Salve dottori. Mio padre di 60 anni è stato in ospedale per circa 4 mesi totali lo scorso anno. To

21 risposte
Salve dottori.
Mio padre di 60 anni è stato in ospedale per circa 4 mesi totali lo scorso anno. Tornato a casa non è più come prima, parla poco, è molto rallentato, ci mette un po’ a rispondere ma sul punto di vista dei ricordi o l’uso di inferenze non ha problemi. Alcuni giorni però è capitato che fosse felice, scherzoso e con voglia di vivere, ma su 3 mesi forse saranno stati 5 giorni. Ha subito traumi come infiammazione dovuta al covid e coma per diabete troppo alto. Cosa potrebbe essere? Come si può sistemare il tutto?
Grazie.
Salve, Mi spiace molto per la situazione di tuo padre. Ha provato a rivolgere la questione al medico di fiducia?
Da ciò che chiede deduco che vi abbia in qualche modo stupito l'idea che possa essere felice e allegro, forse perché vi sembrava un po' troppo su di giri? Le consiglio di rivolgere la domanda al medico e, qualora riscontraste cause emotive, far intraprendere a suo padre un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, Dott FDL

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Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione. Purtroppo il covid lascia molti strascichi, alcuni di matrice organica, altri di matrice psicologica. Senza una visita neurologica può essere molto difficile riuscire a distinguerle. È importante che ne parliate in primis col medico di base per capire come è meglio muoversi. Il mio consiglio è quello di provare ad escludere le cause organiche e, nel caso, di prendere in considerazione poi una visita psichiatrica e/o psicologica per una diagnosi. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera. Mi spiace molto per la situazione di suo padre e per la vostra. Come prima cosa mi verrebbe da suggerirle di contattare il vostro medico curante. La situazione potrebbe essere una normale conseguenza della malattia a cui suo padre si sta piano piano riprendendo o potrebbe essere causato da qualcosa di psicologico. Per questo se il medico glielo consiglia proporrei una visita da uno psicoterapeuta per valutare la situazione emotiva di suo padre e per aiutarlo a essere nuovamente felice e sereno.
Sperando di esserle stata di aiuto le auguro di risolverlo la situazione.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Gentile Utente è sicuramente una buona possibilità contattare un medico di fiducia per escludere una causa organica che ha creato la situazione che descrive. Solo quando sono esclusi eventuali difficoltà organiche è opportuno contattare uno psicoterapeuta. Ovviamente questa è una scelta che riguarda suo padre. Un cordiale saluto
Gentile Signora,
mi dispiace per la situazione che ci descrive, accudire un genitore sofferente ci mette sempre a dura prova!
Per prima cosa, occorre consultare il suo medico per verificar lo stato di salute generale, e chiedendo esplicitamente l'intervento di uno psichiatra, che possa valutare un intervento farmacologico di sostegno. Non si può escludere, infatti, che suo padre stia affrontando un periodo di depressione. In seconda battuta, si potranno considerare interventi psicologici domiciliari, se suo padre non può muoversi.
Da ultimo, la invito a non trascurare la sua salute psicologica: come le scrivevo, accudire un parente che affronta una prova così grande, può esaurire le nostre forze. Ed essere in forze è l'unico modo per accudire efficacemente i nostri cari. Consideri di trovare anche per lei uno spazio di sostegno psicologico, e trarrà beneficio anche suo padre, e tutte le persone intorno a lei.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera, sono d'accordo coi colleghi nel consiglio di approfondire la situazione medica per escludere problemi fisiologici. Aver attraversato un problema di malattia, covid o altro, comunque lascia uno strascico di tipo psicologico che in seconda battuta andrebbe affrontato a livello psicologico. Resto a disposizione buona serata. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di base.
Buona serata.
Dott. Fiori
Caro utente, mi dispiace per lo situazione di suo padre. Da figlio/a non deve essere facile vederlo in questa condizione. Avete già parlato con il medico di base che lo segue per scongiurare la causa organica? Probabilmente quello che ha passato e l’ospedalizzazione subita richiedo più tempo per la ripresa.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Buona sera, capisco la sua preoccupazione, effettivamente il Covid è una brutta malattia ed anche abbastanza sconosciuta. Ancora non si sa bene quanto influisce questa malattia a livello cerebrale e quanto tempo deve passare per riacquistare il benessere e l'equilibrio sia fisico che psicologico che suo padre aveva prima della malattia. Farei fare a suo padre una visita neurologica per accertarsi che a livello fisiologico va tutto bene ed un aiuto anche dal suo medico di base se tutto il resto è in buone condizioni anche con ulteriori analisi. Inoltre sicuramente suo padre sarà rimasto traumatizzato dalle terapie in ospedale che ha dovuto affrontare, non ci spiega se è stato in terapia intensiva e tutto il resto per poter superare il covid. Quindi se fisiologicamente va tutto bene, per suo padre sarà un problema psicologico, dovrebbe superare il trauma, che sicuramente l'avrà spaventato ed avrà avuto paura di morire. Gli servirebbe elaborare il trauma con una terapia EMDR, è l'unica terapia psicologica che scioglie i traumi. Cerchi di proporla a suo padre, l'EMDR lavora proprio sui ricordi immagazzinati in modo disfunzionale, tramite adeguate stimolazioni oculari riaffiora la consapevolezza dell'accaduto. L' emozioni immagazzinate si riducono d'intensità ed essendo molto intense nel momento in cui accadevano, cioè in ospedale nel momento critico della malattia, non sono state adeguatamente elaborate, con questa terapia gli emisferi del cervello prendono parte al processo, dando la possibilità alla persona di rielaborare l'accaduto, cioè il trauma subito. E' una terapia positiva, con i miei pazienti ho avuto molti successi, mi contatti se vuole chiedere ulteriori spiegazioni e anche lei si faccia aiutare tramite colloqui psicologici xchè la situazione è molto difficoltosa e dolorosa d'affrontare. La saluto cordialmente, dott. EugeniaCardilli.
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Salve, da quanto descrive l'ultimo anno deve essere stato particolarmente difficile per suo padre e per voi familiari. I fattori in gioco sono diversi, innanzitutto la malattia Covid 19 con le sue implicazioni e i suoi effetti a lungo termine (alcuni esperti parlano di sintomi che persistono per lungo tempo tempo, sia organici che psicologici). Sicuramente anche l'impatto traumatico dell'esperienza vissuta ha agito sulla sua (di suo padre) e sulla vostra serenità. In più sui degenti anziani l'ospedalizzazione ha a volte degli effetti di per sé ma che spesso rientrano progressivamente con il ritorno a casa. Non ha però precisato quanto tempo sia passato dalla dimissione né che età abbia suo padre. Si tratta forse di aspettare un tantino, di essere presente e in ascolto. Provi a parlare con lui e capire se c'è qualcosa che lo angustia o si tratta di altro. Se la sintomatologia dovesse persistere le direi di chiedere consulto ad un neurologo. Eventualmente, esclusi fattori organici, una valutazione al medico psichiatra per verificare l'eventuale presenza di sintomi depressivi ed un eventuale intervento farmacologico in proposito. Per finire, se si rivelasse vera l'ultima ipotesi, le consiglierei di affiancare un percorso di sostegno psicologico breve. Per altre informazioni sono a disposizione. Spero di esserle stata utile. La saluto cordialmente, M.M.
Buongiorno, un certo grado di bradifrenia (rallentamento delle funzioni cognitive) e di tono dell'umore deflesso può essere un normale esito degli eventi vissuti da suo padre.
Un approfondimento diagnostico, per cui si può consultare con il medico curante, potrà escludere eventuali correlati neurofisiologici che possono insorgere in condizioni di presenza di fattori di rischio come quello cardiocircolatorio.
Qualora le origini organiche vengano escluse, potrebbe essere utile un consulto di supporto psicologico per aiutare suo padre nella ripresa psicofisica dopo la degenza.
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno, sicuramente è una sintomatologia che va approfondita attraverso il medico di base ed ventilai specialisti.
Potrebbe essere utile una valutazione psicodiagnostica che comprenda le abilità cognitive e l'aspetto psicologico per capire meglio l'origine di questi sintomi.
Salve, le consiglierei in primis di parlarne con il medico di base e poi proseguire per visite specialistiche di tipo neurologico per eliminare la possibilità di disordini organici e capire meglio l'origine di questa sintomatologia.
Cordiali saluti, Dott.ssa Noemi Fenu
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione. 4 mesi di ospedale, in particolare in epoca Covid , possono avere un impatto sulla sfera cognitiva ed emotiva. Dalla situazione che descrive sembra che il papà abbia un tono dell'umore flesso e che fatichi ad elaborare il vissuto di malattia. Partirei con un consulto con il medico di medicina generale che conosce la storia clinica a cui riferire anche il cambiamento comportamentale ed emotivo. Successivamente potete prospettare un percorso psicologico per il papà per elaborare la malattia. Spesso per le patologie croniche in ospedale vengono attivati percorsi individuali o di gruppo sia per i pazienti che per i familiari, per consentire di poterne parlare e sentirsi accolti. Provi a contattare anche lo specialista ospedaliero che ha in cura il papà per capire quali percorsi sono attivati nell'ospedale. Concludo dicendo anche che prendersi cura di un parente malato non è semplice e che potrebbe chiedere sia allo specialista che alle associazioni di volontariato della sua città quali percorsi ci sono per i 'caregiver'. Se ha piacere rimango a disposizione e le faccio i miei migliori auguri di trovare per il papà e per lei la serenità che meritate. Barbara Montagnini
Buonasera. Le hanno già ampiamente risposto in merito ad discutere la questione con il suo medico. Aggiungo che esiste una sindrome da ‘annebbiamento’ da covid, recentemente descritta, con caratteristiche simili a quanto lei descrive, con risvolti psicologici che può approfondire con il curante.
Un saluto
Dr.ssa Mara Gallo
Gentile utente di mio dottore,
Ritengo opportuno che vada approfondita in primis la questione medica. La componente psicologica in questi casi può esser reattiva ad una situazione organica abbastanza complessa. La invito a confrontarsi in merito alla condizione di suo padre coi medici, in particolar modo con il medico curante e sentire anche un suo di parere. È la figura che maggiormente riuscira ad orientare la sua domanda.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
Credo che sia importante prima di tutto rivolgere questa domanda ai medici che hanno seguito suo padre in ospedale per capire se l'infiammazione dovuta al Covid e il coma da diabete abbiano lasciato conseguenze da un punto di vista organico. A questo punto potrà capire meglio come può intervenire per aiutarlo. Un cordiale saluto
Buongiorno. Io passerei prima dal parere del vostro medico di base, proprio perché conosce bene la storia clinica e non di suo padre.

Cordialità

MT
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione e la premura nel prendersi cura del suo papà. Sicuramente il periodo in ospedale può avere un impatto sul piano psicologico ma io le consiglierei di chiedere al medico curante un approfondimento con un professionista come un neurologo o uno psichiatra. Chi dei due o eventualmente altri, lo stabilirà il suo medico di base dopo averlo visitato. Escludere cause organiche è importante per decidere il tipo di approccio più idoneo al suo caso.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che state vivendo. Il covid e soprattutto l'ospedalizzazione lascia sicuramente dei segni importanti, difficili da gestire.
E' importante rivolgersi al medico di base e in seguito a uno specialista per capire ed escludere le eventuali cause organiche, in seguito sarà possibile valutare un intervento psicologico che potrà essere d'aiuto nella gestione dell'umore e nell'elaborazione del pregresso stato di malattia.
Rimango a sua disposizione. Cordiali saluti.
Dott.ssa Claudia Monaca
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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