Salve dottore,il mio caso credo sia purtroppo serio.Soffrodi depressione endogena da 35 anni con la

18 risposte
Salve dottore,il mio caso credo sia purtroppo serio.Soffrodi depressione endogena da 35 anni con la speranza che un giorno avrei tolto i farmaci e guarire..,ma nn è così,credo di fare terapia a vita farmacologica che mi a dato il mio professore che nn c è più e morto .la domanda è banale che voglio farle:si può guarire da questa patologia molto seria..ho dovrò prendere i psicofarmaci a vita?La ringrazio arrivederci
credo che la cronicità della malattia necessiti di una terapia continuativa

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Buonasera. Credo che ciò che è importante sia la qualità della vita. Nella vita di ognuno di noi esistono delle protesi (banalmente gli occhiali per un miope, la calcolatrice per chi ha difficoltà nei calcoli a mente, l'insulina per un diabetico). Se la sua vita, con un buon sostegno farmacologico, va avanti, lei sperimenta delle relazioni con gli altri, ha un discreto equilibrio, perchè sospendere il farmaco? Forse, in questo momento, la scomparsa del suo psichiatra può generare qualche incertezza, ma pensi a come, anche lui, le avrebbe risposto. Con molta sincerità, questo è il mio punto di vista
Con ogni probabilità' dovrà' prendere una terapia a lungo termine dall'ultima ricaduta. Ma la terapia, appunto, dipende innanzitutto dalla gravita' degli episodi e dal numero di ricadute,... sempre che si tratti, come da lei definita, di "Depressione Endogena".
Buonasera, se purtroppo il suo medico è venuto a mancare secondo me deve trovare un altro medico di riferimento con cui discutere della terapia farmacologica e valutare il miglior percorso di cura per lei. Provi a contattare un bravo psichiatra della sua zona e vada a conoscere un nuovo parere medico. Non si fermi al primo professionista se non è nelle sue corde ma cerchi una persona che la possa capire profondamente finchè non l'ha trovata. Un cordiale saluto
Salve, penso che sia importante per lei individuare uno psichiatra di cui si possa fidare e che la sostenga. Dalle sue parole mi sembra di capire che teme di dover prendere i farmaci a vita, consideri che un sostegno farmacologico risulta fondamentale, soprattutto se sono in corso episodi depressivi acuti che possono compromettere la sua vita sociale, relazionale e lavorativa. Il farmaco potrà permetterle di avere una qualità della vita migliore, il suo medico poi valuterà quali saranno i tempi utili per ottenere un risultato che le consenta di raggiungere una stabilità emotiva. Accanto ad una terapia farmacologica, penso che possa esserle d'aiuto anche un percorso di psicoterapia se non ne ha mai fatti in passato. Un approccio combinato e un lavoro di equipe tra psichiatra e psicoterapeuta potrebbe sostenerla maggiormente e aiutarla anche a modificare delle situazioni che possono contribuire a innescare sentimenti depressivi, in modo tale che senta di avere anche un ruolo attivo nella sua ripresa.
Le auguro di poter star meglio.
Cordialmente, Celeste Chianese.
La risposta può essere "sì", si può guarire, ma richiede molta volontà e impegno e una specifica psicoterapia (per arrivare anche fatto che lei possa vedere e interpretare i fatti della vita in modo positivo e allontanarsi dalla depressione). Si tratta di risvegliare le risorse sopite e la creatività che lei sicuramente ha per accettare la sfida di quell'avventura che è la vita. Io mi occupo specificamente di psicoterapia della depressione e lavoro attraverso la creatività e umorismo. Può contattarmi direttamente attraverso i contatti che trova sulla mia pagina di profilo.
Buonasera, credo che la cosa migliore da fare sia quella di creare una nuova rete di sostegno e riferimento. Una volta trovato il professionista con cui sentirà di instaurare un rapporto di fiducia, gli parli serenamente delle sue paure e dei suoi dubbi circa la terapia... è probabile che, visti gli anni di cui parla, sospendere la terapia non sia la scelta migliore. Il dato veramente importante è la sua qualità di vita e come la terapia può aiutarla in tale senso. Un percorso di psicoterapia potrebbe inoltre agire in sinergia ai farmaci. Le auguro di trovare presto il professionista giusto per Lei. Cordiali saluti
Si, serve costanza e continuità. Non solo nella terapia farmacologica, ma anche nella funzionalità e nell'attivazione di un pensiero costruttivo e positivo utile a smascherare i fantasmi che la fanno star male.
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Buonasera, Credo che sia importante aggiornare la terapia e andare da un altro psichiatra. Poi, è importante associare una psicoterapia che faccia emergere le risorse.
Buona serata e spero di essere stata utile.
Buongiorno ha mai pensato che oltre il trattamento farmacologico, che é sintomatico e non curativo, possa esserle utile un percorso di sostegno psicoterapeutico che le permetta di rompere i meccanismi disfunzionali che agiscono sul suo tono dell'umore?
Se vuole considerare l’eventualita Di diminuire o sospendere la cura farmacologica, deve arrivare a comprendere il significato della sua depressione. Anche nelle forme definite “endogene” è possibile risalire ad un significato e ricostruirne le oscillazioni.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta cognitivista costruttivista post razionalista della sua città.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Buongiorno, se la diagnosi di depressione endogena è giusta e si cura da tanti anni probabilmente dovrà sempre curarsi; disponiamo di cure efficaci che limitano
la sofferenza, per cui si rechi da un nuovo psichiatra.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve, come dicono i miei colleghi nelle precedenti risposte, non è per quanto tempo lei sta facendo la cura e forse per quanto la dovrà ancora fare, ma è il giovamento che le sta dando nella sua vita. Cmq sicuramente la scomparsa del suo medico che la teneva in cura le provoca insicurezza, quindi dovrebbe nuovamente ritrovare una figura di riferimento, un bravo psichiatra che le da sicurezza ed a cui affidarsi. Ha assunto per 35 anni dei farmaci, ma non hai mai pensato, di fare insieme un lavoro psicologico su di sè, che la potrebbe aiutare ad elaborare i suoi sentimenti che non elaborati la fanno stare male, le auguro di andare a stare meglio e cordialmente la saluto, dott.Eugenia Cardilli
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Buongiorno, la terapia che ha preso fino ad oggi continua a essere valida anche se il suo psichiatra di fiducia purtroppo non c'è più. La perdita del medico che l'ha seguita è difficile da sostenere. Cerchi di indirizzarsi a un nuovo medico con fiducia. Vedrà che sarà nuovamente ascoltato e che sarà aiutato anche per quanto riguarda la terapia farmacologica. Cordiali saluti
Salve. Dispiace che oltre a soffrire di depressione endogena lei debba anche superare il lutto per la perdita del medico di riferimento! Detto questo non posso che suggerirle di individuare un nuovo referente per ricucire il filo della sua vita(in senso lato).
Sulla cronicità della sua condizione non posso che augurarle di trovare il medico giusto che sappia alleviare al meglio le sue sofferenze. Inoltre se non lo ha gia fatto sarebbe opportuno affiancare alla terapia medica un sostegno psicologico che possa aiutarla ad affrontate ed esplorare la sua condizione di cronicità. Troverà significato nuovi e risposte esistenziali che la condurranno a cambiare punto di vista su ciò che accade.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buonasera,
lei pone una domanda alla quale non mi sento di rispondere in modo certo, perchè non la conosco. Sono talmente tanti i fattori che entrano in gioco nelle sintomatologie psichiche, che si possono forse dare indicazioni orientative.
Se lei pone questa domanda penso che sia anche per un grande disagio che vive da tempo e questo probabilmente la spinge a cercare delle risposte. Mi viene da suggerirle di dare ascolto al suo bisogno di cercare la strada giusta, accettando se possibile per lei, il tempo dell'attesa e dell'incertezza che questa ricerca necessariamente comporta.
Cristina Brunialti
Buongiorno, la depressione endogena come dice la parola stessa ha origini interne, a differenza della depressione esogena che origina da una causa/situazione esterna. Per esperienza professionale le posso dire che anche la depressione endogena ha delle motivazioni da ricercare, c'è sempre una causa, non si nasce depressi, e il nostro corpo è un bilanciere perfetto che risente di malesseri psicologici e fisici.. possibile quindi che sulla base di questa depressione ci siano anche squilibri ormonali significativi che andrebbero individuati e in caso compensati.
Fatta questa precisazione il punto della sua domanda non è GUARIRE dalla depressione ma assicurarsi una buona vita, nonostante la depressione. Se per mantenere una buona qualità di vita i farmaci la aiutano, allora i farmaci sono da considerarsi come qualsiasi altra cosa che aiuta il suo corpo a comportarsi in modo funzionale.
Le auguro una buona giornata,
Federica Miccichè

Buongiorno,
in breve: il successo di un percorso psicologico è dato dall'impegno del paziente, e da quanto il professionista riesce a "coinvolgerlo". Esistono molti altri fattori, ma questo ci porterebbe lontano.
Queste due variabili sono predittive del successo o meno di una relazione terapeutica.
Quindi la prima cosa che mi domanderei al suo posto è se ho davvero voglia di mettermi in discussione.
Un caro saluto,
MMM

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