Salve buongiorno sono una ragazza di 25 anni e dopo un periodo di alti e bassi ho deciso di andare a

20 risposte
Salve buongiorno sono una ragazza di 25 anni e dopo un periodo di alti e bassi ho deciso di andare a vivere con il mio fidanzato con il quale sto da 8 anni. Io lavoro già da anni nell’azienda di famiglia mentre lui dopo alti e bassi per motivi di salute sta cercando di terminare gli studi ( che era uno dei motivi per il quale ci eravamo lasciati una volta, lo vedevo demotivato a terminarli). Da quando siamo tornati insieme oltre a studiare sta lavorando anche lui nell’azienda della sua famiglia ma nonostante tutto lo vedo sempre giù. Sono stata io a decidere di tornare insieme perché ci tengo davvero molto ma accanto a me vorrei una persona che fosse determinata come me. Devo attendere perché magari sarà solo un periodo oppure le persone non cambiano? Quando finirà gli studi andrà meglio? Sono in crisi totale e ho paura di aver sbagliato tutto
Gentile utente, capisco la sua confusione e il dubbio di non aver fatto il possibile e nel "modo giusto" con il suo ragazzo. Ci sono alcuni aspetti su cui forse è bene confrontarsi con uno specialista: in che senso lo vede sempre giù? Ha notato un cambiamento dall'inizio della convivenza? Forse lei stessa è alle prese con una incongruenza tra quello che sente nei confronti del suo ragazzo e come vorrebbe che si ponesse lui nella vita di tutti i giorni (più intraprendente, più mordace)? Il suo ragazzo è sempre stato una persona tendente ad avere un umore un po' sotto tono? Magari potrebbe essere utile anche confrontarsi direttamente con lui su questi aspetti e, se lui lo ritiene utile, consigliargli di rivolgersi ad un professionista. Rimango a disposizione per chiarimenti.
Un caro saluto, DR

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Gentile Ragazza, è amorevole che abbia a cuore la realizzazione e la felicità del suo ragazzo, ma cosa dello "star giù" di lui è in grado di farle dubitare di aver sbagliato? dalle sue righe sembra si sovrapponga lo star giù all'essere demotivato, alla passività, e quest'ultima eventualità è quella che teme maggiormente. Avere desiderio di persone determinate accanto a sé è lecito, ma nel suo caso pare diventare un requisito necessario in assenza del quale stare insieme non è più possibile; forse vale la pena approfondire questo aspetto dal momento che si sente che ci tiene a lui e già ha deciso di tornarci insieme una volta, e il tema della determinazione sembra imporle regole di inclusione molto dure. Un caro saluto
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
carissima, questa sua domanda è una domanda che mi capita frequentemente di ascoltare dai pazienti che sono in una relazione di coppia. ad un certo punto si fa fatica a riconoscere l'altro e a dare lo stesso valore alla persona che si ha accanto. è come se ci si attaccasse ad un'ideale , o è come se non si avesse la forza di vedere che l'altro non corrisponde più al nostro partner ideale. questi aspetti sono indipendenti dall'affetto che si prova. non c'è da mettere in discussione il bene, ma c'è da mettere in discussione "il cosa mi aspetto dalla persona che ho accanto" e vedere da cosa partono le nostre aspettative. l'inizio di una terapia è sempre un trampolino di lancio verso la conoscenza di noi. conoscere noi può servire a conoscere gli altri e a scegliere per il nostro benessere. un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Gentile Utente, cosa cambierebbe nel
funzionamento della vostra coppia qualora il suo fidanzato fosse determinato ‘come lei’?
Se andrà meglio o andrà peggio non credo possiamo prevederlo, ma le chiedo: secondo lei, con le vostre risorse di coppia, questo meglio o questo peggio è affrontabile?
Un caro saluto, Luisa
Gentile Utente, ha condiviso con il suo fidanzato questa impressione che lui sia giù d'umore? Lui si sente effettivamente così? In tal caso lo aiuti a capire che può aver bisogno dell'aiuto di un professionista.
Buongiorno, comprendo che lo stato di confusione che sta vivendo è molto faticoso e rischia di portare a scelte non consapevoli.
Mi capita spesso di seguire persone che dopo qualche tempo non riconoscono più il proprio partner e i motivi sono differenti: cambiamenti nell'atteggiamento oppure la presa di coscienza di aspetti che inizialmente non si vedevano o si accettavano con maggiore disponibilità.
Spesso inseguiamo un ideale e quando ci scontriamo con aspetti che ci allontanano dall' immagine desiderata andiamo profondamente in crisi.
Confrontarsi con un professionista sarebbe utile per fare chiarezza in questo momento di confusione.
Cari saluti
Cara utente,
ognuno di noi, in funzione della propria infanzia, delle ferite, riparazioni o non, si relaziona all’amore e al desiderio di essere amati secondo una modalità estremamente soggettiva. La crisi e le paure che vive attualmente possono sicuramente essere un punto di partenza per dar voce ai suoi bisogni e alle sue emozioni, tenendo conto del contesto relazionale in cui si colloca la sua domanda.
Più riusciamo a conoscere noi stessi, più riusciremo a sentire e comprendere ciò che vogliamo, acquisendo una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Resto a disposizione, un caro saluto
dott.ssa Giulia Simone
Gent.ma,
la prima cosa che mi colpisce e mi sento di restituirle è il contrasto, nella sua domanda, fra la sua determinazione, chiarezza di intenti e decisionalità con le domande a tutto campo che si pone. Dalle sue parole sembra che molte delle decisioni che riguardano non solo lei, ma anche la coppia, partano da lei (ha deciso di tornare insieme, aveva deciso, mi pare, di lasciarlo), che lei abbia un’idea a priori di come deve essere fatta la persona con cui trascorrere la vita. Di fronte alla realtà si pone domande invece di enorme ampiezza sul come funzionano le persone (le persone cambiano?) o di previsionalità impossibile (come sarà il suo compagno fra qualche tempo). Interrogarsi su di sé, sulle proprie aspettative e il proprio funzionamento potrebbe aiutarla a conoscersi meglio.
Nell’aspettativa che il suo compagno cambi nella direzione che lei desidera, per esempio, potrebbe essere implicito il convincimento che le è “giusta” e il suo compagno “sbagliato”?
Chiedersi, e magari anche chiedere a lui, cosa prova il suo compagno in queste condizioni, chiedersi cosa desidera potrebbe aiutarla a dare un senso e un valore a quello che forse non è solo demotivazione e pigrizia. Studiare e lavorare insieme può essere stancante, farlo dovendo costantemente dimostrare di essere determinato alla persona che si ama può essere emotivamente consumante. Immagino che il suo compagno abbia all’incirca la sua età, è possibile che sia il percorso di studi, sia il lavoro che svolge non siano più ciò che desidera e che può eccitare il suo entusiasmo?
Le ho aperto molte domande sulla base di poche informazioni, può prenderle solo come esempio di un modo di cambiare prospettiva nell’interrogarsi sulle relazioni.
Concludo con una considerazione generale: l’attrazione, l’affetto, l’amore possono portarci a fianco di persone che non funzionano come il nostro ideale astratto; la ricchezza della relazione reale può però essere più stimolante, ricca, delicata e saporita di quella immaginata, anche le più impegnativa da costruire. Le differenze in una coppia possono arricchire, anche se richiedono reciproco impegno per tenerle insieme.
Se sente che non bastate a capire come stare insieme con reciproca soddisfazione le consiglio di consultare uno specialista della coppia o della famiglia, oppure di rivolgervi ciascuno ad uno psicologo per sé, così da essere aiutati a fare chiarezza nelle vostre aspettative, nei vostri sentimenti, nelle vostre risorse e debolezze.
Le auguro un buon proseguimento
Buongiorno,
è sempre una questione delicata l'incontro dei bisogni individuali all'interno della coppia, anche perchè nelle varie fasi della vita ognuno cambia e cresce con i suoi tempi, tempi che non sempre corrispondono a quelli del partner. E' forse importante fare un po' di chiarezza non solo rispetto ai reciproci bisogni, ma anche rispetto alle aspettative verso il partner: una strada che potete percorrere entrandoci e lavorandoci insieme, oppure che lei può decidere di iniziare a chiarire meglio dentro di sé, ma comunque sempre cercando di coinvolgere ilo partner il più possibile nei suoi interrogativi, nei suoi pensieri e soprattutto nei suoi vissuti emotivi.
Un grande augurio, cordialmente dott.ssa Cinzia Sala
Buongiorno, far coesistere faticosamente studio e lavoro può generare abbassamento del tono dell'umore e scarsa motivazione nell'affrontare progetti di vita o semplicemente soddisfare i propri bisogni giornalieri e di coppia. Chieda al suo compagno cosa desidera veramente dal domani e dalla relazione, se il percorso di studio è veramente ciò che vuole o, viceversa, se vi sono state delle pressioni esterne che lo hanno indotto a doversi per forza laureare. Indirizzargli un terapeuta potrebbe rivelarsi la strategia migliore per lui. Cordialmente. dr. Luca Parri
Buongiorno. Quello che lei pone è un quesito che ricorre in molte relazioni. Cosa mi aspetto dalla persona con cui sto? Forse il suo compagno è bloccato in una situazione da cui non riesce a venire fuori e si trova a ripetere sempre le stesse modalità di funzionamento. Credo che lei dovrebbe domandarsi cosa realmente vuole da una relazione e consigliare al suo partner di farsi seguire in un percorso di sostegno psicologico. Sono a disposizione per eventuale consulenza. Cordiali saluti. Dr.Roberto Clemenza
Buongiorno,
del suo racconto ciò che mi colpisce maggiormente è la domanda che si intravvede , ma come sempre accade quando c'è di mezzo l'inconscio, non trapela chiaramente: lei dice di volere una persona determinata come lei, ma credo sarebbe interessante per lei lavorare sul perchè abbia scelto una persona che percepisce così differente da sè.
un caro saluto
dott.ssa Villa
Capisco che ti senti in crisi e hai delle preoccupazioni riguardo al comportamento e alla motivazione del tuo fidanzato. Posso offrirti alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a riflettere sulla tua situazione.

Prima di tutto, è normale che le persone attraversino periodi di alti e bassi nella loro vita, specialmente quando si tratta di motivazione e realizzazione degli obiettivi. Potrebbe essere utile avere una conversazione aperta e sincera con il tuo fidanzato riguardo alle tue preoccupazioni e alle tue aspettative nei confronti della relazione. Comunicare apertamente le tue aspettative e cercare di comprendere le sue sfide personali potrebbe aiutare entrambi a trovare un terreno comune.

Tuttavia, è importante anche considerare che il cambiamento è un processo individuale e dipende dalla volontà e dall'impegno della persona stessa. Non puoi forzare il cambiamento nel tuo fidanzato, ma puoi offrire il tuo sostegno e la tua comprensione durante il suo percorso di completamento degli studi e nella sua carriera.

Se ti preoccupa che il suo atteggiamento possa influenzare negativamente la tua vita e il tuo benessere emotivo, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o di un consulente di coppia. Un professionista esperto può aiutarti ad esplorare le tue preoccupazioni, a identificare le tue esigenze e a trovare strategie per gestire la situazione.

Ricorda che la decisione di continuare o terminare una relazione è personale e dipende da molti fattori. È importante valutare attentamente ciò che è importante per te in una relazione e se le tue aspettative sono realistiche. Rifletti sui tuoi bisogni e sulle tue ambizioni personali e cerca di capire se il tuo fidanzato è in grado di supportarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.

In ultima analisi, devi prendere una decisione che sia coerente con i tuoi valori e il tuo benessere emotivo. Se hai dubbi persistenti e le tue preoccupazioni non si risolvono, potrebbe essere opportuno valutare se la relazione è veramente sana e appagante per entrambi.

Ricorda che è importante prenderti cura di te stessa e del tuo benessere emotivo. Cerca di trovare momenti per dedicarti alle tue passioni, ai tuoi interessi e alle attività che ti rendono felice, in modo da preservare il tuo equilibrio personale.

Ti auguro il meglio nella tua riflessione e nella presa di decisioni.
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Comprendo il tuo stato d'animo e il tuo disorientamento. Nelle relazioni è utile essere pazienti e cercare sempre di comprendere l'altro e rispettare i suoi tempi. Tuttavia è importante affrontare i problemi quando accadono e fidarsi delle proprie sensazioni, rimandare tutto a un futuro migliore potrebbe essere un errore, affrontare la situazione prima che si appesantisca troppo è spesso la soluzione giusta affidandosi anche alle sensazioni e agli input che la nostra mente (conscia o inconscia che sia ci suggerisce). No non stai sbagliando finché ti fai le domande giuste. E ricorda che ognuno di noi ha potere solo su se stesso. per risolvere i problemi di coppia ci vuole la collaborazione di entrambi. Noi possiamo solo stargli vicino e sostenerli quando ne hanno bisogno.
Gentilissima, quello che trapela dal suo racconto è una forte concentrazione sul suo ragazzo e non su di lei. Non si possono cambiare le persone a proprio piacimento o perché aderiscano ai nostri standard o ai nostri ritmi. Sembra che abbia investito tanto su questo ragazzo e il fatto che realizzerà o meno le sue aspettative lo vive come l'esito di un suo lavoro.
Le persone cambiano ma non per adeguarsi ai nostri desideri, bensì per realizzare le loro potenzialità. Le suggerisco di osservare per quale motivo vuole cambiare tanto il suo ragazzo e come mai questo sia così importante per lei, all'intento di un percorso terapeutico. Io sono a disposizione online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Buonasera.
Non possiamo prevedere se dopo la conclusione degli studi il suo fidanzato starà meglio o meno. Può essere utile proporgli di rivolgersi ad uno psicologo qualora non lo avesse ancora fatto. Inoltre potrebbe condividergli il suo sentire in modo tale che lui possa sapere come sta e leggere meglio il suo stato emotivo.
Lei ha deciso di tornare con lui perché se lo sentiva, mossa da sentimenti autentici quando ha preso quella scelta, quindi perché potrebbe essere sbagliata?
A volte ci si può rendere conto a posteriori che magari dei sentimenti sono cambiati, insieme ai nostri bisogni etc. certamente fa male esplorare tutto ciò, ma la relazione terapeutica serve proprio a questo. Ossia, condividere con un esperto il proprio mondo interno nel tentativo di esplorarlo e leggerlo meglio, con nuovi strumenti e risorse.
Uno spazio di accoglienza in cui possiamo coltivare anche una maggior gentilezza verso se stessi, verso quello che proviamo e pensiamo.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, intanto grazie per aver condiviso qui come si sente. Capita che ad un certo punto si fa fatica a riconoscere l'altro: come se ci si attaccasse ad un'ideale o vedere che l'altro non corrisponde più alle aspettative del partner ideale. Credo che questi aspetti siano indipendenti dall'affetto che si prova. Significa focalizzarsi su "cosa mi aspetto dalla persona che ho accanto" e cercare di capire da dove partono queste aspettative. Confrontarsi con un professionista potrebbe essere utile per fare chiarezza in questo momento di confusione. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
Buongiorno utente, se l'obiettivo della relazione è cambiare l'altro, siamo lontani dall'essere felici in coppia.
Ci si può interrogare sul perché il partner sia triste, aiutarlo anche a capire quale sia il suo posto nel mondo, se effettivamente il lavoro nell'azienda di famiglia e la ripresa dello studio siano trai suoi desideri ed obiettivi della vita…. ma non siamo noi a cambiare gli altri: non è lo studio che lo cambierà o lo farà diventare come te o , ancora di più, come tu lo vorresti . Attenzione a scindere la nostra aspettativa elevata su chi ci sta intorno dall'effettiva concretezza di ciò che viviamo. Alcune volte la proiezione sull'altro ci schiaccia ( e lo schiaccia) e non ci fa vedere il partner né per come è veramente né di cosa necessita.

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