Salve, da anni soffro di tricotillomania. Da piccolo mi arricciolavo i capelli fino a strapparli, or

16 risposte
Salve, da anni soffro di tricotillomania. Da piccolo mi arricciolavo i capelli fino a strapparli, ora li arricciolo solo quando sono un pò lunghi. Se li taglio mi arricciolo la barba o i peli... sono azioni che mi creano molto disagio e non mi lasciano concentrare su quello che faccio. Quale potrebbe essere il percorso di cura da seguire?
Grazie
Davide
Buongiorno,
Quando ti arricci i capelli lo fai consapevolmente? Che sensazione ti lascia? Lo fai sempre o in alcuni momenti particolarmente stressanti?
Queste sono solo alcune domande per aiutarla a capire meglio il suo problema.

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Salve, grazie per averci scritto, potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia nel quale capire la sua situazione trovare una strada per risolvere la situazione che le causano disagio.
Resto a disposizione anche online.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Caro Davide , ha mai pensato di fare un percorso psicologico, psicoterapia? Se scopriamo insieme l'origine e il significato di questo gesto è molto probabile che non ne avrà più bisogno. Per aiutarla dovrei conoscere la sua storia. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Moretti Selina
Buonasera, le suggerisco quanto prima di intraprendere un percorso di terapia, rispetto al modello dipende da ciò che le risuona di più a lei. Ha dei dubbi specifici?
Un saluto
Gent. Scrivente, la Tricotillomania è solitamente una manifestazione di disturbi d'ansia e in particolar modo di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Siccome frequentemente si unisce ad altri problemi di carattere psicologico è bene innanzitutto richiedere una attenta valutazione psico diagnostica e successivamente decidere quale può essere il percorso di trattamento più efficace.
Siccome, se protratto nel tempo, questo comportamento può creare danni irreversibili, tra i quali l'atrofizzazione dei bulbi piliferi, è fondamentale affrontare al più presto il problema.
In alcuni casi il trattamento psico terapeutico deve essere affiancato da un supporto farmacologico.
Può esserle di aiuto l'ascolto del Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line.
E' un podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia . Troverà informazioni e approfondimenti, un episodio specifico dedicato al disturbo ossessivo compulsivo e strumenti di auto aiuto.
Può seguire anche la pagina Fb Le Stanze della Paura - Podcast
Buona serata. Bruno Ramondetti
Buongiorno. Mi spiace molto per il disagio che riporta. Sicuramente potrebbe trovare grande beneficio da una psicoterapia. In caso potrebbe anche valutare una visita psichiatrica per capire se il supporto farmacologico potrebbe fare al caso suo.
Le auguro di poter stare meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Salve, dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso Perché comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL
Gentile utente di mio dottore,

per poter meglio comprendere le funzioni di questa pratica autolesiva, sarebbe opportuno intraprendesse un percorso di psicoterapia. Non è importante l'orientamento del terapeuta quanto piuttosto l'alleanza terapeutica che verrà ad instaurarsi tra lei e lo specialista che sceglierà per poter meglio prendersi cura del suo malessere.
In bocca al lupo per tutto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve Davide, mi dispiace per questa situazione, comprendo quanto possa essere invalidante e credo che l’iniziativa di chiedere indicazioni sia un primo importante passo per affrontare il problema e prendersi cura di lei.

Come le hanno già suggerito altri colleghi è fortemente consigliabile iniziare un percorso psicoterapeutico, e prendere quanto meno in considerazione la possibilità di un supporto farmacologico, che può alleviare i sintomi e facilitare il processo psicoterapeutico (che a mio avviso rimane comunque prioritario e potenzialmente curativo).

Concordo però in particolare con chi le ha suggerito che l’orientamento del terapeuta non è determinante: ci possono essere alcune preferenze individuali per particolari approcci, ma in generale quello che fa sempre la differenza è il rapporto terapeutico che si forma tra due persone, a prescindere dai diversi modelli.

Le consiglio intanto di contattare un professionista e iniziare la psicoterapia, potrete poi valutare insieme se prendere in considerazione anche un intervento farmacologico. Spero che possa creare un rapporto di fiducia e intimità che la aiuti ad affrontare il suo disagio.

Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
In accordo con i colleghi, non è importante l'approccio terapeutico, ma il terapeuta con cui senti una maggiore "sintonia". Poiché la tua problematica perdura da tempo, sarebbe bene intraprendere un percorso psicoterapeutico quanto prima.
Gentile utente, comprendo che il disagio che riporta sia significativo. Il comportamento che mette in atto assolve a delle funzioni che con una prima valutazione psicoterapeutica vengono identificate e definite per poi andare a stilare degli obiettivi terapeutici da raggiungere.
La tricotillomania rientra tra i disturbi ossessivo-compulsivo e per tale motivo la persona ha bisogno di andare a ridurre in termini di frequenza e durata i rituali e di modificare i pensieri negativi che attivano il rituale stesso. Con il DOC si lavora bene con un trattamento cognitivo-comportamentale.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per ulteriori domande mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, mi dispiace molto per il disagio che riporta. Il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia in cui esplorare la questione in maniera approfondita. Un saluto, dott.ssa Marcella Boscolo
Buongiorno, inizi un percorso di psicoterapia con un dottore che la faccia sentire a suo agio. Potrebbe andare bene sia un trattamento psicodinamico che vada alle origini simboliche di questo gesto automatico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Carissimo, buonasera.
Mi sembra di capire che ha tutte le intenzioni di lavorare su questo sintomo che è la manifestazione di un disagio. Perciò bravo! Il primo passo importante l’ha già fatto. Ci chiede un consiglio si quale approccio sia più adatto… io su questo le rispondo: non si preoccupi di scegliere l’approccio ma la persona giusta per lei, quella che trova più allineata a lei, che le corrisponde di più. È una questione che attiene al ‘sentire’ è non al ‘misurare’ e per questo può spaventare o disorientare, ma è la relazione terapeutica che cura, perciò che sia una relazione che pesa e che conta. Le faccio i miei migliori auguri.
S. L.
Salve, Davide, ha fatto bene a scrivere qui. Il percorso indicato è quello psicoterapeutico. Non c'è un indirizzo privilegiato, si tratta di trovare uno/una psicoterapeuta con cui si trovi bene, in affiatamento e che la faccia sentire accolta, non giudicata. Questo le permetterà di aprirsi con fiducia e di andare ad esplorare insieme parti meno conosciute di sè da cui origina questo disturbo. Le consiglio di contattare 2/3 psicoterapeuti, di diverso orientamento e fare un colloquio di prova. Dove ha sentito di essersi sentito bene e con il desiderio di tornare, vada. Un cordiale saluto, resto a disposizione, dott.ssa Silvia Ragni
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