Salve, credo che io mio subconscio voglia comunicarmi che io voglio essere donna. Mi comunica immagi

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Salve, credo che io mio subconscio voglia comunicarmi che io voglio essere donna. Mi comunica immagini di me vestito da sposa e al femminile insomma. Non vedo un immaginario di me al maschile seppur mi sforzi nel concreto per sentirmi alla pari di altri uomini.
Premetto che quando ero piccolo volevo essere una bambina perchè giocavo con mia nipote e stavo bene con le bambine a tal punto di voler diventare una di loro dato che i bambini mi prendevano in giro per un lipoma avuto sulla testa e per i miei atteggiamenti. Nonostante questio io mi sono sempre considerato un bambino seppur comunque io abbia immaginato me femminile quando ascoltavo musica di artiste femminili, o quando mi piaceva un ragazzo. Sono cresciuto in un contesto familiare in cui i miei genitori erano presenti ma in parte, infatti sono cresciuto con le mie sorelle e mia madre.. mio padre non lo sopportavo per ol suo modo di essere patriarca e imponente. Infatti mi sono sempre considerato un uomo diverso dallo standard, sensibile ed empatico specialmenre con le ragazze. Ho avuto cotte per ragazze che mi hanno sempre rifiutato e quest’anno ho avuto una relazioen con un ragazzo e dopo la rottura mi sono chiesto cosa ci fosse in me che non andava… da qui è ricomparsa sta figura femminile che mi ha logorato l’anima e infine mi sono rassegnato non pensandoci più. Ora il mio subconscio mi fa vedere un futuro immaginario mio femminile seppur io in passato abbia avuto prospettive future di me uomo che aveva una famiglia tradizionale ed era felice. Io mi sono sempre considerato una persona aperta però anche troppo debole emotivamente e sensibile. Ho sofferto di bullismo sin da quando avevo 5 anni e ho combattuto contro il mondo esterno per dimostrare fosse sempre il contrario di come dicessero le persone. Ora sono stanco e mi sto abbandonando a me stesso senza sapere cosa mi riserverà il futuro e razionalmente parlando vorrei tabto essere mascolino e forte come gli altri uomini ma come faccio con questo subconscio che mi comunica il contrario? Non riuscirei ad andare avanti no? mi sento come combattuto. Ho sempre vissuto la vita tra casa e scuola (lavoro l’anno scorso) e non ho avuto mai problemi di identità come quella volta da bambino.
Buongiorno, la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. La nostra mente o il nostro cuore spesso ci comunicano messaggi contraddittori che portano inevitabilmente alla confusione, portando molti punti interrogativi all'interno della nostra identità. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove derivano questi pensieri che le impediscono di andare avanti può aiutarla a stare meglio. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buongiorno. Mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Sono dell'idea che il suo malessere può essere compreso solo se si approfondisce la sua storia di vita. Nel caso volesse, sarei disponibile per un incontro anche online.
Buona giornata.
Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive e comprendo il disagio connesso.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto con un professionista al fine di indagare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare coi pensieri rigidi e maladattivi che impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Presto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
mi spiace per la situazione di disagio riportata.
non è facile dare una risposta alla sua domanda , in questo contesto, ma penso che se desidera provare a fare maggiore chiarezza in sè stesso ed elaborare vissuti traumatici del passato (come il bullismo, mi pare di aver capito) potrebbe prendere in considerazione d'iniziare un percorso di psicoterapia.
In caso di bisogno rimango disponibile anche on - line.
Cordialmente
GR
Buonasera, la ringrazio della domanda. E' coraggioso da parte sua condividere pensieri e dubbi così intimi e profondi. Posso solo immaginare la confusione che sta vivendo e i quesiti che affollano la sua mente; su tutte si starà chiedendo qual è il significato di questo sogno e di questa immagine che la vede nei panni femminili. Il sogno sembra essere un invito ad esplorare, ma esplorare ed esplorarsi può farsi portavoce di paure e resistenze, sia nostre che della società che ruota intorno a noi. Tuttavia il contenuto e il significato profondo di un sogno non ha un'interpretazione unica e universale in quanto il sogno appartiene al sognatore stesso. Con questa mia breve risposta, la invito a continuare la sua ricerca e farsi accompagnare in questo percorso da una guida esperta e un gruppo fidato di supporto. Resto a disposizione per qualsiasi altra informazione, anche online.
Cordiali Saluti,
dott.ssa Alessandra Notaro
Buongiorno, grazie per aver condiviso con coraggio i suoi pensieri più intimi. Scrivo con coraggio perchè nel momento in cui lei li ha scritti ha permesso che prendessero una forma più concreta, che i suoi dubbi diventassero reali. Ma probabilmente è arrivato il momento di affrontarli. Il cambiamento, seppur difficoltoso, forse è iniziato. Non lo faccia da solo, ma si faccia accompagnare da un terapeuta o da un gruppo fidato di supporto che la aiuti a normalizzare quello che sta attraversando.
Salve, non si colpevolizzi perché la fine di una storia non giustifica il chiedersi " cosa c'è in me che non va" , non c'è nulla che non va ma a volte le storie finiscono e succede a molti. Tuttavia visto il suo racconto le suggerisco di rivolgersi a un terapeuta per analizzare con l'attenzione dovuta i suoi sentimenti e impulsi. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, leggendo le sue parole emerge una sofferenza che non è riuscito ad affrontare e pensare insieme a qualcuno. Io le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a capire cosa veramente voglia per la sua vita e a trovare le risposte a delle domande che da solo è difficile trovare. Le auguro il meglio. Cari saluti dott.ssa Di Chio S.
Buongiorno, grazie per aver condiviso i suoi pensieri più intimi. I sogni si affidano al linguaggio dei simboli e degli archetipi per comunicarci, dal nostro io interiore, ciò che non siamo in grado di carpire nella vita di tutti i giorni a causa di convinzioni, paure, norme sociali e altri ostacoli alla conoscenza di sé. Tramite l'interpretazione dei sogni e l'elaborazione di pensieri e vissuti le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a vedere se stesso e i propri desideri in una prospettiva libera da tutto quel retaggio.
Cordiali Saluti, dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, la ringrazio per aver condiviso questo suo intimo pensiero. Immagino che per lei non sia facile, scrive infatti che si sente combattuto. Quello che potrebbe esserle di aiuto è iniziare un percorso con uno psicologo in modo tale da analizzare nel profondo i suoi pensieri e le sue emozioni senza timore di essere giudicato ma con la consapevolezza che sarà accolto e ascoltato.
Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa
Gentile utente, mi rendo conto che la situazione che descrive possa essere fonte di grande confusione e magari anche di paura e frustrazione. Data la delicatezza e la complessità della questione penso sia molto importante per lei valutare di intraprendere un percorso di psicoterapia per dare ascolto ai suoi vissuti imparando a riconoscerli e regolarli così da non esserne sopraffatto come mi appare possa essere al momento. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso il suo pensiero e mi dispiace molto per la situazione di disagio che sta attraversando. L'argomento che ha portato è molto delicato e avrebbe bisogno di uno spazio tutto suo per poter essere esplorato ed elaborato, avendo così tanti pensieri è normale provare tutta questa confusione. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad elaborare tutti gli aspetti della sua vita che fino a questo momento non sono stati completamenti elaborati, così da riuscire a trovare una risposta ad ogni sua singola domanda e a ritrovare quella forza che piano piano sta perdendo. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Buona giornata
Buongiorno, spesso lottiamo per capire quale sia la nostra identità perché vorremmo assomigliare al modello imposto dalla società. Trovare la strada non è facile, parlare ed essere supportati da un professionista, la potrebbe aiutare a sciogliere e posizionare meglio quei messaggi che arrivano dal suo subconscio, per capire cosa farne. (Rimango a disposizione, in presenza oppure on-line).
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
Buongiorno,
io credo che lei debba vedersi prima come persona e poi come maschio o femmina con i cliché attribuiti al sesso es: virilità/mascolinità, empatia/dolcezza. Si ricordi che lei può essere maschio ed essere altresì sensibile, dolce ed empatico.
Non lasci che le etichette imposte dalla società la ostacolino nella sua felicità. Piuttosto, io leggo dalle sue parole una necessità di superare alcuni traumi e alcune situazioni vissute in passato, in modo da chiarire in maniera successiva gli eventuali dubbi rispetto al suo genere.
Per fare questo e ritrovare il suo benessere, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Gentile utente,
mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare dubbi e incertezze sulla propria identità di genere.

Il fatto che tu ti veda al femminile in sogno e nelle tue fantasie può essere un segno che la tua identità di genere è femminile. Tuttavia, è importante ricordare che non esiste una sola forma di identità di genere, e che ogni persona è unica.

Nel tuo caso, sembra che tu ti sia sempre sentito diverso, e che tu abbia avuto difficoltà a sentirti a tuo agio nel tuo corpo. Hai anche avuto esperienze di bullismo, che possono aver contribuito a farti sentire insicuro e inadeguato.

Ora, dopo la rottura della relazione con un ragazzo, stai riconsiderando la tua identità di genere. Questo è un segno che stai crescendo e che stai iniziando a capire meglio chi sei.

Non c'è una risposta facile alla domanda se tu sia o meno una donna. L'unica persona che può rispondere a questa domanda sei tu stesso.

Se stai lottando per capire la tua identità di genere, è importante chiedere aiuto a un professionista. Uno psicologo o un terapista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e a sviluppare una comprensione più profonda di te stesso.

Intanto, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarti a sentirti meglio:

Permettiti di esplorare i tuoi sentimenti e le tue fantasie. Non aver paura di sentirti ciò che senti.
Rivolgiti a persone di cui ti fidi per parlare di come ti senti.
Cerca informazioni e risorse sulla disforia di genere e sull'identità di genere.
Sappi che non sei solo. Ci sono molte persone che hanno vissuto esperienze simili alle tue. Esistono anche molte risorse disponibili per aiutarti a capire la tua identità di genere e a vivere la tua vita autenticamente.

Ti auguro di trovare il sostegno e la comprensione di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Gentile utente, comprendo la sua confusione e difficoltà nell'affrontare questo vissuto. D'altronde la ricerca della nostra identità a volte può essere estremamente difficoltosa ma, essendo un tema molto delicato ed avendo lei fatto già un primo passo scrivendo su questo portale, le suggerirei anch'io di intraprendere un percorso di sostegno psicologico (se nel frattempo non l'ha già fatto) con un professionista che possa supportarla nella comprensione di questo suo importante vissuto.
Qualora volesse, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Francesca Saracino
Buongiorno, innanzitutto grazie per aver condiviso i suoi dubbi e per il coraggio nell'esporre il proprio vissuto cosi intimo e profondo. Comprendo assolutamente come questa situazione delicata possa portarle disagio, confusione e smarrimento. Come ha mostrato qui, è in grado di portare alla luce con un grande chiarezza i dubbi che sta vivendo sul piano interiore. Ha messo sul piatto tantissime tematiche che popolano la sua personale storia e, partendo proprio dalla sua capacità di riflessione, un percorso psicologico può supportarla nel prendere maggiore consapevolezza sul suo importante vissuto passato andando cosi a chiarificare anche il suo presente. Questo le permetterà di ritrovare quantomeno quella serenità che merita e, lungo il percorso, di comprendere meglio la sua identità sessuale.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa.
Un caro saluto, Dott.ssa Isabella Tacchino
Gentile utente,
la storia che racconta, evidenzia delle incongruenze nel suo modo di percepirsi e nel suo modo di voler essere. Ritengo che, nonostante le molteplici difficoltà che ancora si riscontrano rispetto a questa tematica di genere, una persona debba sentirsi libera di potersi esprimere. In questo modo, dando espressione al proprio essere, può ritrovare la sua corretta dimensione e serenità e vivere un vita felice.
Se volesse approfondire, non esiti a contattarmi.
Grazie
Dott. F.F.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Grazie per aver condiviso in modo così aperto e sincero le tue esperienze e i tuoi sentimenti. Posso immaginare quanto possa essere difficile affrontare questo conflitto interiore che descrivi. Ciò che stai vivendo è molto complesso, e merita di essere esplorato con attenzione e rispetto. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo iniziare a riconoscere che i pensieri e le immagini che emergono (come quelle del tuo "subconscio") possono rappresentare delle parti di te che desiderano essere ascoltate, ma non necessariamente indicano una verità assoluta o una direzione obbligata. Questi pensieri non sono altro che la manifestazione di conflitti emotivi o bisogni che forse stai cercando di capire meglio. È chiaro che hai vissuto molte esperienze che hanno influenzato il tuo rapporto con la tua identità, il tuo genere e il modo in cui ti percepisci rispetto agli altri. Il bullismo, il rapporto complicato con tuo padre, e l'influenza delle relazioni con le tue sorelle e tua madre hanno probabilmente giocato un ruolo importante. Anche le tue esperienze nelle relazioni amorose, sia con ragazze che con ragazzi, sembrano aver sollevato domande su chi sei e cosa desideri. È normale sentirsi confusi o combattuti in questo tipo di percorso. Da un lato, c'è la parte di te che desidera conformarsi a un ideale di mascolinità che percepisci come "forte" e "mascolino", forse per adattarti agli standard sociali o per sentirti più accettato. Dall'altro lato, emerge una parte di te che si identifica maggiormente con immagini femminili, che potrebbe rappresentare il tuo lato più sensibile, empatico, o un desiderio di esplorare una versione diversa di te stesso, anche a livello di genere. Questa tensione interna tra ciò che vorresti razionalmente (essere "mascolino e forte") e ciò che il tuo subconscio ti mostra (immagini femminili) è fonte di stress e stanchezza emotiva. Tuttavia, non significa necessariamente che tu debba "scegliere" tra queste due parti. Potrebbe essere utile esplorare cosa significano per te questi aspetti, senza forzarti a prendere una decisione immediata. Ad esempio, potrebbe essere che tu stia cercando di capire meglio come integrare le tue caratteristiche emotive, sensibili, e aperte con un concetto di forza che sia autentico per te, non necessariamente basato sugli standard di mascolinità tradizionale. La chiave, in un percorso cognitivo-comportamentale, sarebbe esplorare e mettere in discussione i pensieri e le credenze che hai su te stesso e su cosa significhi essere "uomo" o "donna". Non è detto che tu debba aderire a una definizione rigida: è possibile trovare una via che ti permetta di esprimere chi sei in modo autentico, libero dai giudizi esterni o dalle aspettative della società. Il conflitto che stai vivendo non è qualcosa che devi risolvere da solo, e potrebbe essere utile confrontarti con un professionista che possa aiutarti a esplorare con delicatezza e senza giudizio queste sensazioni. Un percorso di esplorazione della tua identità potrebbe darti maggiore chiarezza e serenità, senza la pressione di dover "essere" in un certo modo. Riconosco la tua stanchezza e ti incoraggio a essere gentile con te stesso mentre affronti questo processo, senza fretta e con il supporto di chi ti può accompagnare in questa scoperta di te. Buon proseguimento. Dott. Andrea Boggero

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