Salve a tutti. Nel 2013 ebbi un forte infortunio alla caviglia dx, una distorsione piuttosto grave.

8 risposte
Salve a tutti.
Nel 2013 ebbi un forte infortunio alla caviglia dx, una distorsione piuttosto grave. Da allora, però, non ho avuto grandi problemi fino al 2019, momento in cui la caviglia, con determinati movimenti, iniziava a gonfiarsi. Inoltre, dal 2020, è come se avessi una "seconda caviglia", mi spiego: penso che si sia formata una calcificazione in quella zona che, con gli anni, diventa sempre più grande.
Come dovrei procedere in tal senso? Ho sentito parlare di onde d'urto e operazioni mini-invasive. Fatto sta che, ad oggi, non ho effettuato radiografie.
Grazie a tutti in anticipo.
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?Senza impegno economico.
grazie

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Buongiorno. Importante in questo momento eseguire esami strumentali ed eventualmente optare per terapie fisiche( magnetoterapia,ultrasuoni, onde d'urto ecc.)
Gentilissimo, provo, anche se a distanza, ad aiutarla con qualche riflessione. Ho trovato la sua narrazione molto dettagliata, ecco perché mi preme richiamare la sua attenzione su pochi elementi contenuti nella sua esposizione dei fatti. Molte volte, determinati eventi e/o situazioni possono riportare a galla problematiche da noi dimenticate, proprio come è accaduto nel suo caso. Nel 2019, sicuramente, un evento avrà risvegliato la sua caviglia silente ormai da sei anni. Oltre ad aver ricordato con esattezza l'anno, ci racconta anche che sono solo determinati movimenti a
causarne il gonfiore. Sarebbe interessante se ci raccontasse anche quali sono questi movimenti, in modo da poter risalire almeno all'origine "meccanica" del problema. Poi, il parlarci della "seconda caviglia" e della calcificazione fa pensare proprio ad uno stabilizzarsi e consolidarsi di una situazione scomoda. Tantoché, lei stesso ipotizza come possibili terapie adatte a rimuovere il problema onde d'urto o, addirittura, interventi non invasivi.
Ritengo che, allo stato attuale delle cose, sia necessario considerare una radiografia e una visita specialistica. Ma le consiglio di ripercorrere nella sua memoria con attenzione ogni tappa del suo racconto a partire dal 2019 e di individuare i movimenti che portavano la caviglia a gonfiarsi; e, in ultimo, di pensare ad eventuali mini-interventi solo come ultima spiaggia.
Spero di esserle stata utile.
Cordialità, A. C.
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Buonasera, da quello che dice è probabile che dopo la forte distorsione che ha avuto nel 2013 si sia instaurata un'instabilità della caviglia che provoca micro-movimenti articolari. Questi negli anni possono rovinare cartilagine, membrana sinoviale, causare infiammazioni croniche. Per poter fare una diagnosi accurata e quindi poi un piano di trattamento, il consiglio che le posso dare è di fare una risonanza magnetica alla caviglia e rivolgersi ad un fisiatra o ortopedico se si sospetta la necessità di un intervento. Spero di esserle stato utile, un saluto
Buongiorno le consiglio di fare una RX e successiva visita fisioterapica
Cordiali saluti
Buonasera, probabilmente il primo evento traumatico potrebbe avere lasciato una piccola instabilità di caviglia che nel tempo si è aggravata provocandole i disturbi che ha elencato. Le consiglierei di rivolgersi dapprima a un fisiatra o ad un ortopedico per valutare se è una condizione che si può trattare in modo conservativo o meno.
Gentilissimo, la prima cosa è una visita medico specialistica, cosi da evidenziare eventuali problemi strutturali e impostare un progetto riabilitativo adeguato. Inoltre le consiglio una visita posturale-propriocettiva-informazionale, individuando così come utilizza-guida la sua macchina-corpo e correggere eventuali compensazioni posturali disfunzionali. In fine ma non per ultimo, si ricordi, che il suo corpo riflette come sta vivendo dentro di lei (il corpo che parla..) anche se molte volte non ci accorgiamo. Ecco perché attraverso una consulenza psicologica ad indirizzo umanistico esistenziale, potrà fare un l’approfondimento dentro di se stesso. Così da diventare maggiormente consapevole e ritrovare la sua funzionalità psico corporea.

A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno,
Innanzitutto vista la situazione dubbia io mi farei visitare e se necessario farei degli esami strumentali per inquadrare adeguatamente il rpoblema e capire di conseguenza in che direzione terapeutica e' giusto muoversi
Prima la diagnosi e poi il trattamento!
Saluti

Marco Barbetta

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