Salve, chiedo aiuto ai Dottori perché mi trovo in uno stato di prostrazione mentale che ormai va av

17 risposte
Salve,
chiedo aiuto ai Dottori perché mi trovo in uno stato di prostrazione mentale che ormai va avanti da mesi.
in breve, penso che c'è qualcosa che non va con i miei pensieri sessuali e penso tutto il tempo di essere anormale per le mie fantasie. Ho poco piu' di 20 anni, in adolescenza non c'è mai stata opportunità di chiarire i miei dubbi, e mi ritrovo oggi con questi problemi e ovviamente mi vergogno mortalmente di parlarne. Infatti, se questo sito non fosse in anonimo, non starei scrivendo nemmeno qui.
Cioè, da un lato mi piacerebbe affrontarli con uno psicologo e risolverli definitivamente perché sono stanco, ma dall'altro, ci sono 3 ragioni che mi impediscono di farlo: 1 mi vergogno di parlare della mia sessualità con un estraneo, 2 lo trovo un argomento personalissimo, anzi il piu' personale che esista, e se ne parlo con uno psicologo, ho timore di dargli potere su di me e sulla mia vita (mi spiego: so che ovviamente gli psicologi sono tenuti al segreto professionale, ma nonostante questo mi dà fastidio che un altro sappia le fantasie che ho o quali porno guardo, e non c'è nemmeno il fattore "ripagare con la stessa moneta", nel senso che io gli parlo di me, ma mica lui mi parlerà di lui!!!) 3 e ultima ragione, vedo che gli altri ragazzi convivono tranquillamente con i loro problemi senza parlarne (non tutti ma la maggior parte è così) e quindi parlandone con uno psicologo mi sentirei "diverso" dagli altri e quindi da meno.
Sinceramente non so che fare, mi hanno detto che gli psicoterapeuti sono preparati ad affrontare argomenti di sessualità e quindi per risolvere i miei problemi un tentantivo lo vorrei fare... il punto è che dopo, se anche riesco a risolvere il problema, vorrei che lo psicologo non conservasse i dati relativi a me, vorrei che dimenticasse tutto di me. E' come se vorrei che mi cancellasse dalla memoria. Come posso fare per affrontare la situazione?
Chiedo scusa se mi sono espresso male ma questi sono i dubbi che ho. Ringrazio tutti quelli che mi risponderanno!
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, i suoi dubbi sono più che legittimi. In terapia si parla della propria vita, e questo se necessario include anche la sessualità. Sono tematiche estremamente intime e importanti per il benessere personale. La relazione con un terapeuta si costruisce su un patto di ben preciso di riservatezza assoluta. Il terapeuta non usa quello che gli viene confidato per avere potere sull'altro, questo è anche sancito dal codice deontologico che siamo tenuti a seguire. La posizione del terapeuta è di accompagnamento del paziente alla scoperta dei motivi del disagio e della direzione per la risoluzione del problema presentato. Ciò che viene confidato viene custodito attentamente anche alla fine della terapia per poi essere cancellato.
Il fatto che "gli altri non ne hanno bisogno dello psicologo" , cosa di cui non può avere la certezza, non è di grande aiuto per la propria vita personale. Ognuno può aver bisogno di qualcosa di diverso in momenti diversi della vita, è sempre così, in tutti gli aspetti dell'esistenza.
Affrontare se stessi, cosa a cui siamo tutti destinati, è cosa comune e certamente non definisce chi è vincente o meno. Il metodo con cui ognuno risolve i propri problemi non deve necessariamente essere confidato agli altri.
Prendere una decisione su di se può non essere facile, ma ha fatto bene intanto a scrivere qui riguardo ai suoi dubbi.
Se ha necessità di altri chiarimenti rimango a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

Caro anonimo 20nne,
messa così, non ci sono possibilità, qualsiasi opzione è impraticabile!
Quando lavoro con persone estremamente sensibili al giudizio e, fondamentalmente, molto autocritici, introduco quella che definisco la "seconda clausola di sicurezza" per il paziente.
Questa consiste nell'accedere e promuovere il dialogo fra le Parti Interiori, come ad es. la Parte che produce il sintomo (le immagini/fantasie) con la Parte che giudica ciò come inammissibile.
Il tutto con la regola che il contenuto del dialogo possa essere a me sconosciuto, mentre io aiuto il paziente nel favorire il dialogo stesso fra le parti.
Ciò permette a me di agevolare i processi di autoconsapevolezze e cambiamento senza che sia a conoscenza dei contenuti.
Le consiglio di cercare nella sua zona un terapeuta che sappia lavorare con le Parti e che accetti questa clausola.
La prima clausola di salvaguardia consiste nella capacità di accedere ai contenuti interni, da parte del paziente, stando ad occhi chiusi e lavorando con immagini mentali che provengono dal passato, non puntando solamente sulle componenti verbali della terapia.
Le auguro il meglio.
Cordialmente.
Ivano Ancora.
Potrebbe essere molto curativo per lei, fare l'esperienza di osservare che un essere umano riesce ad accogliere, magari con molta serenità quei pensieri che per lei sono così pesanti e fonte di grande vergogna. Condividendoli potrà trovare un punto di vista diverso dal suo sui sui pensieri e magari scoprire che non sono così carichi di negatività così come lei li rappresenta. Faccia un atto di coraggio. Tenere dentro di se quel fardello non può crearle altro che sofferenza. Buona serata, Bruno Ramondetti
Buonasera, comprendo le difficoltà nell' accedere ad un percorso psicologico.Lo psicoterapeuta è assolutamente tenuto ad una rigorosa privacy nei confronti dei contenuti espressi dal paziente. È difficile parlare di argomenti ritenuti sconvenienti e indicibili ..ma non c è niente dell' animo umano che sia così indicibile e condannabile La condanna in primis appartiene fortemente a lei e credo che sia estremamente utile porterai liberare da questi pesanti fardelli..Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, tutte queste domande e dubbi non sono solo suoi. Quindi stia sereno, non deve per forza raccontare tutto e subito. Si affidi e si prenda il suo tempo. Come terapeuta sono la prima che chiede di essere studiata, scrutata, daltronde la buona riuscita di una terapia è basata sulla relazione. Provare per credere! Posso aspettarla? Sono fiduciosa. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
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Salve. Di ciò che scrive, mi colpisce il senso di vergogna e la paura del giudizio che le impediscono di confrontarsi con un professionista che possa aiutarla a fare chiarezza sul suo vissuto confuso in relazione alla sessualità. Distinti saluti.
Salve forse dovrebbe spostare la sua attenzione sul disagio che prova e stabilire se vuole rimanere in questa situazione o lavorare per tentare di modificarla. In merito alle questioni sulla dipendenza e sulla riservatezza lei ha sicuramente già accennato a quelli che sono gli obblighi stabiliti con regolamenti e leggi e sono proprio delle professioni sanitarie. Pertanto forse il problema non è la norma che regola il segreto professionale ma la scelta di cui si accennava all'inizio ovvero rimanere fermi o cambiare o forse collaborare o fare da soli. Purtroppo in questo tipo di situazioni di tipo psicologico il fare da soli è sempre una scelta poco opportuna mentre lavorare con un'altra persona presenta dei vantaggi molto importanti. Ora la scelta è solo sua ovvero contattare un professionista e iniziare un lavoro o rimanere in questa condizione che le provoca disagio. Sicuramente su questo sito potrà trovare un professionista qualificato con cui chiedere un consulto ed iniziare valutando la sua situazione per poi stabilire con lui le eventuali o ulteriori attività. Un cordiale saluto
Gentile utente di mio dottore,

potrebbe esser arrivato il momento di cominciare una psicoterapia al fine di poter meglio approfondire le problematiche di cui parla. Non può da solo risolvere situazioni di questo tipo, necessita dell'intervento di un professionista.
Non perda altro tempo, contatti uno specialista magari proprio attraverso l'ausilio di mio dottore, vedrà con il tempo riuscirà a ritrovare la serenità che merita.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Attenzione a non porre una domanda impossibile. "aiutami senza che te lo dica". Il primo punto che può affrontare dal punto di vista terapeutico è il poter chiedere aiuto. Questo non può accadere da anonimo perchè vuol dire non impegnarsi prima di tutto con se stesso. Detto questo, dalle poche informazioni che si evincono, la tematica sessuale sembrerebbe secondaria rispetto a tratti della personalità che le impediscono/rendono difficile chiedere aiuto e che potrebbero essere l'oggetto del trattamento.
Buongiorno,
gli psicologi e psicoterapeuti possono parlare anche della componente sessuale della persona, sempre nella misura di quel che lei sa e vuol condividere. Non ci sono obblighi e pensi che si può far terapia anche mantendo certi segreti.
Si condividono saperi e teorie, non si fa predica in psicoterapia e semmai si scopre la propria unicità imparando a non giudicarsi.
Un cordiale saluto
dott.ssa Marzia Sellini
Capisco le preoccupazioni... Gli psicologi, ha ragione lei, sono tenuti al segreto professionale, sono addestrati a parlare di cose intime e, inoltre parlano di fragilità di ogni tipo tutti i giorni!! Molti di noi non scrivono nulla riguardo alle confessioni loro concesse... gli altri ragazzi, anche loro, avrebbero qualcosa da confessare mi creda... Non è facile avere 20 anni oggi...
Salve, non deve vedere lo psicologo come un estraneo ma come uno " strumento" per risolvere il suo problema e condurla verso una vita con una qualità decisamente migliore. In merito ai " dati". stia tranquillo che nessuno di noi ha interesse nel diffonderli oltre a essere una grave azione che può condurre alla radiazione dall'albo e conseguenti problemi penali. Per concludere, non creda di essere l'unico al mondo ad avere fantasie sessuali particolari e parlarne con un professionista può aiutarla nel chiarire il tutto. Cordiali saluti. Studio Professor Antonio Popolizio
Salve, mi sento di dirle che il problema iniziale che vive non è tanto, almeno per le informazioni che scrive, la sessualità o su che siti porno va, ma è la profonda vergogna che vive in merito alle sue fantasie sessuali. Non è tanto un discorso di se il professionista , cosa ovvia, mantenga una privacy, ma il suo convivere con la sua vergogna in merito alla sua sfera sessuale nella sua vita al di fuori di uno studio di psicoterapia. Nessuno può darle una mano se lei non prova a superare la barriera della vergogna, e le dico con franchezza che a nessun professionista interessano i suoi aspetti personali ed intimi se non per aiutarla ad affrontare le sue difficoltà nella sua vita.
Gentile utente, mi sembra che nella sua domanda, il focus si sia spostato completamente da una questione di tipo sessuale (a cui accenna solamente), ad una relativa a come lei vorrebbe stare nella relazione con l'altro (lo psicologo, in questo caso).
E questa seconda questione, sembra starle particolarmente a cuore ed attivarla molto. Credo che potrebbe provare a contattare uno psicologo facendo presente da subito questi dubbi, in modo da affrontare direttamente tali questioni con lui.
Potrà poi decidere se proseguire o meno nella terapia...
Un caro saluto
Buonasera, non dice in cosa consista la sua difficoltà nonostante sia in anonimato, è quasi come se ne fosse geloso. A parte questo feedback che lascia il tempo che trova, ritengo che se ha voglia di superare i suoi ostacoli può anche rivolgersi ad un terapeuta online o in una città vicina. Forse potrebbe aiutarla ad aprirsi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Capisco quanto sia difficile per lei affrontare questi pensieri e sentire un senso di vergogna riguardo alla sua sessualità. È importante che lei si prenda il tempo di comprendere che i pensieri e le fantasie sessuali, per quanto possano sembrare confusi o imbarazzanti, sono normali e fanno parte della crescita e della scoperta di sé. La terapia breve strategica potrebbe essere un valido supporto per affrontare queste difficoltà in modo mirato e senza sensi di colpa.

Le suggerisco di considerare la terapia come uno spazio sicuro e non giudicante, dove il terapeuta è un professionista che lavora esclusivamente per aiutarla a risolvere il suo disagio, senza condividerlo con nessun altro. Potrebbe essere utile, ad esempio, iniziare a esplorare il tema della vergogna e del disturbo che sente attraverso una “strategia di normalizzazione”: parlare delle sue fantasie senza etichettarle come “anormali”, imparando ad accettarle come parte di sé. Inoltre, potremmo lavorare insieme su come superare il timore del giudizio, separando la parte professionale (l’aiuto del terapeuta) dalla parte personale (le sue esperienze).

Per quanto riguarda il trattamento delle informazioni, il terapeuta è vincolato dal segreto professionale, quindi qualsiasi cosa lei condivida sarà protetta. Nel tempo, questa consapevolezza potrebbe ridurre il suo disagio e permetterle di affrontare serenamente i suoi pensieri sessuali senza il timore di essere "diverso" dagli altri.

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