Salve, Da molto tempo ormai soffro di "INTESTINO IRRITABILE " se così posso definirlo.... legato par
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Salve, Da molto tempo ormai soffro di "INTESTINO IRRITABILE " se così posso definirlo.... legato particolarmente allo stress al mio carattere !!! Ora mi rendo conto che è un problema di "testa" ma sta diventando un peso nel quotidiano nei vari impegni .... insomma ci sto male ed è come un circolo virtuoso che non mi da tregua (più ci penso più ascolto il mio intestino e più mi rompe). cosa mi cosigliano? Grazie ancora.
La sindrome dell'intestino irritabile è una patologia che può limitare immondo significativo la qualità di vita è giusto che venga valutata attentamente dallo specialista per una terapia opportuna, altresì importante è la diagnosi corretta in modo da escludere patologie invece organiche. Visto che ha scritto "se così posso definirlo" forse non ha eseguito una visita specialistica per cui il consiglio è quello di rivolgersi al suo gastroenterologo e vedrà che saprà inquadrare bene il problema e la potrà aiutare a gestire la situazione. Saluti
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Se si tratta di intestino irritabile, diagnosi che deve essere fatta da un medico, vi sono terapie efficaci, tra cui, in casi particolarmente difficili, farmaci antidepressivi. Si rivolga ad un gastroenterologo per una diagnosi precisa e una terapia adeguata. Saluti. Marco Sanges
Caro Sig.ra/re,
Tra i prodotti farmacologici che possono risultare utili in presenza di sindrome del colon irritabile, rientrano:
-Gli integratori di fibra, come lo psyllium o la metilcellulosa. Combattono la stipsi e, rispetto alle fibre contenute nei cibi, sono responsabili, una volta ingeriti, di un minore senso di gonfiore all'addome; quindi, rappresentano anche una sorta di rimedio alla distensione addominale.
Alla loro assunzione bisogna accompagnare un appropriato apporto di acqua.I lassativi osmotici, come il latte di magnesia o il glicole polietilenico.
- Gli antidiarroici, come il loperamide. Com'è intuibile dal nome, questi medicinali servono a controllare gli episodi di diarrea.
-Le resine sequestranti gli acidi biliari, come la colestiramina, il colestipolo o il colesevelam. Sebbene il loro uso primario sia un altro, rappresentano un'alternativa agli antidiarroici.
Purtroppo, non sono efficaci su tutti i pazienti e tendono a causare un certo grado di distensione addominale.
-Gli anticolinergici-antispasmodici, come la iosciamina e la diciclomina. Sono indicati a tutti quei pazienti con sindrome del colon irritabile caratterizzata da forti crampi addominali.
-Gli antidepressivi triciclici e gli antidepressivi noti come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o, più brevemente, SSRI. Questi farmaci sono indicati specificatamente per il trattamento della depressione, ma possiedono anche un potere analgesico, che li rende utili soprattutto in presenza di dolori cronici.
In presenza di colon irritabile, si possono sfruttare le potenzialità degli antidepressivi triciclici o degli SSRI per curare contemporaneamente un'eventuale depressione e il dolore addominale o solo il dolore addominale, se la depressione è assente; in tali circostanze, l'unica cosa che cambia è la dose farmacologica, più bassa nel caso in cui il paziente non manifesti episodi depressivi.
Per quanto concerne gli antidepressivi triciclici, i più impiegati sono l'imipramina e la nortriptilina; per quanto riguarda gli SSRI, invece, i più prescritti sono la fluoxetina e la paroxetina.
-Gli antibiotici appartenenti alla categoria delle rifamicine, come la rifaximina. Diversi esperimenti hanno dimostrato che, limitando la crescita dei batteri intestinali per mezzo di alcuni antibiotici, è possibile controllare gli episodi di diarrea indotti dalla sindrome del colon irritabile.
Sarebbe opportuno fare una visita specialistica per capire bene come risolvere il suo problema.
Un Saluto
Tra i prodotti farmacologici che possono risultare utili in presenza di sindrome del colon irritabile, rientrano:
-Gli integratori di fibra, come lo psyllium o la metilcellulosa. Combattono la stipsi e, rispetto alle fibre contenute nei cibi, sono responsabili, una volta ingeriti, di un minore senso di gonfiore all'addome; quindi, rappresentano anche una sorta di rimedio alla distensione addominale.
Alla loro assunzione bisogna accompagnare un appropriato apporto di acqua.I lassativi osmotici, come il latte di magnesia o il glicole polietilenico.
- Gli antidiarroici, come il loperamide. Com'è intuibile dal nome, questi medicinali servono a controllare gli episodi di diarrea.
-Le resine sequestranti gli acidi biliari, come la colestiramina, il colestipolo o il colesevelam. Sebbene il loro uso primario sia un altro, rappresentano un'alternativa agli antidiarroici.
Purtroppo, non sono efficaci su tutti i pazienti e tendono a causare un certo grado di distensione addominale.
-Gli anticolinergici-antispasmodici, come la iosciamina e la diciclomina. Sono indicati a tutti quei pazienti con sindrome del colon irritabile caratterizzata da forti crampi addominali.
-Gli antidepressivi triciclici e gli antidepressivi noti come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o, più brevemente, SSRI. Questi farmaci sono indicati specificatamente per il trattamento della depressione, ma possiedono anche un potere analgesico, che li rende utili soprattutto in presenza di dolori cronici.
In presenza di colon irritabile, si possono sfruttare le potenzialità degli antidepressivi triciclici o degli SSRI per curare contemporaneamente un'eventuale depressione e il dolore addominale o solo il dolore addominale, se la depressione è assente; in tali circostanze, l'unica cosa che cambia è la dose farmacologica, più bassa nel caso in cui il paziente non manifesti episodi depressivi.
Per quanto concerne gli antidepressivi triciclici, i più impiegati sono l'imipramina e la nortriptilina; per quanto riguarda gli SSRI, invece, i più prescritti sono la fluoxetina e la paroxetina.
-Gli antibiotici appartenenti alla categoria delle rifamicine, come la rifaximina. Diversi esperimenti hanno dimostrato che, limitando la crescita dei batteri intestinali per mezzo di alcuni antibiotici, è possibile controllare gli episodi di diarrea indotti dalla sindrome del colon irritabile.
Sarebbe opportuno fare una visita specialistica per capire bene come risolvere il suo problema.
Un Saluto
buongiorno, concordo con quanto indicato dai gastroenterologi, a tal riguardo dopo una visita specialistica e successiva diagnosi sarebbe necessario valutare anche il tipo di alimentazione e lo stile di vita da lei attuato così da poter dare indicazioni a 360 ° sulla sua situazione attuale
cordialmente
Annamaria Marzullo
cordialmente
Annamaria Marzullo
Buongiorno, innanzitutto proceda con una visita specialistica gastroenterologica per escludere altre patologie organiche. Successivamente, valuti la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, per imparare modalità diverse di gestione dello stress e di rapporto con la propria sintomatologia. Aggiungo che, a mio parere, trarrebbe grande beneficio anche da un breve percorso di Mindfulness, che però consiglio di fare presso uno psicologo abilitato, in modo da affiancare ad esso una valutazione continua "a tutto tondo" della sua situazione. Spero di esserle stato d'aiuto, un saluto.
E’ un Disturbo Funzionale Gastrointestinale (FGID) caratterizzato da fastidio addominale diffuso e in genere alterazioni del modo di evacuare (prevalente diarrea o stipsi o alvo alterno). Quando i sintomi sono molto disturbanti occorre fare una diagnosi precisa. In passato era una diagnosi di esclusione che richiedeva anche nei giovani molti esami anche invasivi; oggi invece sotto i 45 anni di età è codificata una diagnosi basata sui sintomi e un limitato numero di esami funzionali non invasivi.
La causa è multifattoriale, spesso post infettiva – dopo una gastroenterite acuta . E la strategia per curare il disturbo è graduata, personalizzata e multifattoriale. I farmaci sono importanti ma non sono tutto, occorre usarli in maniera strategica e essere educati a gestire e prevenire i propri sintomi per migliorare la Qualità della Vita
La causa è multifattoriale, spesso post infettiva – dopo una gastroenterite acuta . E la strategia per curare il disturbo è graduata, personalizzata e multifattoriale. I farmaci sono importanti ma non sono tutto, occorre usarli in maniera strategica e essere educati a gestire e prevenire i propri sintomi per migliorare la Qualità della Vita
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Buonasera, quel che posso consigliarle è di rivolgersi ad un buon gstroenterolo ed in seguito si faccia seguire da un nutrizionista per un piano alimentare personalizzato. Per maggiori informazioni non esiti a contattarmi. Cordiali Saluti
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