Salve dottori. Pochi mesi fa a mio padre fu diagnosticato un aneurisma celebrale. Per evitare che si
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Salve dottori. Pochi mesi fa a mio padre fu diagnosticato un aneurisma celebrale. Per evitare che si rompesse, hanno preferito intervenire con la craniotomia. Dopo l’operazione, al lato della ferita si formava una bozza contenete liquor. Dopo oggi, è la terza operazione. Nella prima hanno messo un drenaggio, nella seconda hanno riaperto e fatto delle suture e nella terza hanno fatto una patch ovvero tolto della pelle dall’addome e rimessa nella ferita. Hanno riferito che se ulteriormente dovesse riformarsi questo liquido bisogna mettergli un tubo interno. Ho dei seri dubbi che abbiano fatto dei guai. Una corretta operazione può portare a tutta questa prassi? Vi ringrazio
Buonasera,
Il rischio sulla circolazione del liquido cerebrospinale (liquor), purtroppo, esiste per ogni intervento intracranico. Non significa che sono stati fatti guai.
Fa parte delle complicanze, anche comune, senza “dano” effettuato dal chirurgo. In effetti la derivazione liquorale può essere una soluzione ad un problema di meningocela postoperatoria.
Il rischio sulla circolazione del liquido cerebrospinale (liquor), purtroppo, esiste per ogni intervento intracranico. Non significa che sono stati fatti guai.
Fa parte delle complicanze, anche comune, senza “dano” effettuato dal chirurgo. In effetti la derivazione liquorale può essere una soluzione ad un problema di meningocela postoperatoria.
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