Salve a tutti, sono una ragazza di 28 anni che non riesce a capire cosa fare della sua vita e vorreb
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Salve a tutti, sono una ragazza di 28 anni che non riesce a capire cosa fare della sua vita e vorrebbe avere un aiuto da qualcuno di più esperto. Purtroppo è da un po' di tempo che non capisco come mi devo porre nei confronti della mia vita, del lavoro e delle mie passioni. Sono appassionata, da quasi tutta la vita, di fotografia, ma trovo difficile da trasformare in un lavoro vero e proprio, per il "semplice" motivo che non so cosa fare di questa mia vita piena di incertezze, dubbi, ansie e paure. Ho una laurea triennale, conclusa con il massimo dei voti, ma dopo di essa (2018) non mi sono posta il problema su cosa volessi fare, su come approcciarmi al modo adulto del lavoro. Per un primo momento ho pensato di trovare qualcosa che mi potesse permette di essere almeno un po' indipendente e così, quasi per puro caso, ho iniziato a fare la cameriera nel weekend. Il lavoro mi piaceva, ero contenta perché ero in movimento, avevo a che fare con le persone e mi sentivo soddisfatta nel portare a termine i miei compiti. Mi reputo una persona piuttosto dedita al lavoro, presente e responsabile, ma poi quando capitano i primi intoppi o le prime situazioni di stress non sono in grado di gestire subito, mi devo sfogare, piangere. Il peggiore dei casi è quando dico di non essere capace a fare nulla, mi imprimo nella mente pensieri negativi che poi mi bloccano e non mi fanno più andare avanti. Sono una persona che cerca sempre di accontentare gli altri, farli stare bene e soddisfare i loro bisogni, mettendoli prima dei miei, e quando questo lavoro mi ha fatto rendere conto che qualcosa di buono lo so fare, mi sono sentita bene, anche perché avevo del tempo libero da dedicare, appunto, alla fotografia. Tutto cambia quando il proprietario del locale inizia a mostrarsi per com'era davvero: acido, burbero e tossico. Dopo un po' di tempo in piena sopportazione non ce l'ho fatta più e me ne sono andata. Ho cambiato locale, orari e situazioni e mi sentivo bene. Tutto cambia con la pandemia, che mette a freno quelle poche certezze che avevo. Mi mette con le spalle al muro, non accetto quel periodo di totale freno, penso che non farò mai nulla nella mia vita, che non potrò viaggiare e non potrò mai realizzarmi e fare qualcosa di bello. Dopo il periodo di lockdown, sotto consiglio del mio ragazzo, decido di partire per Milano (mio posto del cuore da sempre), in seguito anche ad una borsa di studio vinta, e inizio a vivere lì, piena di paura perché non ho mai vissuto da sola e perché ero spaventata dal COVID, dato che c'erano ancora le restrizioni. Queste ansie le ho vissute per tutto il periodo di studi e ora, tornando indietro con la mente, penso di non aver vissuto mai davvero appieno nulla, ma che sicuramente è stato bello (ho questa tendenza a guardare ai ricordi del passato con nostalgia, qualsiasi essi siano, anche se in quel periodo mi sentivo morire dentro, perché, facendo il paragone con il presente, sicuramente sto peggio adesso - nella mia mente). A Milano mi sentivo solo e mi mantenevo da sola, facendo la cameriera, i miei non potevano e non possono tuttora, abbiamo problemi economici e spesso ho dovuto aiutare io loro in diverse situazioni.
Il mio problema è che tendo ad autosabotarmi e a pensare che se sto facendo qualcosa che non ha a che fare con la fotografia non sto facendo nulla di concreto, quando in realtà, basandomi sui ricordi, io sì, lavoravo e facevo orari assurdi che il più delle volte non mi facevano alzare dal letto il giorno dopo o fare qualcosa nel mio giorno libero: ero bloccata, immobile, esausta ed esaurita...ma almeno quando riuscivo a impormelo uscivo, scattavo, vedevo gente e fotografavo. Alla fine ho lasciato anche l'altro lavoro perché mi sentivo frustrata, quando iniziano i primi intoppi o si mettono in mezzo problemi con colleghi, lo stress estremo (forse normale per altri, ma per la mia mente no) o, addirittura, la monotonia io mi arrendo e vado via. Sono sbagliata, lo so. Durante il lavoro da cameriera inviavo CV in agenzie, sperando che prima o poi sarebbe arrivata la mia occasione. Da Novembre 2022 sto provando a lavorare presso uno studio fotografico di matrimoni, non molto lontano da casa mia giù al Sud, ma ho capito che non voglio fare il tipo di lavoro che si fa lì. Inoltre lo sto facendo da casa (cosa di cui il datore di lavoro non è molto favorevole, ma, vedendo le mie capacità e il fatto che imparo in fretta, ha capito che, almeno per il momento, in Smart si poteva lavorare). Sono però frustrata perché mi sento carica di incertezze, non so se questa cosa può andar bene per me per tutta la vita, ho paura di stancarmi anche in questo. Il mio ragazzo cerca di spronarmi, di farmi capire come prendere una decisione, di interrogarmi su cos'è che davvero voglio fare, su quale deve essere il mio ruolo in questa società che mi porterà alla pensione se non alla morte... Io penso sempre alla morte, penso che se morissi non dovrei più pormi il problema di cosa fare della mia vita, siccome niente so fare. Ma poi penso a mia madre, alla mia sorellina e al mio ragazzo, non posso dare loro un dolore così, perché io non vorrei mai far soffrire nessuno, vorrei che tutto andasse bene e che tutti fossero felici, anche per mano mia. Ma io non ho mai avuto nessuno che mi dicesse "brava" o che mi aiutasse a prendere qualche decisione, anche da piccola, ho sempre fatto tutto da sola, anche quando andavo male a scuola, non volevo l'aiuto di nessuno perché NON VOLEVO DISTURBARE: sono sempre cresciuta con la convinzione che, se chiedo qualcosa agli altri, li disturbo e perché troppo occupati per aiutare me, sarei un pesi. Mi paragono agli altri: chi è sposato, chi sta lavorando e ha una carriera ben affermata, chi insegna...stavo pensando anche all'insegnamento, ma cosa posso dire ai ragazzi delle nuove generazioni se non so cosa dire a me stessa per farmi riprendere da questo continuo piagnisteo? È che sono stanca, stanca di non essere in grado di gestire nulla, perché nulla di buono ho mai fatto, stanca perché pressata da tutto lo stress familiare, stanca perché non sono in grado di prendere nessuna decisione. Ma non si può essere già stanchi a 28 anni.
Avrei solo bisogno di un aiuto, qualcuno che mi faccia capire cosa fare, se si può ancora fare qualcosa...
Vi chiedo scusa per il disturbo di dover leggere un messaggio così lungo. Grazie in anticipo se qualcuno mi risponderà.
Il mio problema è che tendo ad autosabotarmi e a pensare che se sto facendo qualcosa che non ha a che fare con la fotografia non sto facendo nulla di concreto, quando in realtà, basandomi sui ricordi, io sì, lavoravo e facevo orari assurdi che il più delle volte non mi facevano alzare dal letto il giorno dopo o fare qualcosa nel mio giorno libero: ero bloccata, immobile, esausta ed esaurita...ma almeno quando riuscivo a impormelo uscivo, scattavo, vedevo gente e fotografavo. Alla fine ho lasciato anche l'altro lavoro perché mi sentivo frustrata, quando iniziano i primi intoppi o si mettono in mezzo problemi con colleghi, lo stress estremo (forse normale per altri, ma per la mia mente no) o, addirittura, la monotonia io mi arrendo e vado via. Sono sbagliata, lo so. Durante il lavoro da cameriera inviavo CV in agenzie, sperando che prima o poi sarebbe arrivata la mia occasione. Da Novembre 2022 sto provando a lavorare presso uno studio fotografico di matrimoni, non molto lontano da casa mia giù al Sud, ma ho capito che non voglio fare il tipo di lavoro che si fa lì. Inoltre lo sto facendo da casa (cosa di cui il datore di lavoro non è molto favorevole, ma, vedendo le mie capacità e il fatto che imparo in fretta, ha capito che, almeno per il momento, in Smart si poteva lavorare). Sono però frustrata perché mi sento carica di incertezze, non so se questa cosa può andar bene per me per tutta la vita, ho paura di stancarmi anche in questo. Il mio ragazzo cerca di spronarmi, di farmi capire come prendere una decisione, di interrogarmi su cos'è che davvero voglio fare, su quale deve essere il mio ruolo in questa società che mi porterà alla pensione se non alla morte... Io penso sempre alla morte, penso che se morissi non dovrei più pormi il problema di cosa fare della mia vita, siccome niente so fare. Ma poi penso a mia madre, alla mia sorellina e al mio ragazzo, non posso dare loro un dolore così, perché io non vorrei mai far soffrire nessuno, vorrei che tutto andasse bene e che tutti fossero felici, anche per mano mia. Ma io non ho mai avuto nessuno che mi dicesse "brava" o che mi aiutasse a prendere qualche decisione, anche da piccola, ho sempre fatto tutto da sola, anche quando andavo male a scuola, non volevo l'aiuto di nessuno perché NON VOLEVO DISTURBARE: sono sempre cresciuta con la convinzione che, se chiedo qualcosa agli altri, li disturbo e perché troppo occupati per aiutare me, sarei un pesi. Mi paragono agli altri: chi è sposato, chi sta lavorando e ha una carriera ben affermata, chi insegna...stavo pensando anche all'insegnamento, ma cosa posso dire ai ragazzi delle nuove generazioni se non so cosa dire a me stessa per farmi riprendere da questo continuo piagnisteo? È che sono stanca, stanca di non essere in grado di gestire nulla, perché nulla di buono ho mai fatto, stanca perché pressata da tutto lo stress familiare, stanca perché non sono in grado di prendere nessuna decisione. Ma non si può essere già stanchi a 28 anni.
Avrei solo bisogno di un aiuto, qualcuno che mi faccia capire cosa fare, se si può ancora fare qualcosa...
Vi chiedo scusa per il disturbo di dover leggere un messaggio così lungo. Grazie in anticipo se qualcuno mi risponderà.
Buongiorno signorina, dal suo lungo messaggio traspare come stia faticosamente cercando di capire quale sia la sua strada, i suoi obiettivi da raggiungere e come, alla luce delle esperienze vissute, ancora non sappia bene dove indirizzarsi. Mi è sembrata anche un pochino severa nel giudicare sé stessa, le sue capacità e la sua preoccupazione nel non voler "disturbare" gli altri. Credo che la possibilità di affrontare un percorso psicoterapeutico possa aiutarla sia a conoscersi meglio che a costruire con il terapeuta un progetto di vita nel quale definire obiettivi raggiungibili e strumenti idonei per la loro realizzazione.
Nel frattempo la invito a non demoralizzarsi e le auguro un grosso in bocca al lupo per tutto.
Saluti
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Buonasera, la situazione che descrive meriterebbe approfondimento. Sarebbe importante capire dove nascono la sua incertezze, le sue difficoltà a canalizzare le energie in un progetto di vita, la sua autosvalutazione. Un'elaborazione di ciò che ha condotto a questa situazione in cui mi dà l'idea di essere "intrappolata" è fondamentale per riuscire a riprendere la strada della propria realizzazione. Credo sia importante che lei prenda coscienza del fatto che, in queste brevi righe, oltre ad esprimere il suo malessere ha anche involontariamente citato molti punti di forza: lei ha una passione, è laureata e le piace studiare, quando si trova in una situazione lavorativa è in grado di sostenerla, ha dei familiari e una relazione amorosa. Il nostro cervello è naturalmente portato a dare più peso alle cose negative che a quelle positive, è importante fermarsi un attimo per mettere in luce anche le risorse. Un lavoro di psicoterapia, qualora lei si sentisse pronta a mettersi in gioco, potrebbe aiutarla ad affrontare le sue paure e le sue frustrazioni
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua domanda.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
Grazie per averci scritto e per aver condiviso la sua esperienza.
La situazione che descrive non è facile e traspare la sua grande fatica.
Nel suo messaggio ci ha detto moltissime cose ed ognuna di esse meriterebbe un approfondimento poiché sono tutte, in qualche modo, legate. Innanzitutto la lunghezza del messaggio mi fa pensare che per lei sia importantissimo in questo momento avere uno spazio per sé in cui svuotare tutti i suoi pensieri. Inoltre, concordo con il collega, lei è troppo severa con se stessa. Dalle sue parole si intuisce che si è trovata, e si trova tutt'ora, ad affrontare molte sfide da sola e questo non è certamente facile. Lei punta molto su ciò che non riesce a fare ma sicuramente ci saranno anche dei punti di forza che in questo momento fatica a vedere a causa della grande stanchezza.
Per lei un percorso di psicoterapia sarebbe molto utile, poiché questa offre uno spazio privo di giudizio, che può dare un grandissimo sollievo e che ci fa sentire meno soli. Lei ha sicuramente moltissime risorse, ma ha bisogno di riconoscerle per poterle utilizzare.
Io sono a disposizione anche online e può contattarmi in caso di necessità.
Un carissimo saluto
D.ssa Simona Torrente - Torino
Grazie per averci scritto e per aver condiviso la sua esperienza.
La situazione che descrive non è facile e traspare la sua grande fatica.
Nel suo messaggio ci ha detto moltissime cose ed ognuna di esse meriterebbe un approfondimento poiché sono tutte, in qualche modo, legate. Innanzitutto la lunghezza del messaggio mi fa pensare che per lei sia importantissimo in questo momento avere uno spazio per sé in cui svuotare tutti i suoi pensieri. Inoltre, concordo con il collega, lei è troppo severa con se stessa. Dalle sue parole si intuisce che si è trovata, e si trova tutt'ora, ad affrontare molte sfide da sola e questo non è certamente facile. Lei punta molto su ciò che non riesce a fare ma sicuramente ci saranno anche dei punti di forza che in questo momento fatica a vedere a causa della grande stanchezza.
Per lei un percorso di psicoterapia sarebbe molto utile, poiché questa offre uno spazio privo di giudizio, che può dare un grandissimo sollievo e che ci fa sentire meno soli. Lei ha sicuramente moltissime risorse, ma ha bisogno di riconoscerle per poterle utilizzare.
Io sono a disposizione anche online e può contattarmi in caso di necessità.
Un carissimo saluto
D.ssa Simona Torrente - Torino
Buongiorno,
data la ricchezza della persona che esprime tenersi insieme e vivere armonicamente non dev'esser semplice.
Per trovare maggior armonia occorre fare un breve intervento terapeutico al fine di attrezzarsi di qualche strumento in più che le consenta di far fronte con maggior serenità ai processi decisionali.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
data la ricchezza della persona che esprime tenersi insieme e vivere armonicamente non dev'esser semplice.
Per trovare maggior armonia occorre fare un breve intervento terapeutico al fine di attrezzarsi di qualche strumento in più che le consenta di far fronte con maggior serenità ai processi decisionali.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Gent.ma, grazie per aver condiviso i suoi vissuti dolorosi. Le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia, anche perché il suo malessere si potrae da tanto tempo e come ha già accennato lei, ha bisogno di riconoscersi le sue risorse e potenzialità, trovando la motivazione e la capacità di tollerare le frustrazioni nel raggiungimento dei suoi progetti di vita, tutti obiettivi che potrebbe raggiungere grazie al supporto di un professionista. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Mia cara, intanto grazie per la sua lettera che è piena di riflessioni e di racconti.
Ci leggo tanta voglia di uscire da una situazione di stallo e di immobilità ma vedo anche tante risorse importanti che ha solo bisogno di mettere a frutto.
Lei pone tante domande:
Come faccio a sentirmi abbastanza?
Come posso vivere una vita felice, facendo quello che mi piace, ovvero a partire dalle mie passioni?
Perché mi sento sempre in ritardo nei raggiungimenti?
Come supero la paura di essere tagliata fuori da una società così ultracompetitiva?
Come imparare a volermi più bene, a rispettarmi di più?… ecc
Ecco, queste sono quelle che io chiamo domande di senso.
Sono tutte domande importantissime che fa bene a porsi.
Se vuole io sono a sua completa disposizione per iniziare un percorso di crescita e di terapia. Anche on Line
Un abbraccio
Ci leggo tanta voglia di uscire da una situazione di stallo e di immobilità ma vedo anche tante risorse importanti che ha solo bisogno di mettere a frutto.
Lei pone tante domande:
Come faccio a sentirmi abbastanza?
Come posso vivere una vita felice, facendo quello che mi piace, ovvero a partire dalle mie passioni?
Perché mi sento sempre in ritardo nei raggiungimenti?
Come supero la paura di essere tagliata fuori da una società così ultracompetitiva?
Come imparare a volermi più bene, a rispettarmi di più?… ecc
Ecco, queste sono quelle che io chiamo domande di senso.
Sono tutte domande importantissime che fa bene a porsi.
Se vuole io sono a sua completa disposizione per iniziare un percorso di crescita e di terapia. Anche on Line
Un abbraccio
Buongiorno
grazie della condivisione della sua storia di vita, delle sue ansie, delle sue paure ma anche del suo entusiasmo verso la ricerca della sua realizzazione e del suo benessere.
Credo che lei debba trovare il tempo per iniziare un percorso di sostegno psicologico, scelga lei se in presenza oppure online, volto al rafforzamento della sua autostima e questo è il momento giusto affinché tale intervento abbia effetto perché lei ci scrive riconoscendo tale bisogno. Mi spiego meglio: lei adesso è consapevole di aver bisogno di risolvere questo suo attuale stato di malessere ed insoddisfazione, ed ha solo bisogno di una figura professionale formata a supportarla nella ricerca del profilo professionale che le appartiene e di quali potrebbero essere le strade possibili da seguire.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi.
dott.ssa Letizia Muzi
grazie della condivisione della sua storia di vita, delle sue ansie, delle sue paure ma anche del suo entusiasmo verso la ricerca della sua realizzazione e del suo benessere.
Credo che lei debba trovare il tempo per iniziare un percorso di sostegno psicologico, scelga lei se in presenza oppure online, volto al rafforzamento della sua autostima e questo è il momento giusto affinché tale intervento abbia effetto perché lei ci scrive riconoscendo tale bisogno. Mi spiego meglio: lei adesso è consapevole di aver bisogno di risolvere questo suo attuale stato di malessere ed insoddisfazione, ed ha solo bisogno di una figura professionale formata a supportarla nella ricerca del profilo professionale che le appartiene e di quali potrebbero essere le strade possibili da seguire.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi.
dott.ssa Letizia Muzi
Gentilissima, il mio consiglio è quello di portare questo quesito ad un professionista al fine di lavorare sui quei modi di essere che non le consentono di vivere la sua vita nella sua forma migliore. A disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Giada D’Amico
Cara ragazza, mi dispiace sentirti così avvilita. Ci sono tanti punti che hai toccato nella tua lettera e quel che a me è balzato di più agli occhi è la tua sensazione di non saper far nulla, la tua stanchezza e il carico che porti sulle tue spalle. Ed inoltre mi colpisce che tutto ciò che hai fatto ed elencato di positivo, sembra quasi non aver valore. A mio avviso penso potresti richiedere un sostegno psicologico per rimettere in ordine questo caos e questo senso di insicurezza che porti dentro. Io sono a disposizione se vuoi contattarmi per incontri on line o di persona. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Domigno
Salve,
dal suo lungo messaggio si percepisce come sia in difficoltà e stia cercando di capire cosa fare nella sua vita, ovviamente non è semplice rispondere a tutti i suoi dubbi, soprattutto in virtù del fatto che non ci sono risposte giuste o sbagliate a priori. La invito a riflettere di iniziare un percorso terapeutico in modo da poter approfondire tutti questi suoi vissuti, avere uno spazio in cui poter esprimere le sue sensazioni e le sue sofferenze.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Molinaro
dal suo lungo messaggio si percepisce come sia in difficoltà e stia cercando di capire cosa fare nella sua vita, ovviamente non è semplice rispondere a tutti i suoi dubbi, soprattutto in virtù del fatto che non ci sono risposte giuste o sbagliate a priori. La invito a riflettere di iniziare un percorso terapeutico in modo da poter approfondire tutti questi suoi vissuti, avere uno spazio in cui poter esprimere le sue sensazioni e le sue sofferenze.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Molinaro
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Buongiorno e grazie per questa sua condivisione. Vorrei subito rassicurarla che sicuramente qualcosa può essere ancora fatta, non perda la speranza e si attivi per costruirla. E' una giovane donna che ha tante risorse (personali e di rete) che semplicemente in questo momento non riesce a vedere. Sicuramente avrebbe molto senso investire su di lei con un percorso di psicoterapia che possa rafforzarla e sostenerla mentre cerca la sua strada da percorrere, aiutandola a superare questo blocco che non la fa agire e che la porta ad essere in attesa che "tutto si risolva". Questa angoscia insieme al sentimento di impotenza sono sicuramente molto dolorosi per lei e la fanno vivere in un circolo vizioso che sembra non avere vie d'uscita. Sarebbe molto importante riuscire ad indagare anche l'origine di alcune credenze che sembrano molto radicate in lei; penso in particolare ai giudizi molto pesanti che si autoinfligge e alla convinzione che non deve "disturbare" o "dare fastidio" agli altri. Un grande in bocca al lupo per il suo percorso di vita che le auguro essere il più autentico e soddisfacente possibile, rimango a sua disposizione, cari saluti, d.ssa Paola Pellegrino
Gentile ragazza di 28 anni, mi dispiace non conoscere il tuo nome e non poterti quindi chiamare con quello, che ti identifica, ti fa dire "io sono" e rinforza la tua identità. Se fossi un medico, quelli di una volta, ti prescriverei una cura ricostituente a base di punture e poi ti prescriverei un soggiorno tipo sanatorio. In un bel posto con l'aria buona. Per recuperarti. Perchè ti dico tutto questo? Perchè ti sento una persona molto capace, che sa fare, che ha una passione e un talento, degli affetti, ha fatto tante esperienze lavorative vivendo in più posti, è consapevole di alcuni aspetti del suo carattere, ha delle ferite da curare a è solo indebolita. Ti ho riraccontato, ma non c'è giudizio, ci sono i fatti. Guarda come hai chiuso la tua lettera: con la paura di disturbare e il dubbio se avrai risposta. Come dire, varrò abbastanza? Su questi aspetti c'è da lavorare: iniezioni di autostima, pasticche di assertività e quanto altro emergerà. Ti suggerisco un percorso di psicoterapia, non con l'aspettativa che ti risolva i problemi ma con quella che ti aiuti a trovare le tue risorse per superarli. Scusami questo taglio un po' bizzarro al messaggio, ma almeno capirai che sei stata molto stimolante. Rimango a disposizione, cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
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Si può senz'altro essere stanchi a ventotto anni, ma al posto di stanco userei malato, nel senso di salute mentale.
La malattia psicologica assorbe grandi energie vitali. La guarigione psichica invece, anche se difficile, consente di rifiorire e rinascere alla vita.
Se vuole, lei può chiedere aiuto, e avviare un percorso di cura e presa in carico di sé e della sua salute mentale.
La malattia psicologica assorbe grandi energie vitali. La guarigione psichica invece, anche se difficile, consente di rifiorire e rinascere alla vita.
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