salve dottore io 6 mesi che prendo xanax insieme a altre pillole per ansia e depressione ,prima di a

22 risposte
salve dottore io 6 mesi che prendo xanax insieme a altre pillole per ansia e depressione ,prima di andare a letto mianserin soequil ma non riesco a prendere so dopo 3 ore prendo xanax e dormo finon mattina adesso vorrei liberarmi del xanax come fare grazie
Gentile Utente, qualsiasi cambio di terapia sarebbe importante farlo sotto suggerimento e supervisione medica. Contatti il suo medico di riferimento, condivida con lui/lei le sue domande, dubbi e richieste troverete insieme la soluzione farmacologica che fa al caso suo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Buongiorno. La sua domanda è del tutto coerente con la figura del medico e in particolare dello psichiatra.
Noi psicologi non possiamo trattare e nemmeno prescrivere farmaci, non siamo abilitati.
Buonasera, gentile utente. Le suggerisco assolutamente di confrontarsi con il suo psichiatra o con il medico che le ha prescritto questi farmaci, in quanto la sospensione dei farmaci psicoattivi va sempre monitorata e tenuta sotto controllo per evitare effetti avversi. Buona serata!
Buonasera, contatti il suo medico. Saprà sicuramente aiutarla.
Un saluto, L.R
Buonasera, per questo informazioni di origine medica, serve contattare il medico specialista, che le ha prescritto i farmaci.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve, lo Xanax (alprazolam) appartiene alla classe delle benzodiazepine, che possono causare sintomi di astinenza se sospese bruscamente, specialmente dopo un uso prolungato come nel tuo caso. È fondamentale che qualsiasi cambiamento nel dosaggio venga fatto in modo graduale e sotto la supervisione del medico che ti segue. La prima cosa da fare è contattare lo specialista che ha prescritto il trattamento. Lui o lei può stabilire un piano di riduzione graduale, diminuendo il dosaggio dello Xanax poco a poco nel tempo. Questo permette al corpo di adattarsi senza effetti collaterali significativi. Inoltre, puoi provare ad adottare abitudini che favoriscano un sonno naturale, come andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare caffeina o alcol, o uso del cellulare, crea un ambiente rilassante nella tua camera da letto (silenzio, buio, temperatura adeguata).
Considera anche l’effetto delle altre medicine che stai assumendo, come il mianserin o il soequil. Questi possono influire sul tuo sonno e sullo stato emotivo, quindi qualsiasi aggiustamento va discusso con il tuo medico.
Smettere di prendere lo Xanax è un processo che richiede tempo, ma con un piano ben strutturato e il giusto supporto, è possibile. È importante avere pazienza e affidarti al percorso che il tuo specialista preparerà per te. Ti incoraggio a condividere queste preoccupazioni con il tuo medico, che potrà creare un percorso di riduzione del farmaco sicuro e personalizzato per te. Se hai bisogno di ulteriore supporto emotivo o di strategie per gestire l’ansia, sarò felice di aiutarti a trovare risorse utili.
Salve,
è comprensibile che tu voglia liberarti dallo Xanax, soprattutto dopo averlo assunto per un lungo periodo. È importante ricordare che farmaci come Xanax, che appartengono alla classe delle benzodiazepine, devono essere ridotti e sospesi in modo graduale, sotto la supervisione di un medico, per evitare effetti collaterali indesiderati e il rischio di sintomi da astinenza.

Ti consiglio di consultare il tuo medico o uno specialista in psichiatria per elaborare un piano di dismissione sicuro e personalizzato. Inoltre, sarebbe utile esplorare soluzioni alternative per la gestione dell'ansia e della depressione, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale o altre tecniche terapeutiche, che potrebbero supportarti nel lungo termine.

Rivolgersi a uno specialista sarebbe utile e consigliato per approfondire questa tematica in modo adeguato.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno!
Occorre un consulto psichiatrico per valutare come e quanto sia opportuno rivedere le prescrizioni.
salve, questa terapia farmacologica gli è stata prescritta dopo aver effettuato una visita psichiatrica? Tuttavia le consiglio di iniziare parallelamente un percorso psicoterapeutico utile a comprendere le motivazioni che le fanno sentire questo malessere.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti
Gentile utente, per quanto riguarda la questione dei farmaci ritengo sia importante parlarne col medico che le ha prescritto questa cura. Faccia riferimento prima di tutto a lui che sicuramente saprà darle una risposta più precisa. Dott.ssa Martina Panzeri
Buonasera gentile Utente, capisco che stia cercando un aiuto per gestire il suo attuale trattamento farmacologico e liberarsi gradualmente dallo Xanax. È importante affrontare questo tipo di cambiamento in modo molto attento, soprattutto quando si tratta di farmaci come lo Xanax (un ansiolitico), che può creare dipendenza o sintomi di astinenza se interrotto bruscamente.

Il primo passo fondamentale sarebbe parlare con il suo medico o psichiatra curante, che può supervisionare in modo sicuro la riduzione graduale della dose di Xanax. La sospensione improvvisa o la riduzione troppo rapida possono causare effetti collaterali indesiderati come ansia, irritabilità, insonnia e, nei casi più gravi, crisi. Un medico esperto sarà in grado di prescrivere un piano di riduzione progressiva che le permetta di diminuire il farmaco in modo sicuro, riducendo al contempo il rischio di ricadute nei sintomi di ansia o depressione.

In generale, il processo di riduzione dello Xanax richiede pazienza e un monitoraggio continuo. L'approccio più comune consiste nel diminuire la dose in modo graduale, a volte settimanale o mensile, in base alla risposta del corpo e al miglioramento dei sintomi. L'assistenza psicoterapeutica, come la terapia cognitivo-comportamentale, può anche essere molto utile in parallelo, per aiutarla a sviluppare strategie di coping e a gestire l'ansia senza fare affidamento sui farmaci.

L'importante è non cercare di farlo da soli senza la supervisione di un professionista, in quanto ogni persona reagisce in modo diverso alla riduzione del farmaco, e un supporto adeguato può prevenire problemi o complicazioni durante il processo.

Se ha difficoltà nel prendere i farmaci come previsto, è importante affrontare anche questa problematica con il suo medico, che potrebbe aiutare a ottimizzare il piano terapeutico in base alle sue esigenze.

Le auguro un percorso di recupero sereno e graduale. Non esiti a rivolgersi al suo medico per ulteriori dettagli e per creare un piano di dismissione su misura per lei.

Dott. Luca Vocino
Buongiorno, la terapia cognitivo comportamentale può aiutarla ad affrontare l'ansia e la depressione dandole la possibilità di interrompere gradualmente la terapia farmacologica. Ovviamente l'interruzione o il decalage dei farmaci deve essere indicato e impostato dal suo medico psichiatra che l'ha seguita e le ha prescritto questa terapia farmacologica.
Buongiorno,
Le terapie farmacologiche possono essere un valido aiuto ma a mio parere non possono essere viste come l'unica soluzione. Può essere utile per attenuare o contenere la sintomatologia in modo che si possa accompagnare ad un lavoro terapeutico. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista per iniziare un percorso di terapia o analisi personale e comunicare a chi la segue farmacologicamente le sue intenzioni e potrebbe anche affidarsi per farsi consigliare un collega.
Salve, le consiglio di rivolgersi al medico che le ha prescritto questi farmaci e che saprà darle le indicazioni necessarie per modificare la terapia farmacologica.
Salve, capisco quanto possa essere difficile per lei affrontare l'ansia e la depressione, così come il desiderio di ridurre farmaci come lo Xanax. È importante sapere che per qualsiasi modifica relativa ai farmaci, la cosa migliore da fare è rivolgersi a uno psichiatra, un neurologo o il suo medico di base. Sono loro gli esperti che possono guidarla in un processo sicuro e graduale di sospensione o di modifica della terapia farmacologica. Dal punto di vista psicologico, però, c’è molto che può fare per affrontare l’ansia e migliorare la qualità del suo sonno, anche parallelamente al trattamento farmacologico. In un approccio cognitivo-comportamentale, uno degli obiettivi principali sarebbe quello di identificare e lavorare sui pensieri che alimentano l’ansia e interferiscono con il suo sonno. Spesso, quando siamo ansiosi, la nostra mente è piena di pensieri negativi o catastrofici che possono innescare e mantenere l’insonnia. Riconoscere questi pensieri, metterli in discussione e sostituirli con pensieri più realistici e positivi può fare una grande differenza. Un’altra strategia utile potrebbe essere la pratica della mindfulness o tecniche di rilassamento , tecniche che aiutano a ridurre l’attivazione fisica e mentale dell’ansia. Ad esempio, esercizi di respirazione lenta e profonda o il rilassamento muscolare progressivo possono aiutarla a preparare il corpo e la mente per il sonno. La costanza in queste pratiche è fondamentale per vederne i benefici. Inoltre, è importante curare l’igiene del sonno. Questo significa creare una routine serale rilassante, evitare stimoli come dispositivi elettronici o caffeina nelle ore precedenti al sonno, e cercare di andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. Queste abitudini favoriscono un ciclo sonno-veglia più regolare e aiutano a ridurre la dipendenza dai farmaci per dormire. Un altro aspetto su cui potremmo lavorare è la gestione dell’ansia durante la giornata. Se riesce a ridurre l’accumulo di tensione e preoccupazioni prima di andare a letto, sarà più facile addormentarsi senza bisogno di ricorrere a farmaci. Tenere un diario dell’ansia, ad esempio, può essere utile per scaricare pensieri e preoccupazioni prima di andare a dormire, liberando così la mente. Le consiglio di considerare la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, se non lo ha già fatto. Questo approccio è molto efficace per l’ansia e l’insonnia, e può aiutarla a sviluppare strategie pratiche e personalizzate per affrontare le sue difficoltà e migliorare il suo benessere generale. Può diventare uno strumento potente per lavorare in parallelo alla terapia farmacologica e, quando sarà il momento, per renderla meno necessaria. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Gentilissima, la situazione che lei descrive sembra davvero difficile e invalidante. La letteratura ci dice che la cura più efficace nel trattamento del disturbo ansioso-depressivo consiste nella combinazione di terapia farmacologica e intervento psicoterapeutico. La terapia farmacologica da sola non è sufficiente per la risoluzione di questi disturbi poiché i farmaci fungono solo da stampella temporanea. Risulta quindi importante fare un percorso che le dia gli strumenti per far fronte ai sintomi ansioso-depressivi e poter affrontare le avversità della vita in modo più funzionale. Ci sono consultori che offrono sportelli gratuiti e percorsi a prezzi calmierati. Il sintomo va sempre letto all'interno del suo contesto, sarebbe quindi opportuno esplorare tutta la cornice che c'è intorno al malessere che prova ed esplorare gli eventi scatenanti che hanno contribuito all'insorgere del suo malessere. Anche dar voce alle difficoltà che hanno caratterizzato la sua vita potrebbe essere un primo passo in un percorso introspettivo volto ad una crescita personale.
L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia e del disturbo depressivo. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile utente credo che per questa risposta debba rivolgersi allo psichiatra o medico di riferimento che ha prescritto la terapia farmacologica. Le consiglio di non prendere decisioni in autonomia. Eventualmente valuti la possibilità di affiancare una psicoterapia personale che possa aiutarla anche a capire il perchè di queste diffcoltà. Le porgo i miei saluti Dott.ssa Valeria Sicari
buonasera, ha preso in considerazione di intraprendere un percorso psicologico? SArebbe utile capire quale è stato il motivo per cui ha iniziato a prendere questi farmaci e proseguire in modo più approfondito conoscendo meglio i suoi disagi.

Dott. Francesca Romana Casinghini
Gentile Utente, per diminuire il dosaggio di un farmaco fino alla sua eliminazione consiglio di far riferimento al medico e/o psichiatra che le ha fatto la prescrizione, valutando con il professionista di fiducia le modalità adeguante per togliere il medicinale.
resto a sua disposizione
Salve , le consiglierei di rivolgersi allo specialista o al suo medico curante che le ha prescritto il farmaco . In alternativa può tranquillamente cercarne uno anche qui in piattaforma. Inoltre un percorso psicologico/ terapeutico sarebbe fortemente consigliato per lavorare a fondo sulle problematiche di ansia e depressione che descrive. Resto a disposizione per qualsiasi informazione Distinti Saluti Dr Marziani
Gentile utente, le domande relative ai farmaci, dovrebbe inviarle agli psichiatri.
Le consiglio, di associare al farmaco, un valido supporto psicologico; solo con l'associazione di terapia farmacologica e psicologica, si possono avere risultati migliori e più duraturi nel tempo.
Se dovesse decidere di intraprendere un percorso psicologico, sarei felice di accompagnarla.
Per dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentile utente, per la situazione che descrive mi sento di dirLe che sia necessario consultare il proprio medico curante e lo psichiatra di riferimento per il monitoraggio e la gestione dei farmaci che sta assumendo, esponendo a loro le difficoltà che sta incontrando. Quando si segue una terapia farmacologica, l'indicazione è di affidarsi sempre ai professionisti da cui si è seguiti e di non variare la terapia e l'assunzione dei farmaci in maniera autonoma. Le porgo un caro saluto

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