Salve. Chiedo un consulto a proposito della mia situazione. A fine maggio, ho avuto un cambio di p
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Salve.
Chiedo un consulto a proposito della mia situazione.
A fine maggio, ho avuto un cambio di pressione, cosa che non avevo mai avuto e che mi ha fatto spaventare.
Ho fatto anche controlli cardiologici andati tutto bene.
Da lì, però, la situazione è via via peggiorata.
Costante ansia, controllo della pressione e del battito cardiaco continua e paura di morire da un momento all'altro.
Dopo circa un mesetto passato così, ho tirato fuori la forza presente dentro di me e ho smesso di fare tutto ciò, sapendo di essere sano.
Passata questa paura, ho iniziato ad avere paura di impazzire, perché comunque non ero mai tranquillo, sempre ansia, pensieri strani sulla funzione del cervello, sul linguaggio e cose così.
Poi ho fatto ricerche su internet, sbagliando ovviamente, e ho letto di derealizzazione, schizofrenia e malattie del genere che mi hanno creato ancora più ansia in quanto mi domandavo se fossi anch'io in quelle situazioni, quasi autoconvincendomi.
Poi è arrivata la paura di dimenticare le cose, di dimenticarmi dei miei genitori, di chi sono, di come si parla, di come si legge e cose del genere e anche qua quasi convincendomi di avere questi problemi, tant'è vero che quando parlo o leggo mi fa strano. Poi provo a mettere alla prova la mia memoria e questo mi carica ancora più ansia.
Ovviamente, so bene che si tratta solo ed esclusivamente di pensieri, che non sono la realtà, però quando ci penso mi carico di ansia e paura. Credo proprio che c'entri l'ansia con tutto questo. Tant'è vero che
ho parlato di ciò con una psicoterapia tramite un numero verde messo a disposizione dalla regione e mi ha detto che si tratta di pensieri causati dall'ansia che, da quel cambio di pressione, non è più passata.
Mi ha anche assicurato che da come ragiono e parlo non sono assolutamente pazzo, in quanto faccio discorsi razionali e sensati.
Parlare con lei mi aiuta, però questa situazione, questi pensieri, queste paure, questo ruminare, che, ripeto, sono del tutto senza senso e frutto della mia immaginazione, anche perché ho 22 anni e quindi problemi di Alzheimer non ne ho, non passano. Detto ciò, quando ho la testa occupata, quando sono distratto, quando sto facendo attività fisica e anche la sera, questi pensieri, ansia e paure ci sono maggiormente durante il giorno, sono tranquillo.
Voi cosa ne pensate?
Cosa dovrei fare?
Avete consigli su come gestire questo mio momento?
Cordiali Saluti
Chiedo un consulto a proposito della mia situazione.
A fine maggio, ho avuto un cambio di pressione, cosa che non avevo mai avuto e che mi ha fatto spaventare.
Ho fatto anche controlli cardiologici andati tutto bene.
Da lì, però, la situazione è via via peggiorata.
Costante ansia, controllo della pressione e del battito cardiaco continua e paura di morire da un momento all'altro.
Dopo circa un mesetto passato così, ho tirato fuori la forza presente dentro di me e ho smesso di fare tutto ciò, sapendo di essere sano.
Passata questa paura, ho iniziato ad avere paura di impazzire, perché comunque non ero mai tranquillo, sempre ansia, pensieri strani sulla funzione del cervello, sul linguaggio e cose così.
Poi ho fatto ricerche su internet, sbagliando ovviamente, e ho letto di derealizzazione, schizofrenia e malattie del genere che mi hanno creato ancora più ansia in quanto mi domandavo se fossi anch'io in quelle situazioni, quasi autoconvincendomi.
Poi è arrivata la paura di dimenticare le cose, di dimenticarmi dei miei genitori, di chi sono, di come si parla, di come si legge e cose del genere e anche qua quasi convincendomi di avere questi problemi, tant'è vero che quando parlo o leggo mi fa strano. Poi provo a mettere alla prova la mia memoria e questo mi carica ancora più ansia.
Ovviamente, so bene che si tratta solo ed esclusivamente di pensieri, che non sono la realtà, però quando ci penso mi carico di ansia e paura. Credo proprio che c'entri l'ansia con tutto questo. Tant'è vero che
ho parlato di ciò con una psicoterapia tramite un numero verde messo a disposizione dalla regione e mi ha detto che si tratta di pensieri causati dall'ansia che, da quel cambio di pressione, non è più passata.
Mi ha anche assicurato che da come ragiono e parlo non sono assolutamente pazzo, in quanto faccio discorsi razionali e sensati.
Parlare con lei mi aiuta, però questa situazione, questi pensieri, queste paure, questo ruminare, che, ripeto, sono del tutto senza senso e frutto della mia immaginazione, anche perché ho 22 anni e quindi problemi di Alzheimer non ne ho, non passano. Detto ciò, quando ho la testa occupata, quando sono distratto, quando sto facendo attività fisica e anche la sera, questi pensieri, ansia e paure ci sono maggiormente durante il giorno, sono tranquillo.
Voi cosa ne pensate?
Cosa dovrei fare?
Avete consigli su come gestire questo mio momento?
Cordiali Saluti
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Scrive di essere una persona ansiosa e intimorita, quindi credo che un percorso psicologico possa aiutarla a ritrovare la serenità interiore. Inoltre, eviti di cercare le informazioni su internet, sarebbe più funzionale confrontarsi direttamente con un professionista.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Salve dal modo in cui narra gli eventi di vita ed i sintomi sembra improbabile la presenza di un disturbo legato alla "schizofrenia e malattie del genere". In ogni caso è sicuramente opportuno un consulto con uno psicoterapeuta per valutare la situazione psicologica e concordare le eventuali ulteriori attività. Un cordiale saluto
Buonasera, grazie per la condivisione di questo suo vissuto. Descrive una condizione ansiosa che si può esplorare attraverso un percorso di psicoterapia.
Un caro saluto Dott.ssa Laura Perdisci
Un caro saluto Dott.ssa Laura Perdisci
Caro ragazzo, grazie per aver condiviso la tua esperienza in modo così dettagliato. Dato il malessere che stai sperimentando, ti consiglierei di iniziare un percorso di psicoterapia strutturato. Il rimuginio e i dubbi "ossessivi" che hai sono sintomi di cui vale la pena prendersi cura. Hai già fatto un passo importante chiamando il numero verde e credo che tu abbia e stia facendo una cosa buona per te nel chiedere aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinna
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinna
Buonasera, non immagini quante riflessioni mi ha scatenato la sua richiesta di consulto. Sta affrontando alla grande la sua difficoltà e chiamare il numero verde è stato un passo importante, così ha già potuto approcciarsi con un collega. Ebbene si allontani dalla idea di trovare per forza una diagnosi e si affidi ad un buon percorso terapeutico. Mi rendo a disposizione se vuole. Saluti
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Buon giorno. In primo luogo vorrei tranquillizzarla rispetto al timore di essere "pazzo". D'altra parte dalle sue parole, molto chiare e dettagliate, traspare uno stato notevole e penalizzante disagio.
Sono del parere che ci sia bisogno, per affrontare e risolvere questo mal-essere, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che lo generano. E' opportuno, inoltre, che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire alla persona i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io - medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera in cui credo fermamente sulla base degli ottimi risultati raggiunti. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per psicoterapie on line. Cordiali saluti!
Sono del parere che ci sia bisogno, per affrontare e risolvere questo mal-essere, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che lo generano. E' opportuno, inoltre, che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire alla persona i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io - medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera in cui credo fermamente sulla base degli ottimi risultati raggiunti. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per psicoterapie on line. Cordiali saluti!
Gentile utente di mio dottore,
i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è di tipo farmacologico, psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è di tipo farmacologico, psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Gentile utente, la situazione in cui si trova capita spesso. Basta un piccolo o grande problema di salute a metterci in una posizione di ipervigilanza, pronti ad affrontare il peggio.
L'ipervigilanza è sana se dura il giusto ma se continua ( con il rimugino,la ricerca di nuovi sintomi o possibili malattie) non va bene. E non perché ci sia una schizofrenia ( le sue capacità di analisi mi pare buona). Mi chiedo invece quanto nella vita abbia sempre imparato a cavarsela da solo? Quanto è antica questa cura di sé? Perché se fin da bambino siamo stati abituati all'autonomia,forse la nostra ipervigilanza ci ha salvato in passato . In tal caso dovremmo capire invece come modularla in base alla situazione e alla sua gravità. Per questo, le consiglio una psicoterapia. Per scoprire come cogliere i segnali che le suggeriscono di far scattare la lotta e cogliere i segnali che le suggeriscono invece di fermarsi e rilassarsi
L'ipervigilanza è sana se dura il giusto ma se continua ( con il rimugino,la ricerca di nuovi sintomi o possibili malattie) non va bene. E non perché ci sia una schizofrenia ( le sue capacità di analisi mi pare buona). Mi chiedo invece quanto nella vita abbia sempre imparato a cavarsela da solo? Quanto è antica questa cura di sé? Perché se fin da bambino siamo stati abituati all'autonomia,forse la nostra ipervigilanza ci ha salvato in passato . In tal caso dovremmo capire invece come modularla in base alla situazione e alla sua gravità. Per questo, le consiglio una psicoterapia. Per scoprire come cogliere i segnali che le suggeriscono di far scattare la lotta e cogliere i segnali che le suggeriscono invece di fermarsi e rilassarsi
Salve. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a chiarire le cause della sua angoscia. Elaborando i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo potrà stimolare la fiducia in sé che lentamente l'alleggerirà da un angoscia così condizionante. Distinti saluti
Salve i pensieri ossessivi sono pensieri che si impongono anche contro la nostra volontà. Le consiglio di fare un percorso psicoterapeutico ed anche un percorso di meditazione. Nello specifico la mindfulness per la riduzione dello stress.
Dott.ssa milvia verginelli
Dott.ssa milvia verginelli
Buonasera, I pensieri che fa non sono senza senso, al contrario, ciò su cui si orienta la sua immaginazione ha a che fare con lei e con dettagli che inconsciamente per lei hanno un valore. L'insieme di questi scenari particolari: impazzire, perdere alcune funzioni cerebrali legate al linguaggio ( quindi alla possibilità di comunicare) o alla memoria(quindi alla perdita di legami significativi come quello con i suoi genitori), questi scenari persistenti, dicevo, possono essere analizzati per poter trovare una collocazione consapevole meno invadente. Le suggerisco, per tanto, di investire in un percorso psicoterapeutico continuativo. Un saluto. Daniela Bianchi
Salve. Il modo in cui elabora i segnali del corpo e della mente mi fa pensare che lei troverebbe un grande sollievo e giovamento da un percorso a mediazione corporea. Le auguro di trovare presto lo specialista che fa al caso suo. Non esiti a contattarmi anche online. Cordiali cordiali. Dottor Emanuele Grilli.
Caro utente, grazie per aver condiviso in modo così dettagliato il suo vissuto.
A mio parere i suoi pensieri e le sue angosce riconducono al disturbo d'ansia da malattia, cioè l' ipocondria. L’aspetto farmacologico è sicuramente utile ed è una stampella però andrebbe associato alla psicoterapia.
Attraverso questo percorso potrà comprendere e prendere consapevolezza dei suoi processi mentali e delle sue risorse per fronteggiare le difficoltà.
Non esiti a contattarmi in privato se avesse bisogno di chiarimenti.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
A mio parere i suoi pensieri e le sue angosce riconducono al disturbo d'ansia da malattia, cioè l' ipocondria. L’aspetto farmacologico è sicuramente utile ed è una stampella però andrebbe associato alla psicoterapia.
Attraverso questo percorso potrà comprendere e prendere consapevolezza dei suoi processi mentali e delle sue risorse per fronteggiare le difficoltà.
Non esiti a contattarmi in privato se avesse bisogno di chiarimenti.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gentile utente, direi che l'indicazione di una psicoterapia sia la più adatta. Cerchi uno psicoterapeuta con il quale iniziare un percorso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, sono convinta che proprio grazie alla sua attenzione al come si sente un buon percorso di psicoterapia faccia al caso suo. Sappia che i pensieri sono sempre derivati da come siamo situati emotivamente e non vengono dal nulla. Se alla base c'è uno stato di ansia prolungato anche i pensieri avranno come tema l'angoscia di qualcosa. Si trovi uno spazio per affrontare la sua esistenza, vista la giovane età sarebbe un buon investimento per un futuro più sereno.
Sono a disposizione se lo ritiene opportuno.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Sono a disposizione se lo ritiene opportuno.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, grazie per aver condiviso il suo stato d'animo. Seppur è impossibile fare una diagnosi senza effettuare dei colloqui, da quello che scrive la sua condizione sembra più una situazione di ansia. Ritengo che un percorso terapeutico possa aiutarla sia a comprendere meglio quelllo che le sta accadendo che a trovare nuove modalità di gestire questo stato psicologico. Buona serata, in caso lo ritenesse opportuno sono a dispozione Emanuela Barbarito,
Buongiorno , non è possibile fare una diagnosi in questo modo , poiché servono dei colloqui psicologici per poter fare una diagnosi accurata . Però le posso dire che, da quello che lei scrive e da come lo scrive , escluderei una schizofrenia , poiché in lei è presente una consapevolezza dei suoi problemi ed un senso di realtà . Capisco il disagio e la preoccupazione che ha e per questo per provare a sentirsi meglio e a ritrovare un po’ di benessere , analizzerei i suoi pensieri , le sue paure e cercherei capirne anche l’origine attraverso un consulto psicologico ed una eventuale psicoterapia . Dott. Alessia Greco
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