Salve. Dopo gli edemi ossei di piede e caviglia sinistra scoperti a inizio gennaio, ho eseguito una
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Salve. Dopo gli edemi ossei di piede e caviglia sinistra scoperti a inizio gennaio, ho eseguito una rm di controllo il 18/06. I referti dicono che l’edema sta regredendo bene sia sulla parte dorsale del piede sia sulla caviglia lato peronale (al perone non ce ne è più traccia). Però rimango ancora perplesso per quanto riguarda una “presenza” sotto il secondo metatarso. La sensazione nella deambulazione o nella staticità è gonfiore, se in punta di piedi sento come se qualcosa, in termini rudi, “scavallasse” (per farmi capire meglio come quando si passa un dito in pressione orizzontalmente sulla mano è ci sono quegli scavalcamenti di tendini nervi ecc ecc). Anche alla digitopressione c’e qualcosa, però dagli esami strumentali (eco e rm) non risulta nulla e ciò è alquanto strano. L’ortopedico non sa che dirmi se non che tra qualche mese posso riprendere l'attività Sportiva. Quali altri esami posso effettuare per arrivare alla conclusione effettiva di ciò che ho sotto il secondo metatarso?
difficile rispondere con pertinenza ai suoi quesiti soprattutto in assenza di un esame clinico dei suoi piedi. Se l'edema sta regredendo è un buon segno. Se non ha male alcuene attività fisiche può, a mio avviso, già riprenderle (soprattutto le attività in acqua). Prosegua magari le cure mediche con i bifosfonati sotto controllo del curante.
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La possibilità di avere un neuroma di Morton sono abbastanza probabili, in quanto la regione interessata è suggestiva di tale patologia. Il fatto che la risonanza non abbia messo in luce la presenza del neuroma (ingrossamento del nervo sensitivo digitale plantare alla biforcazione del secondo spazio interdigitale del piede)può essere giustificata dal fatto che se il neuroma è molto piccolo può non essere identificato da una RMN con una definizione non sufficiente per tale patologia.
Una ortesi plantare di equilibratura con scarico delle teste del 2° e 3° metatarso può essere una buona soluzione.
Una ortesi plantare di equilibratura con scarico delle teste del 2° e 3° metatarso può essere una buona soluzione.
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