salve a tutti, sono un ragazzo di 21 anni e scrivo su questo portale per un problema che mi persegui
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salve a tutti, sono un ragazzo di 21 anni e scrivo su questo portale per un problema che mi perseguita da tempo. Non sono mai stato troppo bravo nello studio, un ragazzo perfettamente nella media. Da un po' frequento l'università. Ho già affrontato alcuni esami, ma di questi non ricordo proprio niente. E' un problema grave per me, essendo per la maggior parte propedeutici ai prossimi. Cancello le cose in poco tempo una volta superato l'esame, nonostante magari avessi messo anima e corpo per comprenderne tutte le parti. Odio studiare a memoria e preferisco comprenderle le cose, e questo mi porta via tanto tempo, e il fatto che io cancelli tutto poco dopo mi frustra tantissimo perché mi sembra di non aggiungere mai niente al mio bagaglio culturale. Ho paura di avere problemi di memoria seri, anche perché non sono correlati solo allo studio ma anche a tutto il resto. Dimentico date importanti, la lista della spesa, quello che ho mangiato a colazione...sono estremamente debilitanti per me e mi fanno realmente sentire impotente e stanco di fare tutto. Sottolineo il fatto che sono anche un soggetto molto ansioso ma l'ansia fino a questo livello mi sembra una cosa insensata, anche perché non la percepisco come il problema principale. Ho intenzione di fare una visita dal neurologo, se questa mia condizione non migliorerà, necessito di sapere cosa non va nella mia testa e ringrazio chiunque risponderà a questo mio disperato messaggio di aiuto.
Caro utente, grazie per la condivisione. Quello che mi arriva è un momento di grosso cambiamento che, come tale, ha portato a qualche scossa di assestamento. A volte queste scosse però, possono essere talmente forti da destabilizzarci e travolgerci. Questo può far sì che la nostra quotidianità venga a soffrirne perchè manca di quel senso di medesimezza e familiarità che le apparteneva. L'avvio di un percorso universitario, nello specifico, modifica molte carte precedentemente sul tavolo, e può portare a tutte le domande e preoccupazioni che oggi ti accompagnano. Il mio consiglio, forse ancor prima di un consulto neurologico, è quello di rivolgerti ad uno psicologo che possa aiutarti a costruire e decostruire sintomi e pensieri, così da comprendere bene gli "inceppi" della tua quotidianità. Qualora lo volessi io faccio anche sedute online (puoi prenotare direttamente qua su MioDottore) e sarei lieta di supportarti in questo percorso. Cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
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Gentile utente, capisco perfettamente quanto possa essere frustrante la tua situazione, e apprezzo la tua apertura nel condividere queste difficoltà. Voglio rassicurarti sul fatto che ciò che descrivi è una condizione che può essere comune, specialmente tra chi, come te, affronta lo studio universitario con impegno. L’ansia, anche se non ti sembra il problema principale, può comunque influenzare le tue capacità di concentrazione e memoria. Quando siamo sotto pressione o stressati, il nostro cervello può avere più difficoltà a immagazzinare e richiamare le informazioni. Spesso, quando ci si sente "bloccati" dopo un esame, è il risultato di un eccessivo carico di stress. Questo potrebbe spiegare la tua sensazione di "cancellare" tutto ciò che hai studiato una volta passato l'esame.
Per far fronte a queste difficoltà potresti iniziare provando un metodo di studio diverso e facendo molta attenzione alle tue abitudini legate al sonno (dormire abbastanza ogni giorno è fondamentale per le nostre capacità cognitive).
In caso questo non fosse sufficiente, un confronto con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti a esplorare e gestire meglio queste emozioni. L'ansia cronica può manifestarsi in modi sottili, anche senza la consapevolezza di sentirsi "ansiosi" nel senso tradizionale.
È comprensibile che questa situazione ti stia causando preoccupazione e frustrazione, ma il fatto che tu ne stia parlando e cerchi delle soluzioni è già un passo importante. Spero di esserti stata utile, resto a disposizione in caso ne avessi bisogno. Buona serata e in bocca al lupo! Lavinia Giancaspero
Per far fronte a queste difficoltà potresti iniziare provando un metodo di studio diverso e facendo molta attenzione alle tue abitudini legate al sonno (dormire abbastanza ogni giorno è fondamentale per le nostre capacità cognitive).
In caso questo non fosse sufficiente, un confronto con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti a esplorare e gestire meglio queste emozioni. L'ansia cronica può manifestarsi in modi sottili, anche senza la consapevolezza di sentirsi "ansiosi" nel senso tradizionale.
È comprensibile che questa situazione ti stia causando preoccupazione e frustrazione, ma il fatto che tu ne stia parlando e cerchi delle soluzioni è già un passo importante. Spero di esserti stata utile, resto a disposizione in caso ne avessi bisogno. Buona serata e in bocca al lupo! Lavinia Giancaspero
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza così apertamente. È chiaro che si trova in una situazione molto frustrante e che la sua ansia e preoccupazione per la memoria stanno influenzando profondamente la sua vita quotidiana e il suo percorso universitario. È naturale sentirsi sopraffatti quando si ha la sensazione di non riuscire a trattenere ciò che si è studiato, specialmente quando ci si impegna così tanto per comprendere gli argomenti.Vorrei invitarla a considerare che il suo approccio allo studio, che privilegia la comprensione rispetto alla memorizzazione, è prezioso e può essere un punto di forza. Tuttavia, la frustrazione che prova nel non riuscire a ricordare le informazioni può certamente essere debilitante. Potrebbe essere utile esplorare insieme strategie che potenziano la sua capacità di ritenere le informazioni, come tecniche di ripasso attivo, collegamenti tra le informazioni apprese e esperienze personali, o forme di studio più interattive.Inoltre, la sua ansia è un fattore significativo che potrebbe contribuire alla sua difficoltà di memoria. L'ansia può influenzare la nostra capacità di concentrazione e ritenzione. Potrebbe essere utile riflettere su come si sente quando studia o si trova in situazioni sociali, e capire se ci sono delle pratiche che possono aiutarla a gestire meglio l'ansia, come tecniche di rilassamento o esercizi di mindfulness.La decisione di consultare un neurologo è sicuramente un passo importante e potrebbe fornirle ulteriori chiarimenti sulla sua situazione. Tuttavia, oltre a questo, le consiglio di considerare anche un supporto psicologico per affrontare l’ansia e le sue preoccupazioni. Parlare con un professionista può aiutarla a trovare modi per affrontare queste difficoltà e a esplorare strategie che possano supportarla nel suo percorso di apprendimento. Cordiali saluti
Gentile utente, spesso l'ansia per quanto non se ne percepisca il costo può influire sulla performance. In questo caso potrebbe influenzare le abilità di memoria che descrive in questo messaggio. Sicuramente è bene esclude altre patologie organiche. Ma credo anche che esplorare l'ansia ed i pensieri ad essa correlata potrebbe migliorare la sua performance sia a livello universitario che nella sua vita privata. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, grazie per aver lasciato la sua testimonianza riguardo alla situazione che sta vivendo. Mi sembra una persona con una buona capacità di autoanalisi per essere riuscito a individuare e a descrivere il fenomeno di cui parla. Quanto da lei descritto mi ha fatto pensare alle strategie di memoria che ognuno di noi usa e ai processi che mettiamo in atto per recuperare certe informazioni. La memoria è molto collegata con il canale emotivo, perciò ci sarebbe da chiedersi come si sente lei nel momento in cui si trova ad affrontare lo studio per gli esami universitari. Come suggerito dalle risposte delle colleghe, potrebbe trattarsi di un momento di cambiamento e, come tale, un momento in cui si ha la sensazione di non riconoscersi. Sembra che le sue emozioni le stiano comunicando qualcosa di importante, per cui se riesce a "decodificare" il messaggio contenuto nelle sue emozioni, potrebbe in un secondo momento ritrovare il piacere nello studiare, senza doversi preoccupare di sapere tutto a memoria, ma attivare quel processo di comprensione di cui ha parlato. Cordialmente. Carlotta Massai
Gentile utente buonasera,
la difficoltà cognitiva da lei sottolineata può essere amplificata dall'ansia, se questa non viene elaborata correttamente. Non sottovaluterei questo aspetto per spiegare alcune situazioni di "apparente" perdita di memoria: la tensione emotiva e la preoccupazione accumulata durante la preparazione degli esami potrebbe associare al ricordo di quei contenuti un vissuto emozionale negativo e ansiogeno e, come tale, da evitare o rimuovere.
In realtà, io credo possa essere anche e soprattutto un problema di funzioni esecutive (attenzione e memoria di lavoro): questo spiegherebbe dimenticare la lista della spesa e cosa ha mangiato a colazione.
L'attenzione è un'abilità della mente che ci consente di essere efficienti nel momento presente e anche nello studio può essere determinante. Potrebbe passare molte ore davanti a un libro, ma essere attento veramente solo per metà del tempo (o anche meno).
Le suggerisco un percorso psicologico basato sulle pratiche di Mindfulness che allenano in modo selettivo e specifico l'attenzione e potenziano le funzione esecutive come memoria di lavoro e apprendimento.
Al contempo, nel percorso psicologico lei potrebbe affrontare il problema dell'ansia e imparare a gestire le emozioni, sia nell'ambito dello studio universitario, sia in altri ambiti della vita.
L'ansia è un forte fattore di distrazione e riempie la testa di pensieri intrusivi e inutili, ma talmente presenti da distogliere l'attenzione dalle cose più semplici, come godersi un pasto o una conversazione.
Dia priorità al suo benessere mentale in questo momento e troverà sicuro vantaggio anche nella vita universitaria.
Se lo desidera, può contattarmi per ulteriori chiarimenti o domande. Anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
la difficoltà cognitiva da lei sottolineata può essere amplificata dall'ansia, se questa non viene elaborata correttamente. Non sottovaluterei questo aspetto per spiegare alcune situazioni di "apparente" perdita di memoria: la tensione emotiva e la preoccupazione accumulata durante la preparazione degli esami potrebbe associare al ricordo di quei contenuti un vissuto emozionale negativo e ansiogeno e, come tale, da evitare o rimuovere.
In realtà, io credo possa essere anche e soprattutto un problema di funzioni esecutive (attenzione e memoria di lavoro): questo spiegherebbe dimenticare la lista della spesa e cosa ha mangiato a colazione.
L'attenzione è un'abilità della mente che ci consente di essere efficienti nel momento presente e anche nello studio può essere determinante. Potrebbe passare molte ore davanti a un libro, ma essere attento veramente solo per metà del tempo (o anche meno).
Le suggerisco un percorso psicologico basato sulle pratiche di Mindfulness che allenano in modo selettivo e specifico l'attenzione e potenziano le funzione esecutive come memoria di lavoro e apprendimento.
Al contempo, nel percorso psicologico lei potrebbe affrontare il problema dell'ansia e imparare a gestire le emozioni, sia nell'ambito dello studio universitario, sia in altri ambiti della vita.
L'ansia è un forte fattore di distrazione e riempie la testa di pensieri intrusivi e inutili, ma talmente presenti da distogliere l'attenzione dalle cose più semplici, come godersi un pasto o una conversazione.
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Gentile utente, mi dispiace tanto per quanto ha scritto. Le considero di intraprendere un percorso di supporto psicologico per affrontare le problematiche descritte.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Salve.
Prima di tutto, voglio farti i complimenti per aver condiviso il tuo disagio; è un passo importante nel processo di comprensione di ciò che stai vivendo. Quello che descrivi sembra essere una combinazione di difficoltà mnemoniche e ansia, che possono influenzare notevolmente il tuo benessere e le tue performance accademiche.
È comprensibile sentirsi frustrato quando si fa fatica a trattenere le informazioni, specialmente dopo aver investito molto tempo ed energie nello studio. La tua preferenza per la comprensione piuttosto che la memorizzazione è un approccio molto valido, ma può essere difficile in un contesto in cui gli esami richiedono un certo grado di ritenzione mnemonica.
La frustrazione che prova potrebbe intensificare l’ansia e questo, a sua volta, può contribuire a un circolo vizioso che rende ancora più difficile la memorizzazione.
Dalle tue parole emerge anche una preoccupazione più ampia riguardo alla memoria, che influisce anche su aspetti della vita quotidiana. È importante esplorare queste preoccupazioni in modo più approfondito. Fare una visita da un neurologo è sicuramente una decisione saggia, poiché un professionista può aiutarti a capire se ci sono fattori neurologici in gioco.
Nel frattempo, potrebbe essere utile considerare alcune strategie per migliorare la tua capacità di memorizzazione e gestione dell'ansia. Ecco alcune idee che potresti trovare utili:
Prova a integrare tecniche come il “self-testing”, riassunti, mappe concettuali o insegnare a qualcun altro ciò che hai appena studiato. Questi metodi possono aiutarti a consolidare le informazioni.
Stabilire una routine di studio regolare e segmentata può aiutare a creare abitudini che migliorano la retention.
Spesso, brevi sessioni di studio seguite da pause (tecnica del Pomodoro) possono risultare più efficaci.
Pratiche come la meditazione, la mindfulness, o anche l'esercizio fisico regolare possono ridurre l'ansia e migliorare la tua capacità di concentrazione.
Tieni un quaderno o un’app in cui segnare eventi importanti, scadenze e cose da fare. Avere un supporto scritto può alleviare la pressione e darti un senso di controllo.
Non sottovalutare il valore del supporto psicologico. Un terapeuta può aiutarti a esplorare le tue ansie e fornirti strumenti utili per affrontarle.
Ti incoraggio a continuare a cercare risposte e a prenderti cura di te stesso in questo percorso. È fondamentale affrontare le difficoltà che stai vivendo, sia attraverso il supporto professionale che tramite tecniche di gestione che funzionano per te.
Ricorda che sei in grado di affrontare queste sfide, e ci sono risorse e persone pronte ad aiutarti lungo il cammino.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Prima di tutto, voglio farti i complimenti per aver condiviso il tuo disagio; è un passo importante nel processo di comprensione di ciò che stai vivendo. Quello che descrivi sembra essere una combinazione di difficoltà mnemoniche e ansia, che possono influenzare notevolmente il tuo benessere e le tue performance accademiche.
È comprensibile sentirsi frustrato quando si fa fatica a trattenere le informazioni, specialmente dopo aver investito molto tempo ed energie nello studio. La tua preferenza per la comprensione piuttosto che la memorizzazione è un approccio molto valido, ma può essere difficile in un contesto in cui gli esami richiedono un certo grado di ritenzione mnemonica.
La frustrazione che prova potrebbe intensificare l’ansia e questo, a sua volta, può contribuire a un circolo vizioso che rende ancora più difficile la memorizzazione.
Dalle tue parole emerge anche una preoccupazione più ampia riguardo alla memoria, che influisce anche su aspetti della vita quotidiana. È importante esplorare queste preoccupazioni in modo più approfondito. Fare una visita da un neurologo è sicuramente una decisione saggia, poiché un professionista può aiutarti a capire se ci sono fattori neurologici in gioco.
Nel frattempo, potrebbe essere utile considerare alcune strategie per migliorare la tua capacità di memorizzazione e gestione dell'ansia. Ecco alcune idee che potresti trovare utili:
Prova a integrare tecniche come il “self-testing”, riassunti, mappe concettuali o insegnare a qualcun altro ciò che hai appena studiato. Questi metodi possono aiutarti a consolidare le informazioni.
Stabilire una routine di studio regolare e segmentata può aiutare a creare abitudini che migliorano la retention.
Spesso, brevi sessioni di studio seguite da pause (tecnica del Pomodoro) possono risultare più efficaci.
Pratiche come la meditazione, la mindfulness, o anche l'esercizio fisico regolare possono ridurre l'ansia e migliorare la tua capacità di concentrazione.
Tieni un quaderno o un’app in cui segnare eventi importanti, scadenze e cose da fare. Avere un supporto scritto può alleviare la pressione e darti un senso di controllo.
Non sottovalutare il valore del supporto psicologico. Un terapeuta può aiutarti a esplorare le tue ansie e fornirti strumenti utili per affrontarle.
Ti incoraggio a continuare a cercare risposte e a prenderti cura di te stesso in questo percorso. È fondamentale affrontare le difficoltà che stai vivendo, sia attraverso il supporto professionale che tramite tecniche di gestione che funzionano per te.
Ricorda che sei in grado di affrontare queste sfide, e ci sono risorse e persone pronte ad aiutarti lungo il cammino.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao,
iniziamo col dire che dimenticare dopo un esame le cose di cui parlava lo stesso, è cosa abbastanza frequente.
C'è un motivo ovviamente, così come per la lista della spesa o la colazione.
Possiamo sicuramente parlarne insieme, in una sede opportuna, così da capire cosa ti stia accadendo e perché.
Un caro saluto
Lavinia
iniziamo col dire che dimenticare dopo un esame le cose di cui parlava lo stesso, è cosa abbastanza frequente.
C'è un motivo ovviamente, così come per la lista della spesa o la colazione.
Possiamo sicuramente parlarne insieme, in una sede opportuna, così da capire cosa ti stia accadendo e perché.
Un caro saluto
Lavinia
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Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto e l'esperienza che sta affrontando. Talvolta, l'ansia può influire su varie nostre capacità, come l'attenzione o la memoria. In situazioni che possiamo ritenere impegnative e stressanti o durante fasi di vita che portano a dei cambiamenti e a dei nuovi adattamenti può portare a preoccupazioni, paure e nuove emozioni e pensieri. Le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico per approfondire maggiormente la situazione descritta. Rimango disponibile per un eventuale inizio di percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Savoia
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Savoia
Salve, la ringrazio per aver scritto.
Gli stati d’ansia possono ingombrare al punto da inficiare la fissazione di ricordi o nozioni e più ci si sforza di reperirli e più sfuggono, condizionando il nostro senso di riuscita.
Pertanto, per il senso di sofferenza che riporta, potrebbe rivelarsi di aiuto uno spazio terapeutico dedicato proprio per interrogare questo stato d’ansia che da tempo l’accompagna per comprendere meglio a cosa ricondurlo.
Con l’augurio che possa trovare il supporto che necessita le porgo un saluto cordiale,
Dott.ssa Di Costanzo
Gli stati d’ansia possono ingombrare al punto da inficiare la fissazione di ricordi o nozioni e più ci si sforza di reperirli e più sfuggono, condizionando il nostro senso di riuscita.
Pertanto, per il senso di sofferenza che riporta, potrebbe rivelarsi di aiuto uno spazio terapeutico dedicato proprio per interrogare questo stato d’ansia che da tempo l’accompagna per comprendere meglio a cosa ricondurlo.
Con l’augurio che possa trovare il supporto che necessita le porgo un saluto cordiale,
Dott.ssa Di Costanzo
Buongiorno,
Comprendo il senso di frustrazione che può derivare dal percepire difficoltà nel mantenere le informazioni acquisite, soprattutto quando sente di impegnarsi a fondo nello studio. Il fatto che dimentichi rapidamente quanto studiato, così come date o eventi quotidiani, può creare una sensazione di sconforto, soprattutto se viene interpretato come un segnale di qualcosa che non va. Tuttavia, ci sono alcune possibili spiegazioni che potrebbero aiutarla a capire meglio la situazione.
Innanzitutto, è importante considerare il ruolo che l'ansia e lo stress possono giocare in questo contesto. Anche se non avverte l'ansia come principale, può manifestarsi in modi sottili, influenzando la sua capacità di concentrazione e di memorizzazione. L'ansia cronica, o una forma di stress continuativo, può affaticare la mente al punto da interferire con la memoria a breve e lungo termine. Potrebbe essere utile, in questo senso, valutare tecniche per ridurre il carico di stress e favorire una maggiore calma mentale. Un'altra possibilità riguarda il metodo di studio. Studiare in modo intensivo e comprendere a fondo le nozioni è sicuramente positivo, ma potrebbe esserci bisogno di rivedere le tecniche di ripasso e consolidamento. La memoria richiede ripetizioni nel tempo: se dopo l’esame le informazioni non vengono più riprese, è normale che non restino a lungo termine. Infine, mi sento di dirle che è assolutamente legittimo pensare di approfondire la questione con uno specialista, come un neurologo, qualora questi problemi persistano e siano per lei causa di grande preoccupazione. Anche un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare se ci sono fattori specifici che influenzano la sua memoria, e in caso positivo, identificare le strategie più adatte per affrontarli.
Nel frattempo, le consiglierei di non giudicarsi troppo severamente e di concedersi il tempo di esplorare quali metodi e approcci possano funzionare meglio per lei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Allario Federica
Comprendo il senso di frustrazione che può derivare dal percepire difficoltà nel mantenere le informazioni acquisite, soprattutto quando sente di impegnarsi a fondo nello studio. Il fatto che dimentichi rapidamente quanto studiato, così come date o eventi quotidiani, può creare una sensazione di sconforto, soprattutto se viene interpretato come un segnale di qualcosa che non va. Tuttavia, ci sono alcune possibili spiegazioni che potrebbero aiutarla a capire meglio la situazione.
Innanzitutto, è importante considerare il ruolo che l'ansia e lo stress possono giocare in questo contesto. Anche se non avverte l'ansia come principale, può manifestarsi in modi sottili, influenzando la sua capacità di concentrazione e di memorizzazione. L'ansia cronica, o una forma di stress continuativo, può affaticare la mente al punto da interferire con la memoria a breve e lungo termine. Potrebbe essere utile, in questo senso, valutare tecniche per ridurre il carico di stress e favorire una maggiore calma mentale. Un'altra possibilità riguarda il metodo di studio. Studiare in modo intensivo e comprendere a fondo le nozioni è sicuramente positivo, ma potrebbe esserci bisogno di rivedere le tecniche di ripasso e consolidamento. La memoria richiede ripetizioni nel tempo: se dopo l’esame le informazioni non vengono più riprese, è normale che non restino a lungo termine. Infine, mi sento di dirle che è assolutamente legittimo pensare di approfondire la questione con uno specialista, come un neurologo, qualora questi problemi persistano e siano per lei causa di grande preoccupazione. Anche un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare se ci sono fattori specifici che influenzano la sua memoria, e in caso positivo, identificare le strategie più adatte per affrontarli.
Nel frattempo, le consiglierei di non giudicarsi troppo severamente e di concedersi il tempo di esplorare quali metodi e approcci possano funzionare meglio per lei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Allario Federica
Gentile Utente, grazie per la condivisione. Colgo subito un momento di grande cambiamento che chiaramente comporta un nuovo adattamento sotto diversi punti di vista e aspetti. Lei accenna a una sua tendenza all'essere ansioso e sperando di rincuorarla, le posso assicurare che anche gli stati emotivi influiscono sui processi mnestici. Ne riparliamo privatamente? Può lasciarmi un messaggio mediante il mio profilo. Un caro saluto. Dott.ssa Beatrice Dono
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua sofferenza. Traspare molto la sua intensa preoccupazione per ciò che sta vivendo. Ritengo che sarebbe molto utile per lei intraprendere un percorso psicologico, così da poter comprendere meglio con un professionista cosa sta vivendo. è importante considerare che l'ansia e lo stress incidono sulle nostre capacità cognitive; ciò non significa sottovalutare eventuali difficoltà, ma comprenderle in una prospettiva più ampia, conoscerne i significati e gli esordi... e questo è proprio il lavoro che si può fare a colloquio. A disposizione, Alice Cerri
Buon pomeriggio,
spiacente per quanto descrive. Le consiglio una presa in carico in modo da valutare nello specifico meccanismi e funzionamenti e capire come intervenire.
Un saluto
spiacente per quanto descrive. Le consiglio una presa in carico in modo da valutare nello specifico meccanismi e funzionamenti e capire come intervenire.
Un saluto
Salve, una visita neurologica mi pare l'approccio giusto anche se, non la conosco quindi vado a spanne, credo sia difficile avere problemi di memoria in senso stretto.
Potrebbe invece essere un suo "stile" mentale quello di una rimozione un po' drastica, magari per sopportare meglio l'ansia, ecc.
Indagherei più nella sfera psicologica più che neurologica in quanto l'età e l'assenza di altri sintomi non portano a una diagnosi che interessi la memoria.
Potrebbe invece essere un suo "stile" mentale quello di una rimozione un po' drastica, magari per sopportare meglio l'ansia, ecc.
Indagherei più nella sfera psicologica più che neurologica in quanto l'età e l'assenza di altri sintomi non portano a una diagnosi che interessi la memoria.
Comprendo il suo senso di frustrazione e la preoccupazione per le difficoltà che sta affrontando. Il suo desiderio di comprendere a fondo le cose, anziché memorizzarle meccanicamente, è un approccio prezioso che denota un autentico interesse per l’apprendimento. Tuttavia, è comprensibile che cancellare ciò che ha studiato poco dopo gli esami possa sembrare controproducente e destabilizzante.
Le difficoltà che descrive potrebbero essere influenzate da diversi fattori, tra cui il livello di ansia che, anche se non percepito come dominante, può comunque giocare un ruolo importante nel processo di memorizzazione e concentrazione. A volte l’ansia si manifesta in modo sottile, rendendo difficile focalizzarsi e trattenere informazioni, non solo nello studio, ma anche nelle attività quotidiane.
Aver già preso in considerazione una visita specialistica, come quella dal neurologo, è certamente un passo saggio per escludere eventuali problematiche di natura neurologica. Allo stesso tempo, potrebbe essere utile riflettere su alcune abitudini legate allo studio e alla gestione del tempo. Spesso, un approccio mirato a gestire meglio il carico mentale, insieme a tecniche specifiche di ripasso attivo, può fare una grande differenza nella capacità di trattenere le informazioni nel lungo termine.
Infine, le suggerirei di non sottovalutare l'impatto che il benessere psicologico complessivo può avere sul rendimento. Un supporto psicologico, se lo ritenesse utile, potrebbe aiutarla a esplorare meglio le dinamiche emotive legate alla sua ansia e al suo rapporto con lo studio.
Le auguro di cuore di trovare presto una soluzione che possa alleviare questo disagio
Le difficoltà che descrive potrebbero essere influenzate da diversi fattori, tra cui il livello di ansia che, anche se non percepito come dominante, può comunque giocare un ruolo importante nel processo di memorizzazione e concentrazione. A volte l’ansia si manifesta in modo sottile, rendendo difficile focalizzarsi e trattenere informazioni, non solo nello studio, ma anche nelle attività quotidiane.
Aver già preso in considerazione una visita specialistica, come quella dal neurologo, è certamente un passo saggio per escludere eventuali problematiche di natura neurologica. Allo stesso tempo, potrebbe essere utile riflettere su alcune abitudini legate allo studio e alla gestione del tempo. Spesso, un approccio mirato a gestire meglio il carico mentale, insieme a tecniche specifiche di ripasso attivo, può fare una grande differenza nella capacità di trattenere le informazioni nel lungo termine.
Infine, le suggerirei di non sottovalutare l'impatto che il benessere psicologico complessivo può avere sul rendimento. Un supporto psicologico, se lo ritenesse utile, potrebbe aiutarla a esplorare meglio le dinamiche emotive legate alla sua ansia e al suo rapporto con lo studio.
Le auguro di cuore di trovare presto una soluzione che possa alleviare questo disagio
Gentilissimo ,vedo che la sua vita ha preso il volo ma....ci sono dei problemi ,qualcosa la fa rallentare. Visto che lei sospetta possibili disturbi neurologici ,potrebbe fare dei test e attendere il risultato .Se dovessero dare esito negativo ,dovrebbe pensare ed un'altra causa per le sue amnesie...e cioe' l'ansia....e quindi a una buona gestione dello stress e delle emozioni. In bocca al lupo ,resto a disposizione e la saluto cordialmente....Dott.ssa Adriana Gaspari
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Capisco il disagio e la frustrazione che stai vivendo. Il tuo problema potrebbe avere diverse origini, e ci sono alcune cose da considerare prima di saltare a conclusioni definitive.
1. Ansia e stress
Anche se non percepisci l'ansia come il problema principale, essa può influire notevolmente sulla memoria e sulla capacità di apprendimento. L'ansia può ostacolare il processo di immagazzinamento delle informazioni e rendere più difficile il richiamo di ciò che hai studiato. Inoltre, lo stress prolungato può interferire con la capacità di concentrarsi e mantenere le informazioni a lungo termine.
2. Memoria e apprendimento
La sensazione di "dimenticare tutto" dopo aver studiato è comune, soprattutto quando si affrontano tanti esami in poco tempo. Questo potrebbe essere dovuto a un sovraccarico di informazioni o a un metodo di studio che non facilita la memorizzazione a lungo termine. Anche se preferisci comprendere i concetti, potresti trovare utile combinare tecniche di ripetizione attiva e organizzazione delle informazioni per consolidare meglio ciò che apprendi.
3. Sana abitudine di studio
Potresti provare ad applicare tecniche come la ripetizione distanziata (studiare piccole parti di materiale a intervalli regolari) o il metodo dei loci (usare immagini mentali per associare concetti a spazi familiari) per migliorare la memoria a lungo termine.
4. Valutazione medica
Se senti che la situazione è debilitante e compromette seriamente la tua vita quotidiana, una valutazione da parte di un neurologo o psicologo potrebbe aiutarti a escludere eventuali problemi di memoria o disturbi cognitivi. Questo ti darà maggiore chiarezza e ti permetterà di affrontare il problema con più serenità.
Prenditi cura di te e continua a cercare supporto.
1. Ansia e stress
Anche se non percepisci l'ansia come il problema principale, essa può influire notevolmente sulla memoria e sulla capacità di apprendimento. L'ansia può ostacolare il processo di immagazzinamento delle informazioni e rendere più difficile il richiamo di ciò che hai studiato. Inoltre, lo stress prolungato può interferire con la capacità di concentrarsi e mantenere le informazioni a lungo termine.
2. Memoria e apprendimento
La sensazione di "dimenticare tutto" dopo aver studiato è comune, soprattutto quando si affrontano tanti esami in poco tempo. Questo potrebbe essere dovuto a un sovraccarico di informazioni o a un metodo di studio che non facilita la memorizzazione a lungo termine. Anche se preferisci comprendere i concetti, potresti trovare utile combinare tecniche di ripetizione attiva e organizzazione delle informazioni per consolidare meglio ciò che apprendi.
3. Sana abitudine di studio
Potresti provare ad applicare tecniche come la ripetizione distanziata (studiare piccole parti di materiale a intervalli regolari) o il metodo dei loci (usare immagini mentali per associare concetti a spazi familiari) per migliorare la memoria a lungo termine.
4. Valutazione medica
Se senti che la situazione è debilitante e compromette seriamente la tua vita quotidiana, una valutazione da parte di un neurologo o psicologo potrebbe aiutarti a escludere eventuali problemi di memoria o disturbi cognitivi. Questo ti darà maggiore chiarezza e ti permetterà di affrontare il problema con più serenità.
Prenditi cura di te e continua a cercare supporto.
Ciao, grazie per aver condiviso il tuo disagio, posso capire quanto sia frustrante e faticoso sentirsi così. Prima di tutto, vorrei dirti che non sei solo in questa sensazione, molte persone si trovano a vivere una simile difficoltà di "perdere" quello che studiano, e questo può generare un grande senso di impotenza e ansia. Il fatto che tu stia cercando una soluzione e che ti poni delle domande è già un passo importante verso il cambiamento.
La tua esperienza di non riuscire a trattenere le informazioni, nonostante l’impegno, potrebbe essere legata a diversi fattori, e uno di questi potrebbe essere l’ansia stessa. Anche se ora non la percepisci come il problema principale, l’ansia spesso agisce come una sorta di "blocco" che limita la capacità di immagazzinare e richiamare informazioni. Quando siamo ansiosi, la mente è impegnata a gestire l’ansia stessa, e questo può influenzare la memoria, la concentrazione e, di conseguenza, l’apprendimento.
Mi chiedo se dietro questa difficoltà ci sia anche una sorta di pressione interna, un desiderio di dimostrarti all’altezza delle aspettative, tue o altrui. A volte, la paura di fallire o di non essere abbastanza può prendere il sopravvento e, senza che ce ne accorgiamo, condizionare il nostro approccio allo studio e alla vita quotidiana.
Ti invito a riflettere su questo: quanto ti senti libero di imparare senza la pressione di dover "ricordare tutto perfettamente"? Quanto questa difficoltà ti mette in crisi rispetto alla tua autostima? Spesso è proprio nelle aspettative che poniamo su noi stessi che si nasconde il vero nodo da sciogliere.
Se senti che questa situazione sta diventando troppo pesante da gestire, potrebbe essere utile esplorare insieme queste dinamiche in un colloquio. A volte, dare spazio alle nostre emozioni e ai nostri timori ci permette di trovare nuove strade per affrontare le difficoltà e, soprattutto, ci offre la possibilità di costruire un percorso più sereno e consapevole.
La tua esperienza di non riuscire a trattenere le informazioni, nonostante l’impegno, potrebbe essere legata a diversi fattori, e uno di questi potrebbe essere l’ansia stessa. Anche se ora non la percepisci come il problema principale, l’ansia spesso agisce come una sorta di "blocco" che limita la capacità di immagazzinare e richiamare informazioni. Quando siamo ansiosi, la mente è impegnata a gestire l’ansia stessa, e questo può influenzare la memoria, la concentrazione e, di conseguenza, l’apprendimento.
Mi chiedo se dietro questa difficoltà ci sia anche una sorta di pressione interna, un desiderio di dimostrarti all’altezza delle aspettative, tue o altrui. A volte, la paura di fallire o di non essere abbastanza può prendere il sopravvento e, senza che ce ne accorgiamo, condizionare il nostro approccio allo studio e alla vita quotidiana.
Ti invito a riflettere su questo: quanto ti senti libero di imparare senza la pressione di dover "ricordare tutto perfettamente"? Quanto questa difficoltà ti mette in crisi rispetto alla tua autostima? Spesso è proprio nelle aspettative che poniamo su noi stessi che si nasconde il vero nodo da sciogliere.
Se senti che questa situazione sta diventando troppo pesante da gestire, potrebbe essere utile esplorare insieme queste dinamiche in un colloquio. A volte, dare spazio alle nostre emozioni e ai nostri timori ci permette di trovare nuove strade per affrontare le difficoltà e, soprattutto, ci offre la possibilità di costruire un percorso più sereno e consapevole.
Gentilissimo, immagino quanta frustrazione possa generare in lei questa situazione. Ritengo giusta la sua scelta di fare degli accertamenti medici per escludere eventuali disturbi cognitivi ma la invito a considerare anche il fatto che, per quanto le possa sembrare "insensato", l'ansia ha un grandissimo potere sulle performance. Fino ad un certo livello è sana oltre che utile, quando raggiunge però livelli molto elevati o permane per molto tempo può compromettere molte capacità, compresa la memoria. Può valutare l'idea di un percorso psicologico che la aiuti a trovare delle strategie funzionali per gestire l'ansia e vedere se ci sono dei miglioramenti anche nella ritenzione delle informazioni. Al di là della questione difficoltà di memoria, potrebbe essere utile imparare delle nuove strategie anche per vivere con più serenità lo studio e in generale la vita quotidiana. Rimango a sua disposizione, anche per un confronto online. Un caro saluto, Dott.ssa Mini
Gentile, mi rendo contro che si tratta di una condizione che può produrre frustrazione e abbattimento, dunque non va trascurata. Prima di tutto sarebbe opportuno escludere alcune possibili cause o con-cause che possono aver contribuito all’insorgenza di questi disturbi. Per esempio: fa o ha fato in passato uso di sostanze? Ha subito e/o continua a subire forti stress emotivi (per esempio per un recente e/o doloroso lutto, trasloco, trasferimento in altra città, relazioni sentimentali instabili o disfunzionali)? E ancora: il suo pensare assume spesso il carattere del rimuginare? Rintraccia taluni caratteri ossessivi - cioè di fissazione - nell’articolazione dei suoi pensieri su un determinato argomento (per esempio non smette di pensare a un problema finché non ha trovato una soluzione)? Quanto e come dorme?
Infine ci potrebbe essere qualcosa della sua vita che vorrebbe dimenticare e di cui non è ben consapevole?
La memoria è una funzione molto affascinante, ma che spesso ci tradisce e il suo vacillare talvolta è segnale di messaggi che una parte di noi non vorrebbe riconoscere.
Freud ne discute in «Meccanismo psichico della dimenticanza» o, all’inverso, in «Ricordi di copertura».
Insomma: l’indagine si prospetta ampia e affascinante, potrebbe anche decidere di affidarsi ad uno specialista, ma sia molto cauto prima di prendere farmaci che promettono la luna e si faccia sempre guidare da un medico.
Le auguro un buon lavoro e buona fortuna.
Dott.ssa Maria Greco
Infine ci potrebbe essere qualcosa della sua vita che vorrebbe dimenticare e di cui non è ben consapevole?
La memoria è una funzione molto affascinante, ma che spesso ci tradisce e il suo vacillare talvolta è segnale di messaggi che una parte di noi non vorrebbe riconoscere.
Freud ne discute in «Meccanismo psichico della dimenticanza» o, all’inverso, in «Ricordi di copertura».
Insomma: l’indagine si prospetta ampia e affascinante, potrebbe anche decidere di affidarsi ad uno specialista, ma sia molto cauto prima di prendere farmaci che promettono la luna e si faccia sempre guidare da un medico.
Le auguro un buon lavoro e buona fortuna.
Dott.ssa Maria Greco
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