Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni bruttissimo. Non ho mai avuto a causa di questo pro
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Salve dottori, sono un ragazzo di venti sei anni bruttissimo. Non ho mai avuto a causa di questo problema una ragazza. Mi domando ma se le donne scelgono un uomo non in base al carattere, ma solo in base all' estetica come può un uomo come a me avere una chance? bisogna essere onesti non conta il carattere,il saperci fare e chi dice il contrario mente. Io sono oggettivamente brutto al mondo non abbiamo tutti pari opportunità perché chi dice questo sta mentendo perché sarebbe come dire che il Signor rossi che magari è basso e calvo ha le stesse opportunità di trovare una compagna di Brad Pitt. Se sei brutto fatichi a trovare una ragazza sarò duro e crudo ma è così io sono brutto e per me trovare anche solo una ragazza che mi ricambi e come giocare alla lotteria. Del resto se non fossi stato brutto avrei già trovato una ragazza che mi ricambi non credete?? Perché la pisicologa dice che non ho la ragazza per via Della bassa autostima e non gli passa in testa che vengo tagliato fuori dalls possibilità di una connessione romantica per via del aspetto??
Gentile utente, mi sembra di sentire nel suo messaggio forti emozioni di rabbia, frustrazione e sensazioni di rassegnazione. Probabilmente la sua terapeuta ha preferito spostare l'attenzione ed il focus su come lei vive il rapporto con se stesso piuttosto che sul trovare o on trovare ina fidanzata che per quanto per lei sia una grande urgenza è un pezzo che non può essere trattato in terapia. Inoltre spesso anche le persone definite "oggettivamente brutte" come le definisce lei riescono a intraprendere delle relazioni sentimentali stimolanti, ricche e appaganti. Poiché per quanto per molte persone l'aspetto estetico sia un elemento importante, questo non vale per tutte le persone. Lei riporta una fatica comprensibile. Ad oggi mi sento di consigliarle di lavorare su questa rabbia e frustrazione che sento. Condividendo anche con la sua terapeuta queste sensazioni che sente. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Gent.mo, sembra che l’idea dominante dell’essere brutto e la preoccupazione che ruota attorno a questa valutazione racchiuda piuttosto una molteplicità di ulteriori e più profonde difficoltà personali. Probabilmente, potrebbe trovare un aiuto da un consistente lavoro psicoterapeutico. SG
Gentile utente, comprendo la sua sofferenza e la sua rabbia. Sicuramente con il tempo certe convinzioni si sono radicate rendendole complicato vivere la quotidianità e la socialità in modo positivo. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad analizzare queste difficoltà anche all’interno del sistema relazionale, familiare e a lavorare sull’autostima personale perseguendo diversi obiettivi che la possano far star meglio. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott.ssa Paola Oggioni
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, dalla sua narrazione sembra emergere un vissuto di forte frustrazione, le suggerirei dunque di intervenire attraverso un percorso di psicoterapia. Il colloquio con la psicologa che lei cita andrebbe contestualizzato, probabilmente l'indicazione della collega è correlata a elementi analizzati. Se lo ritiene opportuno le chieda chiarimenti.
Le mando un cordiale saluto e resto a sua disposizione.
Dott.ssa R. Curatolo
Le mando un cordiale saluto e resto a sua disposizione.
Dott.ssa R. Curatolo
Buonasera, la considerazione che ha di se stesso è senza dubbio molto rigida, ma non le voglio indorare la pillola, in quanto dal suo racconto mi sembra di capire che molti hanno già cercato di farle cambiare idea o di mostrarle la realtà da un punto di vista differente. Viviamo in una società che valuta molto l'aspetto fisico di una persona attribuendole significati positivi o negativi in base alla gradevolezza che prova nel guardarla. Quel che mi viene da pensare, è che su di lei si è sempre posato uno sguardo di ripugnanza, tanto che quello sguardo è diventato anche il suo, quello con cui guarda se stesso ogni giorno. Dunque posso solo immaginare quanto debba essere terribile per lei guardarsi e vedersi orribile, non amabile, immeritevole di una sguardo positivo e compiaciuto. E la sofferenza che ne deriva, certamente dev'essere molto grande. La sua autostima non può certo essere elevata se questo è il modo in cui sente di essere visto da tutti, in particolar modo dalle donne. È vero che noi tutti, donne e uomini, basiamo la nostra primissima impressione sull'immagine che ci si para di fronte, ciascuno con i propri gusti, ovviamente, e vale per le persone così come per le cose. Così com'è vero, d'altronde, che lo standard estetico non è l'unico in base al quale scegliamo il nostro partner. Posso comprendere che alla sua età, vedendo i suoi coetanei avere vite sentimentali e rapporti amorosi, lei si senta escluso, rifiutato, non visto. Dunque da qui credo sia il caso di partire: dal suo vissuto di non essere visto, compreso, riconosciuto. A rispondere alla sua domanda c'è una discretamente ampia popolazione di psicologi, dunque di esperti di salute mentale e se ha scritto qui, immagino che sia, almeno in parte, perché lei soffre molto, che non significa che è pazzo, ma semplicemente che forse vorrebbe denunciare il suo vissuto doloroso a chi, magari, potrà comprenderla e aiutarla. Provi, se e quando se la sente, a prenotare un colloquio con qualcuno che le sembra poter fare al caso suo e cominci a guardarsi da qui, ovvero dall'interno, piuttosto che dall'esterno.
Sono disponibile se vorrà parlarne.
Le auguro di stare bene.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Sono disponibile se vorrà parlarne.
Le auguro di stare bene.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, comprendo le sue parole cariche di sofferenza e di rabbia. Se lei in prima persona si descrive in maniera così critica, svalutante e giudicante, che messaggio può trasmettere agli altri? Probabilmente la sua psicologa ritiene primario lavorare sulla sua scarsa autostima perché è li che si deve fortificare per potersi poi sperimentare con gli altri, e in un eventuale relazione con una ragazza. La bellezza estetica non è tutto e non è importante per tutti allo stesso modo. Dia fiducia alla professionista che la sta accompagnando in questo percorso e sia gentile con sé stesso! Un caro saluto, Dott.ssa Maria Teresa Poggioni
Buonasera gentile utente, mi arrivano molto forti tua rabbia e un senso di rassegnazione a causa della tua situazione sentimentale. Hai fatto bene a scrivere le tue sensazioni e preoccupazioni, allo stesso tempo mi sembra che tu non le abbia condivise con la tua psicologa, è corretto? Come mai? Probabilmente la tua psicologa ti propone di lavorare sull'autostima perché evidentemente è un aspetto che in questo momento in te è piuttosto basso. Nelle relazioni infatti sentirsi bene con sé stessi può fare la differenza, perché ci permette di sentirci più "sciolti" e più sicuri e questo spesso permette di bypassare l'aspetto fisico. Resto disponibile. In bocca al lupo! Dott.ssa Broglia Arianna
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Se avessi ragione tu le persone "brutte" non esisterebbero. Invece proprio perchè non è solo la bellezza a contare non dovresti puntare su quell'unico aspetto. Perciò ti suggerirei di dare più retta alla tua psicologa.
Buonasera,
Non penso che l aspetto non giochi la sua parte nell' attrarre l attenzione, ma concordo con la sua psicologa nel ritenere che le personalità dotate di buona autostima possano avere molte chance nella fascinazione dell' altro. Per riprendere il suo esempio cinematografico e in generale del mondo dello spettacolo, si sarà certamente accorto che ci sono sia uomini che donne di aspetto non classicamente piacente, che hanno instaurato relazioni con partner .
Continui a lavorare con la sua terapeuta con fiducia e non perda la speranza.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Non penso che l aspetto non giochi la sua parte nell' attrarre l attenzione, ma concordo con la sua psicologa nel ritenere che le personalità dotate di buona autostima possano avere molte chance nella fascinazione dell' altro. Per riprendere il suo esempio cinematografico e in generale del mondo dello spettacolo, si sarà certamente accorto che ci sono sia uomini che donne di aspetto non classicamente piacente, che hanno instaurato relazioni con partner .
Continui a lavorare con la sua terapeuta con fiducia e non perda la speranza.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buongiorno,
nel leggere la sua domanda appare molto chiaro come la percezione che ha di sé sia molto radicata e probabilmente la psicologa che cita le ha parlato di bassa autostima per questo motivo.
Se non piacciamo a noi stessi, come potremo piacere agli altri e soprattutto che percezione di noi stessi comunichiamo agli altri? Soprattutto in una società fondata anche su apparenza e aspetto fisico come elementi per alcune persone molto importanti per sentirsi bene con loro stessi, oltre che visti e considerati dagli altri.
Solo lei può modificare il modo di vedere la situazione, che rimarrà la stessa se continuerà a pensarla come scrive.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Giorgia Colombo
nel leggere la sua domanda appare molto chiaro come la percezione che ha di sé sia molto radicata e probabilmente la psicologa che cita le ha parlato di bassa autostima per questo motivo.
Se non piacciamo a noi stessi, come potremo piacere agli altri e soprattutto che percezione di noi stessi comunichiamo agli altri? Soprattutto in una società fondata anche su apparenza e aspetto fisico come elementi per alcune persone molto importanti per sentirsi bene con loro stessi, oltre che visti e considerati dagli altri.
Solo lei può modificare il modo di vedere la situazione, che rimarrà la stessa se continuerà a pensarla come scrive.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Caro Amico,
quando parliamo di "oggettività" e "bellezza" stiamo mentendo: non esiste alcuna bellezza oggettiva, solo un insieme di caratteristiche che servono da segnali. Segnalano salute, forza, capacità... Questo negli animali, e in parte anche nella specie umana. Con la differenza che per noi l'attrazione e il legame romantico è molto più complesso.
Purtroppo quando ci lasciamo contagiare dal virus della bellezza, non ci rendiamo conto di quanto ci limita e di quanto ci induce a guardare gli altri attraverso questi occhiali avvelenati: guarda le ragazze con lo stesso paio di lenti? quante ragazze esclude o svaluta perché le vede "oggettivamente brutte"?
Forse se deciderà di smettere di "bullizzarsi moralmente" con questo giudizio crudele su se stesso, riuscirà a sentirsi abbastanza in rado di conoscere una ragazza e mostrarle tutto il suo meglio!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
quando parliamo di "oggettività" e "bellezza" stiamo mentendo: non esiste alcuna bellezza oggettiva, solo un insieme di caratteristiche che servono da segnali. Segnalano salute, forza, capacità... Questo negli animali, e in parte anche nella specie umana. Con la differenza che per noi l'attrazione e il legame romantico è molto più complesso.
Purtroppo quando ci lasciamo contagiare dal virus della bellezza, non ci rendiamo conto di quanto ci limita e di quanto ci induce a guardare gli altri attraverso questi occhiali avvelenati: guarda le ragazze con lo stesso paio di lenti? quante ragazze esclude o svaluta perché le vede "oggettivamente brutte"?
Forse se deciderà di smettere di "bullizzarsi moralmente" con questo giudizio crudele su se stesso, riuscirà a sentirsi abbastanza in rado di conoscere una ragazza e mostrarle tutto il suo meglio!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno. In un uomo, ancor più che in una donna, la bellezza fisica non è che una componente dell'attrattività della persona, che si fonda anche sull'intelligenza, sul carattere, sulle abilità, sulle disponibilità e, non ultima, sulla sicurezza di sé che l'individuo possiede. Quello che risulta controproducente è piuttosto l'autocommiserazione. Quindi la sua psicologa non ha torto quando le dice che lei viene penalizzato anche per via della sua bassa autostima. Ci sono uomini oggettivamente brutti, ma dotati di fascino, che li rende attraenti anche per donne bellissime, immagino qualche esempio lo conosca anche lei. Quindi, se pensa di non poter lavorare più di tanto sull'immagine, coltivi il suo carattere e veda di accrescere il suo senso di autoefficacia. Infine, provi a guardarsi attorno ed a corteggiare ragazze meno appariscenti, ad approcciare chi, del sesso opposto, possa magari sentirsi, come lei, "brutta" per qualche motivo: potrebbe scoprire che ci sono molte ragazze sole che potrebbero trovarla interessante, attraente e ricambiare le sue attenzioni fino a stringere con lei un rapporto affettivo romantico. Auguri.
Buongiorno,
le rispondo con un escursus cinematografico non propriamente d'autore, perché penso che attraverso un sorriso si possa arrivare meglio a comprendere le cose ed a farle proprie. Negli anni '80 ci fu un attore porno che ebbe una carriera estremamente longeva, il suo nome d'arte era Ron Jeremy. Questo signore era brutto, per sua stessa definizione era "basso, grosso e peloso" eppure è stato un indiscusso protagonista in un mondo dove di sicuro l'aspetto fisico ha un'importanza determinante.
Il suo successo, a detta di molti si è fondato su due fattori molto importanti: per gli uomini rappresentava una speranza, in lui potevano impersonarsi tutti i meno belli "se ci è riuscito lui prima o poi potrebbe capitare anche a me" per le donne invece c'era il fattore simpatia e fascino, a ragione o a torto si aspettavano naturalmente da lui più contenuti di quelli che potevano aspettarsi da un "bellone".
Sempre nel cinema abbiamo esempi eclatanti di brutti che dal loro aspetto fisico riescono a trarre una forza straordinaria a livello di fascino, mi viene in mente Danny De Vito, decisamente più affascinante del suo partner quasi fisso e bellissimo Arnold Schwarzenegger.
A questo punto lei penserà che io sia una critica cinematografica e non una psicoterapeuta, per giunta freudiana e di essere capitato nel forum sbagliato. Gli esempi che le ho dato sono relativi a persone, uomini brutti, che hanno saputo trasformare naturalmente le loro caratteristiche apparentemente limitanti in veri e propri punti di forza. La vera domanda che lei dovrebbe porsi e sulla quale si dovrebbe lavorare ed anche in maniera approfondita è "cosa mi impedisce di trovare fiducia in me stesso e trasformare questa mia caratteristica in un punto di forza?" oppure, per dirla meglio "perché non riesco ad accettarmi?" ed i motivi che potranno emergere saranno tanti, quelli sono i suoi veri limiti, non l'aspetto fisico.
le rispondo con un escursus cinematografico non propriamente d'autore, perché penso che attraverso un sorriso si possa arrivare meglio a comprendere le cose ed a farle proprie. Negli anni '80 ci fu un attore porno che ebbe una carriera estremamente longeva, il suo nome d'arte era Ron Jeremy. Questo signore era brutto, per sua stessa definizione era "basso, grosso e peloso" eppure è stato un indiscusso protagonista in un mondo dove di sicuro l'aspetto fisico ha un'importanza determinante.
Il suo successo, a detta di molti si è fondato su due fattori molto importanti: per gli uomini rappresentava una speranza, in lui potevano impersonarsi tutti i meno belli "se ci è riuscito lui prima o poi potrebbe capitare anche a me" per le donne invece c'era il fattore simpatia e fascino, a ragione o a torto si aspettavano naturalmente da lui più contenuti di quelli che potevano aspettarsi da un "bellone".
Sempre nel cinema abbiamo esempi eclatanti di brutti che dal loro aspetto fisico riescono a trarre una forza straordinaria a livello di fascino, mi viene in mente Danny De Vito, decisamente più affascinante del suo partner quasi fisso e bellissimo Arnold Schwarzenegger.
A questo punto lei penserà che io sia una critica cinematografica e non una psicoterapeuta, per giunta freudiana e di essere capitato nel forum sbagliato. Gli esempi che le ho dato sono relativi a persone, uomini brutti, che hanno saputo trasformare naturalmente le loro caratteristiche apparentemente limitanti in veri e propri punti di forza. La vera domanda che lei dovrebbe porsi e sulla quale si dovrebbe lavorare ed anche in maniera approfondita è "cosa mi impedisce di trovare fiducia in me stesso e trasformare questa mia caratteristica in un punto di forza?" oppure, per dirla meglio "perché non riesco ad accettarmi?" ed i motivi che potranno emergere saranno tanti, quelli sono i suoi veri limiti, non l'aspetto fisico.
Buongiorno, concordo con lei che non tutti hanno le stesse possibilità, ma è pure vero che nessuno ne ha zero. In lei risuonano certe forti convinzioni generalizzate come pensare che le ragazze scelgano solo su base estetica e non è così. Sicuramente per alcuni o alcune sarà più difficile trovare una corrispondenza, ma è anche vero che se si isola o crea in sé un malessere lo comunicherà anche alle persone intorno. Continui il suo percorso e le auguro di potere trovare la bellezza che ha sicuramente in sé come persona.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno parlasse di questi suoi dubbi alla psicologa con cui ha iniziato il percorso di psicoterapia. La sua scrittura sembra accompagnata da tanta rabbia e questo vissuto andrebbe espresso in seduta. Si confronti con lei sul tema qui riportato, potrebbe esser un importantissimo spunto su cui riflettere e da cui ripartire.
Mi auguro possa continuare il percorso iniziato nel migliore dei modi.
Cari Saluti
Dott. Diego Ferrara
sarebbe opportuno parlasse di questi suoi dubbi alla psicologa con cui ha iniziato il percorso di psicoterapia. La sua scrittura sembra accompagnata da tanta rabbia e questo vissuto andrebbe espresso in seduta. Si confronti con lei sul tema qui riportato, potrebbe esser un importantissimo spunto su cui riflettere e da cui ripartire.
Mi auguro possa continuare il percorso iniziato nel migliore dei modi.
Cari Saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, sembra che l’idea dominante dell’essere brutto e la preoccupazione che ruota attorno a questa valutazione racchiuda piuttosto una molteplicità di ulteriori e più profonde difficoltà personali.
La sua scrittura sembra accompagnata da tanta rabbia e questo vissuto andrebbe espresso in seduta. Si confronti con a sua terapeuta sul tema qui riportato, potrebbe esser un importantissimo spunto su cui riflettere e da cui ripartire. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
La sua scrittura sembra accompagnata da tanta rabbia e questo vissuto andrebbe espresso in seduta. Si confronti con a sua terapeuta sul tema qui riportato, potrebbe esser un importantissimo spunto su cui riflettere e da cui ripartire. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
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