Salve, Da circa due mesi soffro di acufene, orecchio sinistro, a volte impercettibile, altre volte
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Salve,
Da circa due mesi soffro di acufene, orecchio sinistro, a volte impercettibile, altre volte in modo intenso, tant'è che sembra provenire anche dall'orecchio destro, Ho fatto due visite da due otorini diversi che mi hanno entrambi confermato che non ho gravi problemi di udito, in effetti io sento benissimo. Un otorino mi ha dato una cura di 4 mesi di Angioflux. Il fatto più strano e che a qualsiasi intensità, forte o debole che sia, in presenza di rumori, tipo televisione, traffico, musica, i ronzii sembrano aumentare di più,
Da cosa può dipendere?
Grazie in anticipo per eventuali risposte.
Da circa due mesi soffro di acufene, orecchio sinistro, a volte impercettibile, altre volte in modo intenso, tant'è che sembra provenire anche dall'orecchio destro, Ho fatto due visite da due otorini diversi che mi hanno entrambi confermato che non ho gravi problemi di udito, in effetti io sento benissimo. Un otorino mi ha dato una cura di 4 mesi di Angioflux. Il fatto più strano e che a qualsiasi intensità, forte o debole che sia, in presenza di rumori, tipo televisione, traffico, musica, i ronzii sembrano aumentare di più,
Da cosa può dipendere?
Grazie in anticipo per eventuali risposte.
Buongiorno,
Se ha effettuato l’esame audiometrico e risulta normale,l’acufene potrebbe essere dovuto a cause indipendenti dall’orecchio.
Potrebbe essere riconducibile a malocclususione(cosiddetta sindrome di Costen) per alterazione dell’articolazione temporo mandibolare.In questi casi è consigliata una radiografia delle articolazioni temporo mandibolari nei movimenti di apertura e chiusura del cavo orale ed una visita dall’ortodonzista.
Le consiglio di controllare anche la cervicale .
La cervicoartrosi può provocare acufeni.Anche in questo caso è consigliata una radiografia del rachide cervicale.
Controlli anche i valori pressori e faccia gli esami ematochimici di routine.
Se vuole un ulteriore approfondimento
Faccia anche una RMN del cranio e tronco encefalico.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Con stima e amicizia.Giovanni Altomonte.
Se ha effettuato l’esame audiometrico e risulta normale,l’acufene potrebbe essere dovuto a cause indipendenti dall’orecchio.
Potrebbe essere riconducibile a malocclususione(cosiddetta sindrome di Costen) per alterazione dell’articolazione temporo mandibolare.In questi casi è consigliata una radiografia delle articolazioni temporo mandibolari nei movimenti di apertura e chiusura del cavo orale ed una visita dall’ortodonzista.
Le consiglio di controllare anche la cervicale .
La cervicoartrosi può provocare acufeni.Anche in questo caso è consigliata una radiografia del rachide cervicale.
Controlli anche i valori pressori e faccia gli esami ematochimici di routine.
Se vuole un ulteriore approfondimento
Faccia anche una RMN del cranio e tronco encefalico.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Con stima e amicizia.Giovanni Altomonte.
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Una volta effettuati tutti gli accertamenti, giustamente già consigliati, la terapia dovrà essere indirizzata a risolvere l'eventuale problema rilevato; ma si ricordi che NON esiste una cura specifica per gli acufeni, cosiddetti audiogeni, in quanto ancora non ne conosciamo la causa; si ipotizzano:
1 - Origine cocleare
Esistono varie ipotesi per cui l' origine potrebbe essere una dissociazione funzionale fra cellule cigliate esterne (CCE) ed interne (CCI), o una variazione dei mediatori fra cellule cigliate interne e le fibre nervose afferenti. Tonndorf in base al rumore dei movimenti browniani (moto disordinato delle particelle nei fluidi, dovuto alle collisioni casuali tra molecole studiato da Einstein) supponeva un disaccoppiamento dalla membrana tectoria delle ciglia delle cellule cigliate esterne.
2 - Origine dalle fibre dell'VIII° nervo cranico
In questo caso l’acufene potrebbe avere origine da una perdita di mielina, oppure per una anomala correlazione delle fibre da perdita di isolamento tra le singole CCI.
3 - Origine centrale
Avrebbe un ruolo importante anche un’anomala attività eccitatoria delle fibre senza zona inibitoria, che potrebbe causare variazione dell’attività centrali e una risposta prolungata anche a distanza dagli stimoli indipendentemente dal danno periferico. Si ritiene, infatti, che il sistema nervoso centrale reagisca alla mancanza di stimolazione neurale dell’orecchio, aumentando il suo livello di attenzione nei confronti dei segnali sonori che gli arrivano. Questo aumento dell’amplificazione a livello del sistema nervoso centrale è stato confermato dagli studi condotti da Kaltenbach et al. (2005) e da Eggermont e Roberts (2004).
Per concludere, sembrerebbe infatti che la percezione dell’acufene sia correlata alla deprivazione acustica (Ratnayake, et al., 2009), indipendentemente dalla causa che l'ha generata.
Infine, ricordo che nel 60% dei casi non è possibile individuarne uno specifico fattore presumibilmente responsabile della loro insorgenza.
"Bel casino !!!"
1 - Origine cocleare
Esistono varie ipotesi per cui l' origine potrebbe essere una dissociazione funzionale fra cellule cigliate esterne (CCE) ed interne (CCI), o una variazione dei mediatori fra cellule cigliate interne e le fibre nervose afferenti. Tonndorf in base al rumore dei movimenti browniani (moto disordinato delle particelle nei fluidi, dovuto alle collisioni casuali tra molecole studiato da Einstein) supponeva un disaccoppiamento dalla membrana tectoria delle ciglia delle cellule cigliate esterne.
2 - Origine dalle fibre dell'VIII° nervo cranico
In questo caso l’acufene potrebbe avere origine da una perdita di mielina, oppure per una anomala correlazione delle fibre da perdita di isolamento tra le singole CCI.
3 - Origine centrale
Avrebbe un ruolo importante anche un’anomala attività eccitatoria delle fibre senza zona inibitoria, che potrebbe causare variazione dell’attività centrali e una risposta prolungata anche a distanza dagli stimoli indipendentemente dal danno periferico. Si ritiene, infatti, che il sistema nervoso centrale reagisca alla mancanza di stimolazione neurale dell’orecchio, aumentando il suo livello di attenzione nei confronti dei segnali sonori che gli arrivano. Questo aumento dell’amplificazione a livello del sistema nervoso centrale è stato confermato dagli studi condotti da Kaltenbach et al. (2005) e da Eggermont e Roberts (2004).
Per concludere, sembrerebbe infatti che la percezione dell’acufene sia correlata alla deprivazione acustica (Ratnayake, et al., 2009), indipendentemente dalla causa che l'ha generata.
Infine, ricordo che nel 60% dei casi non è possibile individuarne uno specifico fattore presumibilmente responsabile della loro insorgenza.
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Buongiorno, alcuni pazienti con acufene presentano anche una discreta intolleranza ai suoni denominata iperacusia. Una valutazione audiologica completa può rilevare le caratteristiche soggettive dell'acufene e la presenza dell'iperacusia attraverso semplici tests.
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