Salve dottori da tre anni soffro di dolore cervicale sotto la nuca sulle prime vertebre per due anni

9 risposte
Salve dottori da tre anni soffro di dolore cervicale sotto la nuca sulle prime vertebre per due anni non ho mai fatto controlli perché mi hanno sempre detto che si trattava di ansia e non era nulla sono stato molto male per un anno e mezzo e ora da quattro mesi è tornato tutto di nuovo come prima, prima che peggiorasse così tanto 5 mesi fa ho fatto rm ed è risultato protrusione discale c4-c5 e inversione della lordosi cervicale, ho consultato un fisioterapista che mi ha detto di avere problemi all’atlante
i primi tre mesi i sintomi sono stati dolori come ho menzionato in precedenza, ipertensione, tachicardia, stanchezza tutto il giorno occhi super pesanti che non riuscivo a stare nemmeno in macchina, con una sensazione di stordimento continuo, che mi venivano attacchi di panico, ora la situazione è migliorata un po’ ho fatto fisioterapia ed ho usato anche i farmaci ma non è stato niente di risolutivo.
ribadisco anche che ho fatto tutte le visite possibili analisi, analisi delle urine, visita dal cardiologo, ecografia tiroide, rx cervicale , rm cervicale, otorino, e visita per le vertigini.
ho 22 anni e tutto questo è iniziato quando ne avevo 17 all’incirca ho molta ansia perché non trovo una soluzione a questo problema che mi impedisce di fare quello che voglio come ad esempio lavorare,
vi ringrazio in anticipo
Salve
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grazie

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Salve la sintomatologia che descrive è riconducibile ad una problematica cervicale che potrebbe avere differenti cause scatenanti legate a squilibri posturali per la cui soluzione bisognerebbe intraprendere specifici percorsi terapeutici. Le consiglio di rivolgersi ad un posturologo della sua zona per una analisi dei vari recettori posturali e programmare un percorso riabilitativo. saluti
Gentile Utente, dopo aver fatto tutte le visite medico specialistiche con eventuali test diagnostici, le consiglio una visita posturologica-informazionale, così da rieducare eventuali adattamenti posturali disfunzionali in atto. In fine, ma non per ultimo, si ricordi che il corpo utilizza un suo linguaggio per comunicare come stiamo vivendo dentro di noi “il corpo che parla”, attraverso la riflessione di disagi e/o sintomi psico-posturali. Ecco perché le consiglio un’approfondimento personale attraverso una consulenza psicologica ad indirizzo umanistico-esistenziale, comprendendo il linguaggio del suo corpo e quindi cosa le sta comunicando. Così da ritrovare la sua serenità nella vita di tutti i giorni.

A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno, le consiglio di provare a fare un altro percorso terapeutico da un fisioterapista specializzato in queste problematiche.
Cordiali saluti
Ciao! Avere dolore cervicale da anni non è facile da sopportare e capisco che possa dare preoccupazione ed ansia. La strategia giusta è cercare intanto di vivere la propria vita nel modo più sereno possibile, il dolore c'è in questa prima fase, ma riesce a fare tutto.
Inoltre l'esercizio terapeutico può risolvere davvero tanti problemi, quindi se con il precedente fisioterapista la terapia non ha avuto effetto o ha fatto solo trattamenti passivi, le consiglio di provare con un ulteriore professionista.
A presto.
Matteo
Capisco quanto possa essere frustrante convivere con il dolore cervicale. Per gestirlo al meglio, puoi continuare con la fisioterapia per affrontare il problema alla radice. L’ansia e lo stress possono aumentare la percezione del dolore, quindi esplorare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la mindfulness potrebbe aiutarti a sentirti meglio. Anche mantenere un equilibrio tra lavoro e riposo è fondamentale per migliorare la tua condizione.

Il dolore cervicale è un problema complesso che richiede un approccio olistico. Ecco alcune strategie pratiche che potrebbero aiutarti a migliorare la situazione:

1. Gestione fisica: Continuare con la fisioterapia è fondamentale per ridurre il dolore legato alla protrusione discale. Gli esercizi mirati possono aiutare a diminuire la pressione sulle vertebre. E' possibile monitorare i progressi regolarmente con il tuo fisioterapista per adattare il trattamento alle tue esigenze specifiche.

2. Gestione psicologica: L’ansia e lo stress possono amplificare la percezione del dolore. Integrare tecniche di rilassamento nella routine quotidiana, come mindfulness e/o meditazione, può essere molto utile. Queste pratiche , che aiutano a gestire meglio lo stress, possono anche contribuire a ridurre l’intensità del dolore percepito.

3. Equilibrio nella vita quotidiana: È importante bilanciare le tue attività quotidiane con momenti di riposo. Ridurre lo stress sociale e ambientale può avere un risvolto positivo sul benessere complessivo. Considera il fatto di introdurre momenti di pausa durante la giornata e di dedicare tempo ad attività che ti rilassano.

Se desideri un supporto maggiormente specifico o hai bisogno di approfondimenti su come gestire meglio il tuo dolore, sono a disposizione per aiutarti. .
salve, ti consiglio di affidarti alle cure di un osteopata esperto in trattamenti cranio sacrali. posso mettermi a disposizione , cordiali saluti.
Gentilissimo, data la sua giovane età capisco perfettamente quanto possa sentirsi preoccupato e forse anche demoralizzato per il continuo ritorno di questi fastidiosi sintomi che non le permettono di vivere con la stessa qualità di vita di prima. Quello che posso dirle è che questa sintomatologia al collo può essere tranquillamente associabile a problemi di ansia, fiato corto, e tachicardia.
Bisognerebbe capire quale possa essere la patologia che la provocato tutte queste conseguenze, potrebbe essere effettivamente l'ipertensione, oppure disturbi all 'apparato gastrico o addirittura severe infezioni ai polmoni che magari ha avuto in gioventù. Per avere un prece più chiaro le consiglio di cercare un manipolatore fasciale certificato nella sua zona
Salve. Cosa è successo quando aveva 17 anni, quando tutto ha avuto inizio? E ancora, cosa è successo mesi fa, quando tutto è ritornato come prima? Il nostro corpo registra e trasmette. Da ciò che ci ha raccontato, dovrebbe avere a che fare con l'ansia di trovare e/o mantenere un lavoro. Forse tre anni fa pensa di aver perso qualche occasione di studio e/o professionale? Andare alla radice del problema vuol dire andare a fondo e far riemergere cosa ritiene che le sia sfuggito e che vorrebbe, invece, accaparrarsi. Forse, la soluzione di tutto è proprio nelle sue parole, "ho molta ansia perché non trovo una soluzione a questo problema che mi impedisce di fare quello che voglio come ad esempio lavorare". Non è forse lei stesso che impedisce al proprio sé di realizzarsi in questo senso?

"Alla radice di ogni malattia c’è il divieto di fare qualcosa che vorremmo fare o l’ordine di fare qualcosa che non vorremmo. Qualsiasi guarigione richiede la disobbedienza a tale divieto o a tale ordine. E per disobbedire occorre perdere il timore infantile di non essere amati; vale a dire, di essere abbandonati. Tale timore impedisce la coscienza di sé: chi ne è affetto non si rende conto di che cosa sia veramente, e cerca di essere quello che gli altri si aspettano che sia" (Alejandro Jodorowsky).

E, se la soluzione fosse un atto di disobbedienza verso il suo sé che la imprigiona in timori ed ansie? Da sempre i farmaci non sono risolutivi. E, qualsiasi altro tipo di terapia e/o pratica (meditativa, di rilassamento...) va condotta con alla base la consapevolezza del nodo da sciogliere. Altrimenti, anche queste pratiche non la aiuteranno. Dunque, forza e coraggio, provi prima di tutto da solo ad individuare l'evento scatenante. Le nostre possono essere solo supposizioni. Poi, la consapevolezza in primis, l'intraprendenza legata alla sua giovane età e, se lo ritiene, anche la guida esperta di un professionista, potranno accompagnarla a liberarsi delle tensioni del corpo e dell'anima. Ma l'imperativo è verso se stesso, se lo ricordi! Ciò che non parte da noi, non ci porterà mai ad un autentico cambiamento di rotta.
Un caro saluto
Alessia
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