Salve a tutti. Mi chiamo Edoardo e ho 21 anni e sono un ragazzo molto ansioso e insicuro. Non ho ma

19 risposte
Salve a tutti. Mi chiamo Edoardo e ho 21 anni e sono un ragazzo molto ansioso e insicuro.
Non ho mai avuto dubbi sulla mia sessualità etero, provando anche disagio nel vedere con filmini l'opposto.
Questo fino a quando, durante un periodo durato 3 mesi in una casa non mia, all'estero, in una situazione estremamente stressante, di forte solitudine, insieme ad una ragazza verso cui non ho avuto attrazione e un uomo gay attratto da me, non hanno avanzato l'idea che io fossi bisessuale.
Da quel giorno tutte mie certezze sono crollate e con quelle ho sviluppato una sorta di DOC omo/bi sessuale cominciando a testarmi e, anche forzatamente, provando a eccitarmi verso ragazze e subito dopo passare a un uomo.
Alterno momenti in cui, nella confusione, tramite video e stimolazione anale, provo piacere nell'immaginario di un rapporto omo a momenti di disgusto nella visione di me accanto a un altro uomo.
Appena tornato ho raccontato, non così dettagliatamente, alla compagna di mio padre quello che avevo nella testa e da solo esclusivamente parlando e guardando l realtà dei fatti mi sono calmato e reso conto che era tutto un auto flagellamento che mi facevo.
Ma già dal mattino dopo, in momenti in cui ero solo è ricominciato tutto dopo una stimolazione con le modalità sopra citate ho ricominciato a stare male.
Nella mia vita ho avuto traumi con donne importanti, come l'allontanamento di mia madre e il mio primo folle amore nei confronti di una ragazza, che mi hanno portato ad avere problemi terrori nell'idea di avere rapporti con una donna a livello esclusivamente sessuale (nonostante il desiderio sviluppando una dipendenza compulsiva con la masturbazione) e il terrore di innamorarmi di nuovo (nonostante sia l'immaginario che mi piace di più) per paura di perdere una persona importante.
Secondo voi l'esperienza dei tre mesi è stato un trauma perché mi ha messo faccia a faccia con la mia vera identità o per via del trauma ho creato questo immaginario parallelo della mia vera identità?
Grazie e scusatemi molto se mi sono dilungato ma volevo dare un quadro quanto più completo e dettagliato.
Gentilissimo buongiorno, grazie per essersi dilungato, il suo racconto dettagliato solleva curiosità che meritano di essere approfondite. E' possibile che questo suo disorientamento sia un modo per difendersi da timori legati ai suoi traumi, tuttavia ipotizzarlo, a quanto pare, non è sufficiente a eliminare quei dolorosi pensieri intrusivi che ci descrive. Sarebbero necessari un'indagine e un lavoro su se stesso più approfonditi. Se un problema alla radice di questo fenomeno c'è, non se ne andrà via col tempo. Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Salve,
può capitare di avere dubbi sulla propria sessualità e questo può generare in noi preoccupazioni, ansie e paure.
L'amore ha tantissime sfumature differenti, che includono anche l'attrazione sessuale e quella sentimentale. Per questo, orientamento sessuale (da chi siamo attratti) e orientamento romantico (con chi desideriamo avere relazioni sentimentali) non è detto che coincidano, e non c’è nulla di sbagliato. Può capitare di essere attratti sessualmente da un genere ma poi preferire una relazione con un altro genere.
L’argomento è comunque molto vasto e complesso e, anche alla luce delle questioni delicate che riporta, merita il giusto tempo e spazio di ascolto.
Per questo, le consiglierei di valutare l'opportunità di un percorso psicologico che l'aiuti a fare chiarezza e ad affrontare nel modo giusto anche i traumi di cui parla.
Augurandole una buona giornata, resto a disposizione, qualora volesse, per un colloquio conoscitivo.
Cordiali Saluti
Salve Edoardo, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, il suo scritto è ricco di spunti di riflessione riguardo questo suo momento di confusione e curiosità, ad iniziare dalla paura anche solo di accettare il suo orientamento, qualunque esso sia, senza necessariamente essere frutto di un trauma o di un'esperienza negativa. Spesso concentrarsi sul problema non aiuta a risolverlo. Un percorso la potrebbe aiutare a comprendere e risolvere tutti i suoi dubbi. Cordiali saluti
Salve, credo sia molto importante provare a rivolgersi ad uno psicologo per approfondire meglio tutte le sue sensazioni e riflessioni legate alla sessualità. Sicuramente le sue esperienze con il mondo femminile, compresa quella con sua mamma, meritano uno spazio di approfondimento per l'importanza con cui possono averla segnata!
Per ulteriori approfondimenti può contattarmi,
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera Edoardo e grazie per la tua condivisione. Dal tuo dettagliato racconto ho notato che ti fai molte domande e tieni aperte molte possibilità dimostrando di averci ragionato molto ed esserti interrogato sul "perché" di certe cose. Secondo me se iniziassi un percorso psicoterapeutico potresti approfondire molto questo tuo ragionamento e riuscire ad avere risposte o, meglio ancora, nuove domande. Spero che seguirai il mio consiglio e mi rendo disponibile per ulteriori consigli o suggerimenti. Cordialmente, dottor Moraschini.
Buongiorno, mi dispiace per cosa sta vivendo, sento una forte sofferenza nelle sue parole. Io penso che sia importante per lei prendersi uno spazio per chiarire alcuni aspetti, per approfondirli insieme a una professionista e vivere meglio la propria sessualità. La sessualità non è dicotomica ma possiamo immaginarcela su un continuum per cui a volte possiamo essere attratti da uomini e a volte da donne. Rimango a disposizione se ha altri dubbi, domande o se vuole intraprendere un percorso. Le auguro il meglio! Dott.ssa Rota
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Al di là di una autocensura che che sembri avere bisogno di darti ti fai troppe domande sul pensiero di cosa dovresti essere e di cosa potresti essere. L'attrazione si sente non si stimola quindi rischi di complicare enormemente la questione senza riuscire a saltarci fuori. Ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per andare maggiormente in profondità.
Al di là della sofferenza che manifesti nella tua lettera, emerge in primo piano la confusione determinata da dubbi sulla tua scelta sessuale. Alla tua età, dopo limitate esperienze sentimentali e, a quanto ho capito, non ancora sessuali, in seguito a certe situazioni o a giudizi espressi da altri, può succedere che psicologicamente si oscilli verso l'eterosessualità, l'omosessualità o la bisessualità. Tuttavia parli di un folle amore verso una ragazza, della paura di innamorarti di una donna e nel medesimo tempo dici di desiderarlo: tutto questo mi farebbe pensare non a una propensione omosessuale ma a molte incertezze e insicurezze che riguardano te stesso, l'amore, la coppia, la relazione a due. Certamente è soltanto un'ipotesi e il tuo caso andrebbe approfondito. Anch'io credo sarebbe opportuno consultassi uno psicologo e iniziassi un percorso. Certe volte, in determinate conflittuali fasi di vita, non è opportuno cercare di risolvere da soli dei nodi che, nel tempo, potrebbero complicarsi.
Gentile utente, credo che la difficoltà che lei riporta sia nei rapporti intimi con un'altra persona. Penso, da ciò che scrive, che l'esperienza dei "tre mesi" abbia risvegliato vecchie dinamiche irrisolte. È forse giunto il momento di trovare un luogo idoneo all'ascolto, alla comprensione e alla chiarezza di questa confusione. Se ne ha parlato con qualcuno sentendosi meglio, questo può essere il segno che ha necessità di condividere il suo disagio. Scelga uno psicoterapeuta che possa aiutarla in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Mi scuso per l'uso del linguaggio informale. Di seguito troverai una versione più formale e adeguata della mia risposta:

Salve Edoardo,

Mi dispiace sentire che stia affrontando queste difficoltà e confusione riguardo alla sua sessualità e agli effetti che l'esperienza dei tre mesi ha avuto su di lei. È importante sottolineare che come modello di linguaggio basato su intelligenza artificiale, non sono un professionista della salute mentale, ma posso cercare di fornire alcune informazioni generali che potrebbero esserle utili.

È comprensibile che situazioni stressanti, solitudine e pressioni sociali possano influenzare le nostre emozioni e pensieri, anche riguardo alla sessualità. Tuttavia, solo uno psicoterapeuta esperto o uno specialista della salute mentale potrebbe aiutarla a esplorare e comprendere meglio la sua situazione personale.

Le esperienze traumatiche passate, come l'allontanamento di sua madre e le difficoltà nelle relazioni con le donne, possono avere un impatto significativo sul modo in cui si sente e pensa riguardo alla sessualità. È possibile che queste esperienze abbiano contribuito all'ansia e alle paure che sta sperimentando, sia riguardo ai rapporti sessuali che all'innamoramento.

Un terapeuta specializzato nel trattamento di queste problematiche potrebbe aiutarla a esplorare le sue emozioni, i suoi traumi passati e le difficoltà attuali, fornendole uno spazio sicuro per affrontare i suoi dubbi e paure. La terapia potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, a comprendere meglio la sua sessualità e a lavorare sulla gestione dell'ansia e delle preoccupazioni.

Ricordo che è normale e accettabile esplorare e interrogarsi sulla propria sessualità, ma può essere utile farlo in un contesto di sostegno e con il supporto di un professionista. Uno specialista può aiutarla a esplorare le sue emozioni, i suoi desideri e le sue paure, in modo da trovare una maggiore chiarezza e accettazione di sé.

Se si sente a disagio o sopraffatto dai pensieri e dalle emozioni che sta sperimentando, le consiglio vivamente di cercare un terapeuta specializzato in sessualità o un professionista della salute mentale per un supporto adeguato. Queste persone sono in grado di offrire una guida professionale e un supporto emotivo mentre si esplora la propria identità sessuale e si affrontano le difficoltà associate.

Mi auguro che possa trovare il supporto di cui ha bisogno per affrontare queste sfide e ottenere una maggiore chiarezza sulla sua sessualità.
posso suggerire alcune possibili opzioni terapeutiche che potrebbe prendere in considerazione:
Terapia individuale: La terapia individuale con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento delle questioni relative all'identità sessuale potrebbe esserle utile. Uno psicoterapeuta può aiutarla a esplorare i suoi sentimenti, le paure e i conflitti interiori legati alla sua sessualità, offrendole un ambiente di sostegno e comprensione.
Terapia di gruppo: La partecipazione a un gruppo di supporto per persone che si confrontano con le stesse questioni potrebbe esserle utile. In un ambiente di gruppo, avrebbe l'opportunità di condividere esperienze, sentimenti e preoccupazioni con altre persone che stanno attraversando situazioni simili. Il supporto dei pari può offrire sostegno e comprensione aggiuntivi.
Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): La terapia cognitivo-comportamentale è un tipo di terapia che si concentra sui pensieri e sui comportamenti che influenzano le emozioni. Un terapeuta CBT può aiutarla ad affrontare i pensieri negativi o irrazionali riguardo alla sua sessualità e ad adottare nuovi modelli di pensiero più positivi e realistici.
Terapia familiare: Coinvolgere i membri della famiglia in una terapia può essere utile per affrontare le dinamiche familiari che possono influenzare la sua identità sessuale. Un terapeuta familiare può aiutare a creare un ambiente di comprensione e supporto all'interno della famiglia.
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Salve, molto spesso quando ci addentriamo nel tentativo di approfondire lievi o meno lievi dubbi sulla nostra sessualità, finiamo con il peggiorare involontariamente la situazione. Ci concentriamo così tanto nel tentare di capire che facciamo poi fatica a distinguere quello che invece sentiamo e proviamo. Personalmente le consiglio un intervento di tipo breve strategico che lavora bene su questi aspetti legati al dubbio. Per chiarimenti resto a disposizione. D.ssa Giada Turra
Gentile utente di mio dottore,

i suoi dubbi relativi al suo orientamento sessuale andrebbero maggiormente approfonditi all'interno di uno spazio più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. L'esperienza all'estero potrebbe aver risvegliato aspetti emotivi della sua storia su cui sente di doverci lavorare in quanto confuso. L'indicazione sarebbe quella di affidarsi ad un professionista cosi da acquisire acquisire importanti consapevolezze che possano renderla sereno innanzi al suo orientamento sessuale. Nella speranza di aver orientato la sua domanda.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno Edoardo, in questo momento sembra forte la tua esigenza di esprimerti, essere ascoltato e avere delle risposte. Attraverso un ascolto empatico e attivo, ma soprattutto con uno spazio adeguato di approfondimento, potresti riuscire a dissipare i tuoi dubbi e trovare ciò che cerchi.
Cordialmente, dott.ssa M.C.
Lei parla di orientamento sessuale e alla fine cita lei stesso l'identità. Credo che la questione centrale del suo discorso sia proprio il tema dell'identità. Lei è libero di sperimentare e provare piacere nelle modalità che preferisce, a patto che ci sia sempre consenso e consapevolezza. Può anche succedere che nel tempo le sue preferenze siano diverse, in accordo con quello che sente e che la fa stare bene. La questione centrale che mi sembra all'origine del suo malessere è proprio la questione identitaria. Mi sembra che lei si stia chiedendo: chi sono? cosa voglio? Sono domande che possono mettere in crisi, perché su questo si fonda il nostro senso di sé, la percezione del mondo e il rapporto con gli altri. Inoltre sono domande che non hanno una risposta cristallizzata e definitiva, perché questa cambia in accordo con l'evoluzione della nostra vita. Lei ha 21 anni e probabilmente sta cercando di capire più precisamente qual è il suo posto nel mondo, mettendo in relazione la sua esperienza familiare, quella passata e le sue aspettative e prospettive per il futuro. Il mio suggerimento è di non forzarsi o "testarsi", ma di ascoltarsi. Si conceda la libertà di essere e di seguire il suo desiderio e il suo bisogno senza giudicarsi. In un percorso di supporto psicologico, di ascolto e di accettazione di sé, è possibile avere il tempo e lo spazio e l'accompagnamento per rispondere a queste domande. Se vuole approfondire la questione, mi contatti per una seduta. Le auguro di concedersi la possibilità di vivere serenamente la scoperta di se stesso e dell'altro.
Gentile Edoardo, a 21 anni è fisiologico porsi domande che riguardano ciò che le piace e ciò che le può piacere.
La pratica di stimolazione anale non è di per sé un indicatore di orientamento sessuale, poiché la stimolazione della prostata produce sensazioni piacevoli e di godimento in molti uomini.
Tuttavia credo che il lavoro principale da fare sia sul suo concetto di identità, che pare un po' confuso (a alla sua età è anche normale che sia così).
Le suggerisco l'inizio di un percorso psicologico per sviluppare consapevolezza e riuscire ad accettarsi in tutte le sue sfaccettature.
Nella speranza che questa riflessione possa esserle stata utile, resto a disposizione per un confronto anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Ciao Edoardo, sembra che tu stia attraversando un periodo di confusione e ansia riguardo alla tua sessualità, e capisco che sia una situazione che ti sta causando disagio. È importante ricordare che le questioni legate all'orientamento sessuale possono essere complesse e personali, e non c'è una risposta giusta o sbagliata.

Innanzitutto, è fondamentale sottolineare che non c'è nulla di sbagliato nell'essere bisessuale, omosessuale o eterosessuale. L'orientamento sessuale è una parte naturale dell'identità di una persona, e può variare da individuo a individuo. È normale esplorare i propri sentimenti e sensazioni e può essere utile parlare di queste preoccupazioni con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in questioni legate all'orientamento sessuale.

L'esperienza che hai vissuto durante i tre mesi all'estero potrebbe aver sollevato domande e confusione riguardo alla tua sessualità, ma è importante considerare che lo stress, la solitudine e le situazioni complesse possono influenzare il nostro stato emotivo e le nostre percezioni. Non è raro che le persone si interrogino sulla propria sessualità in momenti di turbamento o incertezza.

Il fatto che tu abbia avuto esperienze traumatiche in passato, come l'allontanamento di tua madre e le difficoltà nelle relazioni con le donne, potrebbe avere un impatto significativo sulla tua autostima e sulle tue relazioni. Questi traumi passati potrebbero contribuire alla tua ansia e alla tua confusione attuali.

Ti consiglierei di cercare il supporto di uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in questioni legate all'orientamento sessuale e alla gestione dell'ansia. Un professionista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, a comprendere meglio la tua identità sessuale e a gestire l'ansia e la confusione che stai sperimentando. Parlarne con un esperto può aiutarti a fare chiarezza sulla tua situazione e a sviluppare strategie per affrontare le tue preoccupazioni in modo sano e costruttivo.

Ricorda che è importante essere gentile e paziente con te stesso mentre attraversi questo processo di esplorazione e autoaccettazione. La tua identità sessuale è un aspetto importante di chi sei, ma non definisce l'intera tua persona. Accetta te stesso per quello che sei e cerca il supporto di professionisti per affrontare le tue sfide emotive.
Buongiorno Edoardo, comprendo lo stato di ansia e preoccupazione che questa situazione le sta arrecando. Le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico o psicoterapeutico specializzato sulle tematiche dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere.
Credo che potrebbe essere importante per lei avere a disposizione uno spazio di libera espressione e ascolto in cui un professionista possa sostenerla nel processo di maggiore comprensione di quello che sta vivendo, oltre che a valutare con efficacia il possibile impatto di eventi traumatici, che meritano sicuramente un approfondimento.
Dott. Davide Este
Gentile Edoardo, prima di tutto grazie per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come esso sia per te motivo di confusione e disagio. Sarebbe prematuro dare una interpretazione del tuo comportamento, dal momento che per questo sarebbe necessario uno studio approfondito della tua storia di vita. Il profilo ossessivo-compulsivo che hai delineato indica certamente un bisogno di esercitare il controllo rispetto a sensazioni intollerabili, come potrebbero essere il confronto con dimensioni inaccettabili della propria sessualità o vissuti pregressi di sofferenza che si vogliono prevenire. In ogni caso, penso che la domanda più rilevante non sia "sono o non sono omosessuale?", ma, piuttosto, "come mai questa possibilità genera in me tale conflitto?". Una risposta certa a questa domanda, come dicevo, richiederebbe una ricerca approfondita. Spero di averti dato una risposta utile e rimango a disposizione se desideri pormi ulteriori domande o prenotare un primo colloquio gratuito. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari.

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