagnano le imposizioni di ciò che senti non appartenerti: mi chiederei quindi come vivi le imposizioni e perché, se è sempre stato così o è un vissuto nuovo.
Mi chiedo inoltre come vive queste scelte la tua famiglia: le ha fortemente criticate ma ti è a fianco e ti supporta, sono persone con cui riesci a dialogare/confrontarti/sentirti capita o ti senti sola e lasciata a te stessa?
Ti consiglio, se senti possa esserti utile, di ritagliarti uno spazio di lavoro personale, per chiarire meglio i tuoi dubbi e proseguire nelle tue scelte con una consapevolezza maggiore.
Buon percorso,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Mi colpisce, in questo percorso di "costruzione", la tua grande sensibilità per ciò che è in linea con le tue passioni e per ciò che invece non lo è, in particolare la fatica, i vissuti forti e il malessere fisico che accompagnano le imposizioni di ciò che senti non appartenerti: mi chiederei quindi come vivi le imposizioni e perché, se è sempre stato così o è un vissuto nuovo.
Mi chiedo inoltre come vive queste scelte la tua famiglia: le ha fortemente criticate ma ti è a fianco e ti supporta, sono persone con cui riesci a dialogare/confrontarti/sentirti capita o ti senti sola e lasciata a te stessa?
Ti consiglio, se senti possa esserti utile, di ritagliarti uno spazio di lavoro personale, per chiarire meglio i tuoi dubbi e proseguire nelle tue scelte con una consapevolezza maggiore.
Buon percorso,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Salve. È difficile dare una risposta. Sarebbe importante indagare su quale è il suo rapporto con le aspettative, sia sue che degli altri e comprendere perché ha scelto il suo percorso di studi. A volte il malessere può esserci o quando la strada scelta non è ciò che si sente buono per sé o quando c'è "paura di vincere". In questo caso si possono attivare meccanismi inconsci di autoboicottamento rispetto agli obiettivi che si potrebbero raggiungere anche con facilità. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla fare chiarezza sulle origini del suo malessere. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti.
Cara ragazza,
dal suo racconto si evince quanto si senta combattuta e quanto faccia fatica nello scegliere tra quello che sente, e quanto invece viene richiesto dai suoi genitori. Questi ultimi probabilmente hanno delle aspettative su di lei ma che attualmente percepiscono come disattese. Questo contribuisce ad alimentarle confusione e senso di malessere e smarrimento. In questo momento di profonda crisi potrebbe esser opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia con l'obiettivo di poter recuperare se stessa e i propri bisogni più profondi cercando col tempo di creare le condizioni ottimali per poter star meglio. Ci pensi, è molto importante.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
dal suo racconto si evince quanto si senta combattuta e quanto faccia fatica nello scegliere tra quello che sente, e quanto invece viene richiesto dai suoi genitori. Questi ultimi probabilmente hanno delle aspettative su di lei ma che attualmente percepiscono come disattese. Questo contribuisce ad alimentarle confusione e senso di malessere e smarrimento. In questo momento di profonda crisi potrebbe esser opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia con l'obiettivo di poter recuperare se stessa e i propri bisogni più profondi cercando col tempo di creare le condizioni ottimali per poter star meglio. Ci pensi, è molto importante.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Buonasera, dalle tue parole traspare il senso di malessere che ti porti dentro. L'evitamento di per sé non aiuta perché nn ci permette di affrontare le situazioni mettendo alla prova noi stessi e la capacità di saper affrontare le situazioni, in positivo o negativo. I rimuginii sono dettati da ansia e paura che ci creano un blocco, pensando e ripensando non in maniera poi reale e funzionale rispetto alla reale situazione e alle reali possibilità di fronteggiamento e conseguenze.
Ha iniziato già a guardarsi dentro, affermando di se stessa di essere troppo rigida: elevate aspettative su di sé potrebbero comportare la paura di sbagliare, in quanto l'errore non è considerato nel modo giusto ma come indice di fallimento, di non essere capaci e di conseguenza dell'essere sbagliati.
Sarebbe importante affrontare tutti questi suoi vissuti emotivi in uno spazio psicologico, cosi da riflettere su se stessa, ritrovare sicurezza e riuscire a gestire le situazioni in una maniera diversa.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Ha iniziato già a guardarsi dentro, affermando di se stessa di essere troppo rigida: elevate aspettative su di sé potrebbero comportare la paura di sbagliare, in quanto l'errore non è considerato nel modo giusto ma come indice di fallimento, di non essere capaci e di conseguenza dell'essere sbagliati.
Sarebbe importante affrontare tutti questi suoi vissuti emotivi in uno spazio psicologico, cosi da riflettere su se stessa, ritrovare sicurezza e riuscire a gestire le situazioni in una maniera diversa.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, la sua domanda è assolutamente pertinente ma la risposta non può essere esaustiva come spera, nel senso che sarebbe necessario affrontare il tema del senso di colpa e del peso delle aspettative nella sua storia. Un percorso psicologico sarebbe uno spazio adeguato dove iniziare a collocare e mettere ordine alla sua storia e risponderebbe al suo bisogno di risposte. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Gentile utente, non è semplice darle una risposta in quanto ciò che scrive denota un groviglio di emozioni in cui lei fa fatica a trovare i suoi veri desideri e un progetto per il suo futuro. A volte sono proprio i cambiamenti a nascondere paure e ansie. Le suggerirei di cercare uno psicoterapeuta per inquadrare la sua situazione e fare scelte che rispecchino davvero i suoi più profondi desideri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente,
la Sua riflessione sulle difficoltà legate alla scelta di lasciare l'università per inseguire una carriera nella musica evidenzia un conflitto interno significativo. È chiaro che l'amore per la musica è una parte fondamentale della Sua identità e trovare il coraggio di seguirlo è un passo importante. Tuttavia, le emozioni legate alla decisione di abbandonare gli studi e la pressione famigliare sembrano pesare notevolmente sulla Sua serenità.
La reazione di ansia e tristezza al pensiero dell’università suggerisce che quella situazione sia associata a un’idea di obbligo o di imposizione che La fa sentire intrappolata. Sembra che il percorso accademico che una volta sembrava avere una certa leggerezza, ora si sia caricato di aspettative e pressioni, creando in Lei un forte disagio emotivo. Questo potrebbe essere attribuito alla Sua tendenza a essere severa con se stessa e a richiedere uno standard che non sente di poter rispettare.
Il riconoscere la necessità di permettersi il tempo di esplorare e definire cosa desidera realmente è un passo importante verso la comprensione di ciò che conta per Lei. La musica rappresenta non solo una passione, ma anche una forma di espressione di sé e di libertà. Valutare lo studio come un "piano B" è legittimo, ma è essenziale che questo non diventi un ulteriore peso, allontanandola da ciò che trova significativo.
Considerare un eventuale reinserimento negli studi quando si sente pronta, senza la pressione di doverlo fare, potrebbe aiutarLa a liberarsi dal messaggio di dover eccellere o compiacere gli altri. C'è bellezza nell'avere tempo e spazio per esplorare, senza doversi sentire in trappola.
Se desidera esplorare più a fondo questi sentimenti e trovare una via per alleggerire il peso delle sue scelte, La invito a contattarmi. Sarò lieta di offrirLe supporto in questo percorso di auto-scoperta e di crescita personale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
la Sua riflessione sulle difficoltà legate alla scelta di lasciare l'università per inseguire una carriera nella musica evidenzia un conflitto interno significativo. È chiaro che l'amore per la musica è una parte fondamentale della Sua identità e trovare il coraggio di seguirlo è un passo importante. Tuttavia, le emozioni legate alla decisione di abbandonare gli studi e la pressione famigliare sembrano pesare notevolmente sulla Sua serenità.
La reazione di ansia e tristezza al pensiero dell’università suggerisce che quella situazione sia associata a un’idea di obbligo o di imposizione che La fa sentire intrappolata. Sembra che il percorso accademico che una volta sembrava avere una certa leggerezza, ora si sia caricato di aspettative e pressioni, creando in Lei un forte disagio emotivo. Questo potrebbe essere attribuito alla Sua tendenza a essere severa con se stessa e a richiedere uno standard che non sente di poter rispettare.
Il riconoscere la necessità di permettersi il tempo di esplorare e definire cosa desidera realmente è un passo importante verso la comprensione di ciò che conta per Lei. La musica rappresenta non solo una passione, ma anche una forma di espressione di sé e di libertà. Valutare lo studio come un "piano B" è legittimo, ma è essenziale che questo non diventi un ulteriore peso, allontanandola da ciò che trova significativo.
Considerare un eventuale reinserimento negli studi quando si sente pronta, senza la pressione di doverlo fare, potrebbe aiutarLa a liberarsi dal messaggio di dover eccellere o compiacere gli altri. C'è bellezza nell'avere tempo e spazio per esplorare, senza doversi sentire in trappola.
Se desidera esplorare più a fondo questi sentimenti e trovare una via per alleggerire il peso delle sue scelte, La invito a contattarmi. Sarò lieta di offrirLe supporto in questo percorso di auto-scoperta e di crescita personale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.