Salve, chiedo a voi pareri, in quanto dopo consultazione con vari pediatri non ne sono venuta ancora

2 risposte
Salve, chiedo a voi pareri, in quanto dopo consultazione con vari pediatri non ne sono venuta ancora fuori. Ho una bimba di 6 mesi, da poco abbiamo cominciato a darle frutta e pappa a pranzo, come da indicazioni del pediatra. Sono circa 10/15 giorni che prende meno latte del solito, a fronte dei 180/200 ml soliti ne assume circa 100/120 ml e poi rifiuta il biberon, anche arrabbiandosi. Dorme tutta la notte e a colazione la quantità è sempre 100/120, nonostante sia digiuna. La bimba è attiva e giocherellona come sempre, al momento ha solo il nasino un po’ tappato, ma è in salute. Cosa potrebbe essere? C’è da preoccuparsi? Ringrazio anticipatamente.
Buongiorno, ci possono essere periodi di inappetenza soprattutto nel secondo semestre di vita, legati a vari fattori: dentizione, rallentamento fisiologico della crescita, piccoli malesseri o virosi minori asintomatiche (o quasi), quello che conta è lo stato di salute e benessere generale e il mantenimento di una crescita adeguata nel tempo. Dal momento che la bambina sta bene io attenderei cercando di stimolarla molto sull’alimentazione complementare.
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Buongiorno. Concordo con il Collega sopra. Lo svezzamento è un periodo della vita molto particolare: non è solo l'inizio dell'alimentazione semi-solida o solida, ma anche un momento di crescita e sviluppo fisico e psichico (si lascia via via andare il latte, perchè "è il momento di diventare grandi"!). Spesso una diminuzione dell'appetito per il latte, con dei rifiuti o delle diminuzioni di quantità di latte assunto, precede l'inizio dell'introduzione delle pappe. Questo segnale mandato dal/la piccolo/a è proprio indice che è il momento di cambiare, di crescere. Non si crucci pertanto di come si sta comportando sua figlia. La cosa importante è che la crescita ponderale sia regolare e le condizioni generali della bambina siano buone e non vi siano altri sintomi. Inoltre sempre fondamentale è l'evetuale consulto del proprio pediatra, che conosce bene la bambina sin dalla nascita e rimane pertanto sempre il punto di riferimento per lei.

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