Salve a tutti. Vi scrivo per chiedere un consiglio, sperando in un giudizio non valoriale basato su

10 risposte
Salve a tutti. Vi scrivo per chiedere un consiglio, sperando in un giudizio non valoriale basato su presunti dettami etici di estrazione cattolica. Vorrei, semplicemente, un punto di vista neutrale e prettamente tecnico. Ho 30 anni, e sono fidanzato da 7 con una ragazza. Premetto che in passato mi è capitato sporadicamente di “tradire”, ma si sono trattati di episodi tra parentesi, iniziati e finiti, che ho sempre condotto con molta discrezione, lontano dalle mie cerchie di amici, conoscenti, anche lontano nella distanza geografica. Insomma, erano delle vere e proprie parentesi, contestualizzate a momenti molto precisi, sporadici e brevi, e di cui a parte me e l'altra persona, nessuno ne era a conoscenza. In sostanza questi eventi “esistevano” solo per noi due. Le ho sempre vissute con estrema leggerezza, proprio perché le consideravo delle piccole avventure sporadiche, come quando si fanno dei sogni mentali ma rimangono lì. Stavolta mi sono ritrovato in una situazione apparentemente molto “meno grave” ma che, contrariamente, mi sta dilaniando. Io ho un’amica, con la quale chatto spesso (mai nutrito un interesse, solo conversazioni amichevoli, veramente innocenti. Anzi, abbiamo passato mesi senza sentirci). Un paio di mesi fa, capita che iniziamo a parlare di sesso (ma in termini molto generali, non riferiti a noi due, proprio come si può parlare di qualsiasi altro argomento). Poi, sono subentrare delle sporadiche provocazioni, ma cose dette lì per lì che potevano anche apparire come scherzi. Sta di fatto che l'altra sera, da semplici provocazioni si è passato a qualcosa di più concreto (concreto non che ci siamo visti o abbiamo fatto roba, semplicemente ci siamo mandati un paio di foto un po' “piccanti”). Ma anche in quel caso è finita lì, non ha avuto alcun tipo di conseguenza, si è limitato tutto ad un paio di foto. Tuttavia, questa cosa mi sta davvero angosciando. Forse per il fatto che questa mia amica e la mia ragazza si conoscono (non sono amiche, hanno l'amicizia sui social, se si incontrano si salutano e basta. Sì conoscono solo in virtù del fatto che una sa che l'altra è la mia ragazza, e la mia ragazza sa che questa è una mia amica). Però, l’idea che loro si conoscono mi fa sorgere molti sensi di colpa, come un’ipotetica situazione in cui siamo in giro, ci si incontra, ci si ferma 2 minuti a chiacchierare. Io e la mia amica sappiamo, e la mia ragazza no.. questo mi sa veramente di losco e per nulla dignitoso, proprio a voler tramare alle spalle di una persona. Eppure non è effettivamente successo nulla! Per quale motivo, secondo voi, in questo caso (contrariamente dai precedenti) sento questo forte disagio?
Premetto col dire che qualora vi venisse in mente di iniziare con il classico “sarebbe opportuno andare a fondo dei motivi che l'hanno condotta a ricercare altre esperienze al di fuori della sua relazione, etc, ect, ect”. Vi pregherei di desistere. Non vuole essere un evitare la questione, anzi: sono quesiti che mi sono già ampiamente posto da anni e ai quali ho dato e ridato numerose risposte (anche a seguito di un lungo percorso psicoterapeutico). Semplicemente il punto della questione è diverso e un altro, e vorrei che ci si concentrasse sul nocciolo della mia questione espressamente posta. Grazie mille in anticipo
Salve,
Capisco il suo desiderio di ottenere una risposta neutrale e tecnica, senza soffermarsi su aspetti morali o etici. Il disagio che avverte in questa situazione, a differenza di episodi simili del passato, potrebbe essere legato a diversi fattori psicologici.

Innanzitutto, una possibile spiegazione risiede nella prossimità emotiva che caratterizza questa situazione rispetto a quelle precedenti. In passato, i suoi "tradimenti" avvenivano in contesti distanti e isolati, e riusciva probabilmente a gestirli come episodi separati dalla sua vita quotidiana. In questo caso, invece, esiste una connessione tra la sua amica e la sua fidanzata, anche se non si tratta di una vera e propria amicizia. Questa sovrapposizione crea una realtà meno gestibile, e il fatto che entrambe siano consapevoli della reciproca esistenza può aumentare il senso di vulnerabilità.

Un altro elemento da considerare è che, anche se non c'è stato un incontro fisico, l'invio di foto intime può rappresentare un gesto con un grado di intimità diverso rispetto agli episodi precedenti. Questa maggiore vicinanza, anche se solo virtuale, potrebbe farla sentire più esposto e accentuare il senso di colpa, poiché l'atto diventa più "concreto" rispetto a semplici fantasie o provocazioni verbali.

Infine, il senso di disagio potrebbe derivare dal fatto che sente di aver violato un proprio codice di discrezione. In passato, le sue avventure erano gestite in modo tale da non lasciare tracce visibili o connessioni con la sua vita relazionale. In questo caso, il fatto che la sua amica e la sua fidanzata si conoscano, anche se solo superficialmente, crea una tensione maggiore, poiché l'interazione non riguarda più solo lei, ma coinvolge indirettamente una persona vicina alla sua vita.

In sintesi, il disagio che avverte potrebbe non dipendere tanto dall'atto in sé, quanto dalla sovrapposizione dei due mondi — quello personale e quello relazionale — e dalla percezione di una violazione emotiva più intensa rispetto al passato. Questa complessità rende la situazione più difficile da gestire e, di conseguenza, amplifica il suo senso di colpa e disagio.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Salve, probabilmente in questo particolare caso rispetto agl'altri, vi è un fattore di conoscenza e vicinanza geografica maggiore. I suoi tradimenti avvenivano, come da lei descritti, con persone distanti dalla sua ragazza, sempre condotti con molta discrezione, lontano dalla sua cerchia di amici, anche lontano nella distanza geografica. Io porrei l'accento, inoltre, sull'emozione che questa situazione le ha provocato, nella fattispecie il senso di colpa di tramare alle spalle, che come lei sottolinea, la conduce ad un forte disagio. Credo sia utile comprendere che significato da al "tramare dietro le spalle" e come questo può influenzare, attraverso le emozioni provate, i suoi agiti.
Buongiorno, nonostante l'episodio recente possa sembrare meno grave rispetto alle esperienze passate, il forte senso di colpa che prova potrebbe essere legato al fatto che la sua amica e la sua ragazza si conoscono, rendendo la situazione più delicata e aumentando il rischio che l'accaduto venga alla luce. Questo genera ansia e intensifica i sensi di colpa rispetto a episodi passati con persone estranee al suo ambiente sociale.

Inoltre, a differenza delle precedenti esperienze che descrive come "parentesi" isolate, con questa amica ha sviluppato una relazione di confidenza nel tempo. Il passaggio da conversazioni innocenti a scambi più intimi potrebbe aver creato un coinvolgimento emotivo maggiore, facendole percepire la situazione come un tradimento non solo fisico ma anche affettivo.

È possibile che nel tempo le sue prospettive e i suoi valori personali siano cambiati, portandola a una maggiore consapevolezza delle implicazioni etiche delle sue azioni. L'idea di condividere un segreto con una persona vicina alla sua ragazza può farla sentire come se stesse tramando alle sue spalle, amplificando il senso di slealtà.

Spero che queste riflessioni possano aiutarla a comprendere meglio le ragioni del suo disagio attuale. Resto a disposizione se desidera approfondire ulteriormente.

Cordiali saluti.
Buonasera la ringrazio per la sua condivisione e comprendo che stia cercando un punto di vista neutrale e tecnico sulla situazione che ha descritto.
Da ciò che racconta, sembra che la fonte principale del suo disagio non risieda tanto negli eventi in sé (le foto scambiate), ma piuttosto nella relazione tra lei, la sua amica e la sua ragazza, e in particolare nella consapevolezza che queste due persone si conoscono, seppure superficialmente. Questo crea una sorta di tensione interna che prima non aveva sperimentato nelle sue "parentesi".
Ci sono alcuni elementi che potrebbero spiegare il suo attuale stato emotivo. Innanzitutto, il fatto che in passato le altre esperienze fossero geograficamente e socialmente lontane potrebbe aver reso più semplice per lei gestire il tutto con leggerezza, senza sentirsi troppo coinvolto o esposto. In questa situazione, però, si aggiunge un fattore nuovo: il rischio percepito di una potenziale interazione o sovrapposizione tra la sua amica e la sua partner. Anche se nulla è successo di concreto e non ci sono state conseguenze evidenti, l'idea che la sua amica e la sua ragazza possano incrociarsi nella vita reale con questa "conoscenza nascosta" tra lei e la sua amica crea un senso di vulnerabilità.
Questo potrebbe portare a un conflitto interno tra la sua percezione di se stesso come "discreto" e "controllato" nelle precedenti situazioni e il timore che, in questo caso, la situazione sfugga al suo controllo. Le emozioni di colpa, o di disagio, che descrive sembrano derivare da una paura di perdita di coerenza con l’immagine che cerca di mantenere di se stesso. Forse c’è una discrepanza tra ciò che accetta a livello conscio e razionale e ciò che sente istintivamente rispetto a questa relazione triangolare, per quanto innocua possa apparire da fuori.
Un altro aspetto potrebbe riguardare il fatto che, pur non essendo successo nulla di fisico, lo scambio di foto piccanti è percepito da lei come un superamento di una linea, una sorta di "tradimento emotivo" o simbolico, che è più difficile da ignorare proprio per la vicinanza sociale tra queste persone.
Molto dipende dal significato che attribuisce ai diversi tipi di "confini" nelle sue relazioni e cosa, di fatto, considera oltrepassabile o meno.
Se ci sono altri aspetti che desidera approfondire, resto a disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Annalisa Calabrese
salve. la situazione che descrive la espone a un rischio, forse solo fantasticato da lei, a differenza delle sue "parentesi" precedenti vissute in sicurezza.
Sapere di essersi "distratto" molte volte probabilmente acuisce questa sensazione sgradevole di persona che trama alle spalle.
E' un'amica ma c'è una "confidenzialità visiva" segreta tra voi che testimonia un livello di amicizia che sposta il confine.

Tutto questo avviene non con una persona distante e totalmente neutra ma con una ragazza che è nelle conoscenze seppur virtuali della sua compagna o che al massimo viene da lei considerata solo un amica.
E' una condizione inquinata dalla sua ambiguità.

Lei chiede di non suggerirle di indagare questa sua propensione a tradire e/o a flirtare con altri donne e io rispetto questa sua richiesta.

se la sua questione è non volersi sentirsi in colpa forse potrebbe decidere di disincentivare o terminare tali comportamenti o rendere edotta la sua compagna di questi suo bisogno in modo che lei possa ragionare insieme lei di cosa fare del vostro rapporto.
un' assunzione di responsabilità, forse rischiosa per le conseguenze, ma che la farebbero sentire coerente con se stesso e autentico .
E forse la sua compagna comprenderebbe ..
Nel caso fosse interessato ad approfondire la questione sono a sua disposizione.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
mi colpisce come la tua domanda sia molto focalizzata sul senso di disagio che provi in questo specifico caso, e non tanto sull’evento in sé. Ciò che emerge è una profonda differenza tra la tua percezione delle esperienze passate e quella attuale. Nei precedenti episodi, hai vissuto la situazione come qualcosa di circoscritto, distante e privo di conseguenze sul tuo mondo relazionale. Questa volta, però, la vicinanza tra le persone coinvolte – la tua ragazza e la tua amica – sembra essere un elemento che destabilizza la tua abituale modalità di gestione.
Quello che sembra attivarsi in te è il riconoscimento della connessione tra queste due persone, una connessione che non ti permette di mantenere quella netta separazione tra “parentesi” e realtà quotidiana che hai usato in passato per gestire le altre situazioni. Questo potrebbe spiegare il disagio: non è tanto il contenuto delle foto, quanto il fatto che questo gesto ti espone a una possibilità di sovrapposizione tra i due mondi, rompendo il confine che hai sempre mantenuto tra la tua “potenza discreta” e il possibile impatto sulle tue relazioni reali.
Questo senso di “losco” e di “tramare alle spalle” che menzioni può derivare dal fatto che ora c’è un rischio reale che i tuoi mondi si incrocino, e che tu non abbia più il controllo che normalmente ti permette di vivere queste situazioni con leggerezza. In altre parole, l’impotenza potrebbe derivare dal riconoscimento che, a differenza del passato, ora c’è un potenziale per una conseguenza tangibile.
Riconoscere questo disagio è già un passo importante, e potrebbe essere utile riflettere ulteriormente su cosa ti abbia spinto ad abbassare le tue barriere di discrezione questa volta, e su cosa significhi per te il sentirti esposto in questo modo. Forse, nonostante tu abbia già esplorato i motivi dietro certe dinamiche relazionali, qui c’è un aspetto nuovo da indagare: il rapporto tra controllo e vulnerabilità in un contesto di relazioni più intrecciate.
Rimango a disposizione per approfondire qualsiasi aspetto di questa riflessione o per chiarimenti ulteriori.

Un caro saluto.
A.D.
Si sente in colpa perché c'è un testimone.
A differenza delle altre volte.
Lucrezia Lopolito
Buongiorno,

la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Riguardo ai sentimenti di angoscia che sta vivendo, è comprensibile che questa nuova dinamica con la sua amica stia sollevando interrogativi più profondi. A differenza delle sue esperienze passate, la consapevolezza che la sua fidanzata conosca questa amicizia può creare un senso di conflitto che è difficile da ignorare.È probabile che, nonostante non ci siano stati sviluppi tangibili, lo scambio di foto possa generare un senso di colpa, soprattutto considerando la relazione con la sua fidanzata. La possibilità di dover mantenere segreti su questa interazione potrebbe intensificare il suo malessere, alimentando dubbi su come questa situazione possa influenzare la fiducia reciproca.

Esplorare questi sentimenti e comprenderne il significato all’interno della sua relazione potrebbe offrirle maggiore chiarezza sulle sue emozioni.

Un caro saluto,
dott. Giuseppe Saracino
Grazie per aver condiviso il tuo vissuto in modo così chiaro. Dal tuo messaggio emerge un forte senso di disagio e colpa che, come sottolinei, è diverso rispetto a situazioni passate. Anche se non è avvenuto un “tradimento fisico”, sembra che la relazione con la tua amica abbia generato un conflitto interiore. Questo potrebbe essere legato alla natura del legame tra lei e la tua ragazza e alla consapevolezza che ci sono delle informazioni che solo tu e la tua amica condividete.

Il senso di disagio che provi potrebbe derivare dalla percezione che, questa volta, ciò che è accaduto coinvolga indirettamente la tua relazione in un modo che ti fa sentire meno trasparente o più esposto rispetto alle situazioni passate. Anche se non è successo nulla di concreto, la consapevolezza che le due donne si conoscono può amplificare il tuo senso di colpa, portandoti a percepire la situazione come moralmente più “carica” rispetto ai tradimenti precedenti, che erano completamente distaccati dal contesto personale.

Per quanto riguarda il “nocciolo” della tua domanda, il disagio che provi può essere un segnale che in questa situazione c’è qualcosa che tocca più profondamente il tuo senso di integrità rispetto alle altre esperienze. La trasparenza e la fiducia sono aspetti fondamentali nelle relazioni, e quando sentiamo che una parte di noi non è completamente condivisa, possono emergere sensazioni di disonestà e conflitto interiore, anche in situazioni che riteniamo “meno gravi”.

Se questo disagio continua a tormentarti, potrebbe essere utile riflettere su ciò che questa situazione ti sta dicendo riguardo al tuo attuale rapporto e ai tuoi valori personali.

Spero che queste riflessioni ti siano di supporto.
Sono disponibile anche online
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.