Salve, Da qualche anno soffro di un disturbo alimentare di tipo restrittivo, innescato da una dieta
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Salve,
Da qualche anno soffro di un disturbo alimentare di tipo restrittivo, innescato da una dieta ipocalorica autogestita che non sono riuscito ad interrompere una volta raggiunto un peso ottimale. Nell’ultimo anno sono riuscito, con l’aiuto di un supporto psicologico e nutrizionale, a interrompere la discesa e riportare il mio stato ad un bmi 18/18.5 (in origine 29, punto più basso 17).
Nonostante questo, mi sento in forte stallo, in quanto la mia alimentazione risulta comunque fornente controllata e limitata. Sento costante senso di colpa legato al consumo calorico ed all’aumento ponderale, che cerco di controllare mediante attività fisica. Quest’ultima, per quanto non estrema in termini assoluti (1h di esercizio e 10/15k passi al giorno) mi risulta comunque molto difficile/tassante sia a livello fisico che a livello mentale.
In sintesi mi sembra di non riuscire a trovare un equilibrio tra alimentazione e attività fisica che mi permetta di sentirmi a mio agio.
Quali consigli potrebbero essere utili per dare una svolta a questa situazione?
Un forzato abbandono dell’attività fisica potrebbe avere un reale beneficio per dissociarla dal carattere di controllo ponderale?
Il rivolgermi ad un aiuto nutrizionale più specializzato in queste casistiche potrebbe aiutarmi in qualche modo?
Da qualche anno soffro di un disturbo alimentare di tipo restrittivo, innescato da una dieta ipocalorica autogestita che non sono riuscito ad interrompere una volta raggiunto un peso ottimale. Nell’ultimo anno sono riuscito, con l’aiuto di un supporto psicologico e nutrizionale, a interrompere la discesa e riportare il mio stato ad un bmi 18/18.5 (in origine 29, punto più basso 17).
Nonostante questo, mi sento in forte stallo, in quanto la mia alimentazione risulta comunque fornente controllata e limitata. Sento costante senso di colpa legato al consumo calorico ed all’aumento ponderale, che cerco di controllare mediante attività fisica. Quest’ultima, per quanto non estrema in termini assoluti (1h di esercizio e 10/15k passi al giorno) mi risulta comunque molto difficile/tassante sia a livello fisico che a livello mentale.
In sintesi mi sembra di non riuscire a trovare un equilibrio tra alimentazione e attività fisica che mi permetta di sentirmi a mio agio.
Quali consigli potrebbero essere utili per dare una svolta a questa situazione?
Un forzato abbandono dell’attività fisica potrebbe avere un reale beneficio per dissociarla dal carattere di controllo ponderale?
Il rivolgermi ad un aiuto nutrizionale più specializzato in queste casistiche potrebbe aiutarmi in qualche modo?
Buongiorno, il disagio che si avverte dal suo scritto è importante. Solitamente agire forzando con mentalità tutto o nulla (es interrompere del tutto l'attività fisica) è controproducente e potrebbe peggiorare la spirale dei sensi di colpa.
Sarebbe meglio agire apportando graduali "passi indietro" rispetto al setting di controllo e imposizione estremi in modo che non risultino distonici (es incominciare a ridurre l'esercizio di un'ora che non precisa e mantenere la camminata, che ha un benefico effetto antistress), e seguire una serie di strategie cognitivo comportamentali erogate possibilmente da un'equipe multidisciplinare (psicologo psichiatra nutrizionista internista).
Cordiali saluti
Sarebbe meglio agire apportando graduali "passi indietro" rispetto al setting di controllo e imposizione estremi in modo che non risultino distonici (es incominciare a ridurre l'esercizio di un'ora che non precisa e mantenere la camminata, che ha un benefico effetto antistress), e seguire una serie di strategie cognitivo comportamentali erogate possibilmente da un'equipe multidisciplinare (psicologo psichiatra nutrizionista internista).
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Buonasera, per quanto riguarda l'alimentazione suggerisco di evitare calcoli e troppi controlli e cercare di concentrarsi sul senso di fame e sazietà. Per l'attività fisica sicuramente ridurla e fare ciò che le piace sarebbe la cosa migliore. Però suggerisco in primis di tutto un consulto psicologico e correttivo per eliminare il senso di colpa. Sicuramente affidarsi ad un team multidisciplinare come suggerito dalla collega è l'ideale. Resto a disposizione per consulenze anche online Dietista Nicoletta
Buongiorno, le consiglio di affidarsi ad un team specializzato : diverse figure professionali coinvolte nella riabilitazione psico - nutrizionale finalizzata a raggiungere e mantenere uno stato nutrizionale salutare e ripristinare comportamenti alimentari corretti. La saluto cordialmente.
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