Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni e non ho mai avuto una ragazza a causa della mia es

19 risposte
Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni e non ho mai avuto una ragazza a causa della mia estetica. Mi sono chiesto se qualcuno mi dicesse che a causa della mia estetica che non ho una relazione di coppia come mi aiuterebbe? Mi aiuterebbe perché non dedico tempo ed energie a soddisfare un desiderio che non si realizzera mai. Ad una certa età bisogna smettere di sognare e diventare realisti. Le favole sono per i bimbi sarò duro ma la realtà è questa : se hai avuto in venti sei anni di vita solo il due di picche vuol dire che sei brutto. Ripeto meglio essere svalutante come mio padre che rincorrere un desidero che non ho le risorse nelle possibilità di realizzare e rimanere deluso nella vita bisogna essere molto pratici. Desidero che uno pisicologo mi aiuti ad accettare che non avrò mai una ragazza imparare ad accettarlo e il primo passo e bandire dalla vita il sesso e le donne per sempre che portano solo dolore. Ci sono gli amici c è il lavoro, c è la lettura si può vivere benissimo senza donne come ho deciso io. Mi potete aiutare a vivere senza donne per il resto della mia vita. Si sta bene sena relazioni sentimentali e sessuali credetemi e la migliore scelta per i brutti che accanirsi alla ricerca di un partner un brutto le donne se le deve dimenticare mi potete aiutare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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buongiorno.
Capisco i suoi sentimenti rispetto a quello che fino ad oggi le è accaduto quando ha cercato di entrare in intimità con le persone.
ritengo che una terapia e un supporto sia utile non per accettare una condizione che a lei non piace, ma per trasformare suoi pensieri da negativi in positivi per poter così cambiare il suo approccio verso le ragazze in generale e l'intimità in particolare. Non possiamo cambiare gli altri ma possiamo cambiare noi stessi per rendere più funzionale il nostro modo ad approcciarsi a loro!
Resto a disposizione per un consulto anche online.
Distinti saluti
Dott.ssa Laura Bova
Buongiorno, le parole che usa per descrivere la sua situazione mostrano molto evidentemente il dolore e il disagio provato.

Dal messaggio scritto mi pare di capire che quello che cerca è qualcuno che confermi le sue convinzioni, in nome di una "tranquillità" che non la porti più a sperare in qualcosa che adesso vede difficile realizzarsi.
Per quanto a volte ci può sembrare utile porre tutti i nostri sforzi nel dimenticare il passato, speranzosi che questo conduca a non soffrire più, in realtà il lavoro di terapia psicologica funziona proprio perché porta a porsi nuove domande end interrogativi in grado di aprire un nuovo spiraglio nella visione di noi stessi e degli altri.

Il disagio che sperimenta può funzionare come punto di partenza per un buon percorso di terapia insieme ad un professionista. La strada da cui iniziare è quindi quella di cercare di alimentare dubbi e visioni diverse nei confronti della vita, pronti a sorprendersi che le cose, in realtà, possono cambiare.
Buongiorno! Da quello che scrive mi pare di capire che il suo desiderio sia quello di avere una relazione. Tuttavia, il fatto di non aver mai avuto una storia fino ad ora le ha fatto perdere le speranze anche per il futuro e tutto questo le crea molto dolore. Lo psicologo che la prenderà in carico verosimilmente cercherà insieme a lei di riformulare la sua richiesta d'aiuto. La soluzione: "Bandire dalla vita il sesso e le donne", nel qui e ora potrebbe anche esserle d'aiuto, perchè il problema verrebbe evitato, ma nel lungo termine il dolore potrebbe tornare a galla colpirla con maggior forza.
Caro utente, sentirsi rifiutati non piace a nessuno, è forse una delle esperienze più dolorose descritte delle persone. Tuttavia la sua richiesta di terapia forse necessità di essere rivista, poiché ciò che lei chiede al suo futuro terapeuta è di accettare una cosa, che sembra infondo andare contro ai suoi scopi di vita. Forse il lavoro potrebbe orientarsi più sull'accettazione di sé così come è. Brutto o bello sono aggettivi assai soggettivi; comprendo che i suoi vissuti oggi sembrano andare nella direzione della convinzione che "i brutti non possono avere una donna o una relazione" ma forse questa convinzione è empiricamente sempre vera? Che prove ha per essere assolutamente certo che sia sempre così? Mettere un po in discussione questo pensiero potrebbe essere utile per tollerare, anche l'idea di non avere mai una relazione, ma partendo da presupposti diversi che non prevedono la svalutazione di sè come persona in assoluto. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Anegelo
Caro utente, ciò che descrive sembra provenire da esperienze molto dolorose che hanno lasciato una grande ferita in lei. Penso sarebbe importante poter scoprire insieme ad un professionista che lei ha risorse e fragilità, che, come tutte le persone, lei è un individuo ricco e frastagliato e che la definizione di "brutto" o "bello" non esaurisce le sue potenzialità e la sua esperienza di vita. Inoltre potrebbe essere utile esplorare cosa spaventa delle relazioni, dell'intimità, e viceversa cosa desidera da esse e cosa la avvicina o l'ha avvicinato agli altri in questi anni.
Accettare un'idea così netta e definita le preclude la possibilità di aprirsi alla curiosità e all'esplorazione di sè e della sua esperienza.
Restando a disposizione le auguro di poter trovare nel tempo e con il lavoro la strada più adatta per sentirsi meglio con se stesso e con gli altri.
Cordialmente
Dott.ssa Ciaudano
Gentile utente, mi dispiace che lei stia dovendo affrontare un vissuto così doloroso. So che è difficile ma sarebbe importante che lei potesse comprendere che la bellezza estetica è un costrutto soggettivo, quello che lei percepisce come "brutto" è una valutazione personale e non rappresenta la vera essenza o il vero valore di un individuo. Capisco quanto possa essere frustrante e scoraggiante sentirsi inadeguati o poco attraenti ma tutti siamo meritevoli di essere amati, accettati per quello che siamo, lei compreso. Non credo che debba arrendersi nel credere nelle relazioni sentimentali, come ha detto ha 26 anni ed è ancora giovane, ha tutte le possibiltà per lavorare su sé stesso e sulla percezione negativa che ha di sè. Ritengo che sia importante per lei prendere in considerazione di iniziare un percorso terapeutico che possa aiutarla a lavorare sulla sua autostima, sul senso di auto efficacia e cercare di trasformare le sue fragilità in punti di forza, andando a cercare quelle risorse interne ed esterne che lei ha per avere una vita più soddisfacente con sè stesso e con gli altri. Rimango a sua disposizione, un abbraccio. Dott.ssa Isabella Bertini
Buonasera. Per poterla aiutare a trovare il modo di vivere come meglio sente, occorre che si rivolga ad uno specialista, così da poter valutare la sua personale situazione di disagio e comprendere quale proposta terapeutica eventualmente poterle offrire. SG
Buongiorno,
mi dispiace che stia vivendo questa situazione e immagino che non sia per niente facile esporsi. Ha fatto bene a chiedere aiuto. Ritengo che già da una prima lettura di ciò che ha scritto ci siano degli spunti molto interessanti da approfondire in un percorso. Mi sembra che lei abbia la tendenza a darsi già "per vinto" e abbia determinate credenze e pensieri su di se molto negativi e giudicanti; Prima ancora che arrivare ad "accettare" che non avrà mai una ragazza sarebbe importante capire come tali idee si sono create e sviluppate nel tempo; che importanza ha per lei il fatto di avere una relazione e quali significati ci legge; come si sono instaurati e mantenuti i legami di attaccamento con le sue figure significative, i temi di vita principali e le prime esperienze sociali che tipo di impatto hanno avuto su di lei. Attraverso un percorso di consapevolezza e attribuzione di significati lei potrà incrementare la sua autostima e cambiare le cose. Le consiglio di iniziare un percorso
Cordialmente
Dtt.ssa Ottavia Riccadonna
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Buonasera, mi spiace per come si sente, deve essere molto difficile il momento che sta vivendo, anche quando parla dello sforzo e delle energie che impiega ad affrontarlo, e che l'hanno portata a riflessioni e conclusioni assolute. Il "bello e il brutto" sono aspetti puramente concettuali, certamente posso capire che i vissuti hanno inciso nei suoi pensieri, così come le esperienze hanno dato vita ai suoi sentimenti e affetti negativi. Mi sento di consigliarle un percorso con un professionista pronto ad accogliere la sua richiesta, ridefinendola.
Vorrei dirle che non si c'è un'ultima spiaggia ma sempre una penultima.
Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Nicolucci Tania.
Gentile Utente, dalla sua mail si comprende come sia stato difficile arrivare a questa decisione, quanta sofferenza e delusioni si voglia lasciare dietro le spalle per poter proseguire senza più aspettative in tal senso e conseguentemente non vederle più deluse. E' comprensibile il suo punto di vista. Le direi di intraprendere un percorso psicoterapeutico dandosi intanto anche altri obiettivi, come ad esempio migliorare la sua autostima, aldilà dell'aspetto estetico, facendo leva su altre sue qualità/talenti. Spostare l'attenzione su altri aspetti, potrebbe aiutarla a vedere il problema da un punto di vista diverso e meno intransigente verso se stesso. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buonasera. E' vero. Il brutto ha una vita più complessa, piena di dubbi e momenti negativi. Ma mi verrebbe anche da chiedere, chi è stato il primo a dirglielo; lo è davvero; su quali basi poi. Nella nostra società ci sono così tante forme diverse che forse, e dico forse, prima di metterci un' etichetta e trincerarci dietro ad essa, dovremmo essere un po' clementi con noi stessi e cercare di scoprirci, nei pregi e difetti (fisici e non). Resto a disposizione e buona scoperta. Dott.ssa Carlotta Perucca
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a quanto racconta. Ho notato che all'inizio del messaggio si riferisce alla sua estetica come sua principale causa di malessere, mentre nelle ultime righe parla delle donne solo come portatrici di dolore. Probabilmente i due elementi si collegano nella sua visione, quindi le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per comprendere in che misura questi aspetti la condizionino nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buon pomeriggio.
Noto che arriva da esperienze relazionali vissute come dolorose, tanto da associarle ad un percezione estetica di sé negativa.
In questi casi un percorso psicologico può essere utile per comprendere più nel dettaglio quanto ha finora riportato.
Resto a disposizione sia in presenza che online
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Buonasera, accolgo il suo dolore e lo rispetto. Come rispetto le esperienze, vissute o mancate, che ha avuto e le conseguenze che hanno avuto dentro di lei. Tuttavia, mi sento di dirle che il brutto assoluto non esiste, così come non esiste la bellezza assoluta.Esiste il modo in cui ci guardiamo, lo sguardo che rivolgiamo a noi stessi. E se quello sguardo è oscurato da altro o altri, l'immagine che viene colta è distorta. Il corpo e l'immagine che abbiamo sono un involucro, che ci protegge ed è lì per noi, disponibile per rispondere ai nostri bisogni, anche sessuali, relazionali, emotivi. Sono un riflesso esterno di quello che noi vediamo (o vorremmo vedere) all'interno. Ha presente Hulk? Nonostante la sua grandezza, brutalità e il suo caratteristico verde, alla fine è quello che conquista la ragazza più bella e impenetrabile degli Avengers. Le auguro di vedere quanto prima la bellezza che è in lei e al di fuori di lei...e di smentirsi. Un abbraccio
Buonasera, dalle sue parole mi è sembrato di avvertire una forte rabbia e delusione e capisco che i rifiuti, soprattutto se ripetuti, possano portare a pensare che chiudersi totalmente all'esperienza in cui si sperimenta questo rifiuto possa essere meglio che sperimentarne ancora. Credo che un percorso con un terapeuta possa aiutarla a mettere in ordine tutte queste emozioni, a scoprire quali sono le sue personali modalità di entrare in relazione con l'altro, e a riattivare un po' di risorse. Magari, all'interno di questo percorso, potrebbe scoprire che forse quella di questo momento potrebbe essere soltanto una profonda tristezza e non un reale desiderio di rinunciare per sempre a qualcosa che, come mi è sembrato di capire dalle sue parole, in realtà ha sempre cercato e desiderato, e che desidera tutt'ora. Personalmente non credo che dovrebbe rinunciare, ma che forse potrebbe concedersi lei per primo la possibilità di conoscersi e di vedersi come una persona degna e meritevole di amore, ancora prima di aspettarsi che lo facciano gli altri.
Spero di esserle stata d'aiuto. Dott.ssa Chiara Cuoco

Spero che
Buonasera,
sembra che lei si stia auto-condannando ad una condizione che, oggettivamente non le piace (e a chi piacerebbe?), ma che forse le lascerebbe finalmente prendere il respiro rispetto a questa ricerca affannosa in cui sembra essere coinvolto.
Premettendo che ormai l'aspetto fisico è qualcosa di assolutamente relativo all'interno di una relazione, certamente esistono canoni molto precisi specialmente nella società in cui siamo cresciuti, tuttavia vari sono i criteri per cui ci si sceglie all'interno di un rapporto di coppia: la somiglianza (anche caratteriale), la complementarietà, la vicinanza, etc.
Detto ciò, potrebbe darsi che lei si sia auto-convinto rispetto la sua inadeguatezza e, in questo modo, abbia portato avanti negli anni una modalità di rapportarsi con le donne che, pur non volendo consapevolmente, portasse sempre all'insuccesso con queste ultime.
Un percorso di psicoterapia breve potrebbe aiutarla a fare chiarezza rispetto a certi automatismi (in termini di pensieri, atteggiamenti, comportamenti, etc.), che la portano a relazionarsi sempre in un determinato modo.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buongiorno, mi viene da fare un paio di considerazioni. Innanzitutto nessuno psicologo l'aiuterà mai ad accettare una condizione che lei si sta auto-imponendo e che riguarda il futuro su cui nessuno di noi ha potere predittivo. Un'altra considerazione che mi sento di farle è che lei sta facendo un'associazione tra il non trovare una partner e l'aspetto esteriore quando la realtà ci dimostra che questa non è l'unica variabile determinante. Tante persone, a prescindere dall'aspetto esteriore, vivono relazioni sentimentali. Pertanto, non è l'aspetto esteriore l'unico fattore che determina il trovare un partner o meno; le variabili possibili sono tante e si sommano, possono essere banalmente il carattere, la compatibilità che abbiamo con l'altro, i nostri e i suoi gusti, talvolta incide anche semplicemente la fortuna. Un'ultima considerazione che mi sento di fare è relativa al fatto che questo suo auto-convincimento che non troverà mai una partner è detto "profezia che si auto-avvera". Quando ci convinciamo che una cosa debba accadere aumentiamo la possibilità che questa accada, perché in qualche modo creiamo inconsciamente delle condizioni favorevoli affinché la nostra profezia si realizzi. Per farle un esempio, se io mi convinco che un certo test a cui devo sottopormi andrà male, aumento la probabilità che il test vada effettivamente male, perché magari lo sosterrò in preda allo sconforto, all'ansia e ad un basso senso di autoefficacia. Mi sento di concludere suggerendole un cambio di prospettiva rispetto a quello che è il suo attuale obiettivo: dovrebbe accettare di non aver trovato una partner fino ad ora e non di rassegnarsi all'idea di non poterla trovare in futuro, che è qualcosa che non è ancora avvenuto e che non è predicibile. Lei ha soli 26 anni e ha ancora tutta la vita davanti a sé, le auguro di coltivare maggiore fiducia in se stesso e nelle sue risorse che sicuramente ci sono e che vanno ben oltre l'aspetto esteriore. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Savastio
Caro giovane, le sue parole sono piene di pessimismo e di una tendenza depressiva. Consideri che è lei stesso a considerarsi brutto, ciò vuol dire ledere la sua autostima, il suo valore. Non si può vivere senza soddisfare due bisogni fondamentali umani, ossia quello di essere amato e di amare avendo una vita sessuale soddisfacente: andrebbe verso l'infelicità. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad uno specialista per iniziare un percorso di terapia individuale attraverso cui acquisire sicurezza, fiducia in sè, potenziamento dell'autostima e dell'autoefficacia personale. Pensi a cosa potrebbe attivamente fare per migliorare il suo aspetto fisico e diventare più attraente, ricordi che la bellezza parte dalla mente e dal cuore e si rispecchia all'esterno nel corpo. Coraggio! creda in sè stesso!
Dott.ssa Maria Graziano

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