Salve, come faccio a capire se ho bisogno di uno psicoterapeuta o di uno psichiatra? Premetto che n
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Salve, come faccio a capire se ho bisogno di uno psicoterapeuta o di uno psichiatra?
Premetto che non ho alcuna competenza o conoscenza quindi non saprei proprio come orientarmi tra queste figure in quanto non ho ben chiara la differenza tra loro, spero possiate aiutarmi o quantomeno darmi un indicazione leggendo dei miei disagi che cercherò di descrivere nel modo più chiaro possibile, anche se probabilmente non ne sarò totalmente in grado.
Sto attraversando un periodo di grave crisi in cui non ho più nessuna certezza e nessuna prospettiva positiva. Ho dubbi sulla mia identità, su cosa mi piace, su quante delle cose che dico e penso sono "autentiche" e su quante sono false, su chi sono le persone a cui veramente tengo. Ho un fortissimo bisogno di attenzioni da parte delle persone a me vicine, e quando avverto mancanze di attenzioni, inizio a provare sentimenti negativi nei confronti di quelle persone, riesco comunque a mantenere relazioni abbastanza stabili in amicizia, perché quando ho questi pensieri nei loro confronti tendo a nasconderlo e a ritornare a parlarci quando sento di aver di nuovo bisogno di loro e delle loro attenzioni. Aggiungo che mi è appena capitato di stare in completo silenzio per un'intera settimana, non ho rivolto la parola a nessuno in casa, per poi ritornarci a parlare e scherzare senza volerlo o senza averlo previsto o deciso.
Inoltre ho anche problemi con l'alimentazione circa da gennaio, anche se ho sempre avuto un rapporto negativo con il mio fisico e di conseguenza col cibo. Da gennaio, inizialmente per "brevi" periodi (2-3 settimane) mangiavo poco (solo 1 pasto al giorno, ipocalorico) per poi riprendere a mangiare normalmente "prima che la situazione diventasse troppo grave e ne perdessi il controllo", purtroppo nel mese di giugno ne ho perso totalmente il controllo e da allora mangio tutti i giorni solo un pasto al giorno, a scapito delle mie energie e della mia concentrazione, motivo per il quale ho anche dovuto rinunciare a dare due esami questa estate.
A causa di questi problemi, è da veramente tanto tempo che non passo una giornata senza avere pensieri negativi e che a volte non riesco minimamente a gestire, quindi vorrei capire come orientarmi e a chi rivolgermi. Vi ringrazio per aver letto il mio messaggio e per la vostra eventuale risposta.
Premetto che non ho alcuna competenza o conoscenza quindi non saprei proprio come orientarmi tra queste figure in quanto non ho ben chiara la differenza tra loro, spero possiate aiutarmi o quantomeno darmi un indicazione leggendo dei miei disagi che cercherò di descrivere nel modo più chiaro possibile, anche se probabilmente non ne sarò totalmente in grado.
Sto attraversando un periodo di grave crisi in cui non ho più nessuna certezza e nessuna prospettiva positiva. Ho dubbi sulla mia identità, su cosa mi piace, su quante delle cose che dico e penso sono "autentiche" e su quante sono false, su chi sono le persone a cui veramente tengo. Ho un fortissimo bisogno di attenzioni da parte delle persone a me vicine, e quando avverto mancanze di attenzioni, inizio a provare sentimenti negativi nei confronti di quelle persone, riesco comunque a mantenere relazioni abbastanza stabili in amicizia, perché quando ho questi pensieri nei loro confronti tendo a nasconderlo e a ritornare a parlarci quando sento di aver di nuovo bisogno di loro e delle loro attenzioni. Aggiungo che mi è appena capitato di stare in completo silenzio per un'intera settimana, non ho rivolto la parola a nessuno in casa, per poi ritornarci a parlare e scherzare senza volerlo o senza averlo previsto o deciso.
Inoltre ho anche problemi con l'alimentazione circa da gennaio, anche se ho sempre avuto un rapporto negativo con il mio fisico e di conseguenza col cibo. Da gennaio, inizialmente per "brevi" periodi (2-3 settimane) mangiavo poco (solo 1 pasto al giorno, ipocalorico) per poi riprendere a mangiare normalmente "prima che la situazione diventasse troppo grave e ne perdessi il controllo", purtroppo nel mese di giugno ne ho perso totalmente il controllo e da allora mangio tutti i giorni solo un pasto al giorno, a scapito delle mie energie e della mia concentrazione, motivo per il quale ho anche dovuto rinunciare a dare due esami questa estate.
A causa di questi problemi, è da veramente tanto tempo che non passo una giornata senza avere pensieri negativi e che a volte non riesco minimamente a gestire, quindi vorrei capire come orientarmi e a chi rivolgermi. Vi ringrazio per aver letto il mio messaggio e per la vostra eventuale risposta.
Gentile utente, rispondo in modo semplice ma chiaro alla sua prima domanda: la distinzione più sostanziale tra uno psicoterapeuta e uno psichiatra è che quest'ultimo ha conseguito la laura in medicina, si è specializzato in psichiatria e può essere anche uno psicoterapeuta (in alcuni casi), prescrive farmaci nel caso il quadro clinico, dopo un attenta valutazione, ne richiedesse la somministrazione. Di solito però psichiatra e psicologo sono due figure separate così da poter svolgere ognuno il suo ruolo di primaria competenza. La psicoterapia è un percorso di esplorazione, analisi cinica e riflessione su ciò che ci accade o ci è accaduto. Ci sono diversi approcci ma ognuno ha lo scopo di accompagnare il paziente verso il ritrovamento del suo benessere, l'acquisizione di strategie nuove, la maggior consapevolezza di di sé e del proprio funzionamento.
Leggendo la sua storia, ciò che mi sento di dirle è di provare a valutare la possibilità di ritagliarsi uno spazio per dare un nome, una forma ed un senso a tutto ciò che le sta accadendo, ai suoi vissuti.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'angelo
Leggendo la sua storia, ciò che mi sento di dirle è di provare a valutare la possibilità di ritagliarsi uno spazio per dare un nome, una forma ed un senso a tutto ciò che le sta accadendo, ai suoi vissuti.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la differenza sostanziale tra uno psicologo e uno psichiatra è il percorso di studi universitari svolto (il primo, a differenza del secondo, non è un medico e non può quindi prescrivere farmaci). In virtù della differente formazione, le “lenti” utilizzate per osservare e gestire il caso sono diverse (lo psichiatra ha una visione ovviamente più completa sul piano biologico-organicistico e, in quanto medico, può prescrivere farmaci) ma gli obiettivi sono sostanzialmente compatibili, lavorando entrambi con lo scopo di migliorare il benessere psicofisico e relazionale della persona. Uno psicoterapeuta, invece, può essere sia uno psicologo (che ha svolto una formazione post-laurea in tal senso) che uno psichiatra. Entrambi si occupano del trattamento delle psicopatologie attraverso il colloquio clinico o altre tecniche, con la differenza che, nel caso lo psicoterapeuta sia uno psichiatra, può trattare i sintomi anche con il mezzo farmacologico. Le modalità di intervento, gli strumenti usati, la durata della terapia dipendono dall’approccio usato dal singolo psicoterapeuta e dei bisogni/obiettivi del singolo paziente. Mi sentirei di suggerirle, tenuto conto della giovane età e della consapevolezza che l’ha condotta sino al porre questo quesito, di concedersi un ciclo di colloqui di consulenza per meglio comprendere quanto le sta accadendo, valutando successivamente il da farsi. Laddove sceglierà uno psicologo, sarà lo stesso professionista a valutare un invio al medico psichiatra qualora ve ne fosse la necessità. La saluto cordialmente
Caro utente, le differenze fra le due figure sono state ben spiegate dai colleghi precedenti. Mi sentirei di consigliare di iniziare con uno psicoterapeuta per esplorare al meglio le criticità...solo successivamente se necessario le consiglierà di rivolgersi a uno psichiatra x il supporto farmacologico
Dottssa Marika Fiori
Dottssa Marika Fiori
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Inizierei con un percorso psicoterapeutico, così che la/il collega che avrà il piacere di seguirla, possa valutarie assieme a lei la possibilità di un consulto psichiatrico/farmacologico. Un caro saluto.
Buongiorno,
sulla differenza tra psichiatra e psicologo direi che molto è già stato spiegato dai colleghi; aggiungerei che il farmaco (e quindi lo psichiatra) potrebbe essere di supporto ad un percorso psicoterapeutico se i suoi disturbi fossero altamente invalidanti compromettendo seriamente il suo funzionamento emotivo e cognitivo quotidiano (e quindi anche di concentrazione riguardo alla psicoterapia); aspetto questo che dovrebbe essere valutato in sede di diagnosi psicoterapeutica.
Per quanto riguarda il periodo di crisi la mentalità comune attribuisce a tali fenomeni un' accezione negativa; in psicoterapia invece la crisi è spesso un'opportunità per spezzare "catene mentali" che ci imprigionano da molto tempo e per dare voce ad aspetti più autentici di noi stessi che chiedono di emergere.
C'è speranza dunque, le auguro il meglio.
Cordialmente.
Silvia Fenocchio
sulla differenza tra psichiatra e psicologo direi che molto è già stato spiegato dai colleghi; aggiungerei che il farmaco (e quindi lo psichiatra) potrebbe essere di supporto ad un percorso psicoterapeutico se i suoi disturbi fossero altamente invalidanti compromettendo seriamente il suo funzionamento emotivo e cognitivo quotidiano (e quindi anche di concentrazione riguardo alla psicoterapia); aspetto questo che dovrebbe essere valutato in sede di diagnosi psicoterapeutica.
Per quanto riguarda il periodo di crisi la mentalità comune attribuisce a tali fenomeni un' accezione negativa; in psicoterapia invece la crisi è spesso un'opportunità per spezzare "catene mentali" che ci imprigionano da molto tempo e per dare voce ad aspetti più autentici di noi stessi che chiedono di emergere.
C'è speranza dunque, le auguro il meglio.
Cordialmente.
Silvia Fenocchio
Buongiorno gentile utente, mi dispiace appurare del suo stato di malessere e confusione e posso solo immaginare anche lo stato di preoccupazione che può sperimentare in questo momento. Le sono vicino umanamente. Come già le hanno ampiamente spiegato i colleghi, il suggerimento è di iniziare con dei colloqui di psicoterapia, così da valutare successivamente anche la necessità di un consulto psichiatrico che può servire da supporto al prosieguo di una psicoterapia efficace.
La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che il primo ha conseguito una laurea in psicologia e successiva specializzazione in psicoterapia. Può svolgere percorsi di prevenzione, diagnosi, supporto psicologico e psicoterapia tramite l'utilizzo del colloquio clinico e di altre tecniche. Lo psichiatra è invece laureato prima di tutto in medicina e si è specializzato successivamente in psicoterapia. Può svolgere le stesse funzioni di uno psicoterapeuta con la facoltà di avvalersi anche della somministrazione di farmaci per la cura dei disturbi psicopatologici. Solitamente queste due figure lavorano in sinergia e il percorso farmacologico può viaggiare parallelamente al percorso di psicoterapia per fornire un approccio combinato dei due.
In bocca al lupo!
La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che il primo ha conseguito una laurea in psicologia e successiva specializzazione in psicoterapia. Può svolgere percorsi di prevenzione, diagnosi, supporto psicologico e psicoterapia tramite l'utilizzo del colloquio clinico e di altre tecniche. Lo psichiatra è invece laureato prima di tutto in medicina e si è specializzato successivamente in psicoterapia. Può svolgere le stesse funzioni di uno psicoterapeuta con la facoltà di avvalersi anche della somministrazione di farmaci per la cura dei disturbi psicopatologici. Solitamente queste due figure lavorano in sinergia e il percorso farmacologico può viaggiare parallelamente al percorso di psicoterapia per fornire un approccio combinato dei due.
In bocca al lupo!
Cara, volevo dirle brava! Perchè c'è la sta mettendo tutta per cercare di 'controllare' i suoi pensieri negativi. La parte di noi che non ci fa mangiare vuole salvarci dal dolore della perdita, dalla paura dell'abbandono. E forse in parte ci riesce perchè poi per giorni non ha pensieri negativi. Le consiglio una psicoterapia per imparare (o insegnare a quella parte che ha voglia di proteggerla tramite il controllo) a trovare strategie di controllo migliori; per imparare a gestire la distanza per non viverla come abbandono; per sentirsi emotivamente in controllo senza arrivare a farsi male. Sarà lei in collaborazione con il suo psicoterapeuta a decidere se e quando far intervenire il farmaco. Un abbraccio caro e buona fortuna.
Buongiorno, credo che i colleghi che mi hanno preceduto nel risponderle abbiano ben chiarito le differenze tra le diverse figure terapeutiche.
Quello che mi sento di aggiungere con la mia di risposta e che trovi il coraggio e l'energia per iniziare un percorso terapeutico.
Credo sia il momento giusto per lei
Le consiglierei di iniziare con uno psicoterapeuta e, nel caso dovesse ritenerlo utile, sara' lui a consigliarle uno psichiatra per un supporto farmacologico.
Come scegliere il terapeuta?
Spesso rispondo ' a naso
Assicuratosi che abbia laurea e specializzazione, la variabile fondamentale e che lei si senta a suo agio, compresa e supportata.
Non e una chiacchierata tra amici, è fondamentale che lei avverta di avere un ascolto competente.
E.....una testa ed un cuore solidi e capaci a cui affidarsi
in bocca al lupo
Rosa Camerino
Quello che mi sento di aggiungere con la mia di risposta e che trovi il coraggio e l'energia per iniziare un percorso terapeutico.
Credo sia il momento giusto per lei
Le consiglierei di iniziare con uno psicoterapeuta e, nel caso dovesse ritenerlo utile, sara' lui a consigliarle uno psichiatra per un supporto farmacologico.
Come scegliere il terapeuta?
Spesso rispondo ' a naso
Assicuratosi che abbia laurea e specializzazione, la variabile fondamentale e che lei si senta a suo agio, compresa e supportata.
Non e una chiacchierata tra amici, è fondamentale che lei avverta di avere un ascolto competente.
E.....una testa ed un cuore solidi e capaci a cui affidarsi
in bocca al lupo
Rosa Camerino
Buongiorno, dispiace leggere la sofferenza che sta vivendo. Le suggerirei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta con il quale si sente a suo agio e dal quale si senta accolta. Insieme, dopo una valutazione della sua persona, che va oltre i sintomi, potrete decidere insieme se sia il caso o meno di procedere con una visita psichiatrica per affiancare l'uso di farmaci.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Amica o Amico, .
ha ragione ad essere confusa/o, la situazione giuridica in Italia è un po' complessa: uno psichiatra è un medico specializzato in psicopatologia, e in quanto tale può esercitare la psicoterapia e prescrivere psicofarmaci. Molti psichiatri, per loro esigenza di formazione, seguono anche altre scuole di specializzazione in psicoterapia oltre i 4 anni di specializzazione post-laurea richiesti per essere un medico psichiatra. Tuttavia l'esercizio della psicoterapia è consentito anche agli psicologi (che non sono medici e non possono quindi prescrivere farmaci), dopo che abbiano seguito un percorso di 4 anni di specializzazione in psicoterapia dopo la laurea in psicologia.
In pratica, uno psicologo psicoterapeuta si rivolge spesso ad uno psichiatra se c'è bisogno di una prescrizione farmacologica, o per altre attestazioni legali.
Detto questo, veniamo al disagio che ci descrive-. da quello che leggo sta attraversando un periodo davvero difficile! Le suggerisco di non trascurarlo affato e di rivolgersi subito ad un professionista. Inizierei cercando uno psicologo psicoterapeuta, con cui valutare se c'è anche bisogno di un supporto farmacologico (gli psicofarmaci se usati in modo strategico, possono essere un'arma utilissima per abbreviare i tempi della terapia e potenziarne l'efficacia).
con i migliori auguri,
dr. Ventura
ha ragione ad essere confusa/o, la situazione giuridica in Italia è un po' complessa: uno psichiatra è un medico specializzato in psicopatologia, e in quanto tale può esercitare la psicoterapia e prescrivere psicofarmaci. Molti psichiatri, per loro esigenza di formazione, seguono anche altre scuole di specializzazione in psicoterapia oltre i 4 anni di specializzazione post-laurea richiesti per essere un medico psichiatra. Tuttavia l'esercizio della psicoterapia è consentito anche agli psicologi (che non sono medici e non possono quindi prescrivere farmaci), dopo che abbiano seguito un percorso di 4 anni di specializzazione in psicoterapia dopo la laurea in psicologia.
In pratica, uno psicologo psicoterapeuta si rivolge spesso ad uno psichiatra se c'è bisogno di una prescrizione farmacologica, o per altre attestazioni legali.
Detto questo, veniamo al disagio che ci descrive-. da quello che leggo sta attraversando un periodo davvero difficile! Le suggerisco di non trascurarlo affato e di rivolgersi subito ad un professionista. Inizierei cercando uno psicologo psicoterapeuta, con cui valutare se c'è anche bisogno di un supporto farmacologico (gli psicofarmaci se usati in modo strategico, possono essere un'arma utilissima per abbreviare i tempi della terapia e potenziarne l'efficacia).
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile utente di mio dottore,
per poter meglio comprendere cosa le stia capitando in questo momento della sua vita sarebbe il caso intraprendere un percorso di psicoterapia affidandosi ad uno psicoterapeuta. Iniziare un lavoro su di sé potrebbe aiutarla nell'accrescere le sue consapevolezze, analizzando più da vicino la funzione relazionale del suo malessere. L'indicazione è quella di non tergiversare e di iniziare quanto prima, magari trovando un professionista proprio attraverso l'ausilio della piattaforma mio dottore.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
per poter meglio comprendere cosa le stia capitando in questo momento della sua vita sarebbe il caso intraprendere un percorso di psicoterapia affidandosi ad uno psicoterapeuta. Iniziare un lavoro su di sé potrebbe aiutarla nell'accrescere le sue consapevolezze, analizzando più da vicino la funzione relazionale del suo malessere. L'indicazione è quella di non tergiversare e di iniziare quanto prima, magari trovando un professionista proprio attraverso l'ausilio della piattaforma mio dottore.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, vista la situazione descritta inizierei con un percorso di psicoterapia, per approfondire meglio la situazione ed identificare eventuali sintomi. Nel caso possa essere utile un supporto farmacologico lo/la psicoterapeuta sarà in grado di darle qualche indicazione, le due cose non si escludono.
Gentile utente, mi permetto di suggerirle senza dubbio una buona psicoterapia. La condizione che descrive con tanta cura somiglia molto ad una profonda ricerca di senso, scopo e significato nella vita, ad una fame di fiducia, in se stessa e negli altri, ad una richiesta da parte della sua anima di trovare le giuste motivazioni al suo essere qui e ora, in questa vita, con 'quel' corpo, 'quella' famiglia, 'quegli' amici, 'quelle' difficoltà e, soprattutto, 'quei' sogni nel cassetto, che hanno tanto bisogno di essere riconosciuti, aperti e liberati. La psichiatria, occupandosi del malessere mentale dal punto di vista organico, potrebbe sempre integrarla in un secondo momento, qualora la psicoterapia non desse i frutti sperati e attesi, e magari dopo l'assunzione di qualche buon rimedio naturale. Mi piacerebbe moltissimo iniziare un percorso con lei, anche on line. Nel frattempo le auguro il meglio.
Caro Utente, di solito la psicoterapia inizia con dei colloqui che servono a comprendere il contesto in cui la persona vive e la sua storia. Questa cornice serve ad inquadrare la sintomatologia e dargli un significato. Più persone possono avere gli stessi sintomi, ma la diagnosi e la prognosi possono essere molto diverse. Così anche la terapia e i suoi tempi. Se lei va da uno psichiatra (che è un medico specializzato in malattie mentali) con molta probabilità riceverà una diagnosi e delle cure farmacologiche. Molti psichiatri sono anche psicoterapeuti e in tal caso potrebbe ricevere una terapia integrata o semplicemente una psicoterapia senza necessità di fare una terapia farmacologica. Questo dipende dall'approccio dello psichiatra. Io sono una Psicologa specializzata in psicoterapia e mi avvalgo della collaborazione di ottimi psichiatri di mia fiducia. Così posso accogliere la persona con tutta la sua complessità e fare un lavoro integrato con lo psichiatra che di solito stabilisce una cura e ne valuta gli effetti con delle visite periodiche, cambiandola se gli effetti non sono quelli voluti. Lo psichiatra inoltre valuta se e come interrompere la cura, consigliando lo scalaggio per esempio. Io nel frattempo vedo la persona per parlare non soltanto dei suoi sintomi, ma anche delle sue risorse e dei suoi punti di forza. esploriamo i veri problemi che hanno generato delle difese sotto forma di sintomi, attiviamo un processo di elaborazione, di integrazione e di crescita che potrebbe nel tempo rendere inutile l'uso dei farmaci. Quindi più che fare una distinzione tra psichiatra e psicologo, la farei tra psicoterapia con o senza farmaci a seconda della diagnosi. I farmaci li prescrive lo psichiatra. Le faccio i miei migliori auguri, sperando che lei abbia trovato risposta alle sue domande.
Gentile utente, nulla racconta della sua età, quanto pesa attualmente, delle sue attitudini o altro.
Con le premesse che ha reso note direi che ragionevolmente possa prendere appuntamento con uno psicoterapeuta, il quale potrà decidere di inviarla eventualmente presso struttura di competenza.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Con le premesse che ha reso note direi che ragionevolmente possa prendere appuntamento con uno psicoterapeuta, il quale potrà decidere di inviarla eventualmente presso struttura di competenza.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione in maniera così aperta e dettagliata.
Le differenze tra uno psicoterapeuta e uno psichiatra riguardano principalmente il tipo di trattamento che possono offrire. Uno psichiatra è un medico specializzato in salute mentale e può prescrivere farmaci per trattare disturbi come ansia, depressione, o altre condizioni. Uno psicoterapeuta, invece, è specializzato in terapie psicologiche e aiuta a lavorare sui pensieri, le emozioni, e i comportamenti attraverso il dialogo e tecniche specifiche.
Da quanto descrive, sembra che i suoi disagi includano difficoltà relazionali, dubbi sulla sua identità, bisogni di attenzione, un rapporto problematico con l'alimentazione, e pensieri negativi persistenti. Questi problemi potrebbero beneficiare sia di un supporto psicoterapeutico per esplorare e comprendere meglio le cause profonde, sia eventualmente di una valutazione psichiatrica per capire se ci sia bisogno di un supporto farmacologico.
Il mio consiglio è di rivolgersi inizialmente a uno psicoterapeuta per esplorare i suoi pensieri e sentimenti e lavorare su strategie di gestione emotiva. Se durante la terapia emergerà che ci potrebbe essere la necessità di un supporto farmacologico, il terapeuta potrà consigliarle di consultare uno psichiatra.
Prendersi cura di sé è il primo passo per affrontare questi problemi, e cercare aiuto è già un segnale di grande forza e coraggio.
D.ssa Raileanu
Le differenze tra uno psicoterapeuta e uno psichiatra riguardano principalmente il tipo di trattamento che possono offrire. Uno psichiatra è un medico specializzato in salute mentale e può prescrivere farmaci per trattare disturbi come ansia, depressione, o altre condizioni. Uno psicoterapeuta, invece, è specializzato in terapie psicologiche e aiuta a lavorare sui pensieri, le emozioni, e i comportamenti attraverso il dialogo e tecniche specifiche.
Da quanto descrive, sembra che i suoi disagi includano difficoltà relazionali, dubbi sulla sua identità, bisogni di attenzione, un rapporto problematico con l'alimentazione, e pensieri negativi persistenti. Questi problemi potrebbero beneficiare sia di un supporto psicoterapeutico per esplorare e comprendere meglio le cause profonde, sia eventualmente di una valutazione psichiatrica per capire se ci sia bisogno di un supporto farmacologico.
Il mio consiglio è di rivolgersi inizialmente a uno psicoterapeuta per esplorare i suoi pensieri e sentimenti e lavorare su strategie di gestione emotiva. Se durante la terapia emergerà che ci potrebbe essere la necessità di un supporto farmacologico, il terapeuta potrà consigliarle di consultare uno psichiatra.
Prendersi cura di sé è il primo passo per affrontare questi problemi, e cercare aiuto è già un segnale di grande forza e coraggio.
D.ssa Raileanu
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