Salve dottori, so che qualsiasi approccio può essere utile per curare un Doc grave se si trova il gi

19 risposte
Salve dottori, so che qualsiasi approccio può essere utile per curare un Doc grave se si trova il giusto medico. Tuttavia, io ho avuto la disponibilità da due medici, di cui una all'Asl, che non usano alcun metodo. Chiacchieriamo solo in pratica. Quest'ultima è la psicoanalisi, cosa ben diversa dalla psicoterapia, giusto? Io so che la psicoterapia ha lo scopo di curare, mentre la psicoanalisi di far conoscere, ma se uno conosce ed è consapevole, automaticamente non guarisce anche? Lo chiedo per vedere come regolarmi, perché comunque la psicoterapia comporta una spesa elevata per me e quindi lo faccio se mi dite che è strettamente necessaria per guarire e che le chiacchierate con questi due medici da sole non bastano. Grazie a chi risponderà obiettivamente a questa domanda grazie
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Padova
Gentile utente,
comprendo la sua esigenza di orientarsi tra i diversi approcci terapeutici e la sua preoccupazione riguardo alla loro efficacia e al costo. La psicoanalisi, come ha sottolineato, è un percorso che mira a esplorare in profondità i meccanismi inconsci, ma non sempre offre interventi mirati e rapidi per problematiche come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). La psicoterapia, invece, specie quella cognitivo-comportamentale o strategica, si propone di intervenire direttamente sui sintomi e sulle dinamiche che li mantengono attivi, con obiettivi più concreti e tempi generalmente più brevi.

Nel suo caso, se il DOC è particolarmente grave, un approccio strategico potrebbe rivelarsi particolarmente utile perché si concentra su cambiamenti immediati nel modo in cui lei risponde ai pensieri ossessivi e ai rituali compulsivi. Questa metodologia non si limita alla consapevolezza, ma mira a interrompere i circoli viziosi che alimentano il disturbo.

Le “chiacchierate” che descrive, purtroppo, difficilmente saranno sufficienti per affrontare un DOC grave, poiché questo tipo di problematica richiede un intervento strutturato. Le consiglio di valutare, compatibilmente con le sue risorse, un percorso con un terapeuta specializzato, per aumentare significativamente le probabilità di miglioramento in tempi relativamente contenuti.

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Dott.ssa Irene Sibella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Ghezzano
Buongiorno, grazie per aver condiviso l'esperienza. Qualsiasi psicoterapia, psicoterapia psicoanalitica o psicoanalisi sarebbe inutile se non fosse un movimento in se che ricade sull'esistenza: la consapevolezza di per se aiuta, certo, ma solo se poi ci serve a cambiare qualcosa nella nostra esistenza. Un caro saluto.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno. Temo ci sia un po’ di confusione. Nel servizio sanitario sono presenti servizi che erogano prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche a seconda del problema riscontrato. Ed anche gli specialisti che lavorano nel servizio pubblico svolgono il proprio lavoro terapeutico attraverso un metodo (anche se lei non è tenuto ad accorgersene) non riducibile a chiacchierate. Nel servizio pubblico, tuttavia, ben difficilmente troverà la possibilità di svolgere una psicoanalisi (perché difficilmente sostenibile in questo contesto), sebbene vi possano essere psicoterapeuti che offrono appropriate psicoterapie psicodinamiche (cioè psicoterapie che derivano dalla psicoanalisi) perché sono anche psicoanalisti. SG
Dott. Fabrizio Luigi Ricardi
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
Salve, potrebbe essere utile approcciare con il metodo EMDR. Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
grazie per aver scritto. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo può essere una trappola mentale impegnativa da gestire e con cui convivere nel quotidiano.
Come psicoterapia posso consigliarLe l'approccio Breve Strategico. Attraverso la strutturazione del dialogo strategico il professionista è in grado di individuare già dal primo colloquio degli elementi chiave su cui intervenire. I successivi incontri terapeutici lavorano sull'esperienza personale (che attraverso delle prescrizioni viene a modificarsi gradualmente) e sulle percezioni, timori, credenze durante i colloqui.
Saluti
Dott.ssa Michela Romano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno,
per rispondere alla sua domanda no la consapevolezza non porta alla guarigione, ma è un primo step per iniziare a entrare in contatto con il proprio mondo interno.
Psicanalisi e psicoterapia sono due modalità di cura che si basano su presupposti diversi, solitamente anche la psicanalisi è molto costosa, a volte più della psicoterapia.
Comunque nel suo caso, se ha un DOC diagnosticato dovrebbe fare un intervento mirato, una terapia Cognitivo-comportamentale o con un terapeuta esperto sul Doc potrebbe fare un buon lavoro.
Saluti.
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
la psicoanalisi come dice la parola stessa analizza, non necessariamente si pone la questione del cambiamento, la psicoterapia si occupa di processi di conoscenza del problema che la persona presenta in quel momento e ricerca insieme soluzioni per andare oltre o abbattere criticità. Non è detto che vi sia malattia, solitamente si parla di qualcosa che disturba, sofferenza o disagio.
La psicoterapia può ridurre le spese se riesce a risolvere, in tempi adeguati, problemi che la persona incontra. Talvolta si tratta di una seduta, altre di qualche seduta, più raramente percorsi lunghi, almeno che quell'individuo non stia compiendo un cambiamento molto significativo e critico nella sua vita.
Un saluto cordiale
dott.ssa Marzia Sellini
Dott.ssa Nadja Pagliaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Pisa
Salve, la medicina tratta il DOC da un punto di vista farmacologico. Per quanto riguarda la conoscenza e la presa di consapevolezza, no, mi sento di dirle che non coincidono con la risoluzione. Occorrono strategie ad hoc. Rimango a disposizione. dott.ssa Nadja Pagliaro
Dr. Antonio Montes
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
Buonasera, la sua riflessione è molto interessante. Né la psicoterapia (ne esistono di vari approcci, ad esempio Cognitivo Comportamentale e Sistemica) né la psicoanalisi hanno la funzione di curare. Tutti gli approcci, in generale, tranne quelli proprio mirati alla risoluzione di un sintomo ansioso (come la Terapia Strategia Breve) mirano a far prendere al paziente consapevolezza del proprio funzionamento, provando, ognuna con le proprie strategie e teorie alle spalle, ad indirizzare il paziente a questo importante passo. La scelta del terapeuta o dell'analista è un passaggio importante in cui si porta all'altro una domanda sulla propria persona e può capitare che non ci si trovi al primo incontro, questo è totalmente normale. Lei mi parla di DOC grave, probabilmente un approccio di natura Cognitivo Comportamentale può essere "più" efficace in quanto il lavoro in terapia è più orientato alla complicità e al dialogo tra le parti utilizzando tecniche per la gestione dei pensieri e dei rituali. Ciò non significa che un collega di stampo analitico non possa comunque aiutarla a capire cosa le succede in determinati momenti. Come dice lei "le chiacchiere non bastano", se sente il bisogno di iniziare un percorso forse è arrivato quel momento.
Salve, la psicoterapia è un termine più ampio che include vari approcci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia dialettico-comportamentale (DBT), la terapia interpersonale, ecc. La psicoanalisi è un approccio terapeutico fondato sulle teorie di Sigmund Freud, che si concentra sull'esplorazione dell'inconscio per comprendere le radici dei pensieri e dei comportamenti. La conoscenza di per sé è un primo passo importante, ma nel caso del DOC, la sola consapevolezza non porta automaticamente alla guarigione. Il DOC è un disturbo che coinvolge cicli automatici di pensieri e comportamenti; per interromperli, è spesso necessaria una terapia mirata, come la CBT con ERP, che aiuta a sviluppare nuove strategie di risposta.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Laura Spagnolo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Ci sono molte scuole di psicoterapia, una delle quali é quella psicoanalitica. Ciascuna si riferisce a teorie e tecniche proprie, molto diverse tra di loro. Una parte importante della psicoterapia é rappresentata dal rapporto che si stabilisce tra terapeuta e paziente, per mezzo del quale ogni cosa si svolge e senza il quale é improbabile che il paziente risolva i suoi problemi. Se lei sta affrontando un DOC grave (spero che la diagnosi sia stata appurata da uno specialista), sarebbe il caso di considerare anche un temporaneo supporto farmacologico, almeno per moderarne la portata e rendere più efficace la psicoterapia. Le auguro di fare la scelta giusta. Per quanto il DOC sia un disturbo che condiziona la normale vita quotidiana e molte scelte, le assicuro che é gestibile se affrontato in modo opportuno.
Dr. Andrea Luca Bossi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buongiorno, come può facilmente documentarsi, la Psicoterapia cognitivo comportamentale (CBT) è in grado di ottenere significativi risultati nei casi di DOC, come negli altri disturbi a base ansiosa, salvo partendo da una solida relazione terapeutica. Il vantaggio della CBT è la brevità del percorso ed il fatto che non implica uno "stravolgimento" della personalità, anche se si riserva di approfondire alcuni aspetti qualora il paziente lo ritenesse opportuno. Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno,
Sono disponibile ad aiutarla con il disturbo ossessivo compulsivo.
Cercherò di trovare l'approccio che si adatta meglio al suo bisogno.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Laura Francesca Bambara.
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Gentile utente,
le posso assicurare che una psicoterapia ben fatta è fondamentale nei casi di DOC. Inoltre valuterei con il terapeuta che sceglie (le linee guida indicano l'approccio cognitivo-comportamentale come quello più efficace) la necessità di associare una cura farmacologica.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Filippi
Dott.ssa Antonella Cramarossa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, acquisire consapevolezza e quindi appropriarsi di esperienze ed eventi che hanno dato origine al disagio, è una condizione necessaria ma non sufficiente per le finalità curative, occorre rinnovare il senso delle esperienze vissute, al fine di promuovere un cambiamento pratico-attuativo. Se non sta trovando beneficio dagli incontri svolti con i colleghi in Asl, le suggerisco di rivolgersi ad un* Psicolog* Psicoterapeuta privato, se efficaci e competenti, sono soldi ben spesi. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Dott. Luigi Sorrentino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, provi con la psicoterapia ad approccio strategico. Non deve fidarsi ma constatare il miglioramento di seduta in seduta. Se desidera può chiamarmi sul mio numero o lasciare un messaggio WhatsApp. Buona giornata
Dott.ssa Luciana Gori
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve la psicoanalisi è una forma particolare di psicoterapia in cui lo psicoanalista è appunto un terapeuta che esercita la propria pratica clinica basandosi su un preciso approccio di riferimento ( appunto to la psicoanalisi), come del resto uno psicoterapeuta esercita la propria pratica partendo dal proprio approccio. non c'e differenza ma solo nel metodo. guarire da un DOC è possibile, all'intrno di un percorso che mira a sviluppare conoscenza in primo luogo e poi le connessioni giuste con la propria esperienza pregressa. è un lavoro che si porta avanti in due mirato alla risoluzione del malessere disfunzionale. quelle che vengono definite "chiacchiere" rimaranno tali se non coadiuvate dia un sistema teoria e pratico funzionale. la motivazione ad intraprendere un percorso è la prima chiave di conoscenza del problema e di volerne uscire fuori. Capisco il suo disagio e la sua confusione in merito anche corroborata da esperienze cliniche non soddisfacenti. nulla togliendo ai miei colleghi è pur vero che va fatta una distinzione tra terapia di supporto psicologico e un percorso terapeutico che porta in sé altri metodi di approccio. resto disponibile per eventuali contatti. un caro saluto. Dottoressa Luciana Gori
Dott.ssa Simona Agnelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arezzo
Salve cara/o Anonima/o, non posso che confermarle quello che Lei dice, cioè che “qualsiasi approccio può essere utile per curare un Doc grave”, aggiungo inoltre che nessun terapeuta andrà mai bene per tutti i pazienti ma per fortuna ce ne sono un certo numero che possono fare al caso di quello specifico paziente; così, cara/o anonima/o, anche per Lei. Certo, dipende dalla tipologia di disturbo in cui lo specialista ha avuto modo di perfezionarsi maggiormente tramite studi ed esperienza professionale ma credo che a parità di specializzazione, l’aspetto che fa davvero la differenza sia la RELAZIONE. E’ prima di tutto molto importante capire da parte di entrambi se si può collaborare proficuamente perché si tratta di fare un lavoro insieme, e nella mia pratica professionale non mi stanco mai di chiedere alle persone che si rivolgono a me per ricevere aiuto, se sentono, dopo i primi incontri, che possa essere io la persona giusta. Arriviamo invece alla responsabilità del terapeuta che è innanzitutto quella di aiutare il paziente ad INDIVIDUARE GLI OBIETTIVI su cui lavorare rendendoli il più possibile concreti, cioè traducibili in “come vorrei sentirmi dopo la terapia?”, “come dovrebbe essere la mia vita in seguito alla terapia?” “quali cambiamenti saranno rivelatori di un percorso ben riuscito?”. Come giustamente Lei sottolinea, “la psicoterapia comporta una spesa elevata”, e non solo nei termini di risorse economiche ma anche di un investimento di tempo e di energia emotiva e cognitiva considerevoli, percui il paziente dovrà mettere in gioco la sua MOTIVAZIONE mentre il terapeuta lo aiuterà a sostenerla e potenziarla. Come vede non ho ancora parlato di approccio e non ne parlerò. Sarà il terapeuta durante i primi incontri ad introdurla al suo, in modo che le sia chiaro come e con quali strategie e tecniche lavorerete. Altra cosa, è buona norma fare periodicamente il punto della situazione sui risultati raggiunti per “aggiustare il tiro” per ridefinirne di nuovi. Inoltre ritengo molto utile, ed incoraggio sempre i miei pazienti a farlo, che chi intraprende un percorso di psicoterapia si senta libero di fare delle specifiche richieste di chiarimenti al proprio terapeuta in qualsiasi momento del percorso. Mi permetto quindi di invitarla a fare lo stesso magari a partire, se crede, dai due medici con cui ha già avuto un contatto. Un’ultima nota sul conoscere ed il curare. Ritengo che l’obiettivo principale di una psicoterapia sia quello di promuovere il cambiamento, e perché questo sia autentico e profondo credo che debba necessariamente andare ben al di là di “sapere come sono andate le cose”. Occorre sciogliere “nodi”, sbloccare aspetti sul piano cognitivo, emotivo, corporeo, relazionale e infine integrarli creando una nuova armonia della persona e della sua vita, ed è per questo motivo che mi sento di consigliarle un professionista che lavora su più livelli.

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