Salve Dottori, sono un ragazzo di 24 anni. Sarò breve, a 12 anni ho iniziato ad avere paura della f

17 risposte
Salve Dottori, sono un ragazzo di 24 anni.
Sarò breve, a 12 anni ho iniziato ad avere paura della fine del mondo, passata la fatidica data del 21.12.2012 ho iniziato ad avere paura di guerre e profezie varie, ciò che facevo in risposta a queste ansie era la ricerca su Google e la ricerca di rassicurazioni.
Nel 2014 mi sono dimenticato completamente di guerre e profezie e ho iniziato con la paura delle malattie fisiche, mi sarò autodiagnosticato 1000 malattie diverse nella mia vita.
Ora, dal 2021, la mia ansia si è spostata sulle malattie mentali. Tutto questo dopo alcuni suicidi accaduti al mio paese, ho iniziato ad avere paura che potessero riguardare anche me e ci sono stato davvero male, con il tempo ovviamente quest'ansia è scemata, nonostante faccia ancora difficoltà alle volte a pensare alle altezze o in generale a quel tema.
Arrivo ad oggi, da una settimana circa, mentre leggevo sentivo della musica in testa e mi sono ricordato di un mio amico che mi raccontò 6 anni fa di avere un DOC e di non riuscire a spegnere i pensieri, di sentire musica constantemente nella testa, di non riuscire addirittura a dormire per via di questi sintomi e indovinate un po' cosa mi sta accadendo ora? Che sento anche io musica e ritornelli di poche battute nella testa e ho un attenzione fin troppo selettiva verso questo tema, sentendone ovviamente gli effetti.
Questa situazione di ora mi riporta alla quasi totalità delle esperienze del passato, come per esempio i mal di testa continui che avvertivo nel 2015 o la fame d'aria che avvertivo sempre nel 2015, questi avvenimenti duravano massimo un paio di settimane.
Ho compreso bene il meccanismo, ma anche questa volta (così come accadeva le altre volte) ho paura che mi porterò "per sempre" questa cosa.
Faccio una vita normale, sono laureato e sto studiando per un magistrale, a settembre inizierò il servizio civile.
Sapreste dirmi qualcosa di più? Anche banalmente delle strategie. Io sto cercando di evitare catastrofismi sul futuro, ricerche su Google e sto evitando di parlare di questa cosa, in quanto mi sembra di capire che potrebbe peggiorare così facendo.
Ah e al proposito della paura del DOC seguendo la storia del mio amico, io in passato tipo a 16 anni avevo delle fisse sullo spegnere la luce o sul bere un tot di sorso d'acqua, ovviamente non è mai stata una cosa invalidante.
La cosa che ritengo più invalidante è questa paura delle malattie, questo pensare al presunto sintomo e ovviamente avvertirne tutti gli effetti nella realtà, così come accadeva per il mal di testa nel 2015 sta accadendo ora per la musica.
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo: il consiglio migliore che le posso dare è di iniziare un percorso personale. Come lei stesso si riconosce, la sua storia con paura ed ansia relativa a catastrofi, malattie ed altro è piuttosto radicata in lei e ha fatto parte della sua vita per diverso tempo, se desidera liberarsi di questi sintomi la via migliore è la psicoterapia

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Buona sera,
mi dispiace e comprendo la difficoltà che vive e dell’invalidazione delle varie situazioni descritte derivate da pensieri, ansia etc.
Come dice la collega, che le ha risposto, un percorso di terapia può essere molto utile a comprendere il perché e come poter affrontare e gestire l’ansia.

Rimango a disposizione se avesse altre domande da porre.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra
Salve, premetto che mi sento dispiaciuto per la situazione che sta vivendo da tempo. Il "rimuginio" e la "ruminazione" che sembra presentare sono due processi cognitivi caratterizzati da uno stile di pensiero disfunzionale e maladattivo. A quanto scrive c'è molta carne al fuoco, che dura da tempo, nonostante cambino i contenuti di cui preoccuparsi. A volte il rimuginare diventa una strategia di regolazione delle preoccupazioni che implica la costruzione di scenari negativi futuri, restringendo l’attenzione a potenziali problemi per anticiparne gli esiti, ragionando come in un dialogo interno fatto di ricorsività ed ipotesi non verificabili. Tali meccanismi, andrebbero di certo interrotti, al fine di recuperare una libertà ed una serenità minata dalla pervasività e da uno stato di allerta continuativo. Queste tipologie di funzionamento cognitivo spesso risultano troppo dispendiose da un punto di vista energico e spesso vanno a braccetto con stati di ansia, panico o preoccupazioni per la salute. Le suggerisco di considerare primariamente un intervento farmacologico mirato ad abbassare lo stato d'ansia e successivamente intraprendere, quando si sentirà pronto, ad un percorso di psicoterapia finalizzato alla comprensione delle cause profonde alla base di quanto descritto. Le auguro il meglio. Saluti.

Una banale strategia potrebbe essere quella di alterare il ritmo della musica che sente, o inserirvi un testo da lei inventato.
Insomma diventare il compositore della sua musica in modo che non sia la musica a controllare lei ma lei a controllare la musica.
Buona sinfonia!
Buon pomeriggio,
comprendo a pieno le sue sofferenze e credo che sia necessaria una psicoterapia. Le consiglierei una psicoterapia cognitivo comportamentale, sicuramente, più adatta ai sintomi che ha descritto. Per il momento mi sento di dire che le paure o i pensieri, che prova e che descrive, andrebbero presi per quello che sono: paure come comuni emozioni ed i pensieri, vissuti in quel modo, come tecnicamente vengono chiamati ossessioni. Si dovrebbero gestire come tali, o meglio, non aderendo, non farsi condizionare da essi; chiaramente risulta complesso comprendere il tutto se non approfondito in terapia. Una cosa, però, che è semplice comprendere, che il tempo è una variabile indipendente, quindi non è possibile gestirla: questo significa che ciò che è passato non esiste più, che lo possiamo solo ricordare e non cambiare. Il futuro non esiste ancora, quindi risulterebbe ancora più difficile cercare di modificarlo o altro. La realtà è che viviamo in quello che comunemente chiamiamo presente, ma che in realtà si riduce in piccoli istanti. Quello che vorrei comunicarle è di cercare di vivere a pieno momento per momento quello che le succede, non perdendo mai il punto di vista principale: "AMARSI SEMPRE", ma se non dovesse riuscirci, potrebbe sempre affrontarlo affidarsi ad un professionista per migliorare la sua condizione di vita.
Sperando di essere stato utile ed aver risposto alla sua domanda, la saluto cordialmente e le auguro il meglio.
Buonasera, ritengo indispensabile nel suo caso intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale, tenendo bene a mente che il suo impegno è la motivazione sottostante sono decisivi per ottenere un cambiamento. Auguri! Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera gentile utente, mi dispiace sentire che sta vivendo questi sintomi che le causano disagio, però da ciò che ci racconta sono sintomi che vive già da qualche anno, ha mai interpellato uno specialista a riguardo? Le ossessioni musicali possono essere intrusive, persistenti e causare significativa angoscia. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a imparare a gestire i propri sintomi e vivere una vita appagante. Con il giusto supporto, potrà superare questo disturbo e vivere una vita piena e significativa. Resto disponibile per qualsiasi informazione, sono disponibile anche pe terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Gentile utente di mio dottore,

le manifestazioni di cui parla sono l'espressione acuta di un disturbo ansioso. Dai disturbi d'ansia è possibile guarire attraverso l'ausilio integrato di psicoterapia e farmacoterapia. Contatti quanto prima uno specialista, vedrà che riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, come già ribadito dai colleghi dovrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, però secondo me non per forza cognitivo-comportamentale, per lavorare sulle sue ansie ma soprattutto sul suo bisogno di controllo. Difficilmente riuscirà ad interrompere il circolo vizioso dei suoi pensieri da solo.
Buongiorno, mi spiace per la situazione di malessere che sta vivendo e ha vissuto. È importante lavorare su rimuginii, ruminazioni, importanti strategie di coping disfunzionali che implicano la preoccupazione cronica, con l'attivazione di una catena di pensieri negativi mirando alla risoluzioni di problemi futuri. Attraverso un buon lavoro terapeutico, che le consiglio, si possono iniziare a testare le sue credenze negative e intraprendere un percorso di consapevolezza su come si relaziona ad esse, con la finalità di capire che sono suoi prodotti mentali e non la sua essenza. Ció è utile soprattutto in caso di ossessioni e compulsioni e sintomi ansiosi, di cui ha parlato. Si possono utilizzare diverse
strategie, dai training attentivi alla mindulness, ad interventi sul corpo come il body scan, ad un lavoro sulle parti e molti altri nel campo cognitivo-comportamentale integrato.
Se interessato, resto a disposizione.
In ogni caso, le auguro il meglio!
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Buonasera, grazie per la sua condivisione. Quello che descrive sembra un disturbo d'ansia, che la accompagna fin da giovanissimo. Anche se non le ha impedito di raggiungere i suoi obiettivi di vita, le consiglio di chiedere il supporto di uno specialista. Vivere con questa pesantezza è inutile, visto che è un problema su cui si può lavorare con ottimi risultati. Le consiglio una terapia cognitivo-comportamentale. Un caro saluto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

 Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
La ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà, immagino possa non essere sempre un passo semplice. 
Riconosco che sta attraversando un momento molto difficile e voglio che sappia che non è sol* in questo percorso. Il disagio che sta sperimentando è significativo e merita tutta l'attenzione e la cura possibili.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.

La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.

Le invio un caro saluto.
Buonasera, da quello che leggo caro utente 24enne le varie cose da lei elencate sono tutte delle dipendenze, ora che sia per le catastrofi o per la musica non cambia molto, cambia il soggetto a cui presta attenzione ma non la sostanza. Come mai ,mi chiedo, non ha mai pensato che forse sarebbe stato meglio e più efficace pensare di rivolgersi ad uno specialista visto e considerando la vasta gamma di tematiche che la preoccupano e il margine di tempo che la separa dal primo evento? Resto a disposizioni per ulteriori domande. Cordialmente Dr. Jasmine Scioscia
Buongiorno, mi dispiace per la sua sofferenza. Come già proposto da colleghi, ritengo che un percorso di psicoterapia possa aiutarla a comprendere al meglio la causa e come imparare a gestire le sue difficoltà.
Resto a disposizione, cordiali saluti Dott.ssa Di Gennaro Laura
Buongiorno, vivere con tutte queste paure che si sono avvicendate nel corso della tua vita deve essere molto faticoso e spiacevole: migra il sintomo, ma il disagio rimane! Non so se abbia mai intrapreso una percorso psicoterapeutico (parrebbe di no), ma sarebbe opportuno farlo: esistono delle strategie di intervento mirate su ansia, ossessioni, ruminazioni, rimuginio e via dicendo, che possono essere apprese grazie all'intervento di uno specialista. La finalità della psicoterapia è proprio di agire sui sintomi in maniera efficace e di capire quali cause abbiano determinato questa condizione di malessere al fine di "non portarti per sempre questa cosa"! Affidati ad un collega, in bocca al lupo. Un caro saluto
Buongiorno, io credo che possa essere molto faticoso controllare sintomi che cambiano contenuto ma che non scompaiono con la sola forza di volontà. Mi pare che oltre al timore per la sua incolumità fisica ci sia una componente ansiosa che cerca di controllare con comportamenti che variano nel tempo. Non ci sono strategie da suggerire, ma un percorso da intraprendere all'interno del quale può ascoltarsi e sperimentare azioni e pensieri più adeguati per superare il problema. Si prenda cura di sé.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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