Salve a tutti. Qualche settimana fa ho scritto una domanda circa la mia presunta ernia al disco L5-

7 risposte
Salve a tutti.
Qualche settimana fa ho scritto una domanda circa la mia presunta ernia al disco L5-S1 che tardava a passare in seguito a una recidiva piuttosto dolorosa. Parafrasando la scorsa domanda, il primo episodio risale ad agosto 2023, risolto con esercizi di rinforzo e stretching. Il secondo episodio, ad aprile 2024, parzialmente risolto con lo stesso iter salvo avere una pesante recidiva a maggio 2024. Da allora, dopo la fase acuta, ho eseguito tecarterapia per calmare l'infiammazione (consapevole che non è la terapia principale per guarire dall'ernia al disco), e poi ricominciato con esercizi. Ho eseguito anche una visita osteopatica settimana scorsa che pare abbia comunque migliorato leggermente le sensazioni. Tuttavia, detto in parole semplici, la zona sinistra della bassa schiena zona L5-S1 sembra decisamente migliorata, mentre la parte destra non proprio, come se ci fosse un qualcosa di "profondo" che evoca dolore durante sforzi maggiormente elevati in una zona ben specifica che chiamo "trigger point". Volevo sapere da voi se devo continuare con un ulteriore seduta osteopatica (il professionista che mi segue me ne ha consigliata un'altra solamente) e continuare con stretching, mobilità e rinforzo, oppure effettuare qualche accertamento/trattamento alternativo. Vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
Buongiorno, andrebbe dapprima analizzata la situazione per capire se il problema può realmente essere dovuto ad un ernia (cosa molto meno probabile di quanto si pensi) o ad altro. Naturalmente si avranno tempi e approcci diversi in base a questo. Comunque se la situazione dopo il primo trattamento è migliorata e si mantiene stabile direi che sarebbe il caso di effettuare almeno un'altra seduta osteopatica ed eventualmente riprogrammarne qualcuna a distanza. Intanto se le condizioni lo permettono l'esercizio non può che agevolare positivamente la risposta al dolore.

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Gentilissimo, a mio avviso, calcolando che questa situazione si protrae almeno da 3 mesi pieni, ritengo che sia proprio giunto il momento di effettuare qualche accertamento diagnostico; in modo da poter appurare che si tratti realmente di un'ernia del disco o, in caso contrario, eliminare del tutto quest'ipotesi per poterne avanzare delle altre ed effettuare una corretta diagnosi differenziale con eventuali patologie caratterizzate da una sintomatologia simile. Per diagnosticare l’ernia del disco sono necessarie sia una visita specialistica fisiatrica sia una TAC o RM della colonna lombare. In ogni caso, vista la fiducia riposta nel collega osteopata che la sta trattando, e che al momento mi sembra l'unico ad averla visitata, le consiglierei anche di effettuare un ultimo trattamento (come già programmato dal collega). Rimanderei, invece, lo svolgimento di esercizi più specifici (come stretching e rinforzo) solo in un momento successivo e una volta accertata la diagnosi. Proporrei, invece, momenti di rilassamento ed esercizi terapeutici informativo-conoscitivi che la aiuterebbero a mettersi in comunicazione col dolore percepito. Ho notato che ha narrato in modo abbastanza puntuale e preciso il dolore, "come se ci fosse un qualcosa di "profondo" che evoca dolore durante sforzi maggiormente elevati in una zona ben specifica che chiamo "trigger point", e questo mi fa pensare che nel suo caso avrebbero successo esercizi di RNC (Riabilitazione Neurocognitiva, metodo Perfetti), almeno per consapevolizzare l'informazione-"dolore" e superarlo per quanto concesso dal limite organico (limitatamente all'effettiva diagnosi). Posso indicarle esperti in RNC presenti nella sua area geografica di residenza.
Cordialità
A. Conforti
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Salve, sicuramente se il professionista le ha consigliato una ulteriore visita io la farei, è importante però che venga valutata anche tutta la componente visceri-organica in quanto il suo dolore profondo potrebbe derivare anche da adattamenti secondari profondi derivanti da visceri o organi. Successivamente continui con i suoi esercizi e implementi anche il tutto con esercizi di neurodinamica per ridare movimento al nervo.
salve assolutamente continui con le sedute osteopatiche , fermo restando che è bene rivolgere le proprie domante al prorprio terapeuta. ovviamente se non passa valutate insieme l'ipotesi di fare delle indagini più specifiche .
cordiali saluti.
Buonasera, non è possibili darle una risposta precisa senza aver eseguito una valutazione in presenza attraverso dei test specifici per il sistema neurale.
Si rivolga ad un fisioterapista esperto in problematiche lombosacrali, lui saprà certamente indicarle il percorso più adeguato. Saluti
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?Senza impegno economico.
grazie
Salve, credo di ricordare la precedente domanda, purtroppo senza una valutazione è difficile dirle se altri trattamenti osteopatici possano darle beneficio.
Quello che posso consigliarle è di recarsi comunque da un fisioterapista, poichè come riferisce si tratta di un dolore ricorrente (con più di una recidiva l'anno) che potrà valutarla e stabilire se il problema sia muscolo-scheletrico e quindi di sua competenza o se necessiti di ulteriori accertamenti rimandandola da un altro specialista.
Non è dato per certo infatti, che il dolore che adesso riferisce sia provocato in maniera diretta dall'ernia, poiché in molti casi quest'ultima può essere un'alterazione strutturale totalmente asintomatica, perciò anche per questo motivo la situazione va valutata caso per caso.

Nel caso di un dolore radicolare (mal di schiena specifico da ernia) il trattamento sarebbe necessariamente farmacologico e di educazione alla gestione per il controllo dei sintomi, poi successivamente di esercizio per il recupero delle funzioni, mentre trattandosi invece di un mal di schiena di carattere aspecifico (ad esempio da sovraccarico), la terapia più indicata sarebbe educazione al dolore e esercizio terapeutico con esposizione graduale al carico (con un preciso dosaggio e posologia indicati dal terapista) per ripristinare la sua tolleranza al carico.
Cordiali saluti e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

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