Salve. Dopo mesi di gonfiori addominali, eritemi, forte debolezza, meteorismo e nausea. Sono risul

15 risposte
Salve.
Dopo mesi di gonfiori addominali, eritemi, forte debolezza, meteorismo e nausea. Sono risultata Positiva alla SiBO a metano, disbiosi grave fermentativa e calprotectina alta.
Sto prendendo rifaximina per 2 settimane, tre volte al di. Poi prenderò dei probiótici con lattobacilli per altrettante due.
Sono alla prima settimana e il gonfiore ancora è persistente, e la nausea e la debolezza pure. Anche se un po' meno fastidiosa.
Io sto mangiando tutto. Forse dovrei evitare carboidrati e zuccheri.
Non so cosa devo mangiare ci sono tanti pareri contrastanti. E io sono confusa, stressata. Non posso permettermi una nutrizionista ora..anche se lo vorrei tanto. Finisco per mangiare poco.
Ho fatto le analisi per la celiachia e a parte le igG alte non risulto celiaca, ma glutine e prodotti da forno mi infastidiscono un po'.
Avete qualche consiglio?
È normale il gonfiore ancora persistente?
Grazie davvero.
Buongiorno,
Purtroppo in questi casi non è possibile dare dei consigli generici da seguire ma risulta fondamentale andare a stilare un piano alimentare personalizzato che le possa permettere di ridurre la sintomatologia e migliorare i disturbi. In questi casi si deve procedere con una dieta a basso contenuto di fibre fermentescibili. Inoltre avendo la calprotectina alta sono già state escluse eventuali patologie infiammatorie intestinali?
RImango a sua disposizione,
Cordialmente

Dott.ssa Olivia Passaleva

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Gentilissima, la rifaximina può dare come effetti collaterali nausea e cefalea, ma il trattamento di 2 settimane con il farmaco dà buoni risultati e vale la pena aspettarne la fine per vedere se la situazione migliora. E' assolutamente possibile che il gonfiore dopo una settimana non sia ancora passato, aspetterei le due settimane (anche tre) di probiotici dopo il trattamento farmacologico per valutare. Per quanto riguarda glutine e prodotti da forno che la infastidiscono, si potrebbe trattare di tante cose, dalla fibra presente, ad un'intolleranza al glutine non celiaca ad un colon irritabile (in questo caso non sarebbe il glutine il problema ma i fruttani del grano). Suggerirei intanto di variare il più possibile le fonti di carboidrati in modo da avere un po' di sollievo, alternando a pasta e pane anche riso e patate. Non è necessario eliminare nulla se non ci sono altre diagnosi, ma variare e non esagerare con niente è ottimale. Per questo motivo ha senso appunto variare le fonti di carboidrati e non esagerare con gli zuccheri, cercando di fare merende e colazioni con latte, yogurt, frutta, frutta secca a guscio, e meno con i dolci. Le auguro di poter presto contattare un/a nutrizionista per avere una consulenza personalizzata adatta a lei.
Buongiorno, in caso di disbiosi può essere consigliata una dieta a basso contenuto di FODMAP per un massimo di 8 settimane. L'assenza di questi zuccheri altamente fermentescibili può aiutare a gestire il gonfiore addominale e dare un senso di benessere.
Capisco quanto possa essere difficile e frustrante affrontare la SIBO e i sintomi correlati, soprattutto in assenza di una guida alimentare chiara. La gestione della SIBO può variare da persona a persona, ma ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla a ridurre i sintomi: 1) Alimentazione per la SIBO - Limitare gli zuccheri e carboidrati fermentabili: Gli zuccheri semplici e i carboidrati fermentabili possono alimentare i batteri intestinali e aggravare i sintomi della SIBO. Un approccio comune è seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols), che limita temporaneamente alcuni alimenti fermentabili. Ecco alcuni suggerimenti generali: - Eviti alimenti come aglio, cipolla, legumi, latticini e frutta ad alto contenuto di zucchero (come mele, pere e mango).
Preferisca carboidrati a basso contenuto di FODMAP come riso, quinoa, patate e avena senza glutine. - Riduca l’assunzione di dolci e prodotti da forno, soprattutto quelli con zuccheri aggiunti. 2) Approccio alimentare frazionato - Pasti più piccoli e frequenti: Mangiare pasti più piccoli, con intervalli di circa 3-4 ore, può aiutare a ridurre la fermentazione e il gonfiore addominale. 3) Pazienza con il trattamento - Persistenza dei sintomi: È normale avere ancora sintomi come gonfiore e nausea durante la prima fase del trattamento, perché la rifaximina agisce gradualmente per ridurre la crescita batterica. I probiotici, che inizierà dopo la rifaximina, potrebbero aiutare ulteriormente a ripristinare la flora intestinale e a migliorare i sintomi. 4) Probiotici con attenzione - Alcuni probiotici possono essere più indicati per il supporto nella SIBO rispetto ad altri. Optare per ceppi specifici di Lactobacillus o Bifidobacterium può essere utile, ma è importante introdurli con gradualità e sotto guida medica per evitare un possibile aumento temporaneo dei sintomi. 5) Evitare glutine e alimenti che causano reazioni
Anche se il test per la celiachia è risultato negativo, può comunque essere sensibile al glutine o ad alcuni cereali. Ridurre o eliminare temporaneamente il glutine e i prodotti da forno potrebbe aiutare, osservando eventuali miglioramenti. 6) Gestione dello stress - Lo stress e l’ansia possono peggiorare i sintomi intestinali, quindi praticare attività che aiutano a rilassarsi, come respirazione profonda o brevi passeggiate, potrebbe contribuire a migliorare anche i sintomi gastrointestinali. Conclusione
Provi a mantenere una dieta equilibrata anche se con meno carboidrati fermentabili e, se possibile, tenga un diario alimentare per capire quali cibi scatenano o alleviano i sintomi. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti durante il trattamento, potrebbe essere utile chiedere al medico di aggiustare il piano dietetico o considerare una consulenza alimentare mirata per la SIBO, se possibile.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Mi dispiace sapere che stai attraversando un periodo così difficile. La sindrome dell'intestino tenue sovraccarico (SIBO) e la disbiosi possono davvero influire sul benessere generale. È comprensibile sentirsi confusi e stressati con tutte le informazioni contrastanti che ci sono.

Gonfiore persistente: È comune che il gonfiore e altri sintomi persistano anche dopo l'inizio del trattamento, poiché ci vuole tempo per ripristinare un equilibrio sano nell'intestino.

Dieta: Poiché hai notato che il glutine e i prodotti da forno ti infastidiscono, potresti considerare di limitarli. Molti trovano beneficio nel seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili (FODMAP) per alleviare i sintomi gastrointestinali. Ciò significa evitare alimenti ricchi di zuccheri fermentabili, come alcuni legumi, latticini e alcuni tipi di frutta e verdura.

Cibi da includere: Potresti concentrarti su proteine magre (pollo, pesce, uova), verdure a foglia verde, riso, patate e alcune noci e semi. Gli alimenti fermentati, come yogurt o kimchi, possono essere utili, ma fai attenzione a come reagisci.

Probiotici: Dopo il ciclo di rifaximina, l'assunzione di probiotici con lattobacilli può aiutare a ripristinare la flora intestinale. Assicurati di scegliere ceppi specifici che possono aiutare con SIBO.

Idratazione: Assicurati di bere a sufficienza, poiché l'idratazione è importante per la salute intestinale.

Stress: Prova a trovare momenti per rilassarti, poiché lo stress può aggravare i sintomi gastrointestinali.

È sempre una buona idea monitorare i sintomi e considerare di consultare un professionista quando possibile, ma spero che questi suggerimenti possano aiutarti a gestire la situazione attuale. Se la tua condizione non migliora o peggiora, è importante rivolgerti a un medico.
resto a disposizione
dott.ssa antelmi
Capisco bene la sua situazione e le difficoltà che sta affrontando con la SIBO a metano, soprattutto considerando i sintomi persistenti. La rifaximina è un buon trattamento iniziale, ma è normale che il miglioramento non sia immediato, poiché il ripristino dell’equilibrio intestinale richiede tempo.

Riguardo all’alimentazione, è consigliabile ridurre i carboidrati fermentabili (come zuccheri e alcuni amidi), che possono alimentare i batteri produttori di metano. La dieta a basso contenuto di FODMAP, ad esempio, potrebbe essere utile. Potrebbe provare a limitare alcuni alimenti come legumi, cipolle, aglio, frutta ricca di zuccheri e farine raffinate, che spesso causano fermentazione e gonfiore. Scelga carboidrati a basso indice glicemico, come cereali integrali a chicco intero, per mantenere stabile l’energia.

Inoltre, è fondamentale assumere abbastanza proteine e grassi sani per sostenere il corpo senza sovraccaricare l’intestino. Verdure a basso contenuto di FODMAP come zucchine, carote e spinaci potrebbero essere più tollerabili.

Per il supporto dei probiotici, ricordi che dopo l’antibiotico è necessario un periodo di adattamento per il microbiota. Una volta completato il trattamento antibiotico, l’assunzione di probiotici (meglio se specifici per la SIBO, con ceppi mirati) può essere utile.

È del tutto normale avere ancora gonfiore e disagio all’inizio del percorso. Con pazienza e qualche aggiustamento alimentare, potrà iniziare a vedere miglioramenti. Le auguro una pronta ripresa e sono qui per fornirti ulteriori consigli se ne ha bisogno. Distinti saluti, dott.ssa Martina Seravelli
BUONA SERA, SE NON E' CELIACA PU0' CONSUMARE I CARBOIDRATI , CARNE, PESCE, VERDURA LE DIREI EVITARE QUELLA A FOGLIE VERDI. PER IL GONFIORE STIA TRANQUILLA , DOPO UNA SETTIMANA E'NORMALE CHE CI SIA ANCORA
PER ULTERIORI CHIARIMENTI , MI CONTATTI PURE
Si è normale, ma si faccia seguire da un professionista nel settore alimentare. Non faccia mai nulla a caso. Non faccia il fai da te. La salute è importante
Gentilissimo paziente,
Comprendo che sta vivendo un momento difficile con sintomi come gonfiore addominale, nausea e debolezza. È importante affrontare questi problemi in modo sistematico e con attenzione.
Innanzitutto, desidero rassicurarla sul fatto che è normale avere dei sintomi persistenti, specialmente all'inizio del trattamento con rifaximina e probiotici. Il suo corpo sta attraversando un processo di ripristino e ci vorrà del tempo per tornare a un equilibrio sano.
Per quanto riguarda la sua alimentazione, è fondamentale adottare un approccio mirato. Le consiglio di considerare una dieta a basso contenuto di FODMAP. Questo significa evitare temporaneamente alcuni carboidrati fermentabili che possono causare gonfiore e gas. Si potrebbe focalizzare su alimenti come:
- Verdure a basso contenuto di FODMAP (come carote, spinaci e zucchine)
- Proteine magre (pollo, pesce, uova)
- Riso e quinoa come fonti di carboidrati
- Frutta come banane e uva, ma in porzioni moderate
È anche importante evitare zuccheri aggiunti e carboidrati raffinati, poiché possono contribuire ai sintomi. Mangiare piccole porzioni e fare pasti frequenti aiuterà a ridurre il carico sul suo sistema digestivo.
Ricordi di mantenersi idratata, bevendo molta acqua durante la giornata. Questo supporta la digestione e il benessere generale.
Infine, le consiglio di prendere nota di come si sente dopo aver mangiato determinati alimenti. Tenere un diario alimentare può aiutarla a monitorare i suoi sintomi e a identificare eventuali scatenanti.
Se ha bisogno di ulteriore supporto, anche se non può permettersi un nutrizionista, potrebbe considerare una consulenza online che ha un costo inferiore.
Ricordi, il percorso verso il benessere richiede tempo e pazienza.
Le auguro il meglio nel suo percorso.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Gentile Paziente,
comprendo pienamente la sua situazione complessa e la confusione che sta vivendo. La positività al SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth) con disbiosi e infiammazione intestinale spiega i sintomi che sta manifestando.

Le offro alcuni consigli mirati per questa fase:

GESTIONE ALIMENTARE NELL'IMMEDIATO
1. Dieta a Bassa Fermentazione: ridurre drasticamente:
-Zuccheri semplici
-Carboidrati complessi
-Latticini
-Glutine
-Alimenti fermentativi
2. Dieta Base: preferire:
-Proteine magre (pollo, tacchino, pesce bianco)
-Verdure a bassa fermentazione (zucchine, carote)
-Riso bianco
-Patate bollite
-Uova
-Pesce bollito/al vapore
3. Strategie Nutrizionali
-Pasti piccoli e frequenti
-Masticazione lenta
-Idratazione adeguata
-Evitare cibi crudi temporaneamente

GESTIONE DEI SINTOMI
Il gonfiore persistente è normale durante il trattamento.
La guarigione richiede tempo (4-8 settimane).
E' Importante seguire la terapia con rifaximina così come è importante individuare l'identità di disbiosi attraverso il test genetico, per specificizzare i probiotici da integrare.

RACCOMANDAZIONI AGGIUNTIVE
Considerare il test genetico dei microbiota intestinale (da farsi assolutamente con un woshout di almeno 15 giorni da qualsiasi integratore di probiotici e fermenti lattici).
Valutare un supporto psicologico per lo stress.
Compilare un Diario Alimentare per tracciare reazioni.

Coraggio, la strada verso la guarigione richiede pazienza e ascolto del proprio corpo.

Resto a disposizione per ulteriori suggerimenti e confronto nutrizionale specializzato.
Buongiorno, purtroppo i tempi da lei indicati non sono sufficienti al fine di osservare miglioramenti per quanto riguarda i problemi da lei citati in seguito al trattamento; la disbiosi intestinale richiede tempi lunghi e molta costanza nell'applicazione dei trattamenti che prevedono non solo integrazione ma risulta fondamentale un'adeguata alimentazione. Quest'ultima deve essere personalizzata e prevede diverse fasi ma il percorso è definibile sono dopo un'attenta anamnesi. Sicuramente in fase iniziale, per ripristinare uno stato di equilibrio, è necessario limitare l'assunzione di alcuni alimenti e adottare specifiche strategie: 1) modificare il rapporto proteine/carboidrati nella dieta 2) controllare l'introito di fibra 3) ridurre substrati fermentescibili 4) minimizzare l'introito di microrganismi saccarolitici; queste riportate sono "solo" alcune voci. Le consiglio di farsi seguire da un/una professionista poichè in queste circostante risulta essere fondamentale al fine di risolvere il problema che, se protratto nel tempo, non sarà di gradimento al suo personale stato psicofisico. Rimango a disposizione, dott.ssa Francesca Turci
Buongiorno, capisco la frustrazione e lo stress legati alla condizione che sta vivendo. Il mio consiglio è in primis rivolgersi ad un bravo gastroenterologo. Per la parte nutrizionale, comprendo che rivolgersi ad un nutrizionista possa essere una spesa non indifferente, tenga presente che è comunque una prestazione sanitaria e che, seppur poco, è in parte detraibile come tale. In oltre, in questi casi il fai-da-te non è mai una buona soluzione, perché potrebbe portare avanti una condizione per più tempo, per poi comunque vederla costretta a rivolgersi ad uno specialista (quindi il gioco alla fine non vale la candela, sia in termini temporali che di spesa). Intanto provi ad approfondire la dieta low-FODMAP (per farla semplice, a basso contenuto di zuccheri fermentabili), potrebbe essere utile. Di solito in questi casi si lavora a "fasi", e nella prima ("acuta", con i sintomi che lei descrive) si comincia con una dieta dove vengono esclusi tutti gli alimenti nei quali questi fodmap sono presenti in maniera importante. Nelle fasi successive, con il miglioramento dei sintomi, questi dovranno essere re-inseriti gradualmente fino a trovare una soglia di tolleranza. Ripeto, eviti il fai da te, investa in un professionista in modo da ritrovare equilibrio il prima possibile.
Saluti.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Segui il trattamento con rifaximina e probiotici come indicato dal tuo medico. Potrebbe volerci del tempo prima di notare miglioramenti significativi. È spesso consigliato limitare i carboidrati semplici e gli zuccheri, poiché possono alimentare la fermentazione. Considera di adottare una dieta a basso contenuto di FODMAP, che è stata utile per molte persone con problemi gastrointestinali. Gli alimenti da evitare includono legumi, alcuni cereali (come frumento e orzo), alcuni tipi di frutta (come mele e pere), e latticini contenenti lattosio.
Potresti provare a mangiare proteine magre (come pollo, pesce, uova), verdure a basso contenuto di FODMAP (come carote, zucchine, spinaci), e cereali senza glutine (come riso e quinoa). Assicurati di bere molta acqua.
Se noti che alcuni alimenti ti provocano ancora fastidio, potrebbe essere utile evitarli. Anche se non sei celiaca, se il glutine ti dà problemi, potrebbe essere una buona idea limitare il suo consumo. Anche una leggera attività fisica come una passeggiata può aiutare a migliorare la digestione e alleviare il gonfiore.
È normale che ci voglia tempo per notare miglioramenti dopo una diagnosi di SIBO e un trattamento, ma se i sintomi persistono o peggiorano, ti consiglio di contattare il tuo medico per ulteriori consigli. Spero che questi suggerimenti possano esserti utili!
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazione e capisco perfettamente il disagio in cui si trova. La presenza del gonfiore addominale è ancora del tutto normale, purtroppo in una situazione di grave disbiosi ci vuole un po' più di due settimane per avere un evidente sollievo. L'importante è che lei abbia notato dei miglioramenti e che continui ad averli. Tuttavia, come lei ha ben detto non basta l'integrazione di probiotici per risolvere la sintomatologia, bensì è importante anche l'alimentazione. Una alimentazione equilibrata e salutare la aiuterà a ridurre la sintomatologia. Non è necessario evitare carboidrati e zuccheri. I consigli che le possono dare nei confronti del gonfiore addominale sono quelli di assumere legumi frullandoli e creando una sorta di crema o muosse, così facendo non dovrebbero creare disturbi intestinali; prestare attenzione agli alimenti difficili da digerire come pesto, pizza, insalata, peperoni, melanzane, uova e se anche tali alimenti sono da lei tollerati è preferibile evitarli a cena. Inoltre, può valutare se presenta sintomatologia in seguito all'assunzione di verdure a foglia larga, latticini, prodotti lievitati, frutta secca, crucifere (rape, verza, cavolfiore, cavolo, cavoletti di Bruxelles, broccoli) e pane; nel caso in cui qualcuno di questi alimenti le causasse sintomatologia allora le consiglio di provare ad evitarlo e di reintrodurlo gradualmente quando non avrà più disturbi di gonfiore intestinale. Tra i latticini può preferire latti ad alta digeribilità o latticini di capra. Il pane tostato e senza mollica è più digeribile. Infine, le consiglio di evitare bevande gasate, caffè, tè, bevande zuccherine, cibi piccanti, alcool, succhi di frutta, cicche ed in generale tutti i prodotti confezionati già pronti. Infine, cerchi di evitare anche farmaci antidolorifici o tranquillanti perchè possono peggiorare la sintomatologia.
Buongiorno, capisco bene quanto possa essere stressante affrontare questa situazione. Con la diagnosi di SIBO a metano e disbiosi grave, è fondamentale affrontare la questione anche attraverso la dieta. Di solito, insieme alla terapia farmacologica, consiglio una dieta a basso contenuto di FODMAP, che riduce l'assunzione di zuccheri fermentabili che possono aggravare i sintomi gastrointestinali. I prodotti a base di glutine contengono maggiori quantità di fruttani, una delle categorie dei FODMAP, questo spiega perché probabilmente avverte fastidi anche senza essere celiaca. Inoltre, sebbene la dieta low FODMAP possa risultare molto restrittiva, è importante prestare attenzione all'assunzione nutrizionale per evitare carenze. Se non può permettersi un nutrizionista, può iniziare limitando o evitando temporaneamente alcuni alimenti particolarmente fermentabili che potrebbero aggravare i suoi sintomi. Ad esempio, tra le verdure, potrebbe essere utile evitare cavolfiore, broccoli, aglio e cipolla, che sono noti per essere ad alto contenuto di FODMAP. Anche alcuni tipi di frutta, come mele e pere, tendono a fermentare facilmente e potrebbero intensificare il gonfiore. Per quanto riguarda i cereali, potrebbe ridurre per esempio frumento e orzo, optando per alternative naturalmente prive di glutine, come riso, mais e patate. Se il gonfiore persiste, è utile anche monitorare altri fattori, come il livello di stress, poiché anch'esso può influenzare la digestione. Infine, è normale che i sintomi non scompaiano subito e ci vorrà un po' di pazienza. Se i sintomi continuano a persistere o peggiorano, sarebbe opportuno riconsiderare la possibilità di consultare un professionista della nutrizione. Spero che queste informazioni possano essere utili, saluti. Dott.ssa Stefania Susca
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