Salve dottori scusate il disturbo spero rispondiate è abbastanza urgente e ho paura di quello che mi

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Salve dottori scusate il disturbo spero rispondiate è abbastanza urgente e ho paura di quello che mi sta capitando.
Soffro già di ansia,attacchi di panico e ipocondria. Quando sono molto sotto pressione tendo a notare cose più volte e a farci dei collegamenti.
Da un mese mi succede di aver visto una collezione di teschi e da lì mi escono ovunque come anche il numero 11. Puo essere dovuto al fatto che ci penso e mi appaiono piu volte?Ho collegato il fatto che il giorno 11 torno dal week end con i teschi e ho paura siano dei "segnali" di qualcosa di brutto o magari è il mio cervello che nota questi dettagli e fa dei collegamenti. Inoltre stamattina ho rotto la mia tazza mentre la lavavavo con la mia lettera. Sono rimaste le tazze con lettere dei miei genitori e mia sorella...questa cosa l ho collegata alle altre e mi ritrovo impaurita,ansiosa per sabato che prenderò l'aereo per Budapest. Ho l'ansia per quello che sta succedendo tra notizie guerra ecc...anche se amo viaggiare e mi fa stare bene,allo stesso tempo ho paura per questi collegamenti. Spero siano dei collegamenti dovuti al mio stato ansioso e non legato ad altro. Alcune volte se non ci penso non mi appaiono cose...speriamo vada tutto bene e che sia l'ansia a farmi vedere cose che confermano le mie paura. Grazie in anticipo,cordiali saluti.
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione e il senso di urgenza che sta vivendo. È importante comprendere che, in stati di ansia elevata, il cervello tende a cercare conferme ai propri timori, notando dettagli che altrimenti passerebbero inosservati. Questo fenomeno si chiama attenzione selettiva. I collegamenti tra numeri e simboli, come i teschi, sono spesso tentativi della mente di dare significato a stimoli percepiti come minacciosi, ma che in realtà non lo sono. Consideri che la tazza rotta e altre coincidenze non sono segnali premonitori, ma riflettono il suo stato ansioso e la tendenza a creare connessioni. Le suggerisco di praticare esercizi di distanziamento cognitivo e di consultare un professionista per tecniche di gestione dell'ansia. Rimango disponibile per eventuali consulenze online. Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo.

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Buon pomeriggio, come ha detto lei spesso l'ansia conferma le nostre paure e i nostri dubbi. Per ora le consiglio di godersi il viaggio e quando torna affrontare queste paure con il supporto di uno psicologo per comprenderle e dargli un significato. Resto a disposizione, buona giornata.
Cara utente, come dice lei potrebbe essere uno stato ansioso collegato al suo imminente viaggio; lei dice di soffrire di ansia, attacchi di panico e ipocondria; è seguita da un professionista per la gestione di questa sintomatologia?, per le sintomatologie descritte vi consiglio di osservarvi e se al ritorno del vostro viaggio rivolgersi ad uno psichiatra psicoterapeuta per un'attenta diagnosi al riguardo e aiutarvi a sentirvi più serena.
Cordiali saluti
Salve gentile viaggiatrice spaventata. Vivere con ansia e attacchi di panico e non aver ancora provato ad affrontare tutto ciò in un percorso di psicoterapia è molto coraggioso ed intrepido e lo sarebbe anche se, pur facendo già terapia, provasse comunque a farcela da sola, temendo si affidarsi! Nelle condizioni descritte nella sua richiesta di aiuto, la mente ed il cervello di chiunque, reagirebbe come in uno stato di perenne allarme, attento ad ogni piccolo particolare. L'ansia è un'amica preziosa per la sopravvivenza, ma quando diventa padrona di ogni aspetto della vita, tiranneggia e paralizza. Ciò che viviamo, in questo momento storico, spaventa tutti e, fare finta che "tanto non succede a me" oppure "sono cose lontane" certo non sarebbe saggio e non le consentirebbe, così come accade già, di sentirsi sicuro! Il suo vivere in modo spaventato è in linea con il suo sentire e con quello che sentirebbe chiunque al suo posto, scegliere di occuparsene, dunque, di fermarsi ed accogliere quanto sente, con l'aiuto di specialisti, psicoterapia e psichiatra, potrebbe aiutarla ad essere più consapevole e padrona della sua vita, sentendo e assaporando tutto ciò che prova, senza paura ! Saluti e buon viaggio!
Gentile utente,
comprendo la sua agitazione e le preoccupazioni che ne conseguono. Ed è esattamente il modo in cui l'ansia può agire per contaminare il suo equilibrio psicologico e la connessione con la realtà.
Le potrei dire tranquillamente che non esistono numerologie o immagini che possono, in nessun modo, prevedere il futuro. Le potrei anche dire che può tranquillamente prendere il suo aereo per Budapest, dove non ci sono pericoli di sorta e che viaggerebbe con il mezzo più sicuro che esiste. Insomma, potrei convincerla che è tutto frutto della sua mente, come una tagliola piazzata lì dalla sua ansia, in attesa che lei ci metta il piede dentro, immaginando le immani sofferenze... senza che vi sia nessuna tagliola in realtà.
Il fatto è che per liberarsi dall'ansia occorre un metodo. La forza di volontà non è sufficiente, né tantomeno lo sono le parole di conforto o di consiglio. Il metodo potrebbe essere quello proposto in sede di intervento psicologico da un professionista, ed è quello che le consiglio di fare.
L'approccio che io propongo è quello della Psicologia Positiva ed è basato sulla consapevolezza di quello che accade nella sua testa a causa dell'ansia, e come può cominciare a liberarsene creando un'attività mentale diversa, più connessa alla realtà e quindi più pragmatica e orientata alle emozioni positive.
Le suggerisco anche di avvicinarsi alle pratiche di Mindfulness per gestire con armonia pensieri ed emozioni negative e privilegiare l'osservazione dei fatti, delle sensazioni del suo corpo e della percezione sensoriale.
Un percorso psicologico di questo tipo le gioverebbe moltissimo per rilegare l'ansia a un normale fenomeno della mente che può essere compreso e modulato nella sua espressione di agitazione e pensieri intrusivi.

Mi contatti pure quando vuole per ulteriori informazioni o domande, anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Salve a lei. Focalizzandosi sui dettagli che la inquietano, non fa che rafforzare l'ansia iniziale, in un ciclo disfunzionale che si autoalimenta. Le posso suggerire di considerare una psicoterapia cognitivo-comportamentale, con l'ausilio di approcci quali l'EMDR e la Terapia Sensomotoria. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentile utente, capisco quanto questo periodo ti stia causando tanta ansia, e posso immaginare quanto possa essere confuso e spaventoso vedere questi "collegamenti" e sentirti sopraffatto da ciò che il tuo corpo e la tua mente ti stanno facendo percepire.
Prima di tutto, voglio rassicurarti sul fatto che quello che stai vivendo non è raro in persone che già soffrono di ansia, attacchi di panico e ipocondria. Questi stati emotivi e psicologici possono amplificare la nostra attenzione verso certi dettagli, facendoci credere che siano segni o presagi, quando in realtà sono semplici coincidenze o pensieri intrusivi, spesso legati alla nostra ansia.
La tua mente, quando è sotto stress, tende a cercare significati anche dove non ce ne sono. Questo fenomeno si chiama apofenia, ed è un modo con cui la mente cerca di dare ordine al caos, trovando connessioni in situazioni o oggetti che, in realtà, sono casuali. Ad esempio, il fatto che tu stia vedendo spesso il numero 11 o i teschi potrebbe essere una manifestazione della tua mente che cerca di "leggere" segnali anche dove non ce ne sono, alimentata proprio dall'ansia.
Anche il fatto che tu abbia rotto la tazza, un gesto che potrebbe sembrare simbolico, può essere interpretato dal tuo cervello in modo da rafforzare le tue paure. Le cose che succedono, anche se normali o accidentali, si caricano di significato quando siamo ansiosi. Questo può generare una spirale di pensieri che alimentano la paura, come se ogni piccolo incidente fosse un segnale premonitore.
Quando dici che "alcune volte, se non ci penso, non mi appaiono le cose", questo è un indizio importante: il fatto che il tuo cervello "noti" queste cose solo quando sei particolarmente concentrato sull'ansia suggerisce che non siano segni veri e propri, ma piuttosto riflessi dei tuoi stati emotivi. Il cervello umano è incredibile nel concentrarsi su ciò che ci preoccupa, a volte quasi "costringendoci" a vederlo ovunque.
Mi sembra che tu abbia una consapevolezza molto chiara del meccanismo che si sta attivando in te, e questo è un punto di forza. Ti invito a continuare ad osservare questi pensieri e simboli senza attribuirvi troppo potere. Potresti provare a dirti: "So che questa sensazione è la mia ansia che sta cercando di creare significato dove non ce n'è". Questo può aiutarti a distanziarti un po' da questi pensieri.
Per quanto riguarda la paura legata al viaggio e alla situazione globale, è comprensibile. Oggi viviamo in un contesto di incertezze e preoccupazioni collettive, e l'ansia per i viaggi o per eventi futuri è un'esperienza comune, specialmente quando si è già inclini all'ansia generalizzata. È importante che tu ricordi che le tue paure, anche se legittime, non determinano la realtà: viaggiare è ancora una delle esperienze che ti fa stare bene, e quella sensazione positiva vale molto più di ogni paura momentanea.
Può essere utile esplorare questi pensieri con un professionista che ti aiuti a comprendere più a fondo il legame tra ansia e le tue percezioni, e a trovare strategie per gestire meglio questi momenti. Il percorso è fatto di passi, e ogni volta che riconosci un pensiero ansiogeno senza farti sopraffare da esso, stai compiendo un passo importante verso il benessere.
Ti auguro di cuore che la tua situazione migliori e che tu possa trovare serenità in questo viaggio, sia mentale che fisico. Non sei da solo in questo, e la tua consapevolezza e determinazione sono già segni di grande forza. Se hai bisogno di un supporto continuo, non esitare a cercarlo.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Buongiorno, come lei stessa ha dichiarato soffre di un disturbo ansioso piuttosto importante con caratteristiche anche ossessive mi pare (vedi le forme di superstizione o simbologiche tipo teschi e numeri). Per quanto sia comprensibile la sua richiesta di rassicurazioni dovrebbe sapere, come ogni ipocondriaco, che non servono a nulla. La cosa migliore che può fare è farsi seguire da un/a psicoterapeuta e possibilmente avvalersi anche dell'aiuto farmacologico.
Buongiorno, è comune, in stati di ansia, diventare più sensibili a particolari stimoli – come numeri o immagini – che sembrano apparire ripetutamente e confermare le nostre paure. Questo fenomeno è spesso legato a un meccanismo chiamato bias di conferma, per cui il cervello tende a notare e dare significato solo a ciò che è coerente con i nostri pensieri ansiosi.

Quando ci si concentra su un tema specifico, come simboli o numeri, la mente può amplificare queste osservazioni, facendole apparire più frequenti di quanto non siano. In realtà, è possibile che il suo cervello stia notando dettagli casuali, che normalmente potrebbero passare inosservati, e che li leghi tra loro come una sorta di "prova" di un significato più profondo.

Il fatto che questi collegamenti le causino disagio può essere un indicatore che l'ansia stia amplificando le sue percezioni. La rottura della tazza, ad esempio, può essere vissuta come un semplice incidente, ma nel contesto dell'ansia può assumere un valore simbolico che aumenta il timore. Anche il viaggio può contribuire a queste sensazioni, amplificandole a causa delle normali preoccupazioni che accompagnano un volo e il clima di incertezza generale.

Potrebbe trovare sollievo nel riconoscere che si tratta di pensieri legati al suo stato ansioso e non di segnali reali. Se queste sensazioni persistono, consideri di parlarne con un professionista di fiducia per esplorare delle tecniche che possano aiutarla a gestire questi momenti.
Le auguro un viaggio sereno e, nel frattempo, resti centrata su ciò che ama del viaggiare e sulle esperienze positive che ha già vissuto in passato.
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. L'ansia può amplificare sensazioni particolari, farci fare dei collegamenti che in momenti di tranquillità e calma non faremmo. Non si spaventi per questo, il fatto di pensare certe cose non le rende automaticamente vere. Le consiglierei, nel caso non lo stesse già facendo, di iniziare un percorso psicoterapico per meglio capire queste ansie, dare loro un senso e favorire la consapevolezza. Può cambiarle la vita. Rimango a disposizione per un colloquio conoscitivo. Cordialmente, dott. Gianmarco Simeoni
L'ansia come la sta sperimentando Lei è al quanto invalidante.
Però inconsapevolmente Lei usa questa strategia per difendersi e negare qualcosa.
In un percorso di psicoterapia strutturale integrata si cercherà di risalire ai problemi di fondo della Sua ansia e creare una giusta rabbia per compensare la paura e renderLa più assertiva nella vita.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Buongiorno, comprendo l’intensità delle sue preoccupazioni e il bisogno urgente di trovare una spiegazione rassicurante. L’ansia e l’ipocondria possono portare a un livello di ipervigilanza che rende molto comune fare collegamenti tra eventi o dettagli che, altrimenti, non noteremmo. Quando siamo particolarmente sotto stress, il cervello tende a percepire come significativi elementi che, in altre situazioni, non attirerebbero la nostra attenzione. Questo può spiegare la sensazione di "vedere" cose come i teschi o il numero 11 ripetersi.

Il suo stato di tensione, amplificato dai pensieri relativi alla sicurezza e dalle preoccupazioni legate ai viaggi, sembra accentuare questa predisposizione a interpretare certi avvenimenti come “segnali”. È probabile che si tratti di una risposta legata all’ansia e alla paura del controllo sul futuro, che in periodi di forte ansia si trasforma spesso in un bisogno di trovare collegamenti anche nei piccoli dettagli della quotidianità.

Un aspetto che potrebbe aiutarla è il concentrarsi su tecniche di rilassamento o mindfulness, che riducono il livello di attenzione ai pensieri negativi e riportano il focus al momento presente. Ripetersi che ciò che percepisce è probabilmente frutto dell’ansia, piuttosto che “avvertimenti” reali, potrebbe darle maggiore serenità.

Sono disponibile se desidera approfondire o se ha altre domande.
Buonasera. Oggettivamente non sono catene di significati nascosti dietro a segnali. Ascoltare spesso i telegiornali aumenta la tensione, sarebbe utile fare delle passeggiate fra gli alberi.
Saluti.
Dott.ssa Sarno
Buonasera gentile utente,
L’ansia spesso ci fa attivare attenzione di tipo selettivo, quindi poniamo l’attenzione su dettagli che in altri momenti non avremmo neanche notato. Focalizzandoci su questi aspetti, tendiamo ad interpretarli come una prova certa che le nostre paure si avvereranno, ma in realtà sono delle interpretazioni erronee.
Si godi l’imminente viaggio.
Resto a disposizione
Dr.ssa Marina Dattoma
Buongiorno,
La situazione da lei descritta sembra essere conseguenza del suo stato ansioso. Le consiglio di affidarsi ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno,
comprendo che la situazione stia diventando molto faticosa per lei, e che stia anche interferendo con le varie attività della sua vita. L'ansia ci attiva molto nel fare pensieri che talvolta sono più o meno coerenti con la realtà. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista. Se sente che questa situazione è molto urgente e difficoltosa, come ha descritto, può rivolgersi al medico di base che le può consigliare le opzioni a cui affidarsi sul suo territorio in questo momento.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Buongiorno, ho già risposto precedentemente a questa lettera
Buongiorno,
le manifestazioni di cui parla sono l' espressione di un disturbo d'ansia importante. Gli stati ansiosi e gli attacchi di panico sono trattabili con successo attraverso l' ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Si affidi ad uno specialista, la aiuterà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi e potrà tornare a vivere liberamente.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno gentile Utente, sono dispiaciuto che stia vivendo questi momenti di forte ansia e comprendo la preoccupazione che può derivare dal notare una serie di coincidenze o simboli, specie se il timore è che possano avere un significato negativo. Dalle sue parole, emerge il fatto che l’ansia sta cercando di trovare "conferme" nei segnali esterni e di creare collegamenti che in realtà non hanno una base reale ma che, a causa dello stato d'animo, sembrano comunque significativi.
Quello che sta descrivendo, come il notare con insistenza certi numeri o simboli (come i teschi), può succedere proprio a causa di uno stato d'ansia elevato. Quando si è sotto pressione, infatti, è comune che il cervello cominci a cercare dei significati particolari o a fare delle associazioni. È una reazione tipica dei momenti di forte stress, una sorta di “iper-vigilanza” mentale, che spesso è accentuata in persone che, come lei, già convivono con ansia, ipocondria e tendenza agli attacchi di panico.
Alcune strategie potrebbero esserle di aiuto per affrontare questa fase:
1. Ricordarsi della natura casuale delle coincidenze: il cervello è naturalmente programmato per cercare significati e collegamenti, specie quando si è in ansia, ma molto spesso questi “collegamenti” non sono altro che casualità. Forse potrebbe provare a pensare ai teschi o al numero 11 come a semplici elementi che, in altre circostanze, non le avrebbero destato alcuna preoccupazione.
2. Distrarre l’attenzione da questi simboli: provi a coinvolgere la mente in attività pratiche e rilassanti, come dedicarsi a un hobby o a una pratica che la aiuti a scaricare l'ansia. Spesso concentrarsi su altre attività può ridurre il tempo e l’energia che il cervello dedica a questi pensieri.
3. Utilizzare tecniche di rilassamento: tecniche come la respirazione profonda, la meditazione o la mindfulness possono essere molto utili per calmare il sistema nervoso e aiutare a ridurre l’ansia. Le consiglio di praticarle con costanza, soprattutto in questi giorni.
4. Accogliere la paura ma ridimensionarla: è normale avere dei timori quando si avvicina un viaggio, e lo stato di ansia può amplificare i pensieri negativi. Accettare l’ansia senza darle più significato del dovuto potrebbe aiutarla a vivere questa fase con maggiore serenità.
Se ritiene che queste paure e pensieri intrusivi possano aumentare o interferire significativamente con la sua vita quotidiana, le consiglierei di parlarne con uno specialista. Una persona competente potrebbe aiutarla a comprendere meglio queste dinamiche e ad affrontare l’ansia con metodi specifici e personalizzati.
Spero che possa affrontare il viaggio con serenità e che si conceda anche la possibilità di vivere l’esperienza senza preoccuparsi eccessivamente di questi simboli o segnali. In situazioni come questa, spesso il sostegno di una guida può fare una grande differenza.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, valuti l'idea di intraprendere un percorso di supporto psicologico. Lì potrà affrontare le tematiche descritte.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentile utente grazie della condivisione. Hai descritto piuttosto bene le dinamiche quotidiane che generano la tua sofferenza e il tuo disagio. Hai mai avviato un percorso di supporto psicologico? I sintomi di cui parli rimandano sicuramente ad una focalizzazione che si autoalimenta secondo un circolo vizioso abbastanza classico della sintomatologia. Dovremmo tuttavia cercare di decostruire questi sintomi e orientarli all'interno della sua storia di vita, per comprenderne la "data di nascita" e la loro "maturazione". Mi sento di consigliarle di avviare un percorso psicologico che possa accompagnarla in questo, soprattutto alla luce dei disagio che emerge dalle sue parole rispetto al suo quotidiano. Qualora le andasse può prenotare un primo colloquio online, cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Buonasera, i collegamenti o i "segni" che lei cerca di decifrare, possono essere frutto dell'ansia che prova, un modo per controllare ciò che il futuro le riserva. Dietro a questi comportamenti controllanti, compresa l'ipocondria, ci sono dinamiche emotive da affrontare con un professionista. Un percorso psicoterapeutico diventa necessario per evitare che la sintomatologia peggiori. Convivere con questi turbamenti è faticoso ed è difficile superarli da soli.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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