Salve, Come potrei iniziare un percorso per disintossicarsi dall'alcool?Grazie mille
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Salve, Come potrei iniziare un percorso per disintossicarsi dall'alcool?
Grazie mille
Grazie mille
Innanzitutto deve decidere se affidarsi al publico e/privato.
L'approccio deve essere medico, questo è importante da capire. L'astinenza da alcol è una patologia che puo comportare seri danni (fino alla morte) e va curata con farmaci quali l'alcover e/o le benzodiazepine. I farmaci poi vanno scalati gradualmente.
Occorre valutare se ci sono disturbi psichici concomitanti e curarli o se vi sono disturbi psichici indotti dall'alcol e cmq curarli.
Occorre poi valutare l'opportunità di farmaci anticraving quali bdz e alcover da usare a dosi adguate. In alternativa vi è la terapia avversativizzante dall'alcol, che pero non riduce il craving e puo essere pericolosa. I vissuti e le motivazioni, la storia clinica ha una sua importanza per comprendere gli aspetti del perche ha iniziato a bere e cosi via. Non è un prcorso sempre facile e le ricadute non sono rare
L'approccio deve essere medico, questo è importante da capire. L'astinenza da alcol è una patologia che puo comportare seri danni (fino alla morte) e va curata con farmaci quali l'alcover e/o le benzodiazepine. I farmaci poi vanno scalati gradualmente.
Occorre valutare se ci sono disturbi psichici concomitanti e curarli o se vi sono disturbi psichici indotti dall'alcol e cmq curarli.
Occorre poi valutare l'opportunità di farmaci anticraving quali bdz e alcover da usare a dosi adguate. In alternativa vi è la terapia avversativizzante dall'alcol, che pero non riduce il craving e puo essere pericolosa. I vissuti e le motivazioni, la storia clinica ha una sua importanza per comprendere gli aspetti del perche ha iniziato a bere e cosi via. Non è un prcorso sempre facile e le ricadute non sono rare
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Consiglio poi, una volta avvenuta la disintossicazione, di continuare con un percorso terapeutico psicoterapeutico e, se necessario, farmacologico per la prevenzione delle ricadute. Come afferma giustamente il collega, le ricadute sono frequenti e il vero obiettivo della terapia dovrebbe essere quello di prevenire le ricadute.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce il trattamento delle dipendenze attraverso il SerT.
Può quindi rivolgersi al servizio pubblico del distretto sanitario competente. Al SerT potrà avere una valutazione in merito all'utilizzo della sostanza e alla sua dipendenza. Un'equipe multidisciplinare di professionisti la guiderà lungo il percorso di disintossicazione.
Può quindi rivolgersi al servizio pubblico del distretto sanitario competente. Al SerT potrà avere una valutazione in merito all'utilizzo della sostanza e alla sua dipendenza. Un'equipe multidisciplinare di professionisti la guiderà lungo il percorso di disintossicazione.
Le consiglio la Psicoanalisi, in quanto dietro ogni dipendenza c'è altro....
Le dipendenze sono condotte autolesive che hanno bisogno di interventi plurimi: valutazione medica, psichiatrica e psicologica; trattamento farmacologico, psicoterapeutico individuale e di gruppo.
Il percorso prevede tempi medio-lunghi con controlli e feedback periodici.
Sono previste ricadute durante il trattamento da analizzare ed elaborare con la collaborazione attiva del paziente
Il percorso prevede tempi medio-lunghi con controlli e feedback periodici.
Sono previste ricadute durante il trattamento da analizzare ed elaborare con la collaborazione attiva del paziente
Buongiorno,
Io affiancherei un approccio più strettamente medico, che come segnalano i colleghi è comunque indispensabile, a un percorso di psicoterapia, individuale o di gruppo. Infatti l'abuso di alcol è il segnale di un disagio profondo che non può essere curato esclusivamente con dei farmaci e un percorso di disintossicazione, proprio per evitare quelle ricadute di cui i colleghi parlano e che sono purtroppo tanto comuni.
Può rivolgersi al SerT della sua asl di competenza, oppure seguire un percorso privato. Tuttavia i SerT sono servizi che funzionano bene, quindi se io fossi in lei partirei da lì. Può valutare invece se farsi seguire privatamente da uno psicoterapeuta, perchè è raro che il Servizio Sanitario Nazionale possa offrire un trattamento di psicoterapia a lungo termine ai suoi assistiti. Esistono anche gruppi di auto-mutuo aiuto (avrà sicuramente sentito parlare dell'Anonima Alcolisti, che ha gruppi in tutta Italia) che sono preziosi in quanto favoriscono la condivisione di esperienze e il supporto reciproco. Non sono però da confondere con la psicoterapia, che è un percorso personale molto più profondo e mirato a comprendere la radice del disagio della persona. Dunque glieli consiglio senz'altro, ma in aggiunta e non in sostituzione di un percorso psicoterapico.
Spero di esserle stata utile, le faccio i miei migliori auguri perchè possa trovare una soluzione al suo problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Federica Casale
Io affiancherei un approccio più strettamente medico, che come segnalano i colleghi è comunque indispensabile, a un percorso di psicoterapia, individuale o di gruppo. Infatti l'abuso di alcol è il segnale di un disagio profondo che non può essere curato esclusivamente con dei farmaci e un percorso di disintossicazione, proprio per evitare quelle ricadute di cui i colleghi parlano e che sono purtroppo tanto comuni.
Può rivolgersi al SerT della sua asl di competenza, oppure seguire un percorso privato. Tuttavia i SerT sono servizi che funzionano bene, quindi se io fossi in lei partirei da lì. Può valutare invece se farsi seguire privatamente da uno psicoterapeuta, perchè è raro che il Servizio Sanitario Nazionale possa offrire un trattamento di psicoterapia a lungo termine ai suoi assistiti. Esistono anche gruppi di auto-mutuo aiuto (avrà sicuramente sentito parlare dell'Anonima Alcolisti, che ha gruppi in tutta Italia) che sono preziosi in quanto favoriscono la condivisione di esperienze e il supporto reciproco. Non sono però da confondere con la psicoterapia, che è un percorso personale molto più profondo e mirato a comprendere la radice del disagio della persona. Dunque glieli consiglio senz'altro, ma in aggiunta e non in sostituzione di un percorso psicoterapico.
Spero di esserle stata utile, le faccio i miei migliori auguri perchè possa trovare una soluzione al suo problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Federica Casale
Buongiorno, concordo con i colleghi sugli approcci da seguire, siano essi di tipo medico, psichiatrico e psicologico. E' in assoluto importante sottolineare l'importanza della contemporaneità dei due approcci, al fine di favorire una ripresa funzionale e una capacità di gestione di eventuali ricadute. Il lavoro psicoterapeutico, oltre ad approfondire le motivazioni del disagio, sarà mirato a far emergere e successivamente rinforzare le risorse necessarie ad affrontare situazioni particolarmente faticose e stressanti, tipiche delle condotte di dipendenza.
Cordiali saluti, dott.ssa Maria Langellotti
Cordiali saluti, dott.ssa Maria Langellotti
Ad oggi nel territorio nazionale esistono comunità terapeutiche di eccellenza che operano prettamente nel campo delle dipendenze patologiche in modo plurispecialistico: medici, psichiatri, psicoterapeuti, educatori.
Alcune di esse sono in regime semiresidenziale, altre residenziale. Quindi l’utente si reca presso questa struttura anche per pernottare dopo i trattamenti e verrà dimesso una volta conclusa la fase di disassuefazione dall’alcool.
Poi, con gli specialisti medesimi, si valuteranno controlli cadenzati di follow up ovvero di monitoraggio dell’andamento della qualità di vita del paziente.
Cordiali saluti
Alcune di esse sono in regime semiresidenziale, altre residenziale. Quindi l’utente si reca presso questa struttura anche per pernottare dopo i trattamenti e verrà dimesso una volta conclusa la fase di disassuefazione dall’alcool.
Poi, con gli specialisti medesimi, si valuteranno controlli cadenzati di follow up ovvero di monitoraggio dell’andamento della qualità di vita del paziente.
Cordiali saluti
Per la la disassuefazione può rivolgersi,come detto dai colleghi , al servizio pubblico preposto del suo territorio, il Sert o Serd.Potrà ricevere una valutazione complessiva del suo problema con l'alcool, sia dal punto di vista organico che psicosociale; le indicheranno il percorso più idoneo per Lei. Tenga presente di mantenere questa determinazione al cambiamento che mi pare abbia attualmente poiché nelle dipendenze può accadere di svalutare l'importanza del problema e quindi incorrere in una ricaduta, nel bere alcolici in questo caso.
Le consiglio inoltre di cercare nel suo territorio un gruppo di Alcolisti Anonimi che potrà in questo frangente darle sostegno ed essere utile anche nel lungo termine se si trovasse bene .
Cordiali saluti ed auguri
Le consiglio inoltre di cercare nel suo territorio un gruppo di Alcolisti Anonimi che potrà in questo frangente darle sostegno ed essere utile anche nel lungo termine se si trovasse bene .
Cordiali saluti ed auguri
Salve, come giustamente dicono i miei colleghi il percorso per la disintossicazione dall'alcool è lungo e anche impegnativo, nel momento che ha deciso però vedrà che ci riuscirà. Solo che le cause sono multifattoriali ed oltre al suo impegno le serviranno una equipe di medici, per avere un buon risultato. Nella sua richiesta è stato molto conciso e non ha dato molte notizie su di sè, ad esempio che età ha e da quanto tempo beve e se ha già iniziato un percorso ed è poi fallito. Dovrebbe iniziare a fare una visita dal suo medico di base ed informarsi se nella sua città ci sono dei buoni centri in Ospedali pubblici che si occupano di alcolismo, se il suo percorso desidera farlo in un centro pubblico, dove lei potrebbe trovare degli specialisti per la sua dipendenza. Dall'internista per analisi per accertarsi del suo stato di salute, lo psichiatra se ha instaurato e la psicoterapeuta, e questi professionisti la potrebbero seguire in equipe. Inoltre quando ha terminato la disintossicazione, dovrebbe sempre continuare un lavoro psicologico su di sè, magari anche delle sedute famigliari o di coppia. Potrebbe anche frequentare l' Anonimi Alcolisti sono dei gruppi gratis, che ci sono in ogni città che la potrebbero aiutare nel suo percorso, che non ha niente a che vedere con la terapia con una psicoterapeuta individuale, le auguro di fare un buon percorso, la saluto cordialmente dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Concordo con quanto detto in precedenza dai colleghi. Mi rivolgerei al Sert per seguire un programma di disintossicazione e sostegno in modo da prevenire le ricadute. Funzionano molto bene anche i gruppi di sostegno e comunque le consiglierei anche un lavoro personale che la aiuti a risolvere i problemi per cui sente la necessità di ovattarsi.
E' un lavoro ungo e difficile ma col giusto supporto, sono certa che ne uscirà vittorioso. Del resto è importante essere in grado di non farsi gestire la vita da una dipendenza. In bocca al lupo
E' un lavoro ungo e difficile ma col giusto supporto, sono certa che ne uscirà vittorioso. Del resto è importante essere in grado di non farsi gestire la vita da una dipendenza. In bocca al lupo
La prima decisione da prendere è se rivolgersi al pubblico o al privato.
Rispetto al Sservizio Sanitario Nazionale è possibile rivolgersi al SerT del territorio di appartenenza, anche solo per scopi informativi rispetto alle procedure che vengono adottate nella cura delle dipendenze da alcool.
In generale l’approccio è sempre plurimo e prevede il coinvolgimento di personale medico, psichiatrico e psicologico.
Il primo passo è in genere la disintossicazione, un arresto completo del consumo di alcoolici, supportato da farmaci che aiutino il paziente nell’affrontare i sintomi d’astinenza.
Successivamente è indicato l’inizio di un percorso che permetta al paziente di acquisire la volontà e la motivazione necessaria per superare i problemi psicologici solitamente connessi alla dipendenza (ad esempio psicoterapia individuale, consulenze psicologiche, gruppi di auto-aiuto).
In alcuni pazienti può essere necessario il ricorso a farmaci specifici che non servono tanto per curare l’alcolismo o per diminuire il desiderio compulsivo di bere, ma che in caso di assunzione contemporanea con alcolici possono fare insorgere delle reazioni fisiche “antagoniste” (quali nausea, vomito e mal di testa) che dissuaderebbero il bevitore nel continuare ad assumere alcool.
Nei casi di dipendenza grave potrebbe essere utile un inserimento in una comunità terapeutica specializzata per favorire il processo di recupero.
Intraprendere un percorso di disintossicazione dall’alcool non è semplice e come già altri colleghi le hanno scritto, le ricadute non sono rare. Sono lieto che lei abbia riconosciuto il suo problema ed abbia deciso di incominciare a parlarne ed informarsi.
Tanti auguri per il suo percorso
Cordialmente
Rispetto al Sservizio Sanitario Nazionale è possibile rivolgersi al SerT del territorio di appartenenza, anche solo per scopi informativi rispetto alle procedure che vengono adottate nella cura delle dipendenze da alcool.
In generale l’approccio è sempre plurimo e prevede il coinvolgimento di personale medico, psichiatrico e psicologico.
Il primo passo è in genere la disintossicazione, un arresto completo del consumo di alcoolici, supportato da farmaci che aiutino il paziente nell’affrontare i sintomi d’astinenza.
Successivamente è indicato l’inizio di un percorso che permetta al paziente di acquisire la volontà e la motivazione necessaria per superare i problemi psicologici solitamente connessi alla dipendenza (ad esempio psicoterapia individuale, consulenze psicologiche, gruppi di auto-aiuto).
In alcuni pazienti può essere necessario il ricorso a farmaci specifici che non servono tanto per curare l’alcolismo o per diminuire il desiderio compulsivo di bere, ma che in caso di assunzione contemporanea con alcolici possono fare insorgere delle reazioni fisiche “antagoniste” (quali nausea, vomito e mal di testa) che dissuaderebbero il bevitore nel continuare ad assumere alcool.
Nei casi di dipendenza grave potrebbe essere utile un inserimento in una comunità terapeutica specializzata per favorire il processo di recupero.
Intraprendere un percorso di disintossicazione dall’alcool non è semplice e come già altri colleghi le hanno scritto, le ricadute non sono rare. Sono lieto che lei abbia riconosciuto il suo problema ed abbia deciso di incominciare a parlarne ed informarsi.
Tanti auguri per il suo percorso
Cordialmente
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