Salve, abbiamo un bambino di un anno che la notte soffre di frequenti risvegli: sono almeno 3 a nott

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Salve, abbiamo un bambino di un anno che la notte soffre di frequenti risvegli: sono almeno 3 a notte. I risvegli cominciano con dei lamenti per poi diventare pianti. C'è da dire che dal settimo mese è in corso la dentizione ma d'altra parte durante questo anno non ha MAI dormito una notte per intero. Il bimbo attualmente, ma già da diversi mesi, dorme nel suo lettino nella sua stanzetta. Io e mia moglie le abbiamo provate un po' tutte compresa la somministrazione della melatonina su consiglio della pediatra ma l'unica soluzione efficace che lo fa riaddormentare è quella di offrirgli un biberon di latte.
Aggiungo che il bambino ha un carattere socievole e durante la giornata, sia al nido che a casa, è molto attivo e curioso.

Spero qualcuno possa aiutarci e indirizzarci verso una soluzione che possa allietare le sue notti...ma anche quelle di noi genitori!
Dott.ssa Ilaria Bitetti
Neuropsichiatra infantile, Neurologo
Napoli
Gentile paziente, fino ai 3 anni di età i risvegli notturni nei bambini possono essere considerati eventi fisiologici che fanno parte dello sviluppo e dell'adattamento alla maturazione dei cicli del sonno. Purtroppo offrire il biberon ad ogni risveglio non è una buona soluzione perchè in questo modo rischiamo di rendere la suzione del biberon un mezzo di consolazione difficilmente sostituibile. La melatonina invece è un buon induttore del sonno, ma funziona poco sui risvegli infrasonno. La prima cosa da fare in queste situazioni è regolarizzare il più possibile le abitudini quotidiane (mantenere orari fissi per la pappa, il bagnetto, il riposino), evitare riposini diurni prolungati (non più di un ora per il riposino pomeridiano); creare dei piccoli rituali serali (bagnetto, ninna nanna, storielle); evitare luci e suoni forti ed esposizioni a schermi nelle ore serali; mantenere il più possibile dei punti di riferimento che diano sicurezza al bimbo (non cambiare lettino, lasciare sempre un pupazzetto preferito). Spero che questi piccoli consigli la possano aiutare, ma considerate anche che si tratta di una fase (seppur non facile da gestire) che fa parte dello sviluppo del suo bambino!

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