Salve Dottore bisogno di capire cosa mi é successo il giorno del parto quando l anestesista mi ha in
5
risposte
Salve Dottore bisogno di capire cosa mi é successo il giorno del parto quando l anestesista mi ha iniettato il medicinale anestetico per il taglio cesareo, mi sono sentita subito male in pochi secondi mi sono stesa e non respiravo bene avevo un peso enorme al petto facevo fatica per introdurre aria nei polmoni la respirazione non era piu qualcosa di naturale dovevo tirare aria dalla bocca ed ero tutta paralizzata tutto il corpo , cerano momenti in cui riuscivo aprire leggermente gli occhi e muovere poco le mani poi mi paralizzavo di nuovo sono riuscita a chiedere aiuto a dire qualche parola ma era tutto molto faticoso agonizzavo a volte mi dicevo forse riusciro a fare il prossimo respiro poi era cosi faticoso respirare che mi fermavo e chiudevo la bocca completamente, il naso era otturato e la bocca secchissima desideravo una goccia d acqua ero consapevole che stavo morendo e stato il giorno piu triste della mia vita, nessuno faceva niente si guardavano tutti in sala operatoria con la faccia impaurita erano in panico non sono stata soccorsa l anestesista aveva il viso impaurito mi disse persino gridando perche respira cosi!!! e io ansimavo poi sono arrivate le convulsioni alle braccia e mi hanno lasciato da sola con mio marito e una giovane ostetrica di 25 anni e mio marito mi manteneva le braccia a fatica per piu di 45 minuti ... tutti erano spariti mentre io lottavo per vivere ero impossibilitata in tutto paralizzata non potevo parlare o aprire gli occhi ma ero vigile e sentivo e capivo tutto mio marito mi chiamava mi diceva guarda nostra figlia com'è bella svegliati!ero stanca morta...sono viva per miracolo so che il racconto é scritto male ma é notte sto piangendo e non riesco a dormire sono depressa e stanca ho sofferto troppo e mi avrebbe fatto sentire meglio avere un po di giustizia perche il giorno dopo quando mi sono svegliata in questo stupendo ospedale francese della costa azzurra tutti hanno fatto finta di niente come se tutto fosse normale io ero sotto shock e piangevo e mi guardavo intorno e non capivo perche fossi ancora viva ...l ultimo giorno feci chiamare l anestesista venne nellav stanza e molto imbarazzato mi disse cose surreali del tipo : siete molto piccola e l anestesia e salita un po piu in alto mi dispiace è ls prima volta che mi succede ...e poi dopo si sono negati tutto dicono che dai monitor respiravo bene ... e ora la mia vita é distrutta.
da quello che descrive non si evince il tipo di anestesia che è stato fatto;ipotizzo che sia stata fatta una anestesia periferica centrale del tipo peridurale o spinale;I sintomi che lei ha riferito realizzano un quadro di insufficienza respiratoria,forse da risalita dell'anestetico,nel canale midollare.Indubbiamente,i problemi presenti riguardano soprattutto la sfera neuropsichica...pertanto avrebbe bisogno di un ciclo di psicoterapia...
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Concordo con il collega; è presumibile, se ha effettuato un blocco centrale come l'anestesia subaracnoidea, che il farmaco sia risalito lungo il canale spinale e che questo le abbia provocato la sensazione di fatica a respirare e la parziale "paralisi" degli arti superiori. Il fatto che lei afferma che la sua vita è distrutta mi fa pensare che abbia bisogno di un ciclo di terapia cognitivo comportamentale o psicoterapia. Saluti.
Signora buonasera, sono d’a Con I colleghi che molto probabilmente le sia stato fatto un blocco centrale ( un’anestesia spinale) che magari sia un po’ risalita e che , quindi, le abbia provocato difficoltà respiratorie. Da medici e da donna le dico che il momento del parto è molto difficile sia fisicamente che psicologicamente e magari alcuni ricordi le appaiono ancora più spaventosi dell’accaduto. I medici si possono spaventare ma sono certa che nessuno l’abbia abbandonata .. nessun collega lo farebbe e se l’avesse fatto lei non sarebbe qui. Sono certa Cheri fosse super monitorata altrimenti avrebbe rischiato la sua vita. Adesso bisogna andare avanti! In bocca al lupo
Cosa sia realmente successo non posso comprenderlo dal racconto della signora, in quanto si evince unicamente l'incapacità di muoversi, di respirare correttamente, presenza di coscienza e assenza di dolore.
La descrizione a mio avviso ipotizza due scenari fondamentali:
a - anestesia generale con somministrazione di farmaco miorisolutore ad efficacia incompleta, in assenza di efficacia dei farmaci che garantiscano la perdita di coscienza e l'amnesia (ipnotici); non è tuttavia riferito dolore;
b - anestesia periferica (spinale subaracnoidea) con risalita eccessiva del farmaco, il che spiegherebbe l'assenza di dolore, l'insufficienza respiratoria e l'incapacità di muoversi in presenza di coscienza mantenuta.
Ipotizzerei inoltre una terza eventualità, un errore di somministrazione inavvertita di curaro, magari in luogo di sedativo su anestesia spinale correttamente eseguita.
Probabilmente questo spiegherebbe l'atteggiamento di disorientamento riferito al medico anestesista ed al personale infermieristico presente. In ogni caso immagino che il monitoraggio, sicuramente in corso, non destasse particolari preoccupazioni, altrimenti l'anestesista sarebbe diversamente intervenuto con sedazione, intubazione e supporto ventilatorio.
Consiglio alla paziente di guardare comunque avanti, pensare positivamente alla sua vita di madre e cercare di dimenticare l'episodio, eventualemente con l'aiuto di supporto psicologico: a fronte di una situazione di grave disagio per non dire terrore, non credo abbia fortunatamente rischiato di morire, per quanto ho scritto prima. Escludo comunque sia stata "abbandonata" dal personale, credo invece che nel terrore sperimentato non avesse la percezione della loro presenza mentre stavano lavorando per lei.
La descrizione a mio avviso ipotizza due scenari fondamentali:
a - anestesia generale con somministrazione di farmaco miorisolutore ad efficacia incompleta, in assenza di efficacia dei farmaci che garantiscano la perdita di coscienza e l'amnesia (ipnotici); non è tuttavia riferito dolore;
b - anestesia periferica (spinale subaracnoidea) con risalita eccessiva del farmaco, il che spiegherebbe l'assenza di dolore, l'insufficienza respiratoria e l'incapacità di muoversi in presenza di coscienza mantenuta.
Ipotizzerei inoltre una terza eventualità, un errore di somministrazione inavvertita di curaro, magari in luogo di sedativo su anestesia spinale correttamente eseguita.
Probabilmente questo spiegherebbe l'atteggiamento di disorientamento riferito al medico anestesista ed al personale infermieristico presente. In ogni caso immagino che il monitoraggio, sicuramente in corso, non destasse particolari preoccupazioni, altrimenti l'anestesista sarebbe diversamente intervenuto con sedazione, intubazione e supporto ventilatorio.
Consiglio alla paziente di guardare comunque avanti, pensare positivamente alla sua vita di madre e cercare di dimenticare l'episodio, eventualemente con l'aiuto di supporto psicologico: a fronte di una situazione di grave disagio per non dire terrore, non credo abbia fortunatamente rischiato di morire, per quanto ho scritto prima. Escludo comunque sia stata "abbandonata" dal personale, credo invece che nel terrore sperimentato non avesse la percezione della loro presenza mentre stavano lavorando per lei.
Salve signora innanzitutto mi dispiace per il brutto momento vissuto. In realtà come dicevano i colleghi, può accadere questo problema se l'iniezione dietro la schiena viene fatta troppo in alto e/o viene iniettato troppo farmaco. Ovviamente questi sono effetti temporanei che non provocano danni a lungo termine.. La MEDICINA non è una scienza esatta , ma ora pensi solo a godersi questo momento importante di creazione di intesa madre-figlio.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.