Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni e mi sento donna. Non so che fare più passa il temp

19 risposte
Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni e mi sento donna. Non so che fare più passa il tempo più la cosa diventa forte. A fantasie di vestirmi da donna cerco addirittura su internet scarpe con i tacchi oppure borse da donna sognando di portarle. Il fatto è che vorrei essere una donna e percepito tale da chi mi circonda. A questo si aggiunge una forte attrazione per i ragazzi spesso mi ritrovo a fantasticare di sposarmi o convivere con un ragazzo che mi piace in questo momento. Il fatto è che quando mi rendo conto che sono un uomo sprofondo in una profonda tristezza capisco che non sarò mai una donna io vorrei essere una donna comportarmi come loro vivere una vita affettiva con un uomo. Voglio un corpo da donna. Ho provato a dirlo a mia mamma che dice che non sarò mai una donna e pensa che è internet ad avermi messo questa strana malattia e lei non l accetta dice che sarò un mostro se facessi una transizione di genere chi mi può aiutare? . Un trans può avere un uomo che la ama avere relazioni sentimentali io mi sento donna e da tutti i pori la mia psiche grida di voler diventare donna. Ho paura che i pisicologi facciano come mia madre e mi convincono che debbo restare uomo. Se qualcuno può aiutarmi nel percorso per diventare donna sarei felice perché io sono felice solo da donna qualcuno di voi mi può aiutare? Non vorrei rivolgermi a centri e non chiedetemi di essere uomo non sarei felice mi andrebbe bene anche online purché accolga il mio bisogno di diventare donna e non mi dica di restare uomo é bello essere donna e sono felice di esserlo. E non mi si dica di andare con le donne a chiara piacciono i ragazzi
Gentile utente, mi arriva disperazione e solitudine dalle sue parole. Purtroppo il percorso per l'accettazione di sé diventa più tortuoso se dall'esterno non riceviamo accoglienza e comprensione, ma solo negazione e mortificazione.
Le consiglierei di iniziare un percorso di psicoterapia individuale senza timore, in modo da fare chiarezza insieme a un* specialista rispetto al cambiamento che tanto desidera e a come poterlo ottenere.
In diverse città italiane è possibile rivolgersi a servizi specifici per la riassegnazione del sesso, i percorsi le dico, non sono brevi e richiedono tempi burocratici e ospedalieri non indifferenti, ma è possibile.
Disponibile per un colloquio psicologico anche online, le auguro di non perdere le speranze e continuare a desiderare la felicità che merita e che passa anche attraverso la nostra identità di genere. Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, scelgo volontariamente di parlare di lei al femminile perchè dalle sue parole emerge in modo molto chiaro ciò che sente dentro di lei. La cosa che mi sento di dirle e di appoggiarsi ad un centro specializzato nell'accompagnamento delle persone che desiderano intraprendere un percorso di transizione. Un centro specializzato, le permetterà di sentirsi accolta, supportata ed accompagnata in questo percorso così importante ma al contempo assai delicato. Su internet può trovare tutti i centri in Italia che si occupano di questo. Così da valutare il più vicino a lei. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, sarebbe intanto importante esplorare adeguatamente la sua richiesta: "Se qualcuno può aiutarmi nel percorso per diventare donna sarei felice..." poiché, dietro di essa, si spalanca un mondo - il suo - di aspettative, fantasie, desideri e obiettivi da raggiungere che meritano il giusto chiarimento. Questa sede non è adeguata per approfondire la complessità della sua domanda e di quanto connesso a ciò che sta vivendo; quel che posso senz'altro dirle è che un professionista non la ostacolerà mai in questo percorso bensì la accompagnerà, supportandola, verso il raggiungimento dei suoi specifici obiettivi. Intanto, l'aver raggiunto la piena consapevolezza di chi sente di essere è un punto di partenza importantissimo e fondamentale, che la predispone positivamente verso il complesso e articolato percorso che la attende. Nel tempo, con la giusta rete di supporto sia professionale che affettiva, potrà finalmente mettere la Maiuscola davanti a quel nome. Augurandole il meglio, la saluto cordialmente MP
Buongiorno, nessuno psicologo può dirle chi "dover essere" e con chi condividere la sua sessualità. Anzi, il tema che può portare in colloquio è proprio l'aver consapevolezza del sentirsi donna e condividere i vissuti emotivi che ciò le evoca. Lei è degna di meritare amore, qualsiasi sia il suo sesso biologico e l'identità di genere in cui si riconosce. Affrontare e accogliere i cambiamenti legati al percorso di transizione può comportare un carico emotivo notevole, pertanto le suggerisco di cercare dei centri specializzati o associazioni affinchè possa ricevere tutte le informazioni necessarie. Successivamente può valutare come agire e compiere delle scelte, prendendosi il suo tempo. Inoltre, in questo tempo valuti la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta per essere supportata, anche rispetto alle difficoltà nel rapporto con sua madre. Inoltre, in queste strutture spesso c'è la possibilità di confrontarsi con persone che hanno esperienze di vita simili e/o hanno già intrapreso il percorso di transizione. Dia spazio a Chiara, se lo merita! Rimango a sua disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Come ti hanno consigliato altri colleghi, in quasi tutte le città ci sono centri specializzati per iniziare un percorso di transizione. Gli psicologi che incontrerai ti supporteranno e ti aiuteranno a capire come compiere questo percorso, affiancandoti nelle varie fasi della tua eventuale transizione. E' un percorso non velocissimo e sicuramente complesso ma anche bellissimo, di scoperta di te. Certo che potrai essere amata: potrai amare ed essere amata, lavorare, avere amici, fare tutto quello che vorrai, una volta che ti sentirai bene con te stessa. Se avrai bisogno, contattami. Un saluto
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Le consiglio d rivolgersi al centro più vicino alla sua residenza che si occupa di percorso di transizione. Loro sicuramente la sapranno aiutare nel migliore dei modi, non solo attraverso un supporto psicologico (fondamentale nella sua situazione) ma anche dal punto di vista pratico (ad esempio, fornendole risvolti pratici che possono esserle utili nella vita di tutti i giorni). Le auguro di trovare la serenità. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Gentilissima: mi permetto di rivolgermi al femminile poiché sembra essere così che si sente e che vuole che le si parli.
Consideri che nessun esterno, per quanto influente e intimo, potrà imporle come debba sentirsi o in quale corpo trovarsi a suo agio: capisco bene che l'assenza di un appoggio in tal senso la getti in un grande sconforto, poiché ci si sente soli/e ad affrontare tutto questo, ma la verità è che non lo è.
Le consiglierei dunque una serie di passi: prima di tutto rivolgersi a uno/a psicologo/a che possa aiutarla ad esplorare il suo vissuto e le assicuro che da nessuno di noi troverà una posizione giudicante, ma solo un grande rispetto per ciò che prova. A seguito di una diagnosi (il termine è brutto perché la fa sembrare una malattia, ma è solo la prassi) di disforia di genere, può avviare il percorso di transizione in cui sarà seguita e supportata ad ogni passo.
Come postilla, le dico che ci sono anche molte associazioni di persone transgender cui può rivolgersi, anche solo per un confronto con qualcuno che ha già fatto questa esperienza, in cui può trovare solidarietà.
Si ricordi che non è da sola e che non c'è niente di scabroso o malato in quello che vive: va riconosciuto e trattato con dignità e rispetto, poiché è la sua identità.
Rimango a disposizione. Coraggio: non è sola
Buona sera, ho letto la sua mail e ho sentito l'urgenza di essere compreso e accettato nel suo sentire. Ha condiviso questo suo desiderio con sua madre che al momento non è ancora pronta ad accogliere questo suo vissuto. Ci sta, è complesso per tutti voi. Deve cominciare da sé, cominciare ad esplorare le sue fantasie e vedere com'è per lei vedersi nei vari contesti di vita. Inizialmente non sarà semplice immaginarsi nella concretezza delle varie situazioni, ma man mano, attraverso un lavoro di psicoterapia su di sè accoglierà davvero il suo percorso, qualunque esso sia, e nel divenire più forte e sereno delle sue decisioni sarà in grado di accompagnare sua madre ad accogliere il suo volere. E se lei non sarà pronta, lei sarà in grado di andare avanti nella sua scelta di vita consapevole che dietro il disappunto della mamma c'è solo grande paura. Saprà gestire la relazione tra di voi senza pretendere dalla mamma cambiamenti veloci. Man mano accetterà oppure lei saprà amarla nonostante il suo disaccordo.
Buongiorno. La sua comunicazione sembra rivelare una profonda tribolazione personale: probabilmente le sarebbe utile valutare un lavoro psicoterapeutico che la possa aiutare a conquistare il suo modo di vivere la vita, magari più soddisfacente e un po’ più libero da tormenti. SG
Gentilissima, nessun professionista che si occupa di salute mentale e benessere psico-fisico può giudicare il suo vissuto autentico e profondo che - come descrive molto bene "grida da tutti i pori della sua pelle" - o può tentare di modificare la sua volontà e il suo desiderio. E' comprensibile che sua madre sia molto spaventata e non bene informata e che quindi abbia avuto la reazione che descrive. E' molto importante che lei possa intraprendere un percorso psicoterapeutico per approfondire i suoi vissuti e perché sia supportata nell'espressione e nella realizzazione di sé. E' ovviamente importante che il/la professionista sia anche formato/a sul tema, come è ugualmente importante che lei possa chiedere informazioni e confrontarsi con associazioni di persone trans, perché è un aiuto fondamentale poter ascoltare esperienze di persone con esigenze simili alle sue, poter porre loro delle domande e sentire di non essere sola. Il percorso di transizione parte dalla diagnosi di disforia di genere, è lungo e complesso ed è necessario che si rivolga ai - pochi e sovraccarichi- centri pubblici specializzati. Un grande in bocca al lupo. Rimango a disposizione, d.ssa Paola Pellegrino
Buonasera, mi dispiace sentire che sta attraversando questo momento difficile, ma è importante che abbia il coraggio di esprimere i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni. Quello che sta vivendo è noto come disforia di genere, che si verifica quando la percezione del proprio genere è diversa dal sesso assegnato alla nascita, causando disagio e malessere. Inizialmente, consiglierei una comunicazione aperta con i suoi genitori, come ha menzionato, in modo che possano comprendere meglio la sua situazione e fornirle supporto emotivo. Tuttavia, è fondamentale ricordare che il loro atteggiamento potrebbe richiedere tempo per evolversi, e potrebbero beneficiare anch'essi di un'educazione sulla questione della disforia di genere. È possibile intraprendere un percorso di transizione di genere, che generalmente coinvolge colloqui psicologici e valutazioni mediche. La decisione su quale tipo di transizione desidera intraprendere spetta a lei. Questo potrebbe includere terapia ormonale o interventi chirurgici, ma le procedure specifiche possono variare a seconda della regione in cui risiede. Per quanto riguarda la ricerca di un professionista, le consiglio di cercare uno psicologo specializzato nella gestione della disforia di genere. Infine, la rassicuro che un professionista competente e sensibile non dovrebbe cercare di convincerla a rimanere uomo, ma dovrebbe essere lì per supportarla nel suo percorso e nel processo decisionale. L'accettazione e la non giudicabilità sono fondamentali nella terapia (in generale) ma soprattutto in quella riguardante la disforia di genere. La sua situazione non è rara, e molte persone hanno attraversato esperienze simili. È importante distinguere l'identità di genere dall'orientamento sessuale e prendersi il tempo necessario per esplorare ciò che è più autentico per lei. Le auguro sinceramente buona fortuna nel suo percorso e rimango a sua disposizione per ulteriori domande o supporto.

Cordiali saluti, DM
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Quando gli altri, anche molto vicini, liquidano in fretta un sentimento.cosi grande, come.quello che descrive lei, ci si sente non autorizzati a sentirci come ci sentiamo!!! Questo io lo trovo davvero ingiusto. Capisco che sua mamma sia spaventata dalla questione e che possa avere mille difficoltà per accoglierla, ma.lei ha bisogno di essere accolto e ascoltato, ha il diritto di poter esprimere ciò che prova, senza giudizio.
Che dirle, se vuole io sono disponibile, ho già seguito delle persone che affrontavano.la.strssa tematica...
Rimanendo a disposizione le mando un caro saluto
Claudia m
Buongiorno, le faccio una domanda come spunto di riflessione: immaginiamo che lei riesce a ottener la trasformazione che vuole, tutto quello che desidera, lei è sicura che basterebbe quello che accentarsi cosi come lei è diventata, basterebbe per piacersi, per essere a posto con il suo corpo? Il "non mi piaccio cosi come sono ora" si risolverebbe? Io le consiglio di affrontare questo tema di fondo con uno specialista, che non sarà giudicante ma rispettoso nei suoi confronti. Il cambiamento che lei desidera è molto impegnativo e dovrebbe essere un successo anche da un punto di vista psicologico. Se lei lo desiderasse io sono disponibile anche on line.
Gentilissima utente, dalle sue parole emerge chiaramente il dolore che prova per il mancato riconoscimento della sua identità di genere. Purtroppo, a volte le famiglie hanno difficoltà ad accogliere situazioni simili alla sua, questo accade per tanti motivi, ma comprendo quanto sia doloroso per lei.
Le sue emozioni, i suoi vissuti, i suoi pensieri sul suo corpo e sul suo orientamento sono legittimi e meritano di essere rispettati e accolti.
Se desidera svolgere un colloquio psicologico conoscitivo online sono a sua disposizione. Cordiali saluti.
Buonasera. Capisco quanto possa farla soffrire questa non accettazione da parte della sua famiglia. Questo è un aspetto sicuramente di notevole importanza, ma ancora più importante è che lei abbia la possibilità di sentirsi bene a proprio agio con il suo corpo e la sua mente Questo richiede sicuramente un percorso psicoterapeutico; le assicuro che nessun buon terapeuta tenterà di convincerla ad essere uomo o donna o di tediarla sulle sue preferenze sessuali, semplicemente esplorerete insieme bisogni, desideri ed emozioni per giungere a un obiettivo di serenità e benessere che sia buono per lei. Le faccio tanti auguri. Un caro saluto
Capisco che stai attraversando un momento molto difficile e complesso nella tua vita, e la tua lotta con l'identità di genere è un argomento delicato e personale. È importante sottolineare che le tue sensazioni e desideri sono validi, e non sei solo nel tuo percorso.

Prima di tutto, è importante cercare un supporto professionale da parte di uno specialista della salute mentale o di un terapista specializzato in questioni di identità di genere. Questi professionisti possono aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e desideri in modo più approfondito e offrirti un supporto emotivo.

Le persone transessuali possono intraprendere un percorso di transizione di genere, che può includere terapie ormonali e interventi chirurgici, ma ogni percorso è unico e deve essere guidato dalla tua esperienza personale e dalle tue necessità. Un terapista specializzato può aiutarti a valutare le opzioni disponibili e prendere decisioni informate sul tuo percorso di transizione.

È importante anche trovare una comunità di supporto, sia online che offline, di persone che hanno attraversato o stanno attraversando esperienze simili. Queste comunità possono offrire consigli, supporto emotivo e risorse preziose.

Inoltre, è importante essere aperti con le persone di fiducia nella tua vita, anche se può essere difficile. Le reazioni delle persone possono variare, ma avere il sostegno di amici o familiari comprensivi può fare la differenza.

Ricorda che la tua identità di genere è valida e importante, e cercare supporto e consulenza è un passo significativo verso la comprensione di te stesso e verso il perseguimento della tua felicità. Non sei solo, e ci sono risorse disponibili per aiutarti in questo percorso.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno, grazie per il suo quesito. Se i pensieri si fanno troppo intrusivi e la sua qualità della vita risulta in questo modo così compromessa le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapico che l'aiuterà nella gestione delle difficoltà quotidiane. Cordiali saluti,

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