Salve,chiedo per mio marito. A settembre dell' anno scorso ha cominciato ad avere depressione ,"dov

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Salve,chiedo per mio marito.
A settembre dell' anno scorso ha cominciato ad avere depressione ,"dovuta"ad un attacco di panico e allucinazioni.
Ci siamo recati da una psichiatra ,e li ha somministrato diversi farmaci tra cui il Depakin unico che ricordo in questo momento .( Ha anche sbagliato una volta a dare un farmaco per poi rendersi conto e dirci "menomale non è successo niente")
All'inizio mio marito accusava malessere generale tra cui ansia rabbia e ad avere pensieri ossessivi come se qualcuno lo stesse prendendo in giro.
Dopo circa un mesetto è riuscito a ristabilirsi e a trovare un po' di benessere,ad essere più calmo.
A questo punto comincia a prendere RISPERDAL da 3mg meta la mattina e una intera la sera.
All'inizio riuscivamo ad avere incontri con la psicologa sempre nello stesso centro ogni settimana e vedevo mio marito dopo aver finito questa seduta molto felice e molto sereno
Dopo 3 mesi la dottoressa ha abbassato la pastiglia ad una solo la sera anche perché lui accusava troppa stanchezza e non riusciva a reagire agli stimoli .
Poi questo centro ha chiuso causa trasferimento,quindi non siamo riusciti per un mese a vederci ne con la psichiatra ne con la psicologa; riaperto il centro la dottoressa ha abbassato la pastiglia a metà e un pezzettino .
In questi mesi il mio compagno ha trovato lavoro proprio per darsi anche una spinta in più ,anche se è un lavoro molto pesante e quindi penso incida anche questo a livello di stanchezza fisica oltre la pastiglia.
Da due mesi a questa parte ho notato un forte calo di emotività in lui,faceva fatica ad uscire e non voleva parlare volentieri ,la sua routine era lavoro pranzo divano pastiglia e letto .
Mi ritengo una persona molto determinata nella mia vita ,e vedendo mio marito in questo stato come se fosse in una bolla ,ho cercato di parlare con la psichiatra,facendoli presente che lo vedevo così e avevo paura che questo farmaco dovesse prenderlo per sempre e che non potesse guarire mai .La dottoressa forse mi ha interpretato male ,non so ma mi ha risposto dicendomi che il problema della pastiglia era il mio che sa che è difficile fare progetti in questi momenti e che una ricaduta potrebbe essere rischiosa .
A dirvi la verità non mi ha dato neanche un briciolo di speranza,ma non perché dovesse darmelo ma almeno uno spiraglio di luce o un obbiettivo.
Ne ho parlato con il mio compagno e abbiamo provato a togliere quel pezzettino che era minuscolo e lasciare metà pastiglia la sera .
Fin qui tutto bene ,tutti in famiglia hanno riscontrato un miglioramento in lui, lui vuole uscire ha ripreso amicizie e ha più spirito di vita.
Questa situazione è durata per 2, settimane e mezzo .
Qualche giorno fa ha accusato un po' di mal di testa e qualche dolore al petto,scomparso dopo poco .
Per questo ho chiesto a questa dottoressa se fosse legato anche al cambiamento di stagione e facendoli presente quanto avevamo provato con la pastiglia.
Mi ha risposto dicendomi che STO abbassando la terapia troppo velocemente e che è rischioso,che va preso prima il farmaco e poi si pensa alla psicologa e che dovessi prendere io un appuntamento con lei.
In tutto questo da parecchio tempo non abbiamo più incontri con la psicologa ,forse mio marito ha avuto giusto 10 sedute da quasi 8 mesi.
Ho sempre dovuto chiamare esaustivamente io per prendere appuntamento e per avere colloqui con la psichiatra,tutto questo fa parte di un Asl quindi non a pagamento .

Non metto in dubbio le capacità di un dottore specializzato in quanto io non ho studiato questo ,non mi permetterei di fare a modo mio .
Ma quello che mi preoccupa e se stiamo procedendo bene o magari e il caso di sentire un parere diverso ?
Io che vivo il mio compagno ogni giorno vedo sia i miglioramenti negativi che quello positivi ,ma sento che la dottoressa a volte si è basata su quello che dicevo io ,ho detto sempre la verità anche quando avrei voluto togliere certi farmaci perché lo vedevo troppo stanco ma capivo che c'era bisogno .
Mi ha chiesto solo una volta un elettrocardiogramma chiedendomi del qtc e poi mi ha detto che avremmo dovuto rifarlo ma ancora non me lo ha chiesto a distanza di 6 mesi .
Quello che mi chiedo è,ci sono dei mesi da rispettare per abbassare la pastiglia ? Ad esempio tra 6 mesi abbassa un po' e tra altri 6 ancora un po' .
È giusto riprendere quel pezzettino che avevamo tolto dopo 2 settimane e che avevamo visto miglioramenti ?Anche perché ieri quando il mio compagno lo ha ripreso ha notato una stanchezza diverse rispetto alle ultime due settimane
Mi trovo in una situazione difficile in quanto il mio compagno non è mai stato così e vederlo in questo modo mi fa mortificare ,ma detto questo non mi arrendo e cerco sempre di spronarlo in ogni modo .
Attendo vostri pareri riguardo quello che vi ho raccontato.
Grazie distinti saluti
Salve, la terapia farmacologica è una terapia individuale ceh va adattata alla singola persona. A volte le risposte soggettive e individuali non sono del tutto prevedibili e bisogna effettuare regolari controlli proprio per questo motivo. E' quindi difficile darle delle tempistiche oggettive sulla riduzione della posologia di un farmaco. Mi sembra inoltre che sia venuto a crearsi un problema di comunicazione con la dottoressa probabilemente dovuto a dei fraintendimenti, per cui vi consiglio di discuterne direttamente con la dottoressa.
Spero di essere stato chiaro

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