Salve a tutti, vi scrivo per un problema che dura da 2/3 settimane circa.. sto con una ragazza che s

19 risposte
Salve a tutti, vi scrivo per un problema che dura da 2/3 settimane circa.. sto con una ragazza che si trova molto distante da me, e ultimamente ho sempre paura che le possa succedere qualcosa, lo penso in qualsiasi momento, e di conseguenza tendo (è sicuramente dovuto anche all’ansia che ho molto spesso) ad avere un comportamento ossessivo compulsivo (quindi, fare una determinata cosa sennò potrebbe accaderle qualcosa di brutto). Non so se c’entri qualcosa ma qualche settimana fa sono morti due miei parenti (non particolarmente stretti, ma li conoscevo), e probabilmente questa situazione mi avrà scossa.. ma per me ogni giorno è un vero incubo. Credo di aver bisogno di un aiuto psicologico (soffrendo di una forte ansia), ne avevo parlato tempo fa con mia madre ma pensava sia inutile.. perciò ci ho “rinunciato” e al momento non me la sento di riproporglielo. Spero voi possiate dirmi cosa potrebbe essere e che possiate darmi qualche consiglio per stare più “calma”.. grazie mille.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Sarebbe opportuno, inoltre, ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e ai lutti subiti.
Cordialmente, dott FDL

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Pensare che possa succedere qualcosa non impone e che debba succedere davvero. È impossibile non pensare è impossibile bloccare il flusso dei pensieri (Sarebbe voler bloccare lo scorrere di un fiume) però possiamo impedire che questi abbiano un effetto su di noi. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico al fine di valutare se I suoi pensieri hanno un fondamento oppure considerarli per la loro natura di pensieri che vanno e vengono lasciando a lei la piena consapevolezza e libertà di seguirli o no
Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Salve. Un percorso psicoterapeutico può esserle di aiuto per individuare le cause dell'ansia che può essere all'origine dei pensieri e dei comportamenti che descrive. Si, la perdita delle persone conosciute può aver peggiorato la situazione. I consigli non servono, serve comprendere cosa la agita, cosa la spaventa e le impedisce di avere pensieri positivi, fare i conti con la fragilità e, questo, può avvenire solo in un contesto psicoterapeutico dove si possa creare una alleanza terapeutica. Distinti saluti
Salve, per essere più "calma" dovrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere meglio come gestire la sua ansia.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buonasera, comprendo perfettamente quanto possa essere per lei un vero incubo. Tuttavia, il consiglio per "stare più calma" è quello di affidarsi ad un percorso psicologico che possa verificare ed esplorare i molteplici elementi che ha citato nella sua richiesta.
Un saluto,
Dott.ssa Ilaria Rasi
Salve dalla suo nota emerge il disagio che sta vivendo che merita un maggiore approfondimento e una valutazione approfondita da parte di un esperto per stabilire e eventuali od ulteriori attività. Se rientra in una condizione per cui è necessaria l'autorizzazione dei suoi genitori, torni a parlare con loro di questa sua condizione. Un codiale saluto
Buongiorno. Dalle sue parole mi sembra di comprendere che lei stia vivendo una condizione in aumento di intensità emotiva, che influisce sui pensieri, che sia consapevole di necessitare di un aiuto professionale prima che le cose si amplifichino ulteriormente, cosa a cui ha rinunciato, al momento, perché sua madre non la ritiene una cosa utile. E' evidente che abbia già cercato altrove risposte, definendo il suo stato emotivo come ansioso e il suo comportamento ossessivo compulsivo. Dare nomi a ciò che si prova è un buon inizio per un percorso conoscitivo di sé più profondo. E' però solo l'inizio. "Stare più calma" sarebbe solo una forzatura poco efficace e un evitamento del problema. Molti colleghi le hanno già risposto e condivido il loro pensiero: per alleviare la sua sofferenza è necessario un aiuto esterno professionale. Non sappiamo quale sia la reale motivazione di sua madre nel negarle supporto psicologico, questo sta eventualmente a lei indagarlo in un momento futuro, dovrebbe piuttosto chiedersi come mai tale veto la blocchi pur alimentando il suo desiderio di confronto con noi psicologi. Provi ad esprimere con maggior chiarezza e onestà emotiva la sua posizione a sua madre e il suo desiderio di supporto professionale. Se è minorenne è necessario avere il consenso dei genitori (se frequenta una scuola potrebbe avvalersi di un colloquio orientativo con lo psicologo scolastico), se è maggiorenne può scegliere autonomamente (quantomeno dal punto di vista legale) e qualora non ricevesse sostegno economico o non avesse possibilità di autonomia economica, potrebbe rivolgersi al servizio pubblico, ad associazioni professionali o a libero-professionisti disposti ad agevolarla. Credo che su questa piattaforma potrebbe trovarne diversi sia vicino a lei che disponibili online. Le auguro di trovare presto il modo più consono per lei di affrontare la situazione.
Buongiorno! Penso che in situazioni come questa sia molto utile ascoltare e seguire i propri bisogni che, nel suo caso, come ha detto, è proprio quello di farsi seguire. Un supporto psicologico può aiutarla a comprendere le cause alla base di suoi comportamenti e pensieri ricorrenti e disfunzionali e, successivamente, a identificare le strategie più adeguate per permetterle di gestire al meglio le situazioni problematiche.
Un caro saluto. Dott.ssa Maneri
Ritorni sull'argomento senza rinunciare a perseguire il suo benessere. Potrebbe dire a sua madre che, anche se è passato del tempo dal vostro dialogo, la sua forte ansia non se n'è andata in modo spontaneo e quindi ha bisogno di un aiuto professionale. La mia risposta può sembrare semplicistica ma quando si esprimono i propri bisogni e si condividono intimamente le proprie emozioni, qualcosa cambia. Perlomeno in lei! Buona fortuna
Davvero difficile darle consigli. Il nostro lavoro è quello di ascoltare, accogliere le ansie e i vissuti e dar loro un senso e digerirli.... Tutto ciò è fattibile solo attraverso un percorso psicologico. Forse potrebbe riparlarne con sua madre e tornare a farle presente la sua esigenza. Le auguro giorni più sereni. Dott.ssa Franca Vocaturi
gentile utente, comprendo il suo malessere e insieme all'ansia arriva anche lo sconforto per non sentirsi sostenuta nel suo bisogno di essere aiutata a stare meglio. dare consigli per essere più calma in questo caso lascia il tempo che trova perché la sensazione di calma va "scoperta" e rintracciata dentro di noi. Dal mio punto di vista un percorso di psicoterapia è molto utile per "accompagnarla" in questa scoperta e darle gli strumenti giusti per superare non solo questo momento ma tutte le difficoltà che nella vita si possono incontrare. Non rinunci alla sua voglia di stare bene e riprovi a parlarne ancora con sua madre. Stare bene è un diritto ma è nostra responsabilità fare in modo di poterne godere pienamente. Se il problema fossero i costi ci sono anche strutture pubbliche che possono sostenerla in questo. Non si scoraggi, trovi in sé la forza di confrontarsi con sua madre. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto. dott.ssa Daniela Agrosì
Salve,
di certo andrebbero esplorati meglio questi pensieri che lei fa e che poi sente che le compromettono la sua vita quotidiana ed i rapporti. Alla base dei suoi pensieri c'è di certo la presenza di un trauma che andrebbe elaborato nel corso di un lavoro di psicoterapia. Le consiglio di fare un ciclo di incontri iniziali per capire cosa le succede e cosa è più utile per lei in questo momento. Resto a disposizione se ha bisogno. Un saluto Cordiale . Dott.ssa Di Giovanni
Salve, quando sentiamo di non farcela da soli è bene prendersi cura di ciò che ci fa stare male altrimenti la calma non arriverà neanche con il più alto dei consigli possibili.
L'ansia è una cattiva compagnia e l'unico posto dove portare questa non gradita compagnia è la stanza della terapia dove potrai parlare del tuo disagio e della tua sofferenza.
Saluti D.ssa Michela Mariani
Buongiorno, certamente - come lei stesso può immaginare - una Psicoterapia od un supporto Psicologico non sono affatto inutili nel suo caso. Generalmente, quando un problema inizia ad invalidare significativamente la vita quotidiana è il caso di intervenire. Dietro a questo senso di estrema responsabilità nei confronti della sua ragazza potrebbe nascondersi un Universo che va esplorato. Cerchi di parlare con sua Madre spiegandole, se vuole, che al momento le sembra la soluzione migliore per provare a tornare a vivere una quotidianità serena.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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Salve. Sarebbe utile iniziare un percorso per indagare quali sono i pensieri che ha ed i comportamenti che attua per far sì che, certe cose che pensa, non accadono. Resto a disposizione per un’ eventuale richiesta di colloquio. Buona giornata
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, grazie per aver condiviso quello che sta vivendo. Posso immaginare quanto debba essere difficile convivere con queste preoccupazioni e l'ansia che sta provando.
È del tutto comprensibile che la perdita di due parenti, anche se non particolarmente stretti, possa avere un impatto significativo su di lei. La paura che qualcosa possa succedere alla sua ragazza potrebbe essere una risposta a questa esperienza di perdita e dolore. A volte, eventi stressanti o traumatici possono scatenare o intensificare ansie preesistenti, portando a comportamenti ossessivi compulsivi come quelli che ha descritto. Il fatto che lei riconosca la natura ansiosa e ossessiva dei suoi pensieri e comportamenti è già un passo importante. Questi pensieri e comportamenti sono meccanismi che il suo cervello sta usando per cercare di gestire l'ansia e il dolore, ma possono diventare debilitanti e peggiorare il suo stato d'animo generale. Parlare con un professionista della salute mentale potrebbe davvero aiutarla a gestire e ridurre l'ansia. So che in passato ha parlato con sua madre e non ha ricevuto il supporto che sperava, ma voglio incoraggiarla a riprovare a comunicare la sua necessità. Potrebbe spiegare a sua madre quanto questa situazione la stia influenzando quotidianamente e quanto sia importante per lei avere il supporto di uno psicologo.
Inizi con piccoli passi e ricordi che va bene chiedere aiuto se questo processo le risulta difficile. Chiedere aiuto è un segno di forza: parlare con uno psicologo può offrire nuove prospettive e strumenti per gestire l'ansia. Se ha bisogno di ulteriori informazioni su come cercare un terapeuta o di qualsiasi altro supporto, non esiti a chiedere. La sua salute mentale è importante, e ci sono molte risorse disponibili per aiutarla a stare meglio. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Baldelli
Buongiorno,
credo per per approfondire il senso di "catastrofe imminente" che percepisce unitamente all'ansia occorrano dei colloqui psicologici. Per poter pensare ad un intervento che possa essere efficace occorrerebbe infatti approfondire gli aspetti sopra. Al momento il mio invito è di non cercare di etichettare ciò che sta provando in questo momento con una diagnosi supposta (es: il da lei citato disturbo ossessivo compulsivo).
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore necessità.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Michelle Borrelli

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