Salve buonasera vorrei esporvi il mio problema ho iniziato una cura per ansia generalizzata tre mesi

21 risposte
Salve buonasera vorrei esporvi il mio problema ho iniziato una cura per ansia generalizzata tre mesi fa ad oggi ho un senso di angoscia e vuoto interiore non provo emozione per nulla dubito anche dell'amore per mia moglie è un malessere interiore con nausea tendo a rimurginare sempre gli stessi pensieri anche la notte nei sogni cerco la soluzione a questo disturbo ho la sensazione come se la mente fosse bloccata intrappolata non libera e sono leggermente confuso anke se cosciente della realtà lavoro normalmente è depressione per voi questi sintomi come posso sbloccarmi
Buongiorno, non è molto chiaro se la cura che ha intrapreso tre mesi fa è una sola prescrizione farmacologica o se prevede degli incontri regolari con lo psichiatra. Credo sia necessario prima di ogni altra cosa confrontarsi con chi le ha indicato la terapia per esprimere tutti i dubbi del caso e richiedere eventualmente una psicoterapia a completamento del trattamento.
I miei saluti,
Dott.ssa Genitore

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Gentile Signore forse potrebbe essere una strada più interessante quella legata al come affrontare questa situazione e non a dargli semplicemente un nome. Sicuramente non è una situazione piacevole quella che sta vivendo ed è molto probabile che parlarne con uno psicoterapeuta posso aprire la strada a nuovi modi di vivere le proprie emozioni. Parlando di se ha fatto un primo passo, non si lasci sfuggire questa possibilità. Un cordiale saluto
Carissimo utente, tre mesi fa ha cominciato una cura per gestire la sua "ansia generalizzata" che forse da sola non da i frutti che lei sperava. Il farmaco se non accompagnato da una psicoterapia, difficilmente riesce a dare i risultati attesi, cura il sintomo ma non il "vuoto" che tanto sente pervaderla. Preoccupandosi della sua ansia ha già compiuto un primo passo importante, adesso occorre comprendere la radice del problema dando senso a quel vuoto che tanto la disturba. Un caro saluto FG
Buongiorno,
da quello che leggo sta attraversando un periodo molto difficile in cui il suo costante preoccuparsi (questo suo rimuginare a cui non trova soluzioni) sta producendo ansia e ora anche i sintomi della depressione.
Non è molto chiaro se ha intrapreso una cura con dei farmaci, e come le è stata prescritta: è stato il suo medico o uno psichiatra con cui ha avuto un colloquio?
In questo caso, per prima cosa, consulti il suo psichiatra per verificare se non ci sono degli aggiustatemi da fare alla prescrizione, o ne consulti uno per verificare che i farmaci siano adeguati al suo disagio.

Tenga presente però che il modo migliore per curare l'ansia generalizzata e la depressione è affiancare ai farmaci una psicoterapia.I questo modo potrà capire cosa provoca questo disagio, e non solo diminuire i sintomi dell'ansia o della tristezza.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Salve, qual è la cura di cui parla? Ha assunto farmaci?
Le consiglio di rivolgere questa sua domanda al suo medico di base, per avere maggiori informazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, non è chiaro quale tipo di intervento abbia intrapreso nei confronti del Disturbo d'Ansia Generalizzato. L'esperienza che descrive in queste poche righe è propria di questo disturbo: la sensazione che la mente vaghi continuamente alla ricerca di una soluzione senza riuscirci. Questo ha l'effetto di vincolare la nostra attenzione a questo processo di rimuginio, mantenendo l'attivazione emotiva ansiosa sempre alta.
Un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta potrebbe aiutarla a imparare a conoscere e gestire questo processo cognitivo.
Vorrei suggerirle inoltre di rivolgersi ad un collega con approccio Cognitivo-Comportamentale, riconosciuto dalle linee guida internazionali come approccio più efficacie per questo tipo di disturbi.
dott. De Rosa Saccone
Buonasera, dalla sua descrizione sembrano coesistere due problematiche distinte: ansia generalizzata ed angoscia, vuoto interiore con apatia e rimuginio. L'unico modo attraverso cui può dare voce e significato a quanto vive in questo momento è all'interno di una relazione di aiuto psicologico. In tal modo sarà possibile comprendere meglio il quadro generale e poterla aiutare in modo mirato. Un saluto
Buongiorno, ne parli con il collega che le ha prescritto i farmaci e intraprenda anche una psicoterapia
Attraverso un aiuto psicologico potrà incanalare pensieri e questo carico emotivo così angosciante in un percorso di profonda analisi e riflessione. Una terapia farmacologica potrà solo essere di accompagno per affrontare la sintomatologia ma esistono domande e perché che hanno bisogno di risposte. Sta a lei a decidere, capire per chi o per cosa è disposto a vivere e cosa da senso alla sua vita e quel vuoto così si colmerà. Non si tratta di una consapevolezza immediata ma di una conquista progressiva, l'esito di un lungo lavoro su di sé.
Si dia questa possibilità.
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Buongiorno, che cura ha iniziato? Dalla descrizione del suo disagio, Le consiglio di affidarsi alla psicoterapia dove potrà trovare una migliore comprensione delle problematiche da Lei esposte. Le faccio i miei più cari auguri, Dr.ssa Claudia Sposini
Buongiorno, intanto ha fatto bene a rivolgersi ad un professionista di qualunque specializzazione sia (psicoterapeuta o psichiatra). Allo stesso modo sarebbe importante potersi prendere del tempo e rivolgere queste domande alla persona con cui è in cura al fine di poter comprendere meglio i motivi legati agli stati d'animo che descrive. Spesso i soli farmaci non si rivelano sufficienti a dipanare dubbi e perplessità che hanno ragioni più profonde.
Saluti.
Caro utente
Comprendo che sto affrontando un periodo molto difficile e che ricercare un nome a tutto quello che sente e pensa sia molto importante per lei.
La invito ad approfondire la sua richiesta attraverso un colloquio (a studio oppure online) e valutare un piano di trattamento specifico.
È importante che si senta supportato in questo momento !
A presto
Buongiorno, la cura che sta seguendo a mio parere andrebbe rivista, contatti il medico che gliela ha prescritta e si confronti.
Il malessere che prova traspare dalle sue parole,pensi se non lo ha gia' fatto, a contattare uno psicologo con il quale analizzare cio' che la disturba .
E' un momento.
Dott.ssa Bon Alessandra
Buonasera, che cura ha intrapreso? Se è solo farmacologica, dalle sue parole credo emerga la necessità di un supporto ulteriore, consideri anche di associare al farmaco la terapia psicologica per risultati più efficaci.
Salve,
per i farmaci deve parlarne con il dottore che le ha prescritto la cura.
Per il resto potrebbe essere utile un percorso psicologico.
Un saluto,
MMM
Salve, mi dispiace per il disagio espresso. Dal suo messaggio non si evince chiaramente il tipo di cura intrapresa. Suppongo una cura di tipo farmacologico: eventuali domande e perplessità sul farmaco assunto e possibili effetti collaterali sono da rivolgere al proprio medico.
A mio avviso, una cura consistente solo in trattamento farmacologico risulta essere un intervento parziale che non riesce a scoprire le cause ed i fattori di mantenimento del disturbo. L' avvio di un percorso di supporto psicologico credo sia adatto in questi casi non solo per scoprire i fattori citati ma anche per potenziare e valorizzare l'effetto del farmaco stesso.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, non è chiara la natura della cura che ha intrapreso. Se è una cura farmacologica, potrebbe essere opportuno confrontarsi con lo psichiatra che l'ha prescritta (se è stata prescritta dal medico di base, le consiglio di contattare uno psichiatra e confrontarsi con lui sulla prescrizione ricevuta). In ogni caso una cura farmacologica non è sufficiente, è necessario un percorso parallelo di psicoterapia dove possa indagare quali sono le vere cause del suo disagio, e possa così acquisire gli strumenti per affrontarlo.
Buongiorno caro utente, lei descrive molto bene la sua sintomatologia e si comprende che il suo stato d'animo attuale sia turbato da questa condizione di ansia generalizzata che inficia le sue giornate e nottate. Ma non specifica quale tipo di cura stia seguendo, se con psicofarmaci prescritti da uno psichiatra o se seguito da uno psicologo o psicoterapeuta.
Se non avesse già intrapreso un percorso terapeutico le consiglierei di pensarci su perchè la aiuterebbe molto ad uscire da questo malessere e fatica.
In ogni caso resto a disposizione per eventuali domande o approfondimenti in merito.
Cordialmente,
Dott.ssa Valentina Maggiore
Caro Utente, ha descritto molto bene il funzionamento del farmaco in questione ma più in generale di questo tipo di farmaci. Il farmaco non lavora sull'ansia ma la anestetizza semplicemente ma l'ansia resta dov'è e credo che lei provi questa sensazione. Il lavoro sulle cause dei sintomi passa attraverso un percorso psicologico. Resto a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Buongiorno, in primo luogo le consiglio di consultare il suo medico curante al fine di valutare se sussistono delle cause organiche e fisiologiche al suo disagio.
Accertato che queste non sussistono Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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