Salve, alcune settimane fa sono finito al pronto a soccorso per difficoltà respiratorie (secondo l'o

17 risposte
Salve, alcune settimane fa sono finito al pronto a soccorso per difficoltà respiratorie (secondo l'ospedale si è trattato di un attacco di panico, la diagnosi è stata di dispnea per possibile disturbo d'ansia) al pronto soccorso mi hanno fatto tutta una serie di esami che mi hanno detto essere tutti perfetti, a cui se ne sono aggiunti altri richiesti dal medico anche quelli con valori nella norma. Mi è stato quindi detto di concentrarmi sull'aspetto psicologico che secondo loro causa tutto questo perché problemi di natura organica non ne sono stati riscontrati. Mi chiedevo pertanto se le problematiche fisiche di cui soffro a causa della dispnea dovessero avere per forza una correlazione temporale col mio stato mentale, mi spiego meglio: per quanto in questo periodo viva nella paura e con mille preoccupazioni non sono sempre costantemente preoccupato (per quanto sicuramente ci sia un grosso disagio di fondo), ci sono dei momenti in cui magari ricevo delle belle notizie, vengo tranquillizzato o semplicemente mi sento ( almeno apparentemente debbo supporre a questo punto) tranquillo, eppure persistono le problematiche fisiche di cui soffro al momento: per cui magari mi sento tranquillo però il respiro è comunque molto affannoso e mi preoccupo, o magari il contrario, sono preoccupata ma in quel momento il respiro è sotto controllo ( anche se poi di solito in questi momenti vengono fuori i problemi fisici velocemente). Per cui ciò che mi chiedevo è se è normale non riscontrare a livello temporale un rapporto di causa-effetto, o magari questo mio stato mentale condizione il fisico in maniera costante e continuativa indipendentemente da come io mi senta in quel momento...è possibile questa cosa?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. La sua disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima utente, grazie per la sua domanda. Parlare di causa-effetto in questi casi è complicato, nel senso che la correlazione fra ciò che lei vive come problemi respiratori e la condizione psicologica non è così lineare. Sarebbe più verosimile parlare di circoli viziosi, di pattern che si ripetono e la fanno soffrire. il punto è che poi ci si ritrova a vivere uno stato di malessere, tanto intenso da portarci anche in pronto soccorso, senza poterci rendere conto dei motivi scatenanti e senza riuscire a dargli un significato. Io andrei a ricostruire prima di tutto questi circoli viziosi, così da poterne prenderne coscienza, per poi avere un quadro chiaro di che effetto questi abbiano sui suoi problemi respiratori. Resto a disposizione per altri chiarimenti e grazie ancora.
Jacopo Biraschi
Gentile utente, grazie anzitutto per aver qui condiviso
Il quesito che lei ci pone, è interessante soprattutto a livello epistemologico: "Vedo il lupo, quindi ho paura?"Oppure "ho paura perché vedo il lupo?"
Difficile poter rispondere ad un quesito del genere (ammesso che una risposta ci sia)...
Appurata l'assenza di una sintomatologia organica (cosa che mi sembra sia stata già fatta), le consiglierei di valutare di cominciare un percorso di psicoterapia (meglio se con uno specialista dell'area psicosomatica)
Resto a disposizione, anche online
Un caro saluto

Dr E. Nola
Buon pomeriggio, mi dispiace per gli episodi che sta vivendo. E' difficile poterle dare una risposta e una spiegazione a tutto non conoscendo lei e la situazione. Le posso dire però che le preoccupazioni e ansie che circolano nel nostro corpo sono sempre pronte a venire fuori se non vengono trattate e capite. Ha mai provato a porsi delle domande e capire da dove nasce tutto? Se ha piacere di approfondire rimango a disposizione. Un caro saluto, Giada
Il quadro che descrive potrebbe essere chiarito richiedendo una valutazione psicodiagnostica , punto di partenza per un eventuale piano terapeutico.
Può esserle di aiuto l'ascolto del Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line.
E' un podcast rivolto a chi soffre di disturbi d'ansia.
Troverà informazioni, approfondimenti, strumenti di auto aiuto che può utilizzare per ridurre il livello di tensione psico somatica.
La invito a seguire la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Salve sì
Deve iniziare a prendere dimestichezza ed affrontare il disturbo d'ansia. Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta
Nel giro di un breve periodo, se affrontato bene, il disturbo d'ansia si riesce a gestire.
Se vuole un contatto con me mi faccia sapere. Buonasera
Gentilissima, mi spiace molto per ciò che sta provando e la ringrazio per averlo condiviso, è un buon punto di partenza per poterlo affrontare. Il disturbo d'ansia è espressione di una difficoltà a gestire le emozioni e si manifesta con svariati sintomi che non necessariamente compaiono solo nel momento in cui ci si rende conto di pensare a qualcosa che crea ansia. Si può imparare a gestirlo e a ridurlo, non scompare del tutto anche se ci sono periodi in cui si manifesta di più o di meno. Le consiglio di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla ad esplorare emozioni e pensieri, ormai rigidi e disfunzionali, che stanno alla base del suo malessere. Insieme troverete le strategie più adatte per poterlo affrontare. È possibile affiancare il tutto con il ricorso all'uso di tecniche di rilassamento e respirazione, che possono essere d'aiuto nel gestire gli attacchi di panico e a ridurre il livello generale di ansia. Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Buongiorno.
Le consiglio di non affannarsi nel cercare la correlazione di causa-effetto perché non la porterebbe da nessuna parte. Questi tipi di fenomeni dell'esistenza umana hanno più a che fare con aspettative, bisogni, motivazioni, ma soprattutto modi di essere e di emozionarsi dell'individuo.
L'attacco di panico può essere definito anche come "la paura della paura" ed è un meccanismo alla cui base c'é una situazione ansiogena. Dunque, é normale che viva degli alti e bassi, dato che l'ansia é un'emozione e come tale la sta informando dell'andamento del suo rapporto con gli altri e con il mondo che in quel momento è emotivamente pauroso. Un altro aspetto è che l'ansia è legata al futuro, è come se ci fosse un eccesso di futuro nel suo presente.
Un supporto psicologico e/o una psicoterapia che la aiutino a comprendere cosa non funziona nel suo modo di posizionarsi rispetto a ciò che le accade e di conseguenza a cambiarlo l'aiuterebbe a risolvere le sue difficoltà.
Buongiorno e grazie per la sua condivisione.
Tendenzialmente potrebbe avere senso iniziare a dare un senso a questa sintomatologia ansiosa, intraprendendo un lavoro terapeutico che integri la mente con il corpo. Mai come in questo momento storico (post pandemico) abbiamo dal nostro osservatorio clinico tanti dati a sostegno di questa necessità, ovvero di individuare nessi di causalità per dare un senso allo stress che si ripercuote sull'inibizione della respirazione, con conseguente manifestazione psicosomatica. Nel rimanere a sua disposizione, i miei più cordiali saluti. Violante
Salve, comprendo la sua preoccupazione riguardo alle difficoltà respiratorie e alla loro relazione con il suo stato mentale. È possibile che le problematiche fisiche di cui soffre siano influenzate anche dal suo stato mentale, ma non è necessario che ci sia sempre una correlazione temporale diretta tra i due aspetti.
Il corpo e la mente sono strettamente collegati e possono influenzarsi reciprocamente. Ad esempio, un'esperienza di forte stress o ansia può aumentare la frequenza cardiaca e la respirazione, causando dispnea. Tuttavia, può anche accadere che il corpo manifesti dei sintomi fisici anche in assenza di stress o ansia evidenti.
Ciò non significa che le sue difficoltà respiratorie siano "tutte nella testa", ma piuttosto che la sua salute fisica e mentale sono interconnesse. Inoltre, è possibile che alcune condizioni mediche possano influire sulla sua salute mentale, causando stress e ansia.
Mi raccomando, continui a seguire le indicazioni dei medici e a concentrarsi anche sull'aspetto psicologico. Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o uno psicoterapeuta per aiutare a gestire lo stress e l'ansia, che potrebbero influenzare positivamente anche la salute fisica. Qualora volesse approfondire meglio la questione o farmi altre domande sono a sua disposizione, può contattarmi in privato, Dott. Antonio Panza.
Buongiorno, sì è possibile che in certi momenti lei riesca, apparentemente, a controllare i suoi stati emotivi per cui il respiro diventa il segnale che non è riuscita del tutto nel suo intento. Se non ci sono cause organiche la spiegazione è psicologica. I sintomi sono segnali che non sempre la mente razionale legge in modo esaustivo. Il mio suggerimento è di cercare un supporto psicologico che possa allineare mente e corpo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, si è possibile. Lo stato di ansia sul piano fisiologico (respirazione affannosa, battito cardiaco accelerato ecc.) può essere apparentemente scollegato dagli altri piani di funzionamento della persona, ad esempio da quello cognitivo. Vale a dire che si possono avere parametri fisiologici alterati in condizioni di apparente calma mentale. Il nostro sistema profondo sceglie con criteri "economici" la modalità più adatta per esprimere il sintomo, risparmiando interi settori del nostro funzionamento. Involontariamente impariamo ad indurirci, a non vedere, a non sentire pur di stare tranquilli, ma spesso il corpo rivela comunque il disagio. Un approccio psicoterapeutico che contempli la lettura del corpo credo che farebbe al caso suo. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un saluto.
Gentile utente di mio dottore, le suggerisco di intraprendere quanto prima un percorso di psicoterapia, affinché possa meglio approfondire questo malessere. Il disagio che descrive ha tutti i connotati di un disturbo d'ansia generalizzato. Per i disturbi di origine ansiosa è opportuno iniziare un trattamento psicoterapico affiancando ad esso anche un trattamento farmacologico. Nella speranza di aver orientato la sua domanda di aiuto. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve, mi dispiace sentire che stai affrontando queste difficoltà con la dispnea e l'ansia. È importante sottolineare che l'ansia e il benessere mentale possono influenzare il corpo in vari modi, incluso il sistema respiratorio. L'ansia può causare una serie di sintomi fisici, tra cui difficoltà respiratorie, respiro affannoso, sensazione di mancanza d'aria o dispnea. Questi sintomi possono essere spaventosi e possono aumentare l'ansia stessa, creando un ciclo di paura e tensione che può peggiorare i sintomi fisici.
È possibile che tu possa sperimentare sintomi fisici anche quando ti senti apparentemente tranquillo o quando ricevi buone notizie. L'ansia può essere influenzata da molti fattori, tra cui lo stress, le preoccupazioni, gli eventi della vita e persino le emozioni positive. Anche se ti senti tranquillo in un determinato momento, potrebbe essere che il tuo corpo stia ancora rispondendo all'ansia accumulata o che ci siano fattori sottostanti che contribuiscono ai sintomi fisici. È importante ricordare che ogni persona è unica e può rispondere in modo diverso all'ansia. Alcune persone possono sperimentare sintomi fisici costanti, mentre altre possono avere sintomi che variano nel tempo. La relazione tra il tuo stato mentale e i sintomi fisici può essere complessa e dipendere da molti fattori individuali.
È positivo che i tuoi esami medici siano risultati normali, il che suggerisce che non ci siano problemi organici sottostanti. Tuttavia, è importante continuare a seguire le indicazioni del tuo medico e concentrarti sull'aspetto psicologico. Potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che può aiutarti ad affrontare l'ansia e sviluppare strategie per gestire i sintomi fisici.
Ricorda che l'ansia è una condizione trattabile e ci sono molte opzioni di trattamento disponibili. Con il tempo, il supporto adeguato e le strategie adeguate, è possibile ridurre l'ansia e migliorare il benessere generale.
Dr. Roberto Prattichizzo
Salve lei ha usato la parola magica, “sotto controllo”.
Tenere sotto controllo è una attività che denota il bisogno di non perdere il controllo,una delle attività psichicamente più dispendiose.
Al pronto soccorso le hanno dato un suggerimento corretto.
Le somatizzazioni relativa alla componente ansiosa sono molto frequenti, per cui è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di ridurne gli effetti e modulare le cause.
Saluti,dott.ssa Petralli
Buongiorno. Si è rivolto al PS per un malessere che è stato diagnosticato come dispnea per possibile disturbo d’ansia. Sarebbe opportuno si rivolgesse ad uno specialista per capire meglio la situazione che vive, a maggior ragione se è assiduamente preso a intercettare possibili cause o significati di quanto le accade. Una consultazione la aiuterebbe a comprendere meglio il disagio che sperimenta e potrebbe essere l’inizio per un lavoro psicoterapeutico che la aiuti a trovare le risposte agli interrogativi su di sé. SG

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