Salve dottori sono un ragazzo di 27 anni da marzo ho un dolore alla bocca dello stomaco e sotto alle

17 risposte
Salve dottori sono un ragazzo di 27 anni da marzo ho un dolore alla bocca dello stomaco e sotto alle costole ambo le parti a fasi alterne,ho fatto una gastroscopia ed è uscita una incontinenza cardiale e una duonepatia iperemico micro erosiva e un po’ di gastrite ha detto il mio gastroenterologo che è tutto normale l’incontinenza la tengono tutti ora sono in attesa del l’istologico ma non credo riveli nulla sarò sincero con voi a volte faccio uso di cqnnabis dopo qualche tiro mi veniva il dolore e tanta ansia da star male visto tutte le analisi che ho fatto compreso tac e analisi del sangue sono uscite tutte buone stavo considerando che sia un dolore psicomatico-stressogeno oppure le cose che ho allo stomaco danno questi sintomi ma vi ripeto è tanto tempo ho sviluppato anche il reflusso.
E allora, caro ventisettenne, dopo aver completato questo giro di controlli organici, è forse il caso di prendere in considerazione altre origini del malessere che riporti. A marzo è successo qualcosa in particolare nella tua vita? o un po' prima? Ti suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia. Il tuo corpo ti sta comunicando qualcosa che tendi a non ascoltare, a trascurare. Ha questi mezzi, per costringerci a fermarci e andarci a fondo. Ti faccio tanti auguri, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno. Ha fatto bene ad indagare se i suoi sintomi fossero correlati ad una disfunzione organica. Escludendo dunque questa causa come primaria, le suggerisco di esplorare attraverso un percorso psicoterapeutico, i suoi vissuti, l’area emozionale, quella relazionale, i suoi stili di adattamento alle situazioni e ai compiti più difficili, le sue difficoltà, come le sue potenzialità, predisposizioni e desideri. Vedrà che riuscirà a capire meglio cosa le è accaduto. Cordiali saluti.
L’intestino è il nostro secondo cervello ed è implicato nella produzione di tantissimi neurotrasmettitori tra cui la serotonina, il famosissimo ormone della felicità. Il dialogo intestino cervello è sia a scendere che a salire, puoi immaginare quindi che situazioni stressanti vanno a colpire in modo specifico l’area intestinale con la comparsa di sintomi con diversa intensità. Un percorso psicologico e terapeutico puó aiutarti in questa fase iniziale a diminuire la sintomatologia in modo da ristabilire un equilibrio, il rischio ovviamente di non iniziare o rimandare è quello che lo stress con il tempo faccia diventare questi sintomi cronici.
Salve, potrebbe si trattarsi di un dolore di natura psicosomatica.
La invito però ad insistere con gli approfondimenti medici.
Dalla sua descrizione non sembra che sia stata analizzata tutta la parte dellapparato muscolo scheletrico e posturale.
La invito a non trascurare anche questi aspetti. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera,
grazie della sua condivisione. Prima di tutto faccia tutti gli accertamenti necessari che le consiglia il suo MMG, in modo da avere una situazione clinica chiara.
Un percorso psicologico in aggiunta potrebbe sicuramente aiutarla sotto tanti punti di vista: a livello emotivo (per riconoscere e gestire le sue emozioni), a livello familiare e relazionale (una PSICOTERPIA SISTEMICA RELAZIONALE che è quella che utilizzo, ha lo scopo di indagare gli SCHEMI e i COPIONI FAMILIARI), a riconoscere e gestire meglio le sue fragilità, a prendere maggior coscienza di se stesso...e tantissimo altro.
Mi rendo a disposizione per dei colloqui on line.
In bocca al lupo!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, credo lei sa stato molto bravo a ricercare le possibili cause del suo malessere. Escludere sintomatologie organiche è sempre importante per poter avere un quadro completo della situazione. Se tutte le analisi risultano negative, potrebbe essere un fattore psicosomatico, ma questo andrebbe indagato con uno psicologo/psicoterapeuta. Il nostro corpo ci parla prima della nostra mente. Probabilmente sta accadendo qualcosa nella sua vita che le reca malessere, ed il suo corpo esprime tale malessere con questi sintomi fisici da lei sperimentati. Prendersi cura di sé è importante. Mi pare di capire che lei lo stia facendo. Provi a riflettere sulla possibilità di ritagliarsi uno spazio dove potrà riflettere su ciò che le sta accadendo, sull'orgine dei suoi sintomi e sui vissuti da lei provati. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente di mio dottore,

spesso il corpo è il primo bersaglio della mente. Una volta terminati gli screening prenda in considerazione la possibilità di affidarsi ad uno psicoterapeuta e di intraprendere una psicoterapia; questo le darà la possibilità di esplorare gli aspetti emotivi connessi al suo malessere.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera. È possibile che, come suggerisci, il dolore sia influenzato dallo stress o da fattori psicologici, soprattutto se hai notato un legame tra il consumo di cannabis, l'ansia e i sintomi che descrivi.

I disturbi gastrointestinali, come il reflusso o la gastrite, possono essere esacerbati da fattori emotivi, come lo stress e l'ansia. In effetti, molti studi dimostrano che lo stress può avere un impatto significativo sulla salute gastrointestinale. Se hai già escluso cause fisiche gravi attraverso le analisi, è possibile che ci sia una componente psicosomatica in gioco.

Per affrontare questa situazione in modo più completo, potrebbe essere utile esplorare anche la dimensione emotiva e il modo in cui gestisci lo stress. Un percorso psicoterapeutico, anche breve, potrebbe aiutarti a capire se ci sono fattori emotivi o stressanti che contribuiscono ai tuoi sintomi. Le metodologie attive, come quelle che utilizzo nel mio lavoro, potrebbero essere uno strumento efficace per affrontare il legame tra corpo e mente, lavorando sia sul piano emotivo che su quello fisico.

Ti consiglio di parlarne con il tuo gastroenterologo e considerare di affiancare al trattamento medico un supporto psicologico per affrontare lo stress e l’ansia. Potrebbe portare a un miglioramento generale del tuo benessere.
d.ssa Raileanu
Salve. Dalla sua sintomatologia “sembrerebbe” opportuno fare un collegamento tra i suoi stati emotivi e i sintomi fisici che sono emersi. Fatte le debite analisi mediche forse sarebbe opportuno approfondire i fattori psichici stressogeni che potrebbero essere alla fonte del suo quadro clinico. Cordiali saluti. Dottor Emanuele Grilli
Quello che si dice sulla connessione tra stomaco e cervello è, a tutti gli effetti, una verità. Il corpo, in alcuni casi, esprime quello che la mente non ci può dire. Di certo è bene che porti a termine tutti i controlli medici ma il fatto che si stia interrogando anche su altre possibili cause, potrebbe essere una chiave di svolta per esplorare aree fin ora rimaste nascoste.
Buongiorno, ha descritto in modo molto accurato i suoi disturbi e gli esiti delle analisi. ma lei non è esclusivamente portatore di disturbi !
E' giovane, intelligente, attento, in grado di esprimersi. Perché non darsi la chance di un percorso di sostegno psicologico? potrebbe davvero aprirle lo sguardo su tutte le sue risorse e, accompagnato, fare luce anche sulle zone un po' più buie (es. noia, solitudine, procrastinazione ecc) che hanno magari favorito il ricorso alla cannabis. A disposizione. Un caro saluto. B.C.
Gent Utente, poiché ha già fatto accertamenti medici, come la gastroscopia e la TAC ed è in attesa dei risultati dell’istologico, è fondamentale il parere del suo medico. Inoltre, il consumo di cannabis può accentuare l'ansia e i sintomi gastrointestinali, quindi potrebbe essere utile ridurla o sospenderla per notare se questo allevi i suoi sintomi. È possibile sintomi quali dolore alla bocca dello stomaco e reflusso abbiano una componente psicologica legata allo stress. Consultare quindi un gastroenterologo e considerare eventualmente un sostegno psicologico che potrebbe aiutarla nella gestione dell'ansia che può contribuire al problema. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Buonasera, i sintomi generalmente possono essere considerati psicosomatici, se in assenza di condizioni mediche che sta valutando. In attesa dei risultati sarebbe opportuno sospendere l'uso di cannabis che può aumentare le manifestazioni di ansia. Può però succedere che la si usi per regolare, erroneamente, stati emotivi e in tal caso è opportuno valutare l'aspetto psicologico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Caro ragazzo, ha tutta la vita davanti per decidere di prendersi cura di Lei. Non aspetti troppo però.
Piuttosto: qual è, esattamente, la richiesta che ci sta facendo? Se l'ansia può provocare sintomi somatici? Altroché, in casi estremi può anche determinare la paralisi temporanea di un arto! Certamente influisce sulla secrezione dei succhi gastrici, e questo quindi può tradursi, a lungo andare, in un esito organico, cioè l'infiammazione delle pareti dello stomaco, reflusso gastro-esofageo e/o reflusso biliare duodeno-gastrico. E dagli esami che ha fatto emerge questo, cioè il danno finale. Ma la causa è a monte, e si può risolvere. Anche se la parola guarigione non si addice alla psicoterapia, l'ansia si impara a gestire e, nei casi più fortunati, se ne esce.
Ho una storia di ansia alle spalle, capisco benissimo cosa si prova, mi sono a lungo barcamenata tra antiacidi, inibitori di pompa protonica, procinetici, ansiolitici naturali e via discorrendo. Poi, piano piano, sistemando la mia vita, tutto si è normalizzato, fino a rientrare.
Occhio alla cannabis, ha un effetto paradosso, è frequente che possa aumentare l'ansia! Meglio altri prodotti naturali, al limite quella legale, con bassissimi livelli di THC. Ma sul mercato ormai c'è l'imbarazzo della scelta, e questo la dice lunga sul nostro stato di salute mentale. Non è solo, non si preoccupi.
Se ne ha voglia, io sono a disposizione, anche per sedute online. Può chiamarmi quando vuole al mio numero personale per prendere un appuntamento.
Salve, la ringrazio per la sua condivisione.
Sarà bene completare gli opportuni controlli relativi alla sua salute fisica. Se si escludono eventuali altre patologie organiche, può valutare la possibilità di un colloquio psicologico, come detto da lei alcuni sintomi potrebbero avere origine psicosomatica.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti.
Dott. S. Augello
Salve, nel momento in cui è possibile escludere le cause organiche può essere utile prendere in considerazione l'avvio di un percorso psicoterapico. Noi siamo organismi olistici, fatti di corpo e mente interconnessi tra loro ed in relazione con un ambiente. Il nostro corpo parla, invia segnali di malessere o di benessere ed è bene ascoltarlo. Il mio consiglio è quello di prendersi cura di sé in ogni aspetto, non esiste solo un pezzo dell'organismo.

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