Salve avrei una curiosità quando mi guardo allo specchio noto tipo la schiena ,o le gambe che non mi

19 risposte
Salve avrei una curiosità quando mi guardo allo specchio noto tipo la schiena ,o le gambe che non mi piacciono perche le confronto con altre persone, per essere preciso vedo la mia schiena non diritta e la confronto con persone con la schiena diritta,vedo le mie gambe un po lunghe e robuste e le confronto con altre persone con gambe snelle e corte,e mi chiedo perché? Poi nascono le teorie tipo che da piccolo sono stato quasi sempre curvo nello studio o per portare lo zaino o anche perche camminavo sempre con la testa bassa perche infelice, da quel che posso ricordare . È possibile che vedendo il mio corpo ricordo esperienze brutte? O ho modificato la mia postura in male a causa di questo modo di fare da piccolo?
Caro utente, sebbene abbia spiegato in maniera chiara le sue perplessità, è difficile, con le informazioni a disposizione, dare una risposta alle sue domande. Nonostante questo, la inviterei a riflettere su quanto, le costatazioni che fa guardandosi allo specchio, hanno un impatto sul suo benessere. Conoscere la causa dei nostri disagi non necessariamente ci porta ad eliminarli e quindi in questo caso conoscere l'origine di ciò che vede riflesso allo specchio, probabilmente non farà cessare il malessere/ disagio che sperimenta. Il costante confronto con gli altri, le "esperienze brutte" di cui parla, potrebbero invece essere degli aspetti su cui lavorare, magari tramite un percorso di psicoterapia, per riuscire a trovare un equilibrio con il proprio corpo e con il proprio aspetto. Per qualsiasi altra domanda, resto a disposizione.

Dott.ssa Luana Pagano- Psicologa, Psicoterapeuta.

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Salve! Interessante che quando guarda il suo corpo fa delle teorie, forse, in questo modo, prova a raccontare la sua storia, perché il corpo racconta la nostra storia, i nostri vissuti; ognuno di noi ha una storia unica, quindi anche il corpo è unico, semplicemente si deve amare e accettare così com'è per non perdere l'unicità. Un abbraccio
Dott.ssa M Eugenia Michel
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. È normale interrogarsi rispetto a quello che le sta succedendo e provare a mettersi in discussione, tuttavia trovare un'unica spiegazione con relazione diretta causa-effetto fra la sua postura nel passato e la percezione che ha della sua schiena nel presente non può essere la soluzione definitiva dei problemi che ha descritto. Potrebbe esserle utile, invece, attraverso un percorso di psicoterapia esplorare il motivo per cui la sua attenzione venga costantemente attratta dal suo corpo e come mai sia così importante per lei costruire un continuo confronto con gli altri nel percepire il suo fisico. Il corpo in modo implicito tiene traccia di esperienze che possono averla segnata, come traumi e sofferenze psichiche, sperimentate a più livelli; di certo anche quell'infelicità che menzionava di aver sperimentato da bambino meriterebbe di essere approfondita e contestualizzata meglio all'interno della sua traiettoria di vita. Le auguro di fare un buon percorso e di poter trovare risposte alle sue domande. Qualora avesse bisogno, resto a disposizione. Cordialmente. Dott.ssa Zenucchi
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico in quanto non è possibile darle delle risposte senza addentrarsi in alcuni approfondimenti necessari.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno,
le consiglio di affrontare i suoi vissuti relativi alla percezione del suo corpo in un percorso psicologico, allo scopo di esplorare quali potrebbero essere le cause.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Gentilissimo, il corpo ci parla, continuamente. Imparare ad ascoltarlo, e conseguentemente ad accettarlo per quello che è, ci può restituire un rapporto sereno con la nostra immagine. Non posso azzardare risposte senza conoscere la sua storia personale e tantomeno le sarebbe utile ipotizzare cause o cercare spiegazioni asettiche. Piuttosto, potrebbe esserle molto utile un percorso psicologico alla riscoperta di sé, anche tramite il suo corpo, canale primario per una conoscenza autentica di sé. Un caro abbraccio, resto a disposizione online.
Buongiorno, rispetto a quanto scrive credo sia importante sostare sul suo sentire e percepire il proprio corpo. Forse queste domande che si pone possono essere l'occasione per cominciare un percorso personale di scoperta di sè, che la potrebbero portare a dare risposta a queste questioni. Rimango a disposizione Dott.ssa Elena Quattrini
Buon pomeriggio, la ringrazio per averci offerto questo spiraglio della sua vita. Quello che lei dice a proposito del corpo non è del tutto sbagliato: il corpo ha una sua memoria che tende a conservarsi nel corso del tempo, anche a distanza di anni. Quel che mi verrebbe da proporle, quindi è un supporto psicologico che possa aiutarla ad approfondire le teorie che lei dice di avere nel momento in cui si guarda allo specchio. Il consulto psicologico la aiuterebbe anche a focalizzare la sua attenzione su questa sua predisposizione al confronto con gli altri e permetterebbe, perciò, di conoscersi realmente nella sua interezza e non soltanto per come vorrebbe essere o apparire agli occhi degli altri. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio, chiarimento o domanda, anche on line. Saluti- Dott. ssa Francesca Chiara Racaniello
Buongiorno, sicuramente i dubbi che si pone sono significativi e interessanti. Mi sembra che nella sua domanda si pongano due questioni: la percezione del suo corpo confrontato con quello degli altri che le genera, forse, alcune insicurezze riguardanti il suo aspetto, ma anche il malessere che ha provato in alcuni momenti della sua vita, che ricollega ad alcune parti del suo corpo (la schiena curva dovuta al fatto che fosse triste e teneva sempre la testa bassa, ad esempio). Le due questioni si collocano su due piani differenti, che però si intrecciano. Certamente il corpo racconta tanto di noi e poterlo apprezzare anche nelle sue ipotetiche imperfezioni, sentendo che tali imperfezioni raccontano qualcosa di importante sui nostri vissuti passati e presenti, è fondamentale per stare bene con se stessi. Allora mi domando: lei sta bene con se stesso? O il confronto con gli altri, diversi da lei nell'aspetto, le genera sconforto e insicurezza? Può darsi che la sua schiena sia ricurva per i motivi da lei ipotizzati, oppure per altre che non conosciamo. Potrebbe essere interessante per lei approfondire tali questioni insieme ad un professionista, che possa con lei comprendere delle cose importanti e consentirle una maggiore consapevolezza rispetto ai suoi trascorsi passati e al suo vivere attuale.
Rimango disponibile.
Cordialmente,
Cecilia Bagnoli
Salve,
accolgo la tua richiesta, le riflessioni che hai fatto possono essere collegati a pensieri o vissuti.

Richiedimi una consulenza online così da lavoraci insieme con un approccio psicocorporeo.

Dott.ssa Margherita Motta

Ciao,

Grazie per aver condiviso la tua preoccupazione riguardo alla tua percezione del tuo corpo. È normale avere delle osservazioni su di sé e confrontarsi con gli altri, ma è importante ricordare che ogni corpo è unico e diverso dagli altri. Ogni persona ha le sue caratteristiche e aspetti che possono essere diversi da quelli degli altri.

Le teorie che hai menzionato riguardo alla tua postura potrebbero essere delle ipotesi interessanti, ma è essenziale ricordare che il modo in cui percepiamo il nostro corpo può essere influenzato da vari fattori, tra cui la nostra storia personale, le esperienze passate e anche il modo in cui ci confrontiamo con gli altri.

Potrebbe essere utile esplorare più a fondo queste sensazioni e preoccupazioni con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Un percorso di terapia potrebbe aiutarti a comprendere meglio le origini di queste percezioni riguardo al tuo corpo e a lavorare su eventuali aspetti legati all'autostima e all'accettazione di te stesso.

Ricorda che il corpo cambia nel corso del tempo e che accettare se stessi per quello che si è è un passo importante verso il benessere emotivo e il miglioramento dell'autostima. La terapia può essere un valido strumento per affrontare queste preoccupazioni e costruire un rapporto più sano con il tuo corpo e con te stesso.

Sarò qui per supportarti lungo il percorso e per rispondere a eventuali domande che potresti avere. Se desideri approfondire questo argomento o discutere di altre questioni, non esitare a chiedere.

Con affetto,

Ilaria
Buonasera, grazie per la condivisione.
Sarebbe importante approfondire in colloquio il suo vissuto rispetto alla percezione di questi aspetti corporei per comprendere quanto sono invalidanti nel rapporto con se stesso e le altre aree della sua vita.
Ad esempio, chi soffre di dismorfismo corporeo percepisce alcuni aspetti del proprio fisico come difetti o anomalie, tali da determinare un’elevata preoccupazione per la propria immagine. Ciò causa una grande sofferenza nel quotidiano tale da compromettere anche la sfera relazionale. Questa sofferenza contribuisce a promuovere un’immagine distorta di se che alimenta credenze patogene nella persona.
Sarebbe utile anche capire se lei esercita un controllo compulsivo cercando ad esempio di nascondere/camuffare quelli che lei percepisce come difetti e che la esporrebbero all’eventuale giudizio altrui.
Lei stess* probabilmente avrà una parte di se molto critica che meriterebbe di essere ascoltata per comprendere cosa le sta effettivamente comunicando, perché è nata etc.
Ciò che ci fa star male trova sempre il modo per esprimersi, spesso lo fa attraverso processi mentali disfunzionali che di conseguenza condizionano i nostri comportamenti.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno caro utente.
Quello che lei ha espresso da chiaramente riferimento a ciò che definiamo immagine corporea: ovvero la percezione che ognuno ha del proprio corpo e delle sue caratteristiche, come ad esempio la forma, il peso e le proporzioni. È una componente importante della nostra autostima e della nostra identità, e può influire sulla nostra vita quotidiana in molti modi.
Infatti da quello che descrive, sembra che l’immagine che lei ha di sè non la rende felice, soprattutto quando la confronta con i corpi degli altri.
Purtroppo tutte le considerazioni che noi facciamo del nostro corpo rappresentano un’insieme di cose: tra cui i vissuti dell’infanzia e anche il rapporto che possiamo avere con i nostri amici e/o familiari.
Ciò che le posso dire è di imparare a vedere il bello e non solo il brutto, che anche di per se il brutto che cos’è ? Una congettura inventata da noi esseri umani che si basa su degli stereotipi di bellezza della società, che nel tempo sono cambiati tantissimo, ciò che rientra nel “bello” automaticamente viene considerato “brutto”.
Inizi invece a vedere il suo corpo come una macchina meravigliosa che le permette di fare tante cose: camminare, nuotare, correre, abbracciare,
Baciare, stringere… se non fosse per il suo corpo funzionante, riuscirebbe a fare tutte queste cose ? Risulterebbe molto difficile.
Le consiglio di effettuare un consulto psicologico affinché si possa andare a fondo alle dinamiche strettamente connesse con la sua immagine corporea.
Io sono a disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buongiorno, se riporta questi vissuti correlati alla percezione del suo corpo, tanto vale rivolgersi ad un professionista anche per capire il perché le causano disagio.
Resto a disposizione.

Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
È possibile che le tue percezioni negative sul tuo corpo siano influenzate da esperienze passate e dalla tua autostima. La nostra visione di noi stessi può essere distorta da vari fattori, inclusi confronti sociali e insicurezze personali. Potrebbe essere utile esplorare questi pensieri e sentimenti con una psicologa, per comprendere meglio l'origine di queste preoccupazioni e lavorare su un'immagine corporea più positiva. Nulla è perduta, fino a che si ha la voglia di fare qualcosa.
A presto,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Credo che il tema principale che porta sia quello del confronto con gli altri. Corpo e mente comunicano e non sono separabili, per cui sicuramente le esperienze brutte fatte da piccolo a cui accenna possono aver influenzato il suo corpo, allo stesso tempo mi sembra di capire che quello che le provoca sofferenza sia il fatto di confrontare continuamente l'immagine che vede allo specchio con quella degli altri. Quello che però non fa è considerarsi nella sua unicità, irripetibilità e insostituibilità. Considera le sue caratteristiche solo in relazione agli altri, senza vedere che invece sono uniche. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a conoscere e valorizzare le sue risorse e a costruire un'autostima più forte, in modo che questo confronto doloroso e costante con gli altri possa terminare, grazie alla maggiore consapevolezza che avrà di sè. Se avesse bisogno di ulteriore supporto o chiarimenti resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
caro utente, grazie per aver condiviso la sua storia.
sicuramente ciò che espone nella sua descrizione merita un'attenta analisi dal punto di vista psicologico, esplorando insieme ad un professionista quello che le provoca sofferenza... il confronto col corpo degli altri, la sua immagine riflessa allo specchio.
Ovviamente ognuno di noi ha le proprie caratteristiche, ma ciò non toglie il provare determinate emozioni che possono provocare sofferenza.
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso psicologico con uno psicoterapeuta che abbia formazione in psicosomatica o cognitivo-comportamentale.
Gentili saluti, dott.ssa Federica Tusa

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