Salve Dottori, sono qui per chiedere un vostro gentile parere in merito alla mia situazione che si

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Salve Dottori,
sono qui per chiedere un vostro gentile parere in merito alla mia situazione che si protrae ormai da un anno, e che sta compromettendo in modo serio tutte le mie giornate. A seguito di ragade anale nel 2022 , curata dopo diversi tentativi con dilatatori, Antrolin e Levorag ( e tanta pazienza ) e di una trombosi di gavocciolo emorroidario esterno anch'essa risolta, è ormai un anno che perdurano dei dolori trafittivi anali intermittenti durante la giornata, che peggiorano soprattutto quando sono seduto, vanno meglio se sono in piedi e per fortuna a letto spariscono quasi del tutto dandomi la possibilità di dormire tranquillamente. Dopo tante visite e tanti pareri medici di proctologi, urologo, neurologo, sono stato escluse patologie evidenti del canale ano rettale o del tratto urinario/prostata, e in particolare negli ultimi mesi a seguito di una manometria anorettale, mi è stato riscontrato un "diminuito rilascio del muscolo pubo-rettale, con lievi contrazioni paradosse", mentre un altro Proctologo mi ha parlato di dolore pelvico cronico come conseguenza di tutto ciò che ho vissuto in area anale nel 2022, come una sensibilizzazione dei nervi (tipo il pudendo) causata da una disfunzione pelvica che include muscoli e appunto nervi ( questo Medico mi ha visitato precedentemente rispetto alla manometria ).
Entrambi escludono problematiche del tratto ano rettale tramite anoscopie ( ne ho fatte diverse ormai ), se non delle emorroidi di I grado che non possono causarmi questi dolori trafittivi tutti i giorni, ed entrambi sono arrivati ad indicarmi la necessità di intraprendere un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico, per risolvere questi miei dolori. Mi hanno spiegato che ci vorrà tempo, impegno e pazienza ma che dovrei risolvere. Recentemente ho sentito il pareri di un fisiatra/terapista del dolore perchè comunque il mio dolore è quotidiano e volevo capire se potessi assumere qualcosa nel mentre, che invece mi ha indicato la riabilitazione come una cosa "lunga e che non risolverebbe del tutto il problema sul nervo pudendo, nel momento in cui questo è stato irritato per un periodo di tempo " , consigliandomi di agire con delle infiltrazioni ecoguidate che darebbero subito un evidenza diagnostica, oltre ad eventualmente dare un effetto positivo immediato sui sintomi, dicendomi che potrebbero volercene da 1 a 3 in base alla situazione.
Il problema è che ho gia provato tante terapie perchè non si riusciva a fare una diagnosi esatta, e al momento devo essere onesto nel dire che non so se questo discorso di disfunzione del pavimento pelvico e di conseguente interessamento del nervo pudendo sia la strada giusta, ma mi dicono che è stato escluso tutto il resto e che le visite proctologiche non fanno emergere null'altro. Avendo gia speso tanta pazienza e tanti soldi, e soffrendo ancora quotidianamente, vorrei capire se la riabilitazione è la strada da percorrere o se "buttarmi" nel provare con le infiltrazioni, che però so che devono essere eseguite da mani esperte e trovare dalle mie parti qualcuno competente in questi ambiti specifici non è semplice.
Ho eseguito una risonanza magnetica pelvica di cui attendo il referto, ma mi è stato detto che se il radiologo che esamina la RM non è competente di questo problema specifico potrebbe non vedere nulla, o ancora, l'esame potrebbe essere negativo comunque anche se esiste una sofferenza del pudendo.
Io so solo che 2 anni fa , prima delle patologie anali, non avevo nessun problema pelvico (ho sofferto di ragadi da bambino ma poi nulla per praticamente quasi 20 anni) e mi chiedo se ragadi emorroidi e patologie simili durate circa un annetto, posso aver portato a questa disfunzione pelvica che interessa anche il nervo pudendo.
Insomma sono un po perso ormai e stanco dei tentativi, ma vorrei davvero risolvere perchè con questo dolore vivere è complicato, e capire quale è il modo migliore per farlo

Vi ringrazio anticipatamente
All'analisi di quanto riportato, credo che dovrebbe seguire il consiglio dei Colleghi ed iniziare il percorso riabilitativo del pavimento pelvico.
Si ricordi che, se bene eseguita, la riabilitazione da sempre risultati: più o meno evidenti, a seconda del caso clinico, ma vi sono sempre.
Saluti

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