Salve dottori, io ho un piccolo grande dubbio. Per guarire dal doc ci vuole una psicoterapia giusto,

20 risposte
Salve dottori, io ho un piccolo grande dubbio. Per guarire dal doc ci vuole una psicoterapia giusto, favorevolmente cognitivo comportamentale, ma se si instaura un buon rapporto col medico qualsiasi indirizzo può risultare efficace. La psicoanalisi si basa, da quello che ho capito, sul appunto analizzare il passato e il presente del paziente. Quindi diciamo che fra le due quella che più si basa sulle parole è 'analisi, no? Io ho fatto 8 sedute con la dottoressa dell'Asl e sicuramente abbiamo non abbiamo usato un metodo, abbiamo semplicemente parlato e non mi incalzava neanche in quello (minuti e minuti di silenzio). Un altro dottore mi ha proposto di fare sedute un cui usava Freud e altri filosofia e mi diceva che a volte aveva usato anche qualcosa di cognitivo comportamentale. Come devo procedere? Grazie
Buongiorno,
ogni approccio ha caratteristiche diverse e spesso i professionisti non si riconoscono in un'unica teoria ma adottano un'approccio integrato. La differenza spesso viene da due fattori, il primo è il professionista stesso, il secondo è quanto il paziente si riconosce nell'approccio usato

Cordialmente
Dott. Giacomo Caiani

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Buonasera gentile utente.
Capisco perfettamente il tuo dubbio e la confusione riguardo i vari approcci terapeutici per il trattamento del DOC . È vero che la Terapia Cognitivo Comportamentale è spesso raccomandata per il DOC perché si concentra su tecniche pratiche per cambiare pensieri e comportamenti disfunzionali, ma anche altri approcci possono essere efficaci, a seconda della connessione che si instaura con il terapeuta e delle tue specifiche esigenze.
Sentirsi ascoltati e compresi è essenziale per il successo della terapia. Se senti che non hai instaurato un buon rapporto con la tua attuale terapeuta o che il metodo utilizzato non ti sta aiutando, potrebbe essere utile esplorare altre opzioni.
Considera di cercare un terapeuta con esperienza specifica nel trattamento del DOC e discuti apertamente delle tue esperienze e aspettative. La trasparenza riguardo alle tue preoccupazioni può aiutarti a trovare la terapia più adatta alle tue esigenze. Mi auguro che possa trovare la figura più adatta alle tue esigenze.
Buonasera, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva con evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, Dott.ssa Daniela Voza
Buonasera, quello che mi sento di suggerirle è di iniziare un percorso di psicoterapia con il professionista con cui si sente più a suo agio, al di là degli approcci è fondamentale sentirsi bene con il terapeuta, sentire che ci si sente accolti ed ascoltati. Se ha delle perplessità provi a parlarne e capisca se sente che la persona che ha di fronte è quella che fa per lei.
Salve e grazie per aver condiviso questo suo pensiero.
Inizio col dire che le esprimo la mia più totale vicinanza per il periodo che sta attraversando, sicuramente non deve essere semplice ma il fatto che abbia chiesto un supporto psicologico probabilmente la aiuterà a sciogliere qualche nodo.
Tuttavia, ci tengo a sottolineare che la scelta del terapeuta è soggettiva: non esistono approcci giusti o sbagliati, ogni professionista agisce in base alle sue conoscenze.
La psicoterapia è un campo vasto ed esistono tante specializzazioni, la invito a leggere e ad informarsi anche verso altre tipologie di professionisti come quelli ad approccio sistemico-relazionale, o ad approccio integrato, o ancora ad approccio interpersonale.
Vede, come le dicevo qualche riga fa, è molto soggettivo.
Detto ciò, spero possa trovare per la sua strada il/la terapeuta che cerca e che la aiuti in questo suo viaggio.
Un forte abbraccio.
Gentili paziente grazie per aver condiviso la sua perplessità. Il consiglio che mi sento di darle (a prescindere dall'approccio utilizzato dal collega che la segue) è quello di individuare una figura di riferimento con la quale instaurare un buon rapporto terapeutico fondato sulla fiducia. Vedrà che con ogni probabilità riuscirà ad affronatre serenamente il suo disagio. Cordialità.
Gentile utente, la sua domanda è assolutamente comprensibile, chiedersi cosa funzioni meglio è certamente un domanda lecita. Come dice lei però molta della efficacia di una terapia sta anche nella relazione con il terapeuta. Provi a fidarsi delle sue sensazioni del collega o della collega che meglio la fa sentire. Sicuramente un approccio cognitivo comportamentale ha evidenze scientifiche di efficacia sul trattamento del DOC ma questo non si significa che un altro orientamento non possa funzionare per lei.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, le consiglierei la Terapia ad orientamento cognitivo-comportamentale che usa tecniche quali ERP (Esposizione Graduale con Prevenzione della risposta). Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Buongiorno,
Consideri come, quando si parla di doc, si parla di un disturbo che si situa all'interno di un continuum, dove ad un estremo si possono trovare situazioni di chiara gravità clinica, mentre all'altro estremo situazioni dove si può parlare più di tratti doc che di disturbo vero e proprio.
A seconda della gravità riconosciuta del disturbo, le modalità terapeutiche possono essere molto diverse. Per tale motivo, solo a volte è necessario ma anche fondamentale introdurre una terapia farmacologica, viceversa, altre volte, è sufficiente intervenire con interventi cognitivi diretti alle distorsioni cognitive del paziente ed alla base dei sintomi ossessivi (in quest'ultimo caso, potrebbe essere sicuramente indicata una terapia cbt, come da lei suggerito).
Per tale motivo, prima di procedere alla richiesta di un percorso di cura, le consiglio di sottoporsi ad un'accurata valutazione clinica, che possa meglio inquadrare la sua situazione personale.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,

Per affrontare il DOC, è vero che la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è spesso citata come prima scelta, ma non è l'unica via. Un approccio che potresti considerare è la psicoterapia interazionista, che si concentra sul modo in cui i sintomi e le difficoltà vengono costruiti e mantenuti attraverso le relazioni e le interazioni quotidiane, comprese quelle con te stesso/a.

Diversamente dalla CBT, l'interazionismo non si limita a "correggere" i pensieri, ma aiuta a esplorare come vivi e costruisci la tua esperienza del DOC. Questo approccio pone al centro il tuo modo unico di attribuire significati, aiutandoti a uscire da schemi rigidi di pensiero che alimentano ansia e sofferenza.

La chiave è trovare un terapeuta che ti coinvolga attivamente, con un lavoro su misura per te, che non si limiti all’ascolto passivo o a silenzi sterili. La tua esperienza merita attenzione, comprensione e strumenti pratici per sciogliere i nodi che ti bloccano.

Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Innanzitutto non c'è una terapia che funziona in modo specifico con una cosa.. molto dipende dalla relazione che si instaura con il medico/psicologo/psicoterapeuta. Devi sentire tu quale di queste fatte fin'ora sono buone per te, senti che ti hanno sostenuto e che ti hanno portato ad un cambiamento.
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e il tuo sentire. Capisco che tu stia cercando chiarezza, soprattutto in un momento in cui ti senti ancora incerta su quale strada seguire per affrontare il doc.
La tua domanda è legittima: la psicoterapia può essere intrapresa in diversi modi, e approccio ha i suoi punti di forza. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è indicata per il DOC, perché si concentra sul cambiamento dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali, cercando di aiutarti a gestire meglio le ossessioni e le compulsioni. Tuttavia, anche altri approcci possono essere efficaci.
Per quanto riguarda la psicoanalisi, si concentra molto sull'esplorazione profonda del passato e dei conflitti inconsci. A volte, questo approccio può essere utile per comprendere meglio le radici di alcuni problemi, ma potrebbe non essere immediatamente orientato alla risoluzione pratica o adatto a tutti.
Ogni terapeuta ha il proprio stile, e talvolta l'utilizzo di una combinazione di tecniche, come quella che ti ha proposto il secondo dottore.
Il consiglio che mi sento di darti è di cercare un terapeuta con cui ti sente a tuo agio e che ti faccia sentire ascoltata e supportata.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Buongiorno,
più che diventare allievo dei terrapeuti che incontra forse vale la pena centrare il problema per cui si è rivolto a loro e trovare insieme una soluzione?
Un cordilale saluto
dott.ssa Marzia Sellini
Buon pomeriggio e grazie per aver scritto.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo può inquinare notevolmente la quotidianità della persona e risultare limitante per cui una buona alleanza terapeutica è importante, anche, in questa situazione.
Rispetto alla tipologia di approccio il mio consiglio è di riferirsi a un/a psicoterapeuta Breve Strategico in quanto l'approccio ha dei protocolli di trattamenti specifici per le varianti del disturbo ed è possibile intervenire sia sulla sintomatologia che sulla percezione individuale.
Un saluto
Salve, in realtà la parte più difficile è capire quale tipo di approccio risulti più adatto ad un paziente. Non tutto va bene per tutti, c'è chi si trova meglio ad utilizzare il registro cognitivo-comportamentale e chi analitico. Se ha già fatto un pò di esperienza può cercare di capire cosa sia meglio per lei.
Buonasera, potrebbe essere utile dedicarsi ad alcune riflessioni, cercando di esplorare con calma le emozioni e i pensieri che emergono, chiedersi cosa rappresenti per lei la relazione con il suo fidanzato e cosa, invece, significherebbe la scelta di vivere da sola. Avere chiarezza su ciò che sente di desiderare per sé, al di là della paura di far soffrire o della paura della solitudine, potrebbe aiutarla a chiarire cosa vuole.
Il tradimento può indicare, spesso, una ricerca inconscia di qualcosa che forse le mancava nella relazione, come un bisogno di libertà, novità o affermazione personale. Identificare cosa stava cercando o cosa l’ha portata a quel passo potrebbe far luce su desideri o aspetti di sé che non sono stati espressi in modo aperto.
Un percorso di riflessione personale, magari con l’aiuto di un terapeuta, può essere molto utile in questi momenti, soprattutto per evitare di rimanere bloccata nel dubbio o nella colpa. Anche solo esplorare questi pensieri con qualcuno potrebbe portarla a una chiarezza interiore maggiore su ciò che vuole e su come desidera vivere le sue relazioni future.

buongiorno, la psicoterapia che ha piu' evidenze per il doc e' quella cognitivo comportamentale quindi se vuole seguire questa strada le consiglio di fare una ricerca degli psicoterapeuti vicino a lei che utilizzano questa tecnica. Comunque tutte le psicoterapie vanno bene non si preoccupi!Nelle prime sedute ogni terapeuta raccoglie la storia personale quindi sono sicuramente discorsive
Buongiorno, le linee guida internazionali indicano nella terapia farmacologica e nella terapia cognitivo comportamentale i trattamenti più efficaci. La terapia cognitivo comportamentale è finalizzata a ridurre la sintomatologia e a rendere la persona meno vulnerabile ai meccanismi cognitivi che hanno contribuito alla genesi e al mantenimento del disturbo. La tecnica elettiva nel trattamento del DOC è l'esposizione con prevenzione della risposta. Le consiglio dunque di intraprendere un percorso con un terapeuta cognitivo comportamentale che abbia esperienza nel trattamento del DOC. Un caro saluto

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) è generalmente il trattamento più efficace per il DOC, poiché si concentra sul modificare pensieri e comportamenti disfunzionali. Tuttavia, un buon rapporto terapeutico è cruciale, e approcci come la psicoanalisi, che esplora il passato, possono comunque essere utili. Se il lavoro con la dottoressa dell'ASL non ti sembra efficace, potresti considerare una terapia CBT più strutturata o un approccio integrato. È importante che tu parli apertamente con il terapeuta per trovare l'approccio che ti faccia sentire più a tuo agio e risponda alle tue esigenze.

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