Salve Dottore. Cerco di Aiutare un mio grande amico ad uscire da una grande difficoltà psicologica.

21 risposte
Salve Dottore. Cerco di Aiutare un mio grande amico ad uscire da una grande difficoltà psicologica.
Il suo nome è Diego e soffre di una patologia che lo blocca. Soffre di un blocco ossessivo da lavoro, non riesce a staccare con la mente e non fa altro che pensare sempre al lavoro senza mai "staccare la spina" al punto di non riuscire nemmeno mai a dormire. E' stato già sottoposto a qualche visita ma che purtroppo non ha sortito benefici.
Vorrei aiutarlo e vedere se c'è un rimedio che vada aldilà della chimica, perchè a mio parere l'assunzione di questa tipologia di farmaci non fanno altro che "spegnerlo" cerebralmente mentre sono convinto che è uno step che lui deve superare avere più fiducia in se stesso. Grazie di cuore a chiunque risponderà ed anche a chi non potrà farlo.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso dal suo amico.
Ritengo fondamentale che intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, comprendo il suo desiderio di aiutare Diego. Tuttavia un passo importante è che sia proprio il suo amico a riconoscere come problematico quello che lei ha descritto in modo da chiedere un sostegno psicologico. Non è possibile spingere le persone in questo senso ma potrebbe essere utile mostrare a Diego la sua preoccupazione a riguardo invitandolo a rivolgersi a qualcuno con cui condividere il malessere. Rimango a disposizione, un saluto
Salve, l'unica cosa che può fare è quella di consigliare al suo amico di intraprendere un percorso di psicoterapia. Obbligarlo sarebbe controproducente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Certamente il suo amico avrebbe bisogno di un percorso psicologico. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Gli suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso il suo amico mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e lo invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura gli piacerà e se lo motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, lo aspetto. Un gentile saluto
Salve. Può solo consigliare un percorso psicoterapeutico ma la decisione la deve prendere il suo amico.
Un percorso che possa aiutarlo a individuare le cause del problema e che possa stimolare la fiducia in se stesso per affrontare le difficoltà della vita.
Distinti saluti
Buongiorno, che bella l'amicizia! Sono d'accordo con lei quando dice che non basta la chimica per farlo stare meglio. Il consiglio che dovrebbe dare al suo amico è quello di intraprendere un percorso psicoterapia per approfondire quali siano le cause del suo disagio, quando è iniziato, i fattori scatenanti, quando diventano più angoscianti i suoi pensieri... questo è possibile farlo con una buona psicoterapia.
Resto a disposizione
Claudia m
Gentile utente, il suo amico deve riuscire a fidarsi di un buon terapeuta che lo aiuti ad intraprendere un percorso di terapia. Lavorare su di sè, è una cosa faticosa e dolorosa che dura più di qualche incontro. La psicoterapia non è un farmaco che ti fa sparire il sintomo, ma è un percorso, un viaggio alla ricerca del "tempo perduto"......Buona vita!
Salve, comprendo il suo desiderio di aiutare il suo amico e ricercare una strategia efficace di risoluzione di tale blocco. Tuttavia, si può aiutare solo chi si vuole fare aiutare e ricerca e accetta l'aiuto. Può dunque consigliare al suo amico una consulenza psicologica in modo da poter comprendere al meglio ciò che avviene e quali possono essere gli obbiettivi da concordare insieme allo psicologo. Il farmaco può agire sul sintomo e no sulla causa, sta dunque al suo amico trovare la motivazione di andare oltre al sintomo. La cura della parola è sicuramente terapeutica.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Buongiorno, stia vicino al suo amico e provi a motivarlo a rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta. Un caro saluto.
Buonasera Gentile Utente, purtroppo credo sia una cosa che vada al di là delle sue possibilità. Lei certamente può dare supporto al suo amico, ma per uscirne temo che debba appunto rivolgersi ad un professionista della salute mentale. Può provare a parlarne con lui e a consigliarli di iniziare un percorso, ma non potrà obbligarlo nel caso lui non voglia. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, sicuramente Diego potrebbe trarre beneficio da una psicoterapia, ma la richiesta deve partire da lui. Ha provato a parlargli? Se non Lei, pensa che ci sia qualcuno di più indicato vicino al suo amico che potrebbe aiutarlo a fare il primo passo?
Un saluto,
Dott.ssa Annaclaudia Cavaglià
Buona sera, credo che le sue intuizione siano corrette. L'associazione di psicoterapia con una cura farmacologica potrebbe essere molto efficace.
Continui a stare vicino al suo amico e proporre, parlando anche con il medico che ha prescritto i farmaci, un supporto di tipo psicoterapeutico.

Buona serata

Dot.ssa Chiara Pavia
Gentile utente, potrebbe invitare il suo amico a fare un consulto psicologico. In alcuni casi, associare alla terapia farmacologica una psicoterapia, è la soluzione ideale. Mi rendo disponibile, anche online.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Salve, il suo sensibile desiderio di aiutare Diego è comprensibile e legittimo. Può assisterlo in questo momento di difficoltà, aiutandolo a cogliere l'opportunità di richiedere un supporto professionale ma dovrà essere lui a intraprendere il percorso di cura, quando ne comprenderà la necessità. In questa fase lei può sostenerlo, offrirgli ascolto e vicinanza.
Le auguro un buon proseguimento,
Rebecca Gilmozzi
Buongiorno,
è molto bello che lei si preoccupi tanto per il suo amico: è una persona fortunata ad avere un amico come lei!
Stare accanto a un amico in difficoltà è davvero difficile, ci fa sentire impotenti e frustrati, e spesso tristi e arrabbiati.
La cosa migliore è che il suo amico intraprenda una psicoterapia. Solo così potrà capire meglio i motivi di questa dipendenza da lavoro.
La cosa migliore che può fare per lui è comunicargli la sua preoccupazione, e la necessità che intraprenda una psicoterapia.

Con i migliori auguri
dr. Ventura
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Buongiorno,
molto spesso siamo in difficoltà nel vedere i nostri cari stare male e soffrire per un disagio espresso. Quello che può fare è consigliargli di intraprendere un percorso psicologico, in modo tale da arrivare ad una maggiore consapevolezza della propria problematica e ad un'eventuale risoluzione. Purtroppo però l'efficacia di una terapia si basa soprattutto sulla motivazione che la persona possiede nell'affrontare i propri vissuti e le proprie problematiche; se la persona possiede ciò allora potrà iniziare un proficuo percorso. Le suggerisco di stargli vicino e di condividere insieme le proprie preoccupazioni ed emozioni che vengono vissute in relazione a questo problema.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Gentile utente, quello che può fare è consigliare al suo amico un percorso psicoterapeutico, ma la motivazione a cambiare deve partire da lui. Come mai sta così male nel vederlo così ed è così preoccupato? Un caro saluto
Gentile utente, con riferimento a Diego mi chiedo perché Diego in questo momento ha scelto di rinunciare a tutte le emozioni che fanno parte della vita comune per "ridursi" al solo campo lavorativo.
Secondo il grande psicologo Adler noi nella vita abbiamo tre campi vitali: il lavoro, l'amore e le amicizie. Laddove se ne privilegia solo uno si creano degli scompensi come un carro a cui iniziano a mancano alcune ruote: se ne manca solo una il carro può ancora avanzare ma se ne mancano due si blocca.
Diego potrebbe manifestare delle continue ruminazioni mentali sul tema del lavoro, che in realtà non lo aiutano a risolvere fattivamente i problemi del lavoro ma dissipano enormi energie mentali, creando solo ansietà e disturbi del sonno.
Condivido con i colleghi l'opportunità di approfondire con colloqui psicologici le ragioni sottostanti di questo processo, il primo passo potrebbe essere ricostruire insieme quando si è innescato il problema e se può essere ricollegato a particolari eventi, persone o situazioni.
Io spesso utilizzo anche degli esercizi di immaginazione attiva in stato di rilassamento che aiutano a sondare il lato inconscio della nostra psiche ed a cogliere conflitti e dinamiche profonde della persona.
Le ossessioni spesso si accompagnano ad un pensiero rigido, inflessibile, lavorando insieme si deve cercare di raggiungere una maggiore flessibilità.
Ne parli con il suo amico perché nella cura psicologica il primo passo è la motivazione del paziente a lavorare insieme per arrivare ad un cambiamento e direi che nel caso di Diego ad un arricchimento della sua vita.
Cordiali saluti
dott.ssa Barbara La Bella
Buongiorno. L'unica strada che può percorrere per aiutare il suo amico, è quella di sensibilizzarlo circa l'importanza di lavorare sui suoi aspetti problematici, senza, tuttavia metterlo alle strette ne, tantomeno, obbligarti. Provi con un atteggiamento fermo ma empatico e noti gli effetti.

Saluti

MT
Buongiorno,
Il suo amico è consapevole di avere un problema? Potrebbe aiutarlo a riflettere sulle limitazioni che ha per lui sulla sua vita così da poter essere accompagnato in un percorso di psicoterapia?
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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