Salve buongiorno volevo condividere la mia situazione ed eventualmente ricevere dei pareri, ho 27 an

19 risposte
Salve buongiorno volevo condividere la mia situazione ed eventualmente ricevere dei pareri, ho 27 anni sono al sesto mese di gravidanza e convivo felicemente con il mio compagno, premetto che ho sempre avuto dei genitori abbastanza rigidi anche se con il tempo le cose sono un po’ cambiate l’unica cosa che non è cambiata è il comportamento di mia madre nei miei confronti, non ho mai avuto un rapporto di “madre amica”, non c’è mai stato dialogo fondamentalmente e questo mi rattrista tantissimo perché tutt’ora sento che mi manca una figura materna dove posso parlare tranquillamente dei miei problemi o solo per confidarmi, poi viene quasi ogni giorno a pulire nella mia casa perché lei crede che io non sono del tutto autosufficiente o crede che le faccende non riesca a farle bene come dice lei praticamente mi tratta come una 18 enne o peggio, io a 27 anni sono più che pronta a svolgere le mie faccende domestiche o essere responsabile in qualsiasi situazione, quello che non capisco è il mondo in cui tratta mia sorella che abita con i miei genitori, forse perché lavora ?.. io attualmente sono all’ ultimo anno di università e con l arrivo di mia figlia il raggiungimento della laurea si allungherà purtroppo, ma forse non si tratta neanche di questo, il modo in cui lei da affetto a mia sorella in modo più dolce apprensivo e sorridente lei non lo ricambia nei miei confronti perché con me ha sempre un atteggiamento autoritario non mi chiede mai come sto anche quando sto abbattuta, mai una volta che mi chiede come precede la mia gravidanza nulla, non posso dire che non c’è mai stata perché gli aiuti materiali comunque l ho ricevuti , ma a me manca l’affetto che lei da a mia sorella, di confronto di dialogo di armonia, questa situazione poi si riflette nel mio umore perché la mattina sono sempre triste e mi chiedo cosa ho sbagliato cosa ho fatto di male, ho provato a cercare di parlarne ma poi vedo che da parte sua non c’è interesse nel sapere come sto come mi sento e allora mi rifiuto di parlarne, spero che qualcuno sappia darmi dei consigli, cordiali saluti Ilaria.
Salva Ilaria, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in alto punto ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Buonasera Signora, le sue perplessità sono più che legittime, occorre , in modo puntuale e significativo evolvere questi vissuti di squalifica e invadenza in un rapporto empatico e di supporto tra lei e sua madre. Le consiglio una terapia familiare per riequilibrare le funzioni e esprimere i suoi vissuti in modo sereno e accogliente. Cordialmente Dottoressa Mirella Pepi
Gentilissima, nella mia esperienza sistemico familiare accade che ci siano alleanze, preferenze, sotterranee o manifeste, ma l'amore che prova un genitore per una figlia è ben altro. I genitori riversano aspettative diverse su ogni figlio, desideri consci e inconsci.
I genitori ripetono modelli che hanno appreso nella propria famiglia di origine, consapevolmente e inconsapevolmente.
Hanno modi di diversi di amare ogni figlio.
I figli "misurano" in modo quantitativo queste modalità.
Finché aspetterà che sia sua madre a capire, si condanna all'infelicità e ad una "elemosina" di amore. Se si focalizza su altri aspetti, ad esempio su come sua madre le mostra l'amore che indubbiamente prova per lei, le cose cambieranno.
Le dinamiche familiari tendono a ripetere dei copioni, ma questi possono essere modificati rispondendo in modo diverso a situazioni che si ripresentano.
Se volesse affrontare delle strategie efficaci l'ideale sarebbe una consulenza familiare, ma qualora non riusciste, anche un intervento individuale può fare molto per evitare che questo schema continui a ripetersi anche dopo la nascita di suo figlio.
Resto a sua disposizione sia in presenza che on-line dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, mi colpisce che nonostante lei sia in procinto di avere un figlio/a abbia ancora un atteggiamento da figlia nei confronti di sua mamma e non da donna che oramai ha preso la sua strada. Credo che lei debba superare questa fase che rischia di farla rimanere nel passato e danneggiare la sua attuale famiglia che deve avere la priorità. Le consiglio un percorso terapeutico per analizzare e risolvere la cosa. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno Ilaria, intanto grazie per aver condiviso una narrazione così intima. Mi sembra di capire che si trova in un emozionante e delicato momento di vita, nel quale sta per diventare madre e forse questo le fa gettare lo sguardo sulla sua figura materna di riferimento. Addolora apprendere del suo vissuto rispetto a questo rapporto. Sicuramente non possiamo essere responsabili per l'affetto che i nostri genitori ci danno o meno, ma possiamo essere più responsabili e consapevoli di noi stessi, per cercare strategie per affrontare momenti di tristezza o difficoltà. Condivido coi miei colleghi che un percorso di sostegno psicologico, orientato all'esplorazione di questo rapporto e le emozioni e sensazioni connesse, potrebbe essere un passaggio utile. Rimango a disposizione Ilaria, cordialmente Beatrice Priori
Buongiorno, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene e che amplificano i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buongiorno Ilaria, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. In questo speciale momento di attesa della sua vita si sta preparando ad accogliere questo figlio nella sua vita ed è naturale che per farlo i pensieri e le osservazioni vadano su quello che è ed è stato il rapporto con sua madre, che da quel che descrive sembra esserci sempre stata sul lato più pratico e materiale ma senza essere in grado di utilizzare parole d'amore nei suoi confronti. Come i miei colleghi credo sia importante per lei approfondire le dinamiche di questo rapporto in un percorso psicoterapeutico, al fine di esplorarne i vissuti e le emozioni.
Rimango a disposizione, anche online, Dott.ssa Angela Ricucci
Buongiorno Ilaria,
penso che lei abbia avuto molto coraggio nel condividere con noi aspetti così profondi della sua vita: in questo modo ha già fatto un primo passo verso una maggiore conoscenza di sè.
Il periodo della gravidanza è un momento di cambiamenti e ridefinizione di tanti aspetti della propria vita. Un periodo in cui forse il bisogno di cura e affetto da parte dei propri cari è sentito in modo particolare. Da quello che racconta, mi sembra che lei non stia percependo queste attenzioni da parte di sua madre e che questa la stia facendo soffrire.
Penso che un percorso di terapia e consulenza psicologica possa aiutarla a trovare maggiore benessere.
Se desidera sono a disposizione per un colloquio conoscitivo, in studio oppure on line.

Un saluto,
Dott.ssa Marta Bertolina
Buongiorno cara, è comprensibile che tra lei e sua madre ci sia questo "muro" invalicabile, che ha provato più volte a scavalcare seppur inutilmente. Provi magari a parlarle in modo diverso, evitando frasi del tipo "tu dovresti" e stando invece più sul "io mi sento così", evitando di puntarle il dito contro. In questo modo sua madre sarebbe meno propensa a innalzare muri e a difendersi dalle sue "accuse". Molto probabile è che anche il paragone che fa con sua sorella giochi un ruolo cruciale nell'intera storia, ad ogni modo sarebbe importante approfondire meglio tutte queste dinamiche in sede di colloquio, soprattutto in un periodo così delicato come quello della gravidanza.

Qualora avesse bisogno di un supporto, non esiti a contattarmi.
Ricevo sia in studio a Torino che Online in tutta Italia.
Resto a disposizione.

Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
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Buonasera Ilaria, leggendo ciò che scrive mi sento di suggerirle di intraprendere un percorso psicologico con un terapeuta sistemico relazionale.
Una terapia di questo tipo può aiutarla a trovare nuovi nessi e significati della sua storia familiare, fatta di relazioni significative, come quella con sua madre.
Rimango a disposizione e le auguro buon proseguimento .
Dott.ssa Aiello Miriam
Buongiorno Ilaria,il periodo che sta vivendo è ricco di pensieri ed emozioni, quindi complesso. é naturale sia che abbia bisogno di più autonomia, sia che abbia bisogno o voglia che sua madre le stia vicino. Per ora, il mio suggerimento è distaccarsi dai paragoni con sua sorella e trovare il suo modo per dialogare con sua madre, soprattutto senza darsi le colpe come dice.
Sono a disposizione, cordialmente, Dott.ssa Costantini
Buongiorno Ilaria, comprendo il suo desiderio di trovare soddisfazione della relazione con la sua mamma, soprattutto ora che sta per diventarlo anche lei. Spesso le relazioni familiari si rivelano di difficile gestione per intrusioni di vissuti del passato dei nostri genitori che non riescono ad elaborare e non per qualcosa che abbiamo o non abbiamo fatto. Per quanto complicato, cerchi di mantenere aperto il dialogo con la sua mamma che resta a modo suo una figura importante della sua vita. So che ora sarà presa dalla sua nuova avventura come madre, ma valuti di dedicarsi uno suo spazio personale per approfondire i suoi vissuti come figlia e come futura madre. Spesso cambiando la nostra prospettiva, otteniamo più benefici che sperando di riuscire a cambiare l'altro. Resto a sua disposizione e le invio un caro saluto. Dott.ssa Beatrice Gaboardi
Buongiorno gentilissima, probabilmente la gravidanza le ha fatto sorgere dubbi e perplessità sul rapporto madre-figlia, tutt'altro che semplice. Il suo desiderio di differenziarsi e di essere autonoma è più che comprensibile. Tuttavia, quando parla della sorella, si evince che è rimasta una sua parte 'bambina' che non si è sentita accudita e amata come avrebbe voluto. In questo periodo così delicato, le consiglierei un percorso di terapia, così da risolvere conflitti interni e relazioni che potrebbero essere disfunzionali all'interno del suo nucleo. Le mando un abbraccio e resto a disposizione.
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Cara Ilaria, comprendo la tua tristezza. In un momento delicato come il tuo, ovvero la gravidanza, la donna richiede la figura materna come ulteriore punto di riferimento, confronto e supporto per questo importante cambiamento psicologico e fisico che essa affronta.
I genitori non li scegliamo, li troviamo lì dalla nascita, inoltre non è in nostro potere cambiarli perché non sempre sono inclini a questo, ma quel che possiamo fare è modificare il nostro modo di percepirli, gestirli e affrontarli sia nella quotidianità che nelle situazioni di confronto. Come? Le risorse e le modalità potrai scoprirle tu assieme al sostegno psicologico di un professionista.
Un saluto,
A.A.
Cara Ilaria, si sente chiaramente la difficoltà che percepisce riguardo al rapporto con sua madre. Di sicuro, il fatto che lei stessa lo stia per diventare potrebbe avere accentuato la necessità di essere compresa come figlia e come madre futura. Ritengo che sia molto importante che lei riesca a comunicare questi suoi vissuti a sua madre, cercando di farle capire come si sente ora e come vorrebbe fosse il vostro rapporto. In ultima analisi, ritengo che la gravidanza sia un momento estremamente delicato, soprattutto a fronte di momenti di difficoltà. Farsi aiutare da uno psicologo potrebbe garantirle uno spazio in cui potersi esprimere liberamente ed essere sostenuta. Un saluto, dott. Rohrich Andrea
Gentile Ilaria,

la ringrazio per averci parlato della sua difficoltà. Sicuramente da questo racconto sono emersi tanti elementi rispetto al legame materno. Sono sicura che con l'aiuto di un professionista può analizzarli al meglio.

Se volesse prendere un appuntamento io ho seguito numerosi casi di neo maternità durante il mio tirocinio e il mio lavoro e spero che la mia esperienza possa esserle d'aiuto (anche solo per alcune prime informazioni).

Un saluto,

Ilaria, buongiorno. I bisogni di cui parla sono legittimi ed è anche molto importante che lei trovi il modo per esprimerli. Vista la situazione, considerata anche la gravidanza in corso e l'esigenza di serenità, le propongo di valutare uno spazio del tutto suo in cui poter parlare e sperimentare una "relazione buona". Le propongo un colloquio online, così che lei stessa possa decidere poi se questo spazio tutto suo diventi uno stimolo utile.
Grazie per questa profonda e personalissima condivisione.
Spesso nelle famiglie si tende a attribuire un pensiero per un figlio e per l'altro sulla base di chi segue " certe regole" e chi no è questo poi fa in modo che su quella base si generi un certo tipo di relazione.
Cosa accade se è lei a cercare e dare questo stesso affetto a sua madre? Spesso al minimo approccio differente può cambiare tanto.
Resto a sua disposizione Dott.ssa Gabriella Caracciolo
Quando entriamo nel ruolo di neo-genitore affiora in noi tutto il background di cose risolte e irrisolte con la nostra famiglia d'origine. Alcune volte si tratta di avere sulle spalle uno zaino colmo di esperienze, risorse, valori, altre volte quello zaino somiglia più ad un fardello da trasportare. Non hai colpa, non sei sbagliata. Se accettare l'aiuto materiale ti fa soffrire e somiglia più ad un ricatto emotivo, si può rinunciare e dire espressamente "invece di pulirmi casa mi farebbe piacere prendere un caffè con te". In merito a tua sorella verifica dentro di te se sei tu a metterti in paragone con lei.
dttssa Anzuini

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