salve a tutti sento il bisogno di scrivervi perchè è praticamente da sempre che quando inizio una di

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salve a tutti sento il bisogno di scrivervi perchè è praticamente da sempre che quando inizio una discussione/litigio con qualcuno mi sale l ansia e non riesco a controbattere, confondo le lettere e le parole inizio a sudare e mi vengono le lacrime, volevo sentire il vostro parere per capire grazie in anticipo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, gentile utente. Quando si litiga ci sono tante connessioni relative all'attivazione fisiologica (normale) del corpo e della mente che si presentano grazie e durante l'emozione della rabbia. Il fatto che in lei si attivi l'ansia sarebbe da esplorare meglio per poterle permettere di capire le motivazioni per cui le accade quello che descrive ed eventualmente lavorare per trovare il modo corretto per lei di affrontare questa difficoltà e reagire in futuro, adeguatamente, secondo i suoi bisogni.
Sono a disposizione, anche online, cordialmente, Dott.ssa M. Costantini.
Gent.ma, è stata molto esauriente nella sua domanda ma ovviamente solo tramite un incontro le potrei fornire una maggiore certezza sulla possibile diagnosi e cura. Personalmente nella mia casistica ho incontrato persone che manifestavano un'elevato stato di ansia, agitazione e preoccupazione e che, di conseguenza, sviluppavano confusione mentale, e problematiche a livello di concentrazione e attenzione. Questo succede perchè stati di ansia esageratamente elevati possono manomettere alcune funzioni cognitive, generando una sorta di circolo vizioso: elevata ansia e preoccupazione (fattore scatenante), fa percepire alla persona un senso di minaccia, questo senso di minaccia produce ansia con conseguente sviluppo di sintomi somatici e cognitivi, portando la persona a un'interpretazione erronea di ciò che gli sta succedendo e quindi, infine, ad accentuare il proprio stato di ansia qui il circolo vizioso si chiude e riparte nuovamente.
L'approccio di trattamento dell'ansia connessa allo stato di salute è molto simile a quello dell'attacco di panico, per il quale la terapia è efficace e breve in base alle evidenze scientifiche.
Per qualsiasi altro dubbio non esiti a contattarmi cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve sulla base delle sue poche indicazioni sembra opportuno che le valuti l'utilità di un consulto con professionista per approfondire i temi di cui accenna e che le creano disagio. Ovviamente come le ho appena indicato gli elementi sono molto limitati e vanno ulteriormente approfonditi per verificare l'effettiva importanza del disagio che sembra emergere dalla lettura della sua nota. Solo dopo questo primo consulto sarà possibile stabilire 'invasività di questi comportamenti ovvero quanto limitano la sua vita relazione e cosa sia utile od opportuno fare. Un cordiale saluto
Buonasera, l'ansia è un sintomo che svilippiamo quando abbiamo difficoltà a provare ed elaborare determinate emozioni e vissuti. Come una nebbia, l'ansia copre quello che sentiamo, prendendosi la nostra attenzione e facendoci confondere. Probabilmente, lei ha una difficoltà con la rabbia e il suo corpo va in allarme quando comincia a provarla impedendole di rimanere nel conflitto. Chiaramente questa è solo un'ipotesi, provi a sentire se le risuona. Le ricordo che tutte le emozioni - compresa la rabbia - hanno un senso e imparare a viverle (innanzitutto sentendole nel corpo e poi dando un'elaborazione anche cognitiva) ci aiuta a gestirle nel migliore dei modi.
Buongiorno, dalla descrizione della situazione e dell’emozione che prova emerge un disagio piuttosto evidente. Sarebbe utile indagare se questa sensazione è circoscritta a situazioni solo di litigio oppure in altre situazioni. Inoltre sarebbe utile indagare quali sono i penserò sottostanti quando è dir fronte a qualcuno durante un litigio.
Se sente che questo stia compromettendo il suo benessere psicologico provi a pensare di iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a capire quali sono i suoi blocchi e timori e lavorare su questi per far emergere una parte più solida e sicura di se’
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Le porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno, da quanto descrive quando entra in discussione con qualcuno, si iperattiva il sistema di difesa e lei si blocca. Il sistema di difesa di può attivare in varie modalità, una è il freezing, ossia il congelamento, dove anche il pensiero non è più efficace. E' probabile che lei la discussione la viva come una vera e propria minaccia alla sua identità, oppure essa è un trigger che riaccende vecchie ferite dell'infanzia. Sono tutte congetture, ipotesi, perchè solo conoscendo la sua storia si può meglio esplorare per trasformare la risposta automatica disfunzionale, in una più funzionale. Le suggerisco una terapia orientata al corpo (bottom up). Rimango a disposizione per un eventuale consulto.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buongiorno, l'ansia spesso emerge quando non riusciamo a lasciar emergere le emozioni sottostanti. Probabilmente parlando di litigi ciò che si presume vorrebbe emergere è rabbia e aggressività e forse lei non sente la possibilità di tirarla fuori o per paura di soccombere alle conseguenze o al contrario per paura di far soccombere l'altro. E' quasi una sorta di disregolazione emotiva che non sa quindi come ben gestire. Se desidera attraverso un percorso si potrebbe partire lavorando proprio su tale modulazione. A disposizione, cordialmente la saluto. Alessandra Domigno
Buonasera, quando l’ansia diventa così importante, merita a maggior ragione di essere approfondita in un percorso psicologico. Le cause possono essere diverse, ma è necessario avere maggiori informazioni al fine di lavorare per migliorare il suo stato di benessere. Un caro saluto, Dott. Ssa Beatrice Gaboardi
Buongiorno, quello che lei descrive può far pensare a un meccanismo automatico per il quale nelle situazioni di conflitto l'ansia si attiva perché non è possibile lasciar emergere le emozioni che si scatenano, e che potrebbero essere legate alla rabbia. Se non siamo stati accompagnati adeguatamente, nel nostro sviluppo, ad esplorare e conoscere la nostra rabbia, e la nostra aggressività, e ad imparare come gestirla (incluso quando e come esprimerla), queste emozioni molto spesso ci mettono in conflitto, facendoci agire in maniera incoerente o disfunzionale. A volte finiamo per arrabbiarci per molte cose, ma a non essere in grado di farlo quando dovremmo, quando ci aiuterebbe a difenderci. In questa lettura l'ansia che lei prova sarebbe l'esito di emozioni forti che non sono vissute come gestibili. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a verificare questa ipotesi, a conoscere meglio questo e gli altri meccanismi che si attivano quando si trova in una situazione non solo di conflitto, ma che la mette intimamente in conflitto. Le faccio i miei auguri e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti, dott.ssa Eleonora Donatelli
Buongiorno, come anticipato dai colleghi, è opportuna una consulenza per approfondire la problematica, ad ogni modo la situazione che descrive è assai comune e al di là di come si è instaurata, viene generalmente mantenuta da alcuni meccanismi che hanno a che fare con quanto accade prima, durante e dopo il momento critico (di solito si tratta di evitamenti, auto-rassicurazioni ed altri espedienti che non solo non aiutano, ma purtroppo accelerano la comparsa del blocco. Le consiglio una consulenza per approfondire come funziona il problema e come sbloccarlo. Un saluto, D.ssa Giada Turra
Buongiorno durante un litigio a volte succede che meccanismi di difesa emergono e ci portano a rispondere in modo inadeguato alla situazione, in questo caso a lei sale l'ansia e questo le impedisce di avere un confronto alla pari con la persona. le consiglierei di approfondire il motivo che l'ha portata a rispondere in questo modo durante un litigio/discussione, provare a capire da quanto le succede questo e se c'è stato un evento particolare nella sua vita che ha attivato questo meccanismo. Resto a sua disposizione.
cordiali saluti
Buongiorno, evidentemente litigare la turba molto e quello che sente e l'emozione conseguente. Bisognerebbe, se è interessato, vedere come mai prova queste emozioni, che cosa vuol dire per lei conflitto e quali ha già affrontato.
Gentile utente, in un litigio possono emergere dei meccanismi di difesa e numerose attivazioni fisiologiche che ci portano a rispondere non nel modo in cui vorremmo alla situazione. Lei dice che le sale l'ansia e ciò le impedisce di avere un confronto alla pari. Le consiglio di approfondire il motivo che la porta a rispondere in questo modo durante un litigio attraverso un percorso psicologico. Resto a sua disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, ci sono molti meccanismi fisiologici che si attivano nel momento in cui si litiga e in queso caso siamo arrabbiati. Bisognerebbe, se è interessato, vedere come mai prova queste emozioni, che cosa vuol dire per lei conflitto e quali ha già affrontato in maniera tale da capire meglio. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Saluti
Gentile Utente, provi a vedere le cose sotto una prospettiva diversa: e se ci fosse una saggezza innata dentro di lei, che si oppone alle litigate perché ha capito che il più delle volte non servono a nulla, se non a lasciarci ancora più spossati?
E se questa saggezza interiore, attraverso l'ansia, la confusione e le lacrime stesse cercando di impedire una discussione che la porterebbe solo a star peggio?
Il suo non è un disturbo dell'umore, ma un tentativo dell'anima di condurla verso altri orizzonti, che meritano davvero la sua attenzione, il suo tempo e l'investimento delle sue energie.
Può essere molto interessante esplorare insieme questi orizzonti e, se vuole, possiamo farlo attraverso la videochiamata Skype, la videochiamata WhatsApp, o anche di persona presso il mio studio qualora si trovasse geograficamente nella mia zona. A presto, se vorrà.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi


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Buongiorno, possono esserci diversi motivi per cui sperimenta ansia durante le discussioni. Intraprendere un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare e a comprendere gli specifici significati sottostanti tali difficoltà, in modo da modificare i suoi modi di essere in queste situazioni.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Coretti
Gentile utente buonasera, sarebbe interessante capire il motivo per cui si attivano queste determinate emozioni e sicuramente un percorso psicologico potrebbe essere utile per conoscersi meglio, individuare e soffermarsi sulle proprie risorse per affrontare in modo più adeguato le proprie tensioni.
Resto in attesa di qualunque chiarimento, anche online. Saluti
Buongiorno, l'ansia è sempre un campanello d'allarme. Quando si attiva in modo così preponderante significa che percepisce quei momenti di conflitto come qualcosa di spaventate e incontrollabile. Per capire come gestire meglio la conflittualità con gli altri, le consiglio di approfondire la sua storia con un professionista. Bisogna indagare con attenzione il modo in cui lei vive il rapporto con gli altri e i conflitti, quali emozioni emergono e quali fantasie si nascondono dietro queste reazioni. Saluti
Buongiorno, mi dispiace molto per come si sente. Ciò che scrive dice molto di lei e sarebbe importante guardarlo in un contesto terapeutico. Noi tendiamo a riproporre nelle relazioni ciò che abbiamo imparato da piccoli nella relazione con chi si è preso cura di noi. Non è possibile dare una risposta generalizzata: bisognerebbe andarla a cercare all'interno della sua storia, per vedere insieme dove nasce questa ansia nel momento in cui è all'interno di un conflitto. Saluti.
Buongiorno, la ringrazio per la domanda. Affrontare una discussione/litigio può essere un'esperienza complicata da gestire, in quanto il confronto con altre persone può suscitare emozioni radicate in noi e con un origine molto remota. Sarebbe utile esplorare con maggiore dettaglio quali sono i vissuti e le fantasie legati all'ansia, in modo da comprendere che cosa all'interno del conflitto la attiva emotivamente così intensamente. Dopodiché si possono trovare modalità di gestione del conflitto che riesce a gestire e tollerare con più efficacia. Senza l'aiuto di un terzo che osserva da una prospettiva più distaccata, per esempio un professionista della salute mentale, può essere assai complesso prendere da soli una piena consapevolezza di ciò che ci succede in caso di forte attivazione emotiva. Cordiali saluti.
Buongiorno ,
dal suo racconto traspare una possibilita' di risoluzione e di riscontro soprattutto attraverso il suo corpo fisico.
Le emozioni si esprimono su diversi piani del corpo, fisico , mentale,energetico per poter arrivare a una via di accesso alla consapevolezza.
Sarebbe interessante concedersi uno spazio terapeutico di sostegno e accompagnamento con metodologia bioenergetica ; cosi da poter esplorare e osservare meglio in consapevolezza
alcune parti di se che muovono questo stato di malessere.
Sono a disposizione per ulteriori approfondimenti anche online. Cordialmente .
dr.ssa Alessandra Petrachi
Buongiorno,
da quanto scrive ho immaginato che entrare in contatto con la rabbia dell'altro e la sua stessa il suo sistema psicofisico va in allarme e questo le genera un forte stato d'ansia. è come se accadesse una sorta di cortocircuito che da un lato le evita di confrontarsi con l'altro e dall'altro probabilmente la protegge da un vissuto o emozione sottostante. Sarebbe molto utile se si concedesse la possibilità di esplorare questo meccanismo all'interno di un luogo protetto come il setting terapeutico per riconoscerlo e affrontarlo.
Sono a disposizioni per chiarimenti.
Saluti
Buongiorno, comprendo quanto sia per Lei difficile vivere ciò. Le cause possono essere molteplici ed è possibile una risoluzione del malessere provato, per questo le consiglio un primo approccio psicologico così da poter approfondire il suo vissuto interno e affrontare la situazione.
Un cordiale saluto
Gentile utente , capisco quanto sia difficile vivere questa situazione e accolgo il suo disagio.
Questa difficoltà può essere ricondotta a molteplici fattori che andrebbero analizzati in maniera dettagliata attraverso un percorso psicologico volto a capire lo stato d'ansia che sta attraversando e le cause derivanti da questo malessere.
Sicuramente ci sono stati eventi che hanno contribuito a innescare tutto ciò.
Ci sono tanti strumenti che si potrebbero utilizzare come l'ipnosi che potrebbe rafforzare certi aspetti della sua vita .
Resto a disposizione per colloqui o interventi.
Un abbraccio forte.
Dr.Luca Russo
Buongiorno, non è semplice poterle dare una risposta. Questa difficoltà andrebbe contestualizzata nella sua storia, in altri ambiti e circostanze. Bisognerebbe lavorare su come si sente lei durante una discussione, ricercarne le cause e le emozioni che le procura
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Gentile utente, buongiorno! Mi dispiace per il disagio che sperimenta, purtroppo darle una risposta certa in questo contesto non è possibile. L'ansia che sente in una discussione potrebbe legarsi a diverse cause e per poterle identificare sarebbe opportuno, se ne sente la necessità, affrontare un percorso psicologico. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un saluto, Dott.ssa Martina Marcelletti
Salve, grazie per aver condiviso quest'esperienza, scrivere ed esternare già è importante. Comprendo il disagio che sta vivendo non deve essere semplice. Andrebbero indagate diverse aree ed esplorati molti aspetti. Quello che sento di dirle è che è una problematica risolvibile. Esistono delle tecniche molto efficaci che possono aiutarla a gestire meglio le situazioni di emergenza e allo stesso tempo a lavorare su di sé e (immagino) sulla sua autostima ed i suoi schemi correlati al giudizio degli altri, alla paura e all'ansia (che sono due cose legate ma diverse). Se ha bisogno mi contatti pure, ricevo in presenza ed online. Ancora grazie Jasmine Piraino
Salve, concordo con alcuni colleghi che le hanno già risposto in precedenza. Per quanto riguarda la sintomatologia è stata molto esaustiva, ma per comprendere a pieno la situazione, bisogna conoscere la sua storia, che cosa rappresenta per lei il momento di conflitto, che cosa la suscita/le ricorda, le emozioni che vive in quel momento, se ci sono pensieri, desideri, bisogni, inespressi . Per tutte queste domande, la invito ad intraprendere un percorso psicologico. Per ulteriori chiarimenti, rimango a disposizione, anche online. Cordiali saluti Federico Paparozzi
Gentilissimo, comprendo il suo sentire e la fatica di essere imbrigliato davanti a certe situazioni, non potendo dare voce alle parole, magari ben presenti nella sua mente. Potrebbero essere molteplici le motivazioni sottese a questa situazione, sicuramente per Lei potrebbe essere utile indagarle con un/a professionista proprio per comprenderle in primis e saperle gestire poi all'occorrenza. La sintomatologia è la copertura manifesta di un vissuto, indagandolo si scopre molto di Sé, che prima non si aveva privilegio di sapere.. Le auguro il meglio.
Buongiorno, mi sembra di capire che ha notato un aspetto di se stesso che lei genera disagio e che vorrebbe comprendere meglio. Da come si descrive, sembra che l'idea di scontrarsi con qualcuno o il fatto di poter esprimere il suo disaccordo in un determinato contesto, le generi delle sensazioni psico-fisiche di disagio che la bloccano. Sarebbe utile comprendere meglio le dinamiche di questo aspetto di cui parla e andare a capire più profondamente il perché è così faticoso scontrarsi. Può darsi che abbia timore di una ritorsione, o di perdere la fiducia, la stima o l'amore della persona con cui sta parlando, oppure potrebbe anche darsi che per lei sia difficile gestire la rabbia, accettandola e veicolandola nel modo più opportuno. Il fatto che dia importanza ai suoi vissuti e chieda un consiglio a degli esperti, è molto importante, significa che forse è interessato a capirsi.
Rimango a disposizione.

Dott.ssa Cecilia Bagnoli
é comprensibile che molte persone abbiano reazioni fisiche ed emotive durante una discussione o un litigio. L'ansia può manifestarsi in modi diversi da persona a persona. I sintomi che descrive, come confondere le parole, sudare e il pianto, sono reazioni comuni.
Ecco alcune cose che potrebbe considerare per affrontare l'ansia durante le discussioni:

Respira profondamente: Quando inizi a sentire l'ansia crescere, prova a fare respiri profondi e lenti. Questo può aiutare a scaricare la tensione.

Pratica la comunicazione: Puoi migliorare la tua capacità di comunicazione con la pratica. Ad esempio, puoi esercitarti nella comunicazione assertiva per esprimere i tuoi pensieri e sentimenti in modo chiaro ma rispettoso.

Impara a gestire lo stress: Imparare tecniche di gestione dello stress, come il training autogeno, può aiutarti a ridurre l'ansia.

Riconosci le emozioni: Riconoscere le tue emozioni e capire cosa le sta scatenando può essere un passo importante. L'autoconsapevolezza è il primo passo verso il miglioramento.

Cerca supporto professionale: Se l'ansia durante le discussioni è eccessiva e interferisce con la tua vita quotidiana, potresti voler considerare la consulenza da uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono aiutarti a comprendere meglio le tue reazioni e fornirti strumenti per gestire l'ansia.

Ricorda che è normale sentirsi ansiosi durante le discussioni, ma con il tempo e la pratica, puoi imparare a gestire queste emozioni in modo più efficace
Salve a lei, durante una discussione o un litigio è normale sperimentare un'attivazione corporea e mentale diversa dal solito, proprio perchè la situazione può portare a provare emozioni come rabbia o frustrazione, che spesso si manifastano anche con reazioni di tipo fisico, come battito accelerato o sudorazione. Se nella sua esperienza questa attivazione è molto forte e le crea ansia e disagio potrebbe provare a intraprendere un percorso di supporto psicologico per sviluppare alcune risorse che potrebbero aiutarla a gestire meglio queste situazioni. Lavorando sulla propria percezione del conflitto, delle relazioni con gli altri e della propria capacità di far fronte a eventi stressanti spesso si possono avere molti benefici. Un saluto cordiale, Dott. Marta Marcellini
Salve, mi spiace molto per la situazione e comprendo la difficoltà che sta affrontando. È importante riconoscere come si sente quando entra in conflitto con qualcuno e cercare di gestire l'ansia che provoca le reazioni fisiche da lei descritte.
La situazione che lei descrive durante le discussioni o litigi potrebbe essere associata a pensieri automatici negativi che scatenano una risposta ansiosa e una reazione emotiva intensa. È importante identificare questi pensieri distorti e sostituirli con pensieri più razionali e positivi. Ad esempio, potrebbe essere utile riflettere su convinzioni irrazionali che potrebbero alimentare la sua ansia, come il bisogno di piacere agli altri o il timore del giudizio. Lavorare sulla consapevolezza di questi schemi di pensiero e sulle strategie di coping potrebbe aiutarla a gestire meglio le situazioni conflittuali e a migliorare la sua capacità di controbattere in modo assertivo. Inoltre, l'apprendimento di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la visualizzazione possono contribuire a ridurre la tensione fisica e a migliorare il controllo emotivo durante i confronti.
Sarebbe utile richiedere un consulto psicologico per approfondire tali aspetti.
Ricordi che è normale sentirsi così e cercare aiuto è un passo importante verso il benessere emotivo. Spero che questo possa esserle d'aiuto. Rimango a disposizione, anche online.

Un cordiale saluto
Dott.ssa Virginia Alfieri
Gentile utente, sono vissuti che non fanno sentire a proprio agio soprattutto quando un confronto richiede di esporsi più di quanto lo si possa fare in situazioni tranquille. Sarebbe opportuno che riportasse le sue narrazioni, sentimenti ed emozioni in uno spazio idoneo e anche protetto. È più semplice intanto trovare una dimensione in cui, con i suoi tempi, si possa indagare e capire a cosa sono dovuti questi suoi stati d'animo che vanno a condizionare gli stati fisici.
Cordiali saluti
Dott.ssa Carla Dilaghi
Ciao, mi dispiace sentire che ti trovi in questa situazione. L'ansia durante una discussione o un litigio è abbastanza comune, ma è importante imparare a gestirla per poter esprimere i propri pensieri in modo chiaro e costruttivo. Ti consiglio di prenderti del tempo per respirare profondamente e rilassarti prima di rispondere, e anche di praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga per ridurre lo stress e l'ansia. Inoltre, potresti parlare con un professionista della salute mentale per affrontare queste sensazioni e imparare strategie per gestirle in modo più efficace. Spero che queste informazioni ti siano utili, e ti auguro di trovare il modo migliore per affrontare queste situazioni. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Gentile utente,
da quello che scrive mi sembra di capire che sperimenta vissuti di ansia a tal punto da avere effetti sia neurovegetativi, emotivi, sia sulla capacità cognitiva, come se tutto il sistema andasse in black out.
Sembra trattarsi di un blocco nella gestione del conflitto e nell'affermazione di sè.
Potrebbe essere utile comprenderne le motivazioni di fondo e, allo stesso tempo, rafforzare la propria sicurezza.
A disposizione.
Saluti!
Dott.ssa Carmen Rizzuti
Gentile utente, in questi casi è sicuramente indicato un percorso psicoterapeutico al fine di aiutarla non solo nella gestione dei conflitti, bensì anche nella gestione delle emozioni e in un lavoro personale in diverse "aree di vita".
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno,
La questione andrebbe approfondita con un colloquio psicologico, per comprendere fino in fondo queste sue reazioni, che, presumo, lei vuole cambiare.

Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Salve, quello che descrive sembra essere una reazione d'ansia durante i confronti o i litigi. È comune sentirsi sopraffatti in queste situazioni, con sintomi fisici come confusione, sudorazione e lacrime. Queste reazioni possono derivare dalla paura del conflitto o del giudizio, o dalla difficoltà nel gestire emozioni intense. Un percorso psicologico può aiutarla a capire meglio le radici di questa ansia e a sviluppare strategie per gestire questi momenti in modo più efficace, permettendole di affrontare le discussioni con maggiore calma.
Per qualsiasi cosa mi contatti, sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo Clinico
Salve, evidentemente il conflitto la mette in enorme difficoltà, quindi la componente aggressiva non è il suo forte.
Una psicoterapia di compensazione dovrebbe poterla aiutare a trovare un rapporto più equilibrato con il dissenso ed i suoi timori.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Vi è una difficoltà di gestione delle emozioni. Sarebbe opportuno parlarne con chi di competenza per poter superare questo suo disagio.

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