Salve, all età di 12 anni ho contratto una mielo-radicolite a livello d11-d2, dopo tanta fisioterapi

4 risposte
Salve, all età di 12 anni ho contratto una mielo-radicolite a livello d11-d2, dopo tanta fisioterapia, palestra e piscina sono riuscito a recuperare la funzionalità di tutti i muscoli fatta eccezione per il tibiale anteriore e gemello mediale, grazie al recupero dell estensore delle dita e dei peronei riesco un po a sollevare la caviglia quando cammino anche se non molto. Attualmente ho 29 anni e di recente un neuro-ortopedico mi ha proposto un transfer peroneo pro tibiale anteriore al fine di migliorare la dorsiflessione ed evitare l eversione del piede. Vorrei capire meglio i benefici che potrei ottenere da tale intervento e se si corrono eventuali rischi. Grazie infinite
Mi sembra una buona soluzione
Ma io continuerei con fisiochinesirerapia

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Buongiorno.
Per dare un consiglio appropriato bisognerebbe avere a disposizione una elettromiografia .
Se il muscolo tibiale posteriore è valido si potrebbe eseguire una trasposizione del tendine TP pro tibiale anteriore e migliorare in modo stabile L appoggio del piede.
Dr G.Lucidi
Salve. Per darle una risposta precisa sarebbe necessaria innanzitutto una valutazione clinica con testing muscolare dei vari gruppi. In alcuni casi la funzione di un singolo muscolo può' essere dubbia, per cui test di conduzione nervosa e/o risonanza magnetica della gamba (per valutare il trofismo muscolare) possono essere d'aiuto. Solo a questo punto é possibile prendere una decisione sul trattamento.
Le anticipo che, dopo oltre 15 anni di fisioterapia (se ho capito bene) le possibilità di migliorare ulteriormente non sono molto alte. Tenga presente che l'utilizzo di splint (minimalisti, da utilizzare nelle calzature ordinarie) e' spesso un buon compromesso per evitare rischi ed ottenere una buona funzionalità globale. D'altro canto, ogni intervento chirurgico presenta dei possibili vantaggi e dei rischi intrinseci. Nel suo caso, un trasferimento potrebbe essere indicato, ma in genere il tibiale posteriore é preferito perché più forte e meccanicamente più vantaggioso. E' fondamentale capire qual'é la sua richiesta funzionale quotidiana, la capacità attuale di dorsiflessione e le sue aspettative per decidere.
Ho letto con attenzione il suo messaggio e anche le risposte date da chi mi ha preceduto. Credo che la giusta valutazione del da fare debba poggiare su una conoscenza reale della sua costituzione attuale, sulle sue attività lavorative, sociali e sportive, e soprattutto su ciò che lei si aspetta da un intervento chirurgico quale quello che le è stato proposto. Purtroppo la visita specialistica e qualche esame diagnostico sono essenziali.

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